Archive for January 12th, 2009

DIO TIENIMI…</f

DIO TIENIMI…

Prima o poi doveva succedere…

Sì lo so che lo state aspettando.

E Rosario non si smentisce mai: SEI UN CODARDO, UN FALSO E ANCHE UN UOMO DI MERDA!!!

E non mi riferisco alla persona del post precedente.

Oi mammice!!!!

E guardalo: IL BASTARDO DI NUOVO IN TV… sembra quasi che me lo sentissi ieri sera

Ma guarda un po’…

Giù attenta che vi si bruciano le telecamere!!!

Io ti cerchero…

Come è strano incontrarti di sera in mezzo alla gente
salutarci come due vecchi amici Ehi ciao come stai
quando un giorno di notte m’hai detto "non ti lascerò mai"
quando un giorno di notte t’ho detto "non ti lascerò mai";

E adesso siamo occhi negli occhi e non serve a niente parlare
ho la mappa di tutti i tuoi nei la potrei disegnare
nei tuoi occhi ritrovo i miei giorni di qualche anno fa
 le domeniche senza far niente e voglia di sincerità,
parliamo un po’
raccontami quello che fai
sei la stessa che un giorno m’ha detto
"non ti lascerò mai"
quando un giorno di notte m’hai detto
"non ti lascerò mai"
quando un giorno di notte t’ho detto
"non ti lascerò mai";
 
Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò
e dentro quegli sguardi mi ricorderò di noi
chissà se si chiamava amore.

Nei tuoi occhi mi ritrovo nell’attimo prima in cui sto per baciarti
l’universo si ferma un’istante perché vuole ammirarti
tutto il resto mi passa alle mani come la sabbia del mare
resta solo un diamante che brilla e che continua a brillare
ogni volta che mi torni in mente continua a brillare
in un angolo della mia mente ti continuo ad amare.

Io ti cercherò negli occhi delle donne
che nel mondo incontrerò
e dentro quegli sguardi
mi ricorderò di noi
chissà se si chiamava amore.
(Jovanotti)




Auguri Bimbi!!!

Antonio Rizzuto con i compagni della mitica 5^ A ed altri amici. Clicca x ingrandire. Foto Rosario Rizzuto

Oggi è il compleanno del mio Antonio.
Sabato è stato quello del mio Alessandro Salvatore.

Quale migliore giorno per festeggiarli di ieri domenica?!

E così ieri, nel tardo pomeriggio, siamo stati ospiti da Angelo Costanzo e Caterina Garofalo all’Anfora insieme ai compagni di scuola di Antonio ed Alessandro: 24 bambini e 4 adulti in tutto.

E’ stata una bella festa e, nonostante sia stato faticoso tenere a bada tutte quelle pesti, mi sono divertito, ho fatto tante foto e ho visto i miei figli felici, soprattutto per i tanti regali ricevuti.

Alessandro Rizzuto con i suoi compagni di scuola intervenuti alla festa. Clicca x ingrandire. Foto Rosario Rizzuto

La serata è stata chiusa con una buonissima torta di Martina Garofalo: insomma se non ci fossero le sorelle Garofalo a Scandale non si mangerebbe .

Volevo ringraziare Angelo Costanzo per la gentilezza e la pazienza coi bambini visto che poi in contemporanea, nella stanza a fianco, c’era un altro compleanno: insomma quasi 40 bambini schiamazzanti non erano facili da sopportare per oltre tre ore… GRAZIE!!!

456… e non sbagliate più!

Foto dalla rete.Avete attive sulla vostra scheda Wind, le promozioni Noi Wind o Noi Italy ma dopo aver chiamato un numero 329 abcdefch, vi vedete arrivate il messaggino di addebito?

E magari siete stati al telefono, pensando che il vostro conoscente avesse un numero Wind, più del dovuto?

Evitate di spendere soldi in più, per conoscere, da una cellulare Wind, se il numero che si sta chiamando appartiene all’operatore Wind basta anteporre al numero da chiamare il suffisso 456 seguito dal numero: una voce automatica vi dirà GRATUITAMENTE a quale operatore appartiene quel numero.

Per esempio se voleste verificare se il mio numero è Wind dovreste comporre il numero 4563297906167, una volta chiarito questo, per telefonare bisogna rifare normalmente il numero.

Mi sembra che con gli altri operatori la stringa da comporre sia diversa, se riesco a saperlo vi informerò! O magari informate voi me!

