Processo Provincia: condannati Talarico e Sculco

Carmine Talarico Il Tribunale di Crotone  presieduto da Maria Luisa Mingrone (Rosa Larocca e Michele Sessa a latere),  ha emesso ieri in serata la sentenza per il c.d. "Processo alla Provincia", relativo al fascicolo dell’inchiesta "Sculco + 14",  condannando a sei anni di reclusione  l’ex Presidente della Provincia, Carmine Talarico (Ds, nella foto a fianco) e a 7 anni Vincenzo Sculco (foto in basso), all’epoca dei fatti  vice Presidente, attualmente capogruppo dei deputati della Margherita alla Regione Calabria.

Per entrambi il Tribunale ha disposto come pena accessoria la interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Enzo SculcoIl "padre di tutti i processi" agli esponenti di primo piano del centrosinistra crotonese ha riguardato l’indagine su presunte irregolarità nella gestione di appalti e concorsi alla Provincia prima del 2001. Principalmente la ristrutturazione di un ex albergo destinato a sede della Provincia e di una scuola, il liceo Filolao, con un presunto affidamento irregolare degli appalti. Nelle contestazioni si fa riferimento anche a presunti illeciti nella gestione di un concorso per l’assunzione di alcuni geometri.

Nell’ambito dell’inchiesta che ieri sera ha avuto un primo epilogo  Vincenzo Sculco venne arrestato il 2 aprile 2001  e trascorse un periodo di detenzione cautelare nella Casa circodariale di Passovecchio. L’attuale deputato  regionale è  accusato di truffa, turbata libertà degli incanti, corruzione, concussione, in un processo che lo vede coinvolto insieme  ad altre 13 persone tra imprenditori, dirigenti dell’ente e candidati a un concorso. 

Carmine Talarico in questo  processo è accusato di peculato, concussione, frode in pubbliche forniture e truffa e venne arrestato dai carabinieri il 2 luglio successivo e sottoposto per un certo tempo alla detenzione domiciliare.

Nella sua qualità di ex Presidente della Provincia di Crotone, peraltro, Talarico era stato condannato in un’altro processo il 10 ottobre scorso a tre anni ed otto mesi  (pena ridotta per indulto) per corruzione e truffa, insieme a Donato De Pietro, l’editore della tv crotonese Rti.

Per i protagonisti "minori" le  condanne vanno da un anno e mezzo a tre anni di reclusione.

Tutti gli imputati hanno sempre proclamato la propria innocenza. "Richiedo e invoco la sentenza che mi riguarda nei tempi più veloci possibili", aveva dichiarato Vincenzo Sculco in una delle ultime udienze del processo, nella quale aveva chiesto ed ottenuto di parlare "Ho già pagato – aveva detto – un prezzo elevatissimo, come è noto a tutti, non risarcibile in nessun modo: voglio dichiarare a gran voce ed in piena coscienza la mia innocenza".

Giusto ieri Vincenzo Sculco era stato pure rinviato a giudizio per un’altra vicenda, riguardante due presunti corsi fantasma,  all’epoca in cui rivestiva la qualità di amministratore di un ente privato di formazione, vicenda per la quale ci sarà un nuovo processo a partire dal prossimo 10 maggio.

Fonte: Arealocale.com

[AlVal]

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