Archive for May 19th, 2006

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Il personale Ata (Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario) della Scuola è, da sempre, il personale più bistrattato in questo comparto e non solo. E tra questi gli Assistenti Amministrativi lo sono ancora di più.
Il Presidente dell'Anaam Giuseppe Mancuso
Il Presidente dell’Anaam Giuseppe Mancuso
Non mi va in questo momento di mettermi a parlare di cifre, di soldi, di compiti e cose varie finirei per rovinarmi la giornata ma volevo postare (pari pari come le ho ricevute) alcune comunicazioni giunte ultimamente da parte dell’Anaam, presieduta da Giuseppe Mancuso e dell’Anquap di Giorgio Germani.

A tutti gli  Assistenti Amministrativi
Loro Sedi
Agli organi di stampa

  

Oggetto : riflessioni sull’Accordo Nazionale tra le OO.SS. e il MIUR concernente

                l’attuazione dell’art. 7 del CCNL per il secondo biennio economico 2004-2005.

 

                Cari colleghi,

negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un certo interesse nei nostri confronti da parte di numerosi organismi istituzionali, i quali (secondo loro…) stanno attentamente cercando di elaborare un piano per la valorizzazione della professionalità di tutto il personale ATA; vi invito a leggere attentamente ed a valutare ciò che le OO.SS.( CGIL-CISL-UIL-SNAL  e GILDA) e il MIUR hanno stipulato il 10 maggio 2006.

                Innanzitutto, nonostante l’apparente lotta al precariato sbandierata ai quattro venti, sono stati completamente ignorati i precari, in quanto l’art. 7 regola i criteri, le procedure e le modalità di attribuzione di posizioni economiche orizzontali del personale ATA, soltanto per chi è titolare di un contratto a tempo indeterminato. Ci chiediamo come mai le OO.SS.( CGIL-CISL-UIL-SNALS e GILDA), nella stesura di un Accordo economico così importante, abbiano dimenticato o ignorato i diritti di quei lavoratori che rappresentano circa il 35% di tutto il personale in servizio ?????

A voi, colleghi precari….. le dovute considerazioni.

             

 Per quanto riguarda i destinatari di questo Accordo, e cioè gli Assistenti Amministrativi titolari di un contratto a tempo indeterminato, in base all’art’ 3 dell’Accordo in oggetto, relativo alle ripartizioni delle posizioni economiche, essi avranno una valorizzazione economica di 1.000,00 Euro lorde annue  da corrispondere in 13 mensilità.

Sembra poi che tale personale, secondo quanto dettato dall’art. 4, relativo alle ricadute sull’organizzazione del lavoro, sia escluso dall’attribuzione degli incarichi e dei compiti previsti dall’art.47 del CCNL/2003, compresa la sostituzione del DSGA, fatta eccezione di demandare in sede di contrattazione d’istituto, un compenso superiore a quello riconosciuto.

Sempre secondo quanto previsto dagli artt. 5, 6, 7 del presente Accordo, il personale ATA beneficiario delle nuove posizioni economiche deve, entro il 7 Giugno 2006,  presentare domanda presso la Scuola della provincia di titolarità dove presta servizio.

 

L’Istituzione Scolastica valuterà le domande che dovrà poi inserire al Sistema Informativo del MIUR (di nuovo…. maggior lavoro per noi Assistenti Amministrativi…).

Sulla base dei titoli e dei servizi valutabili al 31.12.2005 verranno istituite le graduatorie provinciali ed il personale ivi collocato sarà chiamato a frequentare un corso di formazione ( IL CORSO INDIRE NON E’ SERVITO A NULLA) al termine del quale, verrà definito, con apposito provvedimento emanato dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, l’elenco del personale a cui sarà attribuita la nuova posizione economica.

  

A questo punto, l’Assistente Amministrativo sarà  pronto e preparato per questa nuova posizione economica che, come indicato all’art. 7 comma 3, gli conferirà per tutta la vita lavorativa  un incarico  con più complesse mansioni di collaborazione amministrativa, caratterizzato da autonomia e responsabilità operativa.

Tutto ciò gli consentirà di guadagnare 1.000,00 Euro lordi annui ( circa 700,00 Euro netti ).

A voi, colleghi destinatari del presente Accordo….. le dovute considerazioni.

 

Ma non finisce qui la storia : se guardiamo l’allegato 1 dell’Accordo ci accorgiamo che gli Assistenti Amministrativi,  beneficiari di tale posizione economica sono, a livello nazionale,  soltanto 11.674 unità rispetto ad un organico di diritto 2005/2006  di 58.027 unità e questo significa che non tutto il personale avente diritto potrà accedere alla nuova posizione economica, ma dovrà attendere la disponibilità dei posti, sulla  base della posizione in  graduatoria.

 

Sempre analizzando l’esiguo numero di beneficiari ripartiti fra le varie provincie d’Italia, viene il dubbio che si voglia creare, a basso costo (livello B ), una  figura professionale che svolga le funzioni del Coordinatore Amministrativo, profilo professionale tanto atteso e desiderato dai Dirigenti Scolastici e dai Direttori SGA.

