Alle 20,00 del 14 febbraio, una domenica di rinvii (rinviata la sfilata dei carri a Scandale, rinviata la partita Scandale – Roccabernarda) sono già sotto casa ad aspettare Nicola Galasso che, dovendo accompagnare la figlia Valentina in partenza anche lei per Sanremo, è stato disponibilissimo a darmi un passaggio anche a me.
Puntuale, come un orologio svizzero, Nicola alle 20 e 15 parcheggia sotto casa mia.
Un ultimo saluto ai bimbi che mi hanno accompagnato sotto (quella che non mi ascolta ha preferito farmi partire senza salutarmi: mi chiedo se non dovessi tornare più – in una settimana fuori casa e conoscendomi può succedere di tutto – se, almeno, avrà un piccolo scrupolo) e salto, si fa per dire, in macchina.
Poco dopo siamo al pullman, non è pieno, ci sono alcuni posti vuoti.
Il mio posto 40, prenotato su internet (unico dei presenti ad aver utilizzato questo nuovo sistema, inaugurato l’01 Febbraio 2010, almeno per i ritardatari dell’Autolinee F.llli Romano di Crotone visto che tante altre compagnie, anche calabresi, lo utilizzano da anni) è all’opposto (DOVEVA ESSERE LATO SINISTRO POSTO CORRIDOIO invece è lato destro posto finestrino) di come appariva sul planning del sito.
Chiedo spiegazioