CROTONE – Una vasta operazione della polizia a Crotone e altre città fuori dalla Calabria ha portato a 24 fermi di presunti affiliati alla ‘ndrangheta e a una serie di perquisizioni nei confronti di esponenti politici, imprenditori e funzionari pubblici. Questi ultimi sono indagati per presunte infiltrazioni dei clan nell’attività politica degli enti locali in riferimento al progetto relativo alla costruzione di un centro turistico.
L’inchiesta che ha portato al fermo di affiliati appartenenti alle cosche della frazione Papanice, contrapposte da tempo in una faida ha disarticolato anche il potente cartello criminale dei papaniciari, che si apprestava a divenire egemone nella città di Crotone.
L’accusa nei confronti dei fermati è di associazione per delinquere di tipo mafioso, detenzione illegale di arsenali di armi da fuoco, estorsioni e danneggiamenti contro imprenditori locali e traffico di stupefacenti.
L’operazione ha permesso anche di rinvenire sei arsenali di armi e munizioni, anche da guerra, oltre a un’intera piantagione di marijuana del valore di un milione e 200 mila euro.
Nell’ambito delle indagini sono affiorate pesanti interferenze delle cosche nella vita politica e amministrativa della città di Crotone che hanno portato alle perquisizioni nei confronti di esponenti politici, imprenditori e funzionari pubblici. Interferenze peraltro già denunciate da un’ex parlamentare, configurate in forma di rapporti privilegiati della cosca con amministratori locali eletti con il comprovato sostegno dei sodalizi mafiosi inquisiti, nonché di tentativi di infiltrazione mafiosa nel progetto turistico Europaradiso, al momento accantonato.
Nei confronti dei politici, imprenditori e funzionari pubblici indagati, che sarebbero intervenuti per influenzare l’iter burocratico di approvazione del progetto Europaradiso, vengono ipotizzati vari reati per avere promesso, elargito e ricevuto somme di danaro per condizionare, ai vari livelli amministrativi, la realizzazione della struttura turistica.
L’intera operazione è stata condotta da personale della polizia appartenente al servizio centrale operativo, alle squadre mobili di Crotone e Catanzaro, con il concorso di altre questure regionali e nazionali e l’ausilio dei reparti prevenzione crimine.
(25 novembre 2008)
(Fonte: www.repubblica.it)