Un riconoscimento per Iginio Carvelli consegnato in Campidoglio a Roma
SCANDALE – Ogni paese ha le sue personalità, quelle persone che si distinguono, per vari motivi, in situazioni positive.
Scandale non fa eccezione e uno tra i suoi figli più importanti è, senza alcun dubbio, Iginio Carvelli, sindacalista a vita, Iginio è giornalista pubblicista, scrittore e Presidente della locale Banca di Credito Cooperativo.
Nei giorni scorsi Iginio Carvelli ha ricevuto un riconoscimento che amplifica ancora di più il suo innato modus vivendi nel sociale, rivolto verso gli altri.
Infatti nei giorni scorsi, nell’ambito della “Giornata mondiale dell’Alzheimer”, si è tenuto a Roma, presso la sala della Promotea del Campidoglio, l’annuale convegno scientifico promosso dall’Associazione nazionale “Alzheimer uniti onlus” che ha registrato la partecipazione di ricercatori, scienziati e operatori che si occupano quotidianamente di questa malattia.
Il convegno è stato aperto dal Vice Sindaco di Roma, On. Maria Pia Garavaglia e con la relazione introduttiva della Professoressa Luisa Bartolelli – Presidente della suddetta Associazione – su “Alzheimer, evoluzione e prospettive nella gestione della malattia”.
Durante questa manifestazione, un particolare momento del convegno è stato dedicato all’assegnazione del premio “Il saggio caregiver” a Daniela Berton di Latina e del “riconoscimento di merito per le molteplici attività associative svolte” allo scandalese Iginio Carvelli che rientrato a Scandale abbiamo incontrato per farci spiegare i motivi di questo riconoscimento.
“Ritengo – ci dice Carvelli con la sua naturale modestia – di non avere meriti particolari per tale riconoscimento che, comunque, ho tanto gradito. L’attività nel sociale l’ho svolta soprattutto nel sindacato della Cisl dove ho potuto rafforzare la mia scelta di stare dalla parte di chi ha più bisogno. Nulla di eccezionale. Ho sempre ritenuto che stare soltanto alla finestra a guardare il divenire delle umane vicende, senza rischiare qualcosa di proprio per gli altri, sia la forma più brutale dell’egoismo umano.
Scendere tra le gente rischiando di sporcarsi le mani è un dovere di ogni cittadino per contribuire alla costruzione del bene comune. Se nella mia vita ho registrato qualche risultato nell’ambito sociale, certamente è merito di quanti con me hanno condiviso la scelta della solidarietà”.
Ma qual è il suo rapporto con l’Associazione Nazionale Alzheimer uniti di Roma?
“Ho conosciuto la Professoressa Luisa Bartolelli in occasione del convegno tenutosi in Campidoglio, quando mi ha consegnato il premio del riconoscimento di merito. E’ una donna che si spende molto per gli ammalati di Alzheimer e per le famiglie che vivono direttamente il disagio di un familiare colpito da questa malattia.
A Crotone abbiamo dato vita all’associazione di volontariato Alzheimer “I colori della memoria”. Abbiamo eletto presidente un giovane, Antonio Nicoletta, perché vogliamo che tra i giovani si rafforzi il valore della solidarietà. Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza, una malattia degenerativa che colpisce soprattutto le persone anziane. I giovani devono capire che l’amore per gli anziani è qualcosa di meraviglioso perché riempie la propria vita di valori umani e spirituali che danno senso al vivere quotidiano. I nostri giovani sono generosi ma questa generosità va messa al servizio del pianeta anziani”.
Ma a che punto è questa associazione crotonese?
“L’associazione sta già lavorando su un questionario per conoscere la dimensione del disagio Alzheimer nella nostra provincia. Un volta in possesso dei dati reali, l’associazione si impegnerà ad elaborare un progetto per l’assistenza ai malati di Alzheimer, tenendo presente che questa malattia è un nemico da anticipare con la prevenzione”.
ROSARIO RIZZUTO