Protestano sulla ss 106, per come sono trattati, alcuni immigrati del Sant'Anna
Shafir (nome di fantasia) è lì sulla 107, parla con l’interprete, grida, si rivolge ai compagni e poi piange, un pianto dirotto, poi si butta sull’asfalto della statale.
Sabato 27 ottobre mattina, sulla 107 tra i due bivi che portano a Papanice (quello dopo l’Esso e quello di via Isola di Capo Rizzuto), la strada è bloccata in entrambi i sensi di marcia. Non si passa!
Un gruppo di immigrati, provenienti dal campo di accoglienza di Sant’Anna è steso per terra ed ha bloccato la strada.
Protestano per le pessime condizioni in cui, dicono, sono tenuti nel campo, fanno vedere piccole saponette, confezioni cellofanate di cibo e hanno cartelloni in cui chiedono rispetto per i diritti degli emigrati; "Siamo emigrati non prigionieri" scrivono in modo un po’ sgrammaticato ma che rende, eccome, l’idea!
Al blocco, seduti per terra, sono Eritrei, etiopici, forse anche somali, soprattutto uomini ma anche qualche donna.
La presenza dei cartelli testimonia come la protesta fosse stata organizzata, ma siccome non era stata autorizzata c’è stato un primo intervento delle forze dell’ordine forse un po’ rude che ha innervosito ancora di più gli emigrati.
Qualcuno di loro è stato anche portato via e solo dopo che sono stati riportati dai compagni, il blocco stradale è stato tolto e la circolazione è potuta riprendere mentre gli immigrati sono tornati al campo.
Ma qualcuno è riuscito a parlare con qualche giornalista raccontando trattamenti al campo non degni di un paese civile.
Infatti per tutto il tempo in cui sono stato là, appena mi avvicinavo con la macchina fotografica questi ragazzi volevano che fotografassi le saponette, il mangiare; era il modo per raccontare la loro situazione.
Hanno infatti raccontato che con una saponetta da hotel debbono lavarsi per 15 giorni e che viene dato loro da mangiare quasi sempre pasta e fagioli.
Non so se quanto detto corrisponde al vero, ma continuo a pensare al pianto sfrenato di Shafir e al momento (di vera tensione) in cui si sono diretti in molti verso un poliziotto apostrofandolo con un termine che poi mi hanno tradotto come "cattivo". Perchè? Cosa avrà fatto mai quel poliziotto?
Domande che rimarranno senza risposte mentre io continuo a vedere i loro volti tristi!
[Rosario Rizzuto]
Non mi piace far vedere la tristezza degli altri ma credo che sia quello che vorrebbero loro per far conoscere la propria situazione perciò alcune foto fatte questa mattina le trovate qui.
Che tristezza!! sono umani non sono bestie che si accontentano di cosi poco.IO penso solo se i nostri emigrati all estero verrebbero trattati cosi??? bisogna avere un cuore ……
VERGOGNA!!!!DOVREMMO SOLO VERGOGNARCI,FAR ARRIVARE AL PIANTO DI DISPERAZIONE 1 UOMO A CUI AVREMMO DOVUTO DARE SICUREZZA E TRANQUILLITà.
VERGOGNATEVI ISTITUZIONI!!!!!!!!!!!!!