
CASABONA – Gran bella serata mercoledì 16 agosto in piazza Eroi Casabonesi a Casabona. Ad esibirsi sul palco il gruppo cosentino, band tributo a Rino Gaetano, “Gli Operai della Fiat 1100” capitanati da Carletto Caligiuri che già alla vigilia di Ferragosto, lunedì 14, avevano spopolato a Le Castelle.
Tanta la gente accorsa in piazza per ascoltare “quelli che cantano le canzoni di Rino Gaetano” e che col tempo stanno diventando sempre più bravi tanto da essere in procinto di realizzare un cd con canzoni scritte e arrangiate da loro. Gli Operai non cantano solo le canzoni di Rino, su quel palco, in pieno stile Rino, fanno anche teatro: teatrali sono le loro tute bianche con manate nere, teatrale l’entrata in scena di una ragazzo con parrucca e pompa di benzina durante “Spendi spandi effendi”, teatrale la discesa tra il pubblico di due di loro con tamburi per anticipare “La zappa, il tridente, il rastrello…”.
E poi le loro canzoni, a Casabona ne hanno eseguite quattro, una più bella dell’altra e anche in queste è evidente l’influenza del grande cantante crotonese-romano: da “Malasanità” a “Colore di paglia” da “Un uomo in tasca” a “Te e caffè”.
Il pubblico di Casabona parte freddo alle 21,00, ora di inizio dello spettacolo, inserito nell’ambito dell’Estate Casabonese 2006 organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con alcune associazioni del territorio, praticamente in piazza non c’è ancora nessuno. Ma è l’orario troppo presto (la gente va al mare e deve avere il tempo per prepararsi per la serata) e non scarso interesse per il concerto. Infatti alla 22,00 la piazza è qausi piena e si può dar inizio alla serata con la bella “Capofortuna”.
Si susseguono incalzanti le canzoni di Rino intervallate da quelle scritte da loro; qualcuna canticchiati anche pezzi conosciuti per lo più ai fan sintomo che sono tanti i fan del cantante di “Gianna”. Già proprio “Gianna” la canzone che portò Rino al successo nel Festival di San Remo del 1978. Gli Operai la inizia a suonare e poi si fermano: “Se non venite avanti a ballare non andiamo avanti; volete facciamo l’Ave Maria di Schubert?” chiede Carlo Caligiuri.

Ma nessuno si muove, ma dopo pochi accenni della canzone qualcuno non riesce a resistere e si forma un capannello di persone che cominciano a ballare sotto il palco. E’ uno dei momenti più belli, il pubblico applaude alla grande e la piazza è sempre più piena. Anche gli artisti sul palco sono contenti e si divertono a loro volta, scherzando tra di loro e dando il massimo.
Insomma una bella serata, diversa dal solito e di sicuro tra le più belle inserite nel programma dell’Estate Casabonese e che ha in scaletta come canzone conclusiva, l’immancabile e bellissima “Ma il cielo è sempre più blu”, canzone che sta diventando simbolo della Calabria e che il prossimo anno, grazie all’impegno dell’associazione calabrese di recente formazione “Chi vive in Calabria chi vive d’Amore”, sarà studiata insieme a Rino Gaetano, anche nelle scuole medie di primo e secondo grado della Calabria.
Questi i componenti della band: Carlo Caligiuri (voce e chitarra acustica), Salvatore Pupo (Trombone a tiro, percussioni, voci), Luca Vigna (basso elettrico e voce), Enrico Caligiuti (batteria), Fabrizio Scrivano (chitarra elettrica), Giuseppe Scarpelli (pianoforte, tastiera, synth e voce).

ROSARIO RIZZUTO