Stalle Aperte all'Azienda Rota a fine dicembre

Alcuni maiali dell'Azienda Agricola di Salvatore Rota di Scandale/San Mauro M.to. Foto Rosario Rizzuto

SCANDALESi è svolta anche a Scandale, nei giorni scorsi, la manifestazione “Stalle Aperte”, che ha visto alcune aziende agricole della Provincia di Crotone, aprire le porte ai cittadini per due giorni.

A Scandale la manifestazione si è tenuta nell’azienda di Vittoria e Fabrizio Zurlo in Località Gallopà e in quella di Salvatore Rota in Località Valle, anche se c’è da dire che quest’ultima località, benchè attaccata alla periferia sud di Scandale, fa parte, dal punto di vista territoriale, del Comune di San Mauro Marchesato.

Noi abbiamo partecipato in quest’ultima azienda, seguendo l’evolversi degli appuntamenti durante la seconda giornata.

Salvatore Rota, a dx, si intrattiene con gli ospiti.Foto Rosario Rizzuto

In mattinata il proprietario, Salvatore Rota, ha accolto gli ospiti, facendo visitare loro gli animali dell’azienda: le mucche, i maiali, i conigli ecc…

Erano presenti anche alcuni bambini, incuriositi dagli animali e dalle spiegazioni del Rota.

Era possibile degustare un bel e buon bicchiere di latte crudo fresco riempendo il bicchiere dal distributore automatico presente nella macelleria dell’azienda, e preso d’assolto dai bambini presenti che sono andati oltre anche ai due bicchieri.

Antonio ed Alex Rizzuto e Antonio Drammis vicino la macchina del latte. Foto Rosario Rizzuto

Dopo la lunga visita all’azienda agli ospiti presenti è stato offerto un panino con salsiccia accompagnato da un bicchiere di vino locale mentre sia Salvatore Rota che la consorte Filomena Simbari continuavano a dare delucidazioni sulle attività e sulle caratteristiche dell’azienda.

Un’iniziativa lodevole realizzata in collaborazione con la Regione Calabria e l’Apz e che speriamo si ripeta sempre più spesso per riavvicinare le persone ai prodotti naturali e alle cose genuine.

ROSARIO RIZZUTO

I contatti del mio Blog nell'ultimo anno.

Le visite su lmio blog.

In un anno di Blog, dal 10 gennaio 2008 all’11 gennaio 2009 sono arrivate sul Blog di By.Ros tante persone dei seguenti paesi:

Italy (IT) 133,125
Germany (DE) 6,900
Switzerland (CH) 950
United States (US) 841
Europe (EU) 750
United Kingdom (GB) 657
France (FR) 567
Netherlands (NL) 470
Canada (CA) 275
Spain (ES) 253
Brazil (BR) 252
Belgium (BE) 171
Poland (PL) 127
Argentina (AR) 102
Romania (RO) 87
Austria (AT) 85
Ireland (IE) 72
Turkey (TR) 65
Greece (GR) 54
Sweden (SE) 50
Norway (NO) 47
Australia (AU) 44
Mexico (MX) 42
Malta (MT) 38
Albania (AL) 36
Russian Federation (RU) 36
Slovenia (SI) 33
Hungary (HU) 32
Luxembourg (LU) 31
Finland (FI) 31
Croatia (HR) 30
Bulgaria (BG) 30
Morocco (MA) 28
Saudi Arabia (SA) 26
Czech Republic (CZ) 26
Tunisia (TN) 25
Denmark (DK) 24
Portugal (PT) 24
Serbia (RS) 23
Japan (JP) 21
Israel (IL) 21
Peru (PE) 18
Algeria (DZ) 17
Venezuela (VE) 16
Iran, Islamic Republic of (IR) 15
Egypt (EG) 15
Slovakia (SK) 14
Colombia (CO) 13
United Arab Emirates (AE) 13
Chile (CL) 13
San Marino (SM) 12
Bosnia and Herzegovina (BA) 11
Malaysia (MY) 10
Ukraine (UA) 10
Estonia (EE) 10
Kuwait (KW) 9
Azerbaijan (AZ) 7
Macedonia (MK) 7
Nigeria (NG) 7
Monaco (MC) 7
Liechtenstein (LI) 7
Lithuania (LT) 7
South Africa (ZA) 7
India (IN) 6
Holy See (Vatican City State) (VA) 6
Costa Rica (CR) 5
Taiwan (TW) 5
Korea, Republic of (KR) 4
Belarus (BY) 4
Thailand (TH) 4
Georgia (GE) 4
Syrian Arab Republic (SY) 4
Dominican Republic (DO) 4
Libyan Arab Jamahiriya (LY) 4
Guatemala (GT) 3
Indonesia (ID) 3
Moldova, Republic of (MD) 3
Cote D’Ivoire (CI) 3
Uruguay (UY) 3
Qatar (QA) 3
New Zealand (NZ) 3
Philippines (PH) 3
Singapore (SG) 2
Senegal (SN) 2
Bolivia (BO) 2
Bahrain (BH) 2
Ecuador (EC) 2
El Salvador (SV) 2
Mozambique (MZ) 2
Puerto Rico (PR) 2
Oman (OM) 2
Pakistan (PK) 2
Vietnam (VN) 2
Hong Kong (HK) 2
Montenegro (ME) 2
Panama (PA) 2
Fiji (FJ) 1
Iceland (IS) 1
Reunion (RE) 1
French Polynesia (PF) 1
Latvia (LV) 1
Bermuda (BM) 1
Asia/Pacific Region (AP) 1
Netherlands Antilles (AN) 1
Nicaragua (NI) 1
Cyprus (CY) 1
Honduras (HN) 1
Tajikistan (TJ) 1
Lebanon (LB) 1
Sri Lanka (LK) 1
Palestinian Territory (PS) 1
Guadeloupe (GP) 1
Cape Verde (CV) 1
Maldives (MV) 1
Iraq (IQ) 1
Ghana (GH) 1
Antigua and Barbuda (AG) 1

