La Gres 2000 di Crotone in piena grisi
Fa davvero male leggere notizie come questa:
(AGI) – Crotone, 29 mag. – La Gres 2000 di Crotone, azienda che opera nel settore delle piastrelle di ceramica ed occupa 214 dipendenti, ha chiuso questo pomeriggio anche le ultime due linee di produzione, dalle quali escono fino a centomila metri quadrati di piastrelle di ceramica all’anno, per l’assenza di disponibilità di materia prima.
Secondo i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, la penuria di materia prima è una conseguenza diretta della crisi di liquidità iniziata a manifestarsi in concomitanza con il trasferimento della proprietà azionaria, avvenuto nello scorso mese di ottobre, e a causa della quale i fornitori hanno sospeso le consegne. Dalle stesse fonti sindacali si apprende che l’esposizione debitoria dell’azienda sarebbe di circa 9 milioni di euro.
Dall’inizio dell’anno, inoltre, vengono erogati con ritardo anche gli stipendi ai lavoratori, che hanno gia’ inscenato scioperi e manifestazioni di protesta. Al momento, non tutti i lavoratori hanno percepito lo stipendio di aprile mentre proprio a causa del fermo totale produttivo si nutrono forti preoccupazioni sulla possibilità che l’azienda riesca ad erogare la prossima mensilità di maggio.
In una conferenza stampa convocata questa mattina nella sede della Camera del lavoro di Crotone, le sigle di categoria Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil sono tornate a lanciare l’allarme sulle sorti dello stabilimento e dei lavoratori. Mimmo Basile, segretario provinciale Filcem, Fabio Tomaino, della segreteria provinciale Uil ed Enrico Pedace, delegato della Rsa aziendale, hanno rinnovato l’appello alla proprietà, già rivolto nei mesi precedenti in due riunioni tra le parti sociali avvenute nella Prefettura di Crotone, di attivare le procedure per la cassa integrazione.
Nella giornata di domani è previsto anche un incontro a Crotone tra i sindacati e l’assessore regionale alle Attività produttive Francesco Sulla. Lo stabilimento Gres 2000, ubicato nell’area industriale di Crotone, è stato aperto cinque anni fa anche grazie a 52 milioni di euro di fondi provenienti dalla legge 488.
L’azionariato originario era composto da alcune delle imprese più note del distretto della ceramica di Sassuolo. Lo stesso Vittorio Borelli, nuovo azionista di maggioranza, proviene dal modenese. (AGI)