No no no no alla discarica di Giammiglione
A salire sul palco, montato in piazza Oberdan, sono stati Franco Demme, Iginio Pingitore e Franco Ceraudo (per l’associazione “Scandale nel Cuore”), Santo Facino (promotore del progetto per la bonifica del sito industriale di Crotone).
Sono quindi intervenuti alcuni rappresentanti politi e non: Enrico Pedace (per il Comitato contro la discarica di Papanice), Antonio Barberio (consigliere provinciale), Giuseppe Frandina (consigliere provinciale), Carlo Squillace (assessore ambiente di Cutro), Roberto Salerno (presidente della Camera di Commercio di Crotone), Giuseppe Giovinazzi (Presidente Gales) e Antonello Voce (Giovane Italia).
Forte il dissenso contro chi vorrebbe trasformare la periferia del paese collinare crotonese e della frazione di Crotone, Papanice, in un immondezzaio pronto a ricevere ogni tipo di rifiuto e non solo dalla Calabria!
“Vorrebbero portare a Giammiglione – ha spiegato Antonio Barberio che di spazzatura se ne intende essendo anche presidente dell’Akros – qualcosa come i rifiuti dell’intera Calabria di tre anni! Ma non rifiuti solidi urbani ma rifiuti pericolosi! Addirittura le discariche previste a Giammiglione sarebbero tre”.
Erano presenti vari movimenti politici come il Pd ed i ragazzi della Giovane Italia (che ha preso il posto di Azione Giovani di An) e alcune associazioni: Italia Nostra (con la sua consigliera nazionale Teresa Liguori), la Cooperativa Agorà, l’Arci, Mpc, il Co.Ver.Kr, Avis di Scandale, associazione Movimento Terra, Aria ed Acqua, l’associazione presieduta da Pino Greco, Giuseppe Trocino (presidente consulta ambiente di Crotone). Ha partecipato alla fiaccolata anche la comunità cattolica di Scandale in prima fila, oltre che con i ragazzi dell’Acr, con il parroco Don Antonio Buccarelli e le suore Giuseppina ed Anna.
Tra gli altri erano presenti, oltre alle persone già citate che sono intervenute nella discussione: Benedetto Proto (presidente del Consiglio Provinciale di Crotone), Alfonso Dattolo (assessore provinciale e sindaco di Rocca di Neto), il presidente del Gales, Giuseppe Giovinazzi, lo scrittore scandalese Antonio Audia.
Assente il sindaco Fabio Brescia per impegni precedentemente presi, l’Amministrazione Comunale di Scandale era rappresentata dall’assessore alla cultura Rosario Rizzuto e dal consigliere Giuseppe Bennici.
Quello che è uscito fuori dagli interventi è che il crotonese ha già dato e che saranno intraprese tutte le possibili lotte pacifiche e democratiche per scongiurare questa bomba ecologica a pochi chilometri da Papanice, Apriglianello e Scandale e a poche centinaia di metri dalla centrale turbogas di località Santa Domenica.
[Rosario Rizzuto]
[11.08.2009]
Dove erano i signorotti del paese quando si decideva per la centrale. I vari F. Brescia A. Barberio dov’erano. Con tante zone industriali che c’erano in Italia con grandi vie di comunicazioni porti ecc perchè proprio a Scandale dovevano costruire la centrale? L’hanno fatta a Scandale non per la bravura dei nostri signorotti ma perchè non valgono niente pensano solo a fare compromessi e a prendere in giro la gente.
Dopo che Scandale nel cuore si è fatto il mazzo, da questo articolo sembra che la manifestazione sia organizzata dal PD di Scandale.