 

            Non ci sono parole per commentare un simile Accordo: ci hanno preso in giro per molti anni e tuttora, nonostante le apparenze, continuano a farlo. Con la differenza che adesso, per pochi centesimi,  vogliono metterci uno contro l’altro.

 

            Ci domandiamo : queste scelte di progressione economica, siamo sicuri che garantiranno una migliore funzionalità del servizio, nell’interesse del buon andamento  amministrativo delle Istituzioni Scolastiche ???????             

 

L’A.N.A.AM, da tempo denuncia la poca considerazione che le  OO.SS.( CGIL-CISL-UIL-SNALS E GILDA), rivolgono agli  Assistenti  Amministrativi,

 

E’ ORA DI DIRE BASTA!!!

NO ALL’ART. 7

NO AL COORDINATORE AMMINISTRATIVO

SI ALL’AREA “ C”  PER TUTTI GLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

·        così come tutti i Responsabili Amministrativi sono diventati DSGA

·        così come tutti i Capi d’Istituto sono diventati Dirigenti Scolastici

 

Basta all’ennesima vergogna, SVEGLIATEVI, non nascondeteVi dietro scuse inutili,

LOTTIAMO TUTTI INSIEME PER OTTENERE I NOSTRI DIRITTI.

 

 

Lì 15 maggio 2006                                                                                     Il Presidente Nazionale

                                                                                                                      Giuseppe Mancuso

ANQuAP
Associazione Nazionale Quadri delle Amm.ni Pubbliche
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PERSONALE ATA,
UNA POLITICA DISASTROSA  CON LA  COMPLICITA’ DEI SINDACATI RAPPRESENTATIVI
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Una politica disastrosa per il personale ATA delle scuole deve necessariamente definirsi quella che prevede e/o consente:

- un reclutamento antiquato, senza selezioni e senza valutazione del merito;
- requisiti culturali di accesso all’impiego inadeguati perché non correlati alla disciplina delle mansioni ed ai compiti professionali;
- una quantità di precari ben oltre il livello fisiologico di scopertura dei posti vacanti.  Le immissioni in ruolo autorizzate sono da anni inferiori al numero delle cessazioni dal servizio, con una situazione
gravissima per l’esercizio delle funzioni amministrative;
- le pseudocarriere delle posizioni economiche orizzontali, per attribuire le quali si gettano al vento 33 milioni di euro che potevano essere utilizzati molto più produttivamente nell’interesse del personale e delle scuole;
- la mancata introduzione delle figure intermedie di area C (coordinatore amministrativo e tecnico), già previste dalla sequenza contrattuale dell’8 marzo 2002;
- il ritardo ingiustificati nell’emanazione del bando di concorso per Direttori S.G.A..  Il nuovo profilo professionale è vigente da circa sei anni ed è grave non aver avvertito l’urgenza di procedere al reclutamento di nuove forze in possesso del diploma di laurea specifico;
- una disciplina delle supplenze complicata ed inefficace, con evidenti clamorose storture per la sostituzione dei D.S.G.A;
- una disparità di trattamento, sia giuridica che economica, ingiusta  e senza giustificato motivo rispetto al personale ATA del comparto AFAM (Accademie e Conservatori).

La responsabilità di questa "drammatica" condizione del personale interessato è principalmente imputabile alla politica, ma non ne sono esenti le OO.SS. che stipulano contratti, accordi e protocolli d’intesa, spesso con la compiacente disponibilità dell’alta dirigenza ministeriale.
Di fronte a tanto disastro, che mette a rischio il corretto e regolare funzionamento delle scuole, il 10 maggio u.s. il Ministero  e le OO.SS.
(Cgil, Cisl, UIL, Snals e Gilda) hanno sottoscritto un pessimo "accordicchio" sulle posizioni economiche orizzontali ed un accordo parziale ed incompleto sui passaggi verticali di area (sul quale ci riserviamo l’intervento a tempo debito), di cui addirittura "menano vanto"

