Il vescovo Graziani vende Giammiglione E NOI alla Maio
Mi fermo sulla porta delle Spighe per capire meglio, non riesco a crederci: vedo il vescovo che vende le terre e Don Antonio Buccarelli e le suore che partecipano alla fiaccolata (qualcuno ci sta prendendo per il culo senza che ce ne accorgiamo?!), fuori fa caldo e quella che non mi ascolta ed Alessandro sono sotto il sole.
Rimando la lettura all’arrivo a Marinella, e quello che finisco di scoprire una volta giunti a destinazione, è obbrebiante, assurdo, volgare, schifoso, peccaminoso: il vescovo di Crotone si è venduto, CI HA VENDUTO, peggio di Giuda con Gesù; il mio amico Amedeo mi ha sempre detto di fare attenzione alla chiesa cattolica e soprattutto ad alcuni suoi uomini e devo dire che per l’ennesima volta ha avuto ragione.
Rileggo il pezzo di Pedace più volte, il giornalista del crotonese, duro contro la curia senza mostrarlo tanto (ma lui mica può mandare la gente a fanculo come faccio io sul blog), prova a trovare qualche scusante affermando che se non fossero state vendute le terre sarebbero state espropriate con una perdita di soldi ingente da parte dell’orfanotrofio che così ha venduto il terreno agricolo ad oltre 4 euro al metro quadrato contro i 2 euro circa del prezzo di mercato.
Sembra quasi che dovremmo fare i complimenti al nostro vescovo (che quando nel 2007 ci furono le proteste per il raddoppio della discarica di Culumbra si schierò contro, forse perchè quella discarica era troppo vicina ad altri interessi della curia, come il nascente seminario), per le sue capacità economiche: propongo per lui il prossimo Nobel per l’economia!!!
Che botta ragà! Che botta!!!
Tanto forte che anche uno come Gino Pingitore, da sempre vicino alla chiesa, ha scritto, sul suo blog, parole forti contro monsignor, si fa per dire, Graziani.
Gino chiede al vescovo (Toh eccolo ora su Video Calabria 8 dove invece di spiegare questa scellerataggene ha il coraggio di leggere il Vangelo) di ripensarci; Gino, appoggiato da Enrico Pedace, del comitato di Papanice, chiede a tutti noi uno azionarato comune per acquistare quei terreni, che vogliono trasformare nell’inferno di una delle discariche più grandi e più pericolose del mezzogiorno d’Italia, e magari realizzare lì un centro della solidarietà riaprendo Mondo X (la cui chiusura ora, forse, comincia ad avere un senso) e realizzando tante altre opere.
Gino, per arrivare a chiedere qualcosa con toni duri al suo vescovo, l’ha presa davvero a cuore… e voi?!
E DICENDO AHI AHI LA GRANDE CITTA’ CH’ERA VESTITA DI BISSO DI PORPORA E DI SCARLATTO E ADORNA DI ORO E DI PIETRE PREZIOSE UNA COTANTA RICCHEZZA E’ STATA PUR DISTRUTTA IN UN MOMENTO
APOCALISSE 18 VS 16 .
ROMA VATICANO E TUTTI I SUOI ADEPTI.
CHI HA ORECCHIO ODA
Crotone: terra ai confini del mondo abbandonata dalla legge degli uomini (lo Stato) ed ora anche da quella di Dio (la Chiesa). Se ci avessero detto che la porcheria di Giammiglione fosse stata opera di amministratori e privati senza scrupoli, la cosa ci avrebbe si preoccupato ma non ci avrebbe scandalizzato; ma apprendere che a questo carrozzone si sia accodata anche la Chiesa – e specialmente il Vescovo di Crotone-Santa Severina – ci lascia basiti e ci fa sospettare che l’atmosfera del nostro territorio sia talmente avvelenata da far diventare diavoli anche dei santi.
Tanto e vero che il ‘buon pastore’, Monsignor Graziani, in quel di Cassano All’Ionio aveva trasformato alcuni terreni della diocesi in floride attività produttive in campo agricolo (riso Carnaroli, frutta, ortaggi ecc.) che danno lavoro a decine di famiglie, mentre a Crotone a pensato bene di destinare i terreni della Curia crotonese ai rifiuti speciali e non.
Ma non era lui quello che nel discorso alle autorità del 14 gennaio 2007, giorno del suo insediamento, aveva detto a proposito della crisi che attanaglia Crotone: “E’ necessaria quella creatività, diversa dalla mera gestione dell’esistente e dal mantenimento dello status quo, grazie alla quale si riesca a progettare, a usare, in scelte gravide di futuro, rispettose dell’identità della nostra terra, capaci di promuovere un autentico sviluppo etico e solidale”? Alla faccia del bicarbonato di sodio!, diceva Totò. Certo lo status quo lo ha cambiato facendoci passare dai volgari rifiuti solidi urbani all’aggiunta di scorie pericolose e non.
Ecco perché quando gli avevamo scritto delle nostre preoccupazioni sulla discarica di Giammiglione (lettera del novembre 2008) non ci ha mai risposto: forse perché era già in essere un accordo sottobanco con la Maio s.r.l.? Ed ecco perché ancora il degrado politico crotonese si perpetua nel tempo: perché chi arriva a Crotone si affilia a quei ‘3 o 4’ padroni della città. Ci aveva detto poco prima del suo insediamento (in quel di Calopezzati), che ci avrebbe “cercati, stanati, coinvolti” nell’opera di ricostruzione di questa nostra disastrata provincia ma ad oggi non ci ha mai fatti partecipi di alcuna iniziativa.
E bene, sappia il caro Don Mimì che se avesse chiamato la nostra associazione e le altre che si son battute per anni a favore dello sviluppo del territorio e della tutela dell’ambiente, sicuramente lo avremmo consigliato meglio di quei marpioni che da sempre perseguono in questo comprensorio il proprio utilitaristico interesse.
Ci ripensi, Monsignore, perché un ministro di Dio non può mandare al macello il suo gregge.
Enzo Filareto
Comitato Insieme ce la possiamo fare – Crotone
info@insiemecelapossiamofare.it
Grazie x la tua disamina Enzo…
per favore non abbiate gli occhi chiusi e il dito puntato verso l’altro perchè credo che ci mettessimo nei suoi panni difronte ai padroni di crotone….ho il dente avvelenato verso i nobili di questa città che ancora fanno i loro interessi e non verso il vescovo… se non capite questo detto alla crotone u ciat capit nu cavulu….