UNO SPIRAGLIO DI LUCE!!!

Lamezia «Dicevano: paga o vattene». Il sindaco: ora altri lo seguano

Calabria, la prima rivolta contro chi impone il pizzo

Una vittima indica in aula ai giudici i suoi estorsori

LAMEZIA TERME (Catanzaro) – Il testimone è seduto su un lato dell’ aula, i giudici alla sua sinistra e gli imputati di fronte. Racconta di quando, poco più di due anni fa, qualcuno si presentò al suo negozio per chiedere il «pizzo». Volevano 1.200 euro al mese «da destinare a zio Pasquale», dice. «Chi è zio Pasquale?», domanda il pubblico ministero. «Pasquale Giampà», risponde il testimone, che è pure parte offesa. «È presente in quest’ aula?». Il testimone alza il dito indice, lo punta verso l’ uomo sistemato a pochi metri di distanza, fra i due avvocati difensori, e dice: «Sì, è lui». È la prima volta che accade in Calabria: una vittima del racket che accusa pubblicamente i suoi estorsori (presunti, fino al verdetto, ma altri imputati per lo stesso fatto sono già stati condannati col rito abbreviato) in un’ aula di giustizia. Non era mai successo in terra di ‘ ndrangheta, e forse per questo tra i curiosi accalcati dietro i banchi degli avvocati ci sono facce note alle cronache: il prefetto di Catanzaro Sandro Calvosa, il sindaco di Lamezia Gianni Speranza, il leader delle Associazioni antiracket Tano Grasso. Gli ultimi due si sono costituti parti civili contro gli accusati, ma la loro presenza è il segno che questa testimonianza vale molto di più del singolo processo. L’ uomo che accusa si chiama Rocco Mangiardi, ha 53 anni, basso di statura e piglio deciso. Gestisce un magazzino di autoricambi in via del Progresso, il cuore commerciale della città. Spiega che dopo quella visita cercò in tutti i modi di farsi almeno ridurre la quota da pagare. Si mise in contatto con gente vicina allo «zio Pasquale», che lui sapeva essere il boss della zona, «per risolvere il problema». Uno di loro, Vincenzo Torcasio, è stato arrestato ieri insieme ad altre tre persone, in una nuova operazione antiracket della polizia, anch’ essa resa possibile grazie alla collaborazione della vittima dell’ estorsione. Per Mangiardi non ci fu niente da fare: «Mi dissero che potevano scendere a 500 euro, ma se non volevo pagare dovevo chiudere». Poi fu avvicinato da una persona che conosce da sempre: «Suo padre è mio cliente, mi prese da parte e mi disse che poteva organizzarmi un incontro chiarificatore con lo zio Pasquale». Il pubblico ministero ripete la domanda: «È presente in quest’ aula?». Rocco Mangiardi alza il dito per la seconda volta, indicando l’ imputato Antonio De Vito, seduto accanto a Giampà e agli avvocati difensori: «Un giorno mi convocò nel suo ufficio – continua -, mi fece entrare in una stanza dove c’ era Pasquale Giampà e disse che dovevamo uscire solo dopo aver trovato l’ accordo». Ma nel faccia a faccia con il boss l’ accordo non si trovò: «Giampà era arrabbiato perché avevo cercato altre persone, mi disse che quando lo seppe voleva bruciarmi il magazzino, e che se volevo la protezione di altri dovevo trasferirmi nella loro zona. Io replicai che volevo solo attenuare il danno, e proposi 250 euro al mese. Lui rispose che non chiedeva l’ elemosina, e che in via del Progresso pagavano tutti, dalla A alla Z». Gli imputati fissano il testimone, che sembra sempre più