RIFIUTI CROTONE: CONCLUSE INDAGINI, 47 INDAGATI

(AGI) – Crotone, 23 set. – La Procura della Repubblica di Crotone ha chiuso le indagini sullo smaltimento illegale di rifiuti tossici provenienti dai vecchi impianti industriali della citta’, in particolare sull’indebito utilizzo del cubilot, un materiale di scarto derivante dal processo produttivo dello stabilimento metallurgico Pertusola sud ormai dismesso che invece di essere smaltito in discarica come rifiuto pericoloso e’ stato impiegato per la costruzione di importanti opere anche di edilizia pubblica. Indagine che nel settembre dello scorso anno e’ sfociata in una operazione denominata "Black Mountains" con il sequestro di 18 aree, ubicate in gran parte nel comune di Crotone, ma anche a Isola Capo Rizzuto e Cutro, sulle quali, a partire dal 1999, sono state realizzate importanti opere edili utilizzando appunto il cubilot. L’avviso di conclusione delle indagini, che sono state condotte dal sostituto procuratore della repubblica di Crotone Pierpaolo Bruni e affidate agli investigatori della Guardia di finanza, riguarda complessivamente 47 persone tra le quali spicca il nome di Edoardo Ronchi, ministro dell’Ambiente dal maggio 1996 all’aprile 2000; e ancora quello di Gianfranco Mascazzini, direttore generale del ministro dell’Ambiente fino al febbraio scorso; di Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto dello stesso ministero dal 1996 al 2001; di Maurizio Pernice, vice capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Ambiente dal 1996 al 2000. E ancora nel registro degli indagati sono iscritti i nomi di due ex commissari delegati per l’emergenza ambientale nella regione Calabria: Domenico Bagnato, che ha rivestito l’incarico dal settembre 2004 al marzo 2006 e Salvatore Montanaro, dall’aprile 2007 al luglio 2008. L’avviso di conclusione delle indagini e’ stato notificato in queste ore anche all’ex presidente della Provincia di Crotone Sergio Iritale, all’ex sindaco di Crotone Pasquale Senatore ed all’ex sindaco reggente Armando Riganello. I loro nomi si aggiungono a quelli del rappresentante legale pro tempore della Pertusola e delle imprese private, gia’ iscritti sul registro degli indagati dal settembre dello scorso anno, che hanno eseguito lavori utilizzando il materiale pericoloso per la realizzazione delle opere. Per tutti la Procura della Repubblica ipotizza le accuse di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e disastro ambientale in concorso. (AGI)

One Response to “RIFIUTI CROTONE: CONCLUSE INDAGINI, 47 INDAGATI”

  1. anonimo scrive:

    W BRUNI. BRAVO BRUNI . SOLO LUI PUO’ FARE QUALCOSA PER BONIFICARE CONCRETAMENTE IL NOSTRO TERRITORIO SIA DA PERSONE CHE DALLE SCORIE . TUTTE QUESTE PERSONE INDAGATE SBAGLIO O DOVEVANO TUTELARE LA NOSTRA SALUTE? COME SMALTENDO LEGALMENTE IN DISCARICHE CONTROLLATE LE SCORIE DI PERTUSOLA. INVECE COME SI VEDE HANNO FATTO AFFARI SULLA PELLE DEI CITTADINI DI CROTONE .ORA SIAMO NOI CHE CHIEDIAMO DI PRENDERE SUBITO DEI PROVVEDIMENTI PERCHE’ NON POSSIAMO STARE CON LE SCORIE RADIOATTIVE SOTTO I PIEDI . CHE SI DECIDESSERO SUBITO COSA FARE E’ UN LORO COMPITO E’ ANCHE UN DOVERE DARE RISPOSTE CONCRETE AI CITTADINI DI CROTONE.ALTRIMENTI SE NE POTEVANO STARE A CASA.

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