Da notare, cosa di non poco conto, che questi accordi intervengono con un decisore politico (il Ministro) in uscita ed un Capo dipartimento al termine del suo mandato.
L’accordo sulle posizioni economiche orizzontali delle aree A e B, in attuazione dell’art. 7 CCNL 7/12/2005, è di per se un fatto giuridicamente improprio, per non dire totalmente illegittimo.  Infatti, ne la legge e nemmeno le norme contrattuali che disciplinano il sistema delle relazioni sindacali prevedono gli "accordi", ma solo CCNL e/o contratti integrativi.
L’accordo non rientra in nessuna delle due fattispecie e non può considerarsi fonte di  diritto che regola la materia che tratta. Tantomeno possono considerarsi fonti di diritto le note ministeriali che danno notizia dell’accordo e la contrattazione integrativa regionale prevista da un accordo illegittimo.
Il contenuto dell’accordo è pessimo perché si continua nel solco (sbagliato e dannoso) delle anzianità e degli automatismi, che certamente non premiano né la professionalità e neanche il merito e che sicuramentenon garantiscono il buon andamento dei servizi amministrativi tecnici ed ausiliari delle scuole.
Infatti, nella formulazione delle graduatorie l’anzianità vale 60 punti, i titoli di studio valgono 20 punti come i crediti professionali, mentre l’esito favorevole del corso di formazione è dato dal sistema "di un segno di spunta" per le attività online e dalla mera partecipazione fisica per quelle in presenza.
La ciliegina sulla torta è poi rappresentata dai punti attribuiti ai titoli di studio, dove si arriva alla pura ed assoluta irrazionalità di considerare un diploma di matu-rità con un punteggio superiore a quelli universitari sia triennali che quadriennali.  Per lor signori (Ministero e OO.SS.) un diploma di maturità vale più di una laurea e di una laurea breve.
Se questo è il livello dei contraenti (parte datoriale e parte di rappresentanza dei lavoratori) le speranze di guardare al futuro con ottimismo sono destinate ad infran-gersi con la dura realtà (già oggi troppo presente) di una sostanziale inadeguatezza professionale rispetto ai compiti da svolgere.
Noi, però, non desistiamo e continueremo pervicacemente a rappresentare le ragioni di un "diritto alternativo", fondato sulla valorizzazione del merito e delle pro-fessionalità, contro un "diritto vigente", che guarda alle anzianità ed agli automatismi.
Lì, 15 maggio 2006

            IL PRESIDENTE
           Giorgio GERMANI

 

Ai colleghi Assistenti Amministrativi PRECARI

Loro Sedi

 

 

Oggetto : Proposta agli Assistenti Amministrativi Precari: presentazione delle domande

                per l’attribuzione delle nuove  posizioni  economiche ( art.7) entro il 7/6/2006

               

Cari colleghi,

la nostra precarietà non è più un fenomeno marginale e transitorio ma una condizione generale che indica il sinonimo stesso  della forma contemporanea di sfruttamento.

               E’ ormai da un cospicuo numero di anni che i precari ATA della Scuola subiscono l’incertezza del futuro, l’instabilità delle posizioni acquisite, dei diritti e persino delle abitudini, nonché la poca chiarezza nell’attribuzione di competenze e mansioni.               Le ultime statistiche parlano di  200.000 unità di  precari nella Scuola su  900.000 addetti e  76.000 unità circa sono costituite da personale ATA:  una quantità ragguardevole, anzi un vero e proprio esercito di persone che vive quotidianamente nell’insicurezza legata sia alla disponibilità dei posti sia alle contraddizioni politiche, talvolta piegate all’autoconservazione di vecchie forme organizzative e strutture di potere.

                Il nostro è un problema reale, è una condizione materiale vissuta quotidianamente sulla nostra pelle, irrisolta, nonostante se ne parli frequentemente nei salotti della televisione e della politica.

                Nelle Istituzioni Scolastiche, con l’attuale situazione di precariato, si stanno riducendo al minimo le garanzie e i diritti, e accentuando la condizione per cui, invece di rendere più efficiente ed economica la Pubblica Amministrazione, si rende solo più ricattabile la sua forza lavoro, con la conseguente impossibilità per noi precari di fare progetti anche a breve termine.

                Il dilagare di questa protesta è motivo di impoverimento e di dequalificazione delle istituzioni stesse oltre che rappresentare una violazione dei diritti dei lavoratori, perché come ben sapete chi è titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato non ha la progressione economica per anzianità, non ha la sicurezza del posto di lavoro e, purtroppo, pur possedendo doti e potenzialità, spesso resta ai margini delle dinamiche lavorative della Scuola.

                 I Sindacati, dal canto loro, si stanno dimostrando incapaci di difendere almeno le conquiste storiche dei lavoratori che ci hanno preceduto, oltre che aver deluso le legittime aspettative di vita stabile dei lavoratori precari.

                 CHE FARE ?????????? Noi, come ANAAM, per correggere queste disparità  e per offrire a tutti le stesse opportunità,  ci appelliamo all’art. 3 della Costituzione Italiana, che afferma il principio dell’uguaglianza dei cittadini, uguaglianza anche sul lavoro.

                 Non si può, a nostro avviso, firmare un accordo economico riguardante una categoria di lavoratori e ignorare più di un terzo del personale che attualmente svolge le stesse mansioni…. ha frequentato gli stessi corsi di formazione….ha avuto incarichi specifici…..ha sostituito Direttori SGA…..soltanto perché…..è precario !!!!!!!

 

E’ UNA VERGOGNA!!!!!!!

 

In conclusione, cari colleghi (…ancora precari…) l’invito è a non autoescluderci dai benefici economici dell’art. 7: presentiamo anche noi  la nostra domanda presso la Segreteria della Scuola dove prestiamo servizio entro il  7 Giugno 2006.

Non abbiamo  paura di dimostrare la nostra serietà e le nostre competenze!!!!!

Cordialmente.

f.to Il Presidente Nazionale ANAAM

Giuseppe Mancuso