piccolo ma non si ferma: «Io non voglio pagare gente che non lavora per me, e che so che userà i miei soldi per comprare proiettili, bombe e benzina. Preferisco assumere un padre di famiglia, ma subire un’ estorsione no». Poco dopo l’ incontro con Giampà, lavorando su un’ altra indagine, la polizia ebbe il sospetto che Mangiardi fosse ricattato dal racket. Fu convocato in questura, ma negò tutto. Aveva paura. Gli misero una microspia nell’ automobile e intercettarono un dialogo nel quale l’ uomo confidava alla moglie la tentata estorsione. Lo convocarono di nuovo, gli contestarono quel colloquio, Mangiardi vuotò il sacco: «Non posso più negare», e raccontò la storia che ora ripete in aula. Quando tocca a loro, i difensori degli imputati tentano di farlo cadere in contraddizione, ma il testimone insiste nella sua versione. Gli chiedono se ha avuto soldi dall’ Associazione antiracket, e perfino se abbia avuto una relazione sentimentale che gli dava dei problemi. Il presidente del tribunale non ammette le domande, il clima si fa pesante. Su domanda dei giudici viene fuori che il padre dell’ imputato De Vito, poco tempo fa, s’ è presentato al negozio di Mangiardi: «Mi ha chiesto se potevo aiutare suo figlio, per tirarlo fuori dal processo. Io lo capisco, ma non ne ho la possibilità». La deposizione è finita, il testimone esce dall’ aula accolto dagli amici dell’ antiracket e dagli agenti di scorta. Glieli hanno assegnati dopo la pubblicazione di notizie su un presunto progetto d’ attentato, non si sa bene a quale magistrato. Un disagio e una preoccupazione in più per Mangiardi, l’ uomo che ha detto no al «pizzo» e ha puntato il dito contro chi lo pretendeva. Tano Grasso lo abbraccia: «Il nostro auspicio è che altri imprenditori seguano il suo esempio ed escano allo scoperto, com’ è successo in Sicilia». E il sindaco Speranza: «Gli siamo grati, può segnare l’ inizio di una nuova era». E’ quel che ripeterà giovedì prossimo a al capo dello Stato durante la sua visita in Calabria, terra di ‘ ndrangheta e ora anche di qualche testimone. Giovanni Bianconi * Testimonianza La richiesta: 1200 euro al mese per zio Pasquale. «Niente sconti, in via del Progresso pagano tutti, dalla A alla Z» * Fiamme e avvertimenti In lotta contro la mafia La manifestazione di «Addiopizzo» Era il 25 aprile del 2006, a Palermo, quando si tenne la manifestazione a cui si riferisce la fotografia qui accanto. Era organizzata dal comitato antimafia siciliano «Addiopizzo» e si intitolava «Festa della liberazione» Imprenditore in prima linea L’ imprenditore Riccardo Greco accanto alla moglie Vincenza, a Gela. Sono una coppia simbolo della lotta al racket perché furono fra i primi a denunciare gli esattori del pizzo e le violenze subite da Cosa nostra e Stidda

Bianconi Giovanni

Pagina 20
(10 gennaio 2009) – Corriere della Sera

Insegnare per anni gratis nelle private

Corriere della Sera.it
NAPOLI – Insegnare per anni gratuitamente nelle scuole private. È il destino che accomuna centinaia di giovani docenti che lavorano in istituti paritari in Campania senza ricevere compenso o al massimo ottenendo solo una piccola parte del salario. Esiste ormai da anni una regola tacita imposta dai dirigenti di tante scuole private ai docenti freschi di abilitazione all’insegnamento che entrano Leggi ancora