E lo chiamano sport, leggete ancora:
"Al 28° del II tempo, in seguito all’espulsione del calciatore della Società Allarese, Carè Bruno, per comportamento offensivo e minaccioso nei confronti dell’arbitro, quest’ultimo veniva accerchiato da quasi tutti i calciatori della società suddetta, che gli proferivano frasi ingiuriose e minacciose; in particolare, i calciatori De Masi Ilario Rocco e Ierace Giuseppe lo minacciavano con frasi quali “da qui non esci vivo” e “ora tu paghi per tutti”, venendo, di conseguenza, espulsi.
In tale frangente concitato, si avvicinava all’arbitro il calciatore Suppa Antonio della Allarese con il braccio alzato nel tentativo di colpirlo, non riuscendo nel proprio intento per il pronto intervento dei dirigenti e dei calciatori della società ospitante. Nel frattempo, il calciatore Carè Bruno, espulso in precedenza, faceva il gesto di colpire il direttore di gara con uno schiaffo, minacciandolo nuovamente".
E ancora:
"Che, dal rapporto dell’arbitro e degli assistenti arbitrali della gara Melicucchese – Melitese, del 27.01.2008, risulta quanto qui di seguito riportato:
Nel corso dell’incontro, i sostenitori della Società S.S.D. Melitese s.r.l. proferivano frasi minacciose ed ingiuriose nei confronti di uno degli assistenti arbitrali ed, inoltre, lo colpivano con sputi in varie parti del corpo;
Alla fine del primo tempo, un sostenitore della suddetta società, attraverso il cancello della recinzione, afferrava per un braccio uno degli assistenti arbitrali e rifilava un pizzicotto al braccio stesso;
Nello stesso frangente, un altro sostenitore afferrava l’assistente arbitrale dal collo e, minacciandolo, lo colpiva con uno schiaffo “abbastanza violento” alla nuca, il suddetto ufficiale di gara riusciva a sottrarsi alla morsa con uno scatto repentino, raggiungendo gli spogliatoi;
Nel corso del secondo tempo, i sostenitori della società reclamante tenevano un comportamento offensivo e minaccioso all’indirizzo della terna arbitrale ed, inoltre, colpivano con sputi coloro i quali transitavano sotto la loro postazione ed, in particolare, uno degli assistenti arbitrali;
Al 20′ del II tempo, a seguito della segnatura di un gol da parte della Melitese, i sostenitori di entrambe le società, dopo aver scavalcato le recinzioni delle tribune nelle quali erano stati posizionati, “davano vita a scontri verbali con minacce da entrambe le parti, venendo poi allo scontro fisico, sedato dopo alcuni minuti da alcuni agenti di Polizia”;
Al 24′ del II tempo, il calciatore della Melitese, Rappocciolo Salvatore, a seguito dell’espulsione del calciatore avversario Condoluci Giuseppe, inseguiva quest’ultimo oltre il terreno di gioco e gli scagliava contro, con violenza, una borraccia piena d’acqua, colpendolo al collo".
Ed ancora:
"Che, dal rapporto dell’arbitro della gara Albidona – Juve Rossano, del 03.02.2008, risulta quanto qui di seguito riportato:
- Al 43° del II tempo, la gara veniva sospesa per circa sei minuti, in quanto un calciatore della Società Juve Rossano, non identificato dall’arbitro (che in quel frangente era girato di spalle rispetto al calciatore medesimo), si abbassava i pantaloncini e mostrava al pubblico il fondoschiena, provocando una rissa in campo, sedata sul nascere grazie all’intervento dei dirigenti dell’Albidona e dei Carabinieri;
- A fine gara, il calciatore Converso Domenico della Società Juve Rossano “dava inizio ad una rissa, durata quasi 15 minuti”, che veniva repressa, con difficoltà, dalle Forze dell’Ordine".
Ma se questo è successo solo su alcuni campi della Calabria e solo nelle ultime settimane, e non abbiamo motivo per dubitare che tali cose non succedano anche nelle altre regioni, quanti episodi simili succedono ogni anno?
Che senso ha continuare a giocare a calcio?