SCANDALE – Il dato politico più rilevante del Consiglio Comunale tenutosi a Scandale il 31 luglio 2009 è stato la dichiarazione di decadenza del consigliere di minoranza Antonio Barberio, per incompatibilità con la sua carica di presidente dell’Akros; Barberio lascia l’assise cittadine (ha preferito non rinunciare alla più remunerativa carica presidenziale) dopo una presenza senza soluzione di continuità di circa 20 anni vissuti nei panni di sindaco o tra i banchi della minoranza.
Barberio non è in aula e insieme a lui all’appello della segretaria Stefania Tutino non rispondono: Garofalo, Chiaravalloti e Riolo, nonostante il capogruppo del Partito Democratico sia il firmatario di una richiesta di discussione sui problemi relativi alla discarica di Giammiglione.
Approvato con l’astensione di Vasovino il verbale della seduta precedente, il sindaco Brescia spiegava come si era arrivati alla dichiarazione di decadenza (atto dovuto) del consigliere Barberio che quindi ufficialmente a maggioranza (si astenevano Vasovino e Scaramuzzino) veniva escluso dal civico consenso scandalese.
Vasovino prendendo la parola diceva che non sapeva se Barberio presenterà ricorso ma che, secondo lui, era il caso che ogni consiglieri presenti una dichiarazione sulle proprie attività per verificare la presenza di incompatibilità di tutti gli amministratori scandalesi.
Uscito Barberio dal Consiglio, si provvedeva alla surroga con il primo dei non eletti. Il posto del presidente dell’Akros veniva assegnato (a maggioranza con l’astensione di Vasovino e Scaramuzzino) a Vittorio Riolo che però non era presente in aula.
Esaurite in pochi minuti le discussioni sui tre successivi punti tecnici all’ordine del giorno ossia: esame istanza Nuova Energia srl, esame istanza Ital Green Energy e approvazione convenzione comune di Scandale-Aterp, che venivano approvati all’unanimità con immediata esecutibilità, si passava alla discussione del problema discarica di Giammiglione inserita in Consiglio a seguito di una richiesta di Giuseppe Riolo.
Vista l’assenza del capogruppo Riolo era Vasovino a relazionare sul punto dopodichè prendeva la parola il sindaco Brescia che dimostrava di essere molto preparato sull’argomento, checchè ne dicano quella della minoranza o gli appartenenti ad alcune associazione, e di essersi interessato al problema in tempi non sospetti.
Addirittura il sindaco di Scandale spiegava come a Giammiglione ci sia il rischio che siano addirittura due le discariche che potrebbero essere aperte, quella a servizio di Ponticelli è un’altra su richiesta della società Maio (come rilevato anche dal Crotonese nel numero scorso).
Il sindaco si è dichiarato pronto a partecipare a qualsiasi iniziativa democratica per evitare che la periferia di Scandale diventi un enorme immondezzaio pericoloso per la salute dei cittadini e di far predisporre una delibera di opposizione netta a questo scempio anche se il comune di Scandale ha poca voce in capitolo considerato che i terreni in questione, in località Giammiglione sono sul territorio del comune di Crotone.
Nella discussione del punto sono intervenuti alcuni consiglieri e alla fine è apparso chiaro che non si può solo dire di no alle discariche ma bisogna anche essere propositivi per cercare di dare soluzioni al problema.
Intanto l’associazione “Scandale nel Cuore”, del presidente Gino Pingitore, ha organizzato, per lunedì 10 agosto, una fiaccolata per dire no alle discariche di Giammiglione.
Il problema è serio, i rifiuti da qualche parte devono essere messi ma ogni Provincia deve essere autonoma e non è per nulla concepibile che i rifiuti di un’altra regione vengano portati alla periferia di Scandale.
La lotta è solo all’inizio e crediamo diventerà molto dura, ma questa volta gli scandalesi non abbasseranno la testa, non per loro ma per i proprio figli e nipoti!
R.R.