L’ultimo racconto scritto per il corso di scrittura di Laura Lepri: bisognava descrivere un personaggio e poi scriverne un racconto…
Il trasferimento di Marco
di Rosario Rizzuto
Il mio personaggio si chiama Marco Rizzo ha 32 anni e vive a Crotone in Calabria.
E’ alto 1 metro e 78 centimetri, longilineo, capelli scuri (ma comincia a farli bianchi) non molto numerosi, stempiato.
E’ sposato da 13 anni con Daniela, donna paziente e dedita alla casa.
Hanno due figli: Alessia signorinella di 12 anni che frequenta la seconda media e il piccolo Luigi, 4 anni, al secondo anno della Scuola dell’Infanzia.
Daniela ha lasciato il lavoro di cassiera in un supermercato all’arrivo del secondogenito che aveva bisogno di maggiori attenzioni.
Dopo questa scelta in famiglia si è dovuta tirare un po’ la cinghia ma non si sono mai pentiti della scelta fatta e ora che Luigi sta meglio…
Marco è una persona con un carattere altalenante, capace di passare da fasi di profonda solitudine e silenzio a fasi di accesa euforia, periodo in cui diventa loquace, irresistibile, amicone, desideroso di cambiare il mondo.
Amante della giustizia, desideroso di aiutare le persone deboli ed in difficoltà; odia i furbi, le persone cattive e coloro che usano la propria posizione per sottomettere il prossimo.
Ama il mare più della montagna, nonostante sia nato a Crotone non è che sappia nuotare proprio benissimo ma di contro gli sci non li saprebbe nemmeno indossare.
Marco lavora come Collaboratore Scolastico presso una delle più grandi scuole superiori di Crotone, a tempo perso, e dopo che la moglie si è dedicata alla famiglia, quando è libero dalla scuola o la domenica si dedica a piccoli lavori di giardinaggio o aiuta un cugino nella consegna e nel montaggio di mobili.
A scuola e benvoluto quasi da tutti, certo le sue manie di giustizia, uguaglianza non sono ben accette da chi considera la scuola una proprietà privata e con questi tipi spesso ha avuto violenti alterchi.
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“Marco, Marco, hai letto l’ultima circolare del Preside” disse Vincenzo vedendo entrare il proprio collega.
“Fammi prima firmare” rise Vincenzo all’amico dandogli un buffetto sulla spalla.
Marco e Vincenzo lavoravano insieme, come collaboratori, presso la segreteria del Liceo Pedagogico.
Ma appena Vincenzo ebbe tra le mani quel foglio il suo riso divenne amaro: il Preside o meglio il Dirigente Scolastico, Dott. Alberto De Tursi, aveva disposto che Vincenzo, dopo 5 anni di servizio presso la sede principale dove c’erano i locali della segreteria, doveva spostarsi nel plesso distaccato di località San Francesco.
“Ma come, ma perché?”, si cominciò a chiedere Vincenzo, “che ho fatto di male?”.
Il rapporto tra Vincenzo e il Dirigente Scolastico l’anno prima, quando De Tursi era arrivato al Liceo, era stato buono ma l’inizio di questo nuovo anno scolastico, forse a causa dell’arrivo della nuova segretaria, era stato drammatico.
Lei, la nuova segretaria, Michela Bastone, era una donna cattiva, senza scrupoli e proprio non riusciva a sopportare l’umanità e la bontà di Marco e aveva cercato ogni scusa, ogni modo per farlo alterare e farlo cadere nelle sue trappole provocandolo per avere, poi, un motivo per farlo spostare.
Ma considerato che Marco era stato più bravo di lei e non era caduto nei suoi tranelli, Michela aveva chiesto al Dirigente di spostarlo e basta.
E Alberto, che aveva bisogno dell’appoggio di lei per mettere in atto le truffe che da anni perpetrava nelle scuole da lui dirette, aveva predisposta quella circolare.
Ma Marco, dopo aver subito e resistito tanto non poteva accettare questo ennesimo affronto e solo, come sempre, visto che i colleghi davanti gli davano ragione e poi facevano le spie coi capi, decise che ora di dire basta, che tutto ciò non aveva senso.
Così senza pensare alla moglie e ai figli si procurò una pistola…