Archive for January 10th, 2007

Beppe Grillo sulla legge elettorale…

Beppe Grillo a Roma. (Foto: Repubblica.it)
Vi consiglio caldamente la lettura del seguente post di Beppe Brillo e, se avete tempo, anche i commenti che seguono; certo alcuni sono inutili ma come si dice la mamma dei cretini è sempre incinta….

E’ tutto molto interessante e con Grillo concordo pienamente…

Bush uccide ancora…

Circa altre 30 vittime civili, questa volta in Somalia, gravano sulla coscienza di Bush, del suo governo e dei suoi alleati (e quindi forse anche dell’Italia).

Quando cominceremo a considerare il presidente americano alla sorta di un terrorista e di un assassino?
Un'ironica (ma poi mica tanto) locandina di un tragico film già visto... (Foto: http://bush.1go.dk)
O i morti afghani, iracheni e somali sono troppi distanti da noi per considerli esseri umani?

Io rimango della mia opinione: SI PROCESSI BUSH PER CRIMINI CONTRO IL MONDO…

AUGURI ALEX

E' solo la cuginetta, ma il piccolo Alex promette bene. O no? Foto Rosario Rizzuto
Oggi la mia Stella più piccola compie 4 anni.

E’ la prima volta che faccio gli auguri per il compleanno ad Alessandro sul blog in quanto lo scorso anno ero in stato vegetale in questo periodo e quindi AUGURI ANCORA PIU’ FORTI.
Alessandro Rizzuto col suo papino (come mi chiama lui). Foto Andrea Ieriti.
Alessandro comincia a diventare un giovanotto ed io a sentirmi un po’ più vecchio vedendo lui ed Antonio (che gli anni li compirà venerdì 12 gennaio) crescere.

Ragione di vita, ALESSANDRUCCIO MIO, uno dei motivi che mi sta facendo mantenere la calma, ma non è proprio il caso di sporcare questo bel post, INFINITI AUGURI perchè tu possa crescere forte e sano e con sani principi e soprattutto LIBERO, perchè la libertà è alla base di tutto.

TI VOGLIO UN BENE DELL’ANIMA….
Alessandro Rizzuto ride felice mentre gioca con la cuginetta Rossella Barone. Foto Rosario Rizzuto

Le contraddizioni americane nel cineforum della Sinistra Giovanile

SCANDALE Sono arrabbiati i ragazzi della Sinistra Giovanile di Scandale e lo sono a ragione. Scandale non è riuscita a smentire se stessa!

Dopo il primo film proposto (I diari della motocicletta), che non aveva avuto un grande afflusso di gente, loro si erano dati molto da fare per coinvolgere più cittadini possibili arrivando ad invitare tutta l’Amministrazione Comunale con inviti personali.

Ma sabato 6 gennaio nell’auditorium della Scuola Primaria, le persone presenti erano ancora poche, un po’ di più della precedente volta, ma sempre poche.

Dei 17 componenti, Sindaco compreso, il Consiglio Comunale, erano presenti solo in due, entrambi della minoranza: Antonio Barberio (che in un suo intervento ha dichiarato come l’iniziativa dei ragazzi della Sinistra Giovanile sia lodevole e da portare avanti) e Carmine Vasovino.

“Non mi si parli più di cultura a Scandale! Non riusciamo a farla, manca la partecipazione. Inutile poi lamentarsi” ci aveva detto a caldo la sera dell’Epifania il segretario della Sinistra Giovanile locale, Leo Barberio.

Qualcuno degli assenti ha provato a scusarsi trovando la serata della Befana poco indicata ma siamo dell’idea che quando un qualcosa si vuole fare si riesce a farla.

Ma comunque Barberio e gli altri hanno proposto la loro serata di sensibilizzazione contro la guerra e l’uso delle armi con la visione di una parte del film-documentario di Michael Moore “Bowling a Columbine”.

Antonio Franco ha introdotto la visione della pellicola uscita nel 2002, quindi a pochi mesi dall’11 settembre, spiegando come il regista sia un cineasta che fa critica sociale fuori dalla politica delle fazioni.

“Partendo dalla strage avvenuta in un liceo del Colorado, il liceo Columbine appunto, Michael Moore traccia un preoccupante bilancio sulla fobia e ossessione americana della difesa personale attraverso l’uso di armi da fuoco. Moore sembra descrivere l’epopea di un paradosso: di un uomo che prima spara, poi parla”.

Nel film Moore cerca di far riflettere sulle tante contraddizioni che caratterizzano l’America che, per esempio, prima finanzia l’Iraq nella guerra contro l’Iran e poi combatte il governo iracheno.

La visione del documentario, la cui parte più violenta non è stata proiettata, ha suscitato meraviglia in coloro che non lo avevano mai visto portando tanti a chiedersi se siano concepibili negli Stati Uniti 11.000 omicidi in un anno e ben 250 milioni di armi nelle case degli americani.

Dario Franco, a cui va il merito di tutta l’organizzazione della serata, ha tratto le conclusioni finali. Rimarcando come il film di Moore sia quanto mai attuale ha spiegato: “Moore va alla ricerca dei motivi che hanno portato a 11.000 omicidi per armi da fuoco in un anno. Le sue interviste hanno avuto risposte diverse: è colpa dei film violenti, è colpa della storia violenta che si porta sulle spalle l’America, è colpa di Marylin Manson (un cantante rock accusato che la sua musica ispiri le sparatorie nelle scuole). Moore, però, boccia la tesi della storia violenta degli Stati Uniti in quanto molti altri paesi hanno storie anche più violente. Boccia quelli che danno la colpa all’Heavy Metal, ai film violenti perché ci sono dappertutto. Secondo lui è certamente più influente l’enorme possesso di armi. Questo accade perché la gente ha paura; viene fatta vivere nel terrore. Ha paura del diverso: i neri e le altre minoranze etniche; ha paura del terrorismo, dei tornado e persino delle api africane”.

Dal film esce anche un collegamento tra paura e consumo: abbiamo paura quindi consumiamo per ignorare le nostre paure. Nei media viene diffusa la notizia che le api killer africane  stanno invadendo gli Usa e subito dopo aumenta la vendita di farmaci contro l’acne, o pillole per la dieta e anche di hamburger.

Secondo Moore il contesto è tutto e lui insiste su quello americano.

In conclusione del suo intervento Dario Franco ricorda quelli che per lui sono stati i momenti più importanti del documentario: “Tra i momenti più folgoranti: il riepilogo delle connivenze americane con regimi dittatoriali e sanguinari sulle note di ‘What a wonderful world’ di Loius Armstrong, e un formidabile cartone animato che spiega con ironia ciò che differenzia l’America dal vicino Canada e dal resto del mondo: un atavica e indistinta paura, purtroppo ingigantita dai media che diventano i principali responsabili di una strategia del terrore finalizzata al controllo dell’individuo. L’attualità continua a ricordarcelo attraverso la pianificazione di guerre preventive che nascondono quasi esclusivamente interessi economici.

Quella che fa Moore è una critica del modello americano, quel modello sociale ed economico tanto osannato da molti paesi europei, anche dall’Italia; ma l’America è un’entità a due facce: una grande civiltà economica e democratica ma anche una civiltà della paura e caratterizzata da forti contraddizioni”.

Insomma una serata, quella organizzata dai ragazzi della Sinistra Giovanile, davvero interessante e non partecipando alla quale in tanti si sono persi qualcosa.

ROSARIO RIZZUTO