Archive for August 17th, 2006

Addio Franco Sole…

Ciao Anastasia, inutile chiederti come stai, starai malissimo, starai di merda.
Ce l’avrei col mondo intero.
Domani ti avrei fatto gli auguri per il tuo matrimonio, saresti stata bellissima in abito bianco tu che già bellissima lo sei di tuo.
Invece, un destino atroce, invece di tuo padre che accompagna te all’altare, ha voluto che sarai tu ad accompagnare lui per il suo ultimo viaggio, quello di ritorno al Padre.
Ho saputo solo pochi giorni fa (ti ricordi c’eravamo visti alle Spighe ad inizio estate ed era tutto tranquillo) dell’improvvisa malattia di Franco ed ho appena saputo che è deceduto ieri a Milano.
Proprio ieri, su un altro blog, avevo mandato a quel paese i tumori, bastardi!
Che mondo ingiusto!!!
Lo rivedo Franco, orgoglioso di te, mentre ascolta le tue canzoni, mentre ti osserva che sfili. Tu, per sempre la sua bambina, contento dei tuoi successi, del tuo arrivo in Rai, delle tue comparse in alcuni film nonostante la sofferenza sua come di tua madre per la distanza.
Domani sarebbe stata festa, festa grande, la sua bimba da accompagnare all’altare… invece.
Coraggio Anastasia, lo so che adesso tutto ti sembrerà grigio anzi nero, nerissimo, ma tu non ti abbattere, tuo padre Franco non lo avrebbe voluto. Coraggio Any vai avanti…
Addio Franco; che mondo infame: i bastardi a sgommare per strada e tu, solare già nel tuo cognome e buono come il pane, in una cassa mortuaria. Addio Franco…

Grande successo degli Operai della Fiat 1100 a Casabona

Gli OPerai della Fiat 11100, gruppo tributo a Rino Gaetano, si esbiscono a Casabona
CASABONA –
Gran bella serata mercoledì 16 agosto in piazza Eroi Casabonesi a Casabona. Ad esibirsi sul palco il gruppo cosentino, band tributo a Rino Gaetano, “Gli Operai della Fiat 1100” capitanati da Carletto Caligiuri che già alla vigilia di Ferragosto, lunedì 14, avevano spopolato a Le Castelle.

Tanta la gente accorsa in piazza per ascoltare “quelli che cantano le canzoni di Rino Gaetano” e che col tempo stanno diventando sempre più bravi tanto da essere in procinto di realizzare un cd con canzoni scritte e arrangiate da loro. Gli Operai non cantano solo le canzoni di Rino, su quel palco, in pieno stile Rino, fanno anche teatro: teatrali sono le loro tute bianche con manate nere, teatrale l’entrata in scena di una ragazzo con parrucca e pompa di benzina durante “Spendi spandi effendi”, teatrale la discesa tra il pubblico di due di loro con tamburi per anticipare “La zappa, il tridente, il rastrello…”.

E poi le loro canzoni, a Casabona ne hanno eseguite quattro, una più bella dell’altra e anche in queste è evidente l’influenza del grande cantante crotonese-romano: da “Malasanità” a “Colore di paglia” da “Un uomo in tasca” a “Te e caffè”.

Il pubblico di Casabona parte freddo alle 21,00, ora di inizio dello spettacolo, inserito nell’ambito dell’Estate Casabonese 2006 organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con alcune associazioni del territorio, praticamente in piazza non c’è ancora nessuno. Ma è l’orario troppo presto (la gente va al mare e deve avere il tempo per prepararsi per la serata) e non scarso interesse per il concerto. Infatti alla 22,00 la piazza è qausi piena e si può dar inizio alla serata con la bella “Capofortuna”.

Si susseguono incalzanti le canzoni di Rino intervallate da quelle scritte da loro; qualcuna canticchiati anche pezzi conosciuti per lo più ai fan sintomo che sono tanti i fan del cantante di “Gianna”. Già proprio “Gianna” la canzone che portò Rino al successo nel Festival di San Remo del 1978. Gli Operai la inizia a suonare e poi si fermano: “Se non venite avanti a ballare non andiamo avanti; volete facciamo l’Ave Maria di Schubert?” chiede Carlo Caligiuri.
Il pubblico di Casabona si scalda e comincia a ballare...

Ma nessuno si muove, ma dopo pochi accenni della canzone qualcuno non riesce a resistere e si forma un capannello di persone che cominciano a ballare sotto il palco. E’ uno dei momenti più belli, il pubblico applaude alla grande e la piazza è sempre più piena. Anche gli artisti sul palco sono contenti e si divertono a loro volta, scherzando tra di loro e dando il massimo.

Insomma una bella serata, diversa dal solito e di sicuro tra le più belle inserite nel programma dell’Estate Casabonese e che ha in scaletta come canzone conclusiva, l’immancabile e bellissima “Ma il cielo è sempre più blu”, canzone che sta diventando simbolo della Calabria e che il prossimo anno, grazie all’impegno dell’associazione calabrese di recente formazione “Chi vive in Calabria chi vive d’Amore”, sarà studiata insieme a Rino Gaetano, anche nelle scuole medie di primo e secondo grado della Calabria.

Questi i componenti della band: Carlo Caligiuri (voce e chitarra acustica), Salvatore Pupo (Trombone a tiro, percussioni, voci), Luca Vigna (basso elettrico e voce), Enrico Caligiuti (batteria), Fabrizio Scrivano (chitarra elettrica), Giuseppe Scarpelli (pianoforte, tastiera, synth e voce).
Il palco visto dal fondo della piazza

ROSARIO RIZZUTO   

Inzia oggi il Phuscos Festival a Monte Fuscaldo

Il manifesto del Phuscos Festival
Inizia oggi alle 15,30 con l’apertura della fiera artigianato, nella splendida cornice di Monte Fuscaldo, il Phuscos Festival, festival musicale organizzato dall Arci Pagania di Roccabernarda (che sulloro sito dichiarano: E’ nostro convincimento che lo sviluppo di un’area non possa avvenire solo con interventi di tipo economico: lo sviluppo e un’ organica crescita della comunità nel suo complesso e nei suoi vari aspetti, economico-sociali-colturali. Ciò significa che vanno individuati strumenti culturali per far si che il cambiamento si innesti come presenza quotidiana. La musica e il legame alle proprie radici, in un viaggio alla scoperta ed al recupero del patrimonio paesaggistico e artistico, diventano gli aspetti più rilevanti del nostro lavoro, convinti che un festival di musica etnica possa essere un utile strumento per far conoscere il nostro territorio ed un utile mezzo per riscoprire le nostre identità culturali tra le masse giovanili) e che coinvolge i comuni di Roccabernarda, Santa Severina e San Mauro Marchesato.
Il Festival durerà fino al 19 agosto ma il 20 è prevista una coda con la festa della birra.
Tutte le informazioni è possibile leggerle qui.

Belusconi e i vulcani e la mia nuova Fujfilm

Nel suo delirio di onnipotenza Berlusconi riesce anche a far eruttare vulcani artificiali nella sua villa in Sardegna allarmando vicini, Vigili del fuoco e Protezione Civile.
Mi sta facendo morire dal ridere Andrea Pellizzari che lo sta raccontando dalle frequenze di Radio Deejay, tradimento mattiniero alla mia Rtl 102,5 visto che non sono riuscito a sintonizzarla. E ora parte anche
Checco Zalone e la sua squadra fortissimi.

Sono già oltre due ore che scrivo, posto, mando E-mail, mentre dalla finestra mi sembra nasca una bella giornata.

Sono anche un po’ emozionato perchè, visto che ieri nada, dovrebbe arrivare oggi la mia nuova macchina fotografica, una Fujifilm S9500, così la finisco di arrabiarmi con il mio reperto archeologico dei punti Esso. Ormai credo di essere uno dei pochi ad usare una Fujifilm Mv 1 e di certo l’unico "fotoreporter" a farlo. Ma ormai quest’ultima ha i minuti contati…

Iniziativa di Azione Giovani di Scandale: dare alla Posta di Scandale quello che è della Posta di Scandale

SCANDALE – Che l’ufficio postale di Scandale viva una situazione al limite dell’assurdo è cosa risaputa. Così come che Scandale, a livello postale, sia una succursale di San Mauro Marchesato con la quale condivide anche il Codice di avviamento postale (88831). Non di rado su alcune documentazioni automatizzate una lettera indirizzata ad un cittadino di Scandale porta nell’indirizzo la dicitura Scandale frazione di San Mauro Marchesato o simile. Di contro la frazione Corazzo di Scandale è stata accorpata dal punto di vista postale a Rocca di Neto.

Ma non è solo questo il problema.

Considerate tante situazioni ormai non più sopportabili, i ragazzi di Azione Giovani di Scandale capitanati da Antonello Voce e Irma Giovinazzi stanno raccogliendo le firme per una petizione (istanza) da inviare alla Direzione Provinciale delle Poste Italiane di Crotone, alla Direzione Nazionale delle Poste Italiane di Roma per delega dell’Amministrazione Comunale di Scandale.

Ma come mai San Mauro Marchesato che ha decisamente un  numero inferiore di abitanti e di servizi (Banca, Istituto Comprensivo, Villa Condoleo, fabbrichette, aziende) rispetto a Scandale ha avuto questo ruolo predominante?

A Scandale tutti danno la colpa ad un alto dirigente delle Poste che vive a San Mauro. Anni fa Pasquale Minniti, scrittore e giornalista di origini scandalesi scrisse, un articolo-parodia su questa situazione che fece molto scalpore.

L’interessato alto dirigente logicamente nega.

Ma crediamo che su tutte le cose si può tornare indietro e che sia giunto il momento di porre rimedio ad un errore madornale commesso anni fa.
L'ingresso dell'ufficio postale di Scandale, succursale (sic) di quello di San Mauro Marchesato

“Premesso che – si legge nell’istanza dei ragazzi di Azione Giovani -  i cittadini di Scandale si ritrovano da tempi atavici e quotidianamente ad usufruire di un servizio postale inadeguato, logoro e impotente verso le proprie esigenze; che il servizio offerto di recapito/trasmissione di qualunque effetto interessato, difetta di passaggi di subordinazione verso altro ufficio posto in altro comune, aggravando significatamene i tempi di inoltro e ricezione e squalificando la nostra sede; che tale ufficio prevalente è quello di San Mauro Marchesato, cittadina che possiede la metà esatta di abitanti effettivamente residenti e domiciliati rispetto al nostro comune e va da sé che a tale ufficio, attraverso opera di abietta politica di interesse esclusivamente privato è stato manipolato un ruolo superiore e prevalente; che le operazioni effettuate dal nostro ufficio risultano ovviamente più del doppio rispetto a quelle di San Mauro Marchesato, di tale ruolo subordinato, intendiamo ottenere risposte giustificate ed analitiche motivazioni di riscontro riservandoci, in caso di reticenza, di ricorrere per vie legali; che la sportelleria e quindi il personale del nostro ufficio, indotto in condizioni di effettiva schiavitù lavorativa è plagiato psicologicamente e moralmente nell’assolvimento delle proprie funzioni e risulta avere una e più unità operative in meno a vantaggio di altre sedi; che l’ufficio di Scandale non è adeguato alle norme di sicurezza nei posti di lavoro…. Tutto ciò premesso, ci appelliamo a richiedere a codeste spettabili Dirigenze quanto appresso:
che sia assegnato e giustamente riconosciuto il ruolo di prevalenza operativa di codesto locale ufficio, che sia di conseguenza potenziata ed adeguata la struttura operativa al suo giusto ruolo, che venga logicamente potenziato il personale coinvolto, che venga adeguata o spostata in altro locale la sede dell’ufficio postale, che vengano rispettate le legge in materie di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Finisce qui quanto riportato nel testo dell’istanza, ma non finisce certo l’impegno dei ragazzi di Azione Giovani di Scandale che quotidianamente sono alla ricerca di cittadini da far aderire alla petizione in giro per il paese, nei locali o, in orario pomeridiano, nella loro sede sita in via Nazionale a poca distanza dal Municipio. Crediamo che, a parte qualche filosofica negazione di adesione, tutta la cittadinanza coinvolta non avrà problemi ad aderire all’iniziativa. Sono ormai lesi da anni alcuni diritti fondamentali dei cittadini di Scandale. Con tutto il rispetto delle proporzioni e quasi come se fosse che un alto dirigente nazionale residente per esempio a Frosinone decidesse di spostare gli uffici del Parlamento da Roma a Frosinone o via dicendo. Chi, se c’è davvero un responsabile, anni fa creò questa situazione da prima Repubblica se ancora ha potere, ha il dovere morale di porvi rimedio. D’altra parte gli scopi per cui il tutto è stato creato ad arte crediamo siano stati ormai raggiunti.

Un grazie e un plauso va quindi ai ragazzi di Azione Giovani per aver risollevato a distanza di anni un problema molto sentito in paese, con la speranza che questa volta sia quella buona per porre rimedio ad un’ingiustizia assurda.

ROSARIO RIZZUTO