Il titolo sarebbe troppo offensivo, da denuncia, vista anche una recente sentenza della Cassazione
Siamo all’assurdo più totale, alla pazzia senza limiti. E no ora basta, mi sono rotto gli attributi. Ora non mi limito più, d’altra parte il blog serve per sfogarsi, è un diario no? E allora lo userò anche così.
Vado ad una messa ricordo per Don Renato Cosentini organizzata dalle ragazze che facevano parte del coro alcuni anni fa, c’era poca gente in chiesa ma la funzione non era stata pubblicizzata. Commozione, brividi, i canti che piacevano a Don Renato.
A fine celebrazione mentre mi sto recando per osservare un fascio di luce e la sua provenienza vengo fermato da una signora di mezza età che si presenta come Maria (o chissà cosa) Cosentini insomma parente di Don Renato non residente a Scandale e sorella della più famosa Elena (al suo attivo, per quanto di mia conoscenza – e meglio tutelarmi - conduzioni di serate musicali e Liriche sotto le stelle). Vedendola venire verso di me ho pensato: un’altra che vuole la cassetta di Don Renato.
Niente affatto. Storcendo il muso e con rabbia come se avesse davanti il più feroce dei delinquenti ha inveito contro di me, contro i miei articoli e contro la mia passione di giornalista. Ha criticato i miei articoli sullo zio (è la prima, finora solo complimenti anche dall’Estero), in particolare non è d’accordo sulla mia frase “pochi parenti”, mi mette a conoscenza che loro “i Cosentini” sono una moltitudine. Non lo sapevo ne prendo atto. Poteva precisarlo nei commenti sul blog ma mi dice che ora non può perché non ha l’adsl così apprendo pure che se non hai l’adsl non puoi visitare e scrivere sui siti internet. Chissà come ho fatto allora a fare il mio blog, o forse è solo un’illusione, in realtà non esiste e quindi lei non ha letto alcun articolo!
Non solo, nel pezzo io cito di una donna che si sente male, mi rinfaccia: “Quella donna era – e a questo punto infila una serie di nomi che onestamente non ricordo compreso il cognome che immagino fosse anche Cosentini – e – e qui viene il bello – un bravo giornalista sarebbe andato ad informarsi di chi fosse…”. Siano alle allucinazioni da allucinogeno o di peggio, a parte il fatto che IO ROSARIO RIZZUTO STAVO RIPRENDENDO, PERCHÉ ME LO HANNO CHIESTO LE SUORE DI VILLA CONDOLEO, L’INTERA CELEBRAZIONE CON LA VIDEOCAMERA, non credo fosse una notizia utile al mio pezzo il nome di chi si era sentito male e per di più era una violazione della privacy. Comunque con il muso storto da arrabbiata e capito che non era aria dopo averle chiesto se lei fosse la sorella di Elena e alla risposta affermativa averle detto che non avevo dubbi: STESSA PASTA, mi sono allontanato per verificare l’inesistente fascio di luce (un po’ di allucinogeno lo avevo preso pure io si vede). Mi hanno aspettato ancora le due sorelline ed Elena mi ha chiesta se “Stessa pasta fosse un complimento e cosa volessi dire”. Le ho detto che gliela avrei scritto sul blog.
Cara Elena, il mio amico Gino Promenzio, che tu di sicuro non puoi conoscere perché di pasta differente dalla tua, dice sempre che a lui piace unire piuttosto che divedere, piace collaborare. Già collaborare come ha detto Don Massimo poco fa sempre che tu abbia ascoltato l’omelia. Tu invece non conosci il senso di questa parola altrimenti non si spiegherebbe perché lo scorso anno non volli che mi fosse dato il tuo prezioso copione per fare l’articolo sulla serata di Gianni Carvelli. Prima di quella serata io non sapevo chi fossi e ne mi importava. Onestamente è difficile che una donna mi sia antipatica (lo so che non può fregartene di meno, sapessi a me) beh tu a me, dopo allora, lo sei. D’altraparte una donna che su una petizione popolare non mette la data di nascita perché “ad una donna non si chiede l’età” è di un vuoto assoluto. Di cosa hai paura? che sapendo la tua età si vedano di più le tue rughe?
Se da lassù Don Renato mi legge (batti un colpo!!!) non ho dubbi a chi darà ragione e poi quali erano le lamentele importanti? (quelle che mi ha citato?, aspetto le altre sul blog appena avrà l’adsl), che non ho detto i nomi di tutti i Cosentini? e di quella che s’è sentita male? insomma il nulla. Niente a che vedere con Don Renato (ma se ne saranno accorte che è morto il loro zio?) ma solo VOGLIA DI APPARIRE. Siamo alle solite.. ma pure ad un funerale. Enzino Iacchetti direbbe: son ragazze ma qualche ragazza potrebbe offendersi…
Chiusa parentesi e sperando di ritrovare la calma, vi aspetto tra poco in piazza St. Georgen per la serata Karaoke animata da Maria Lettieri e Tommaso Brescia. Buon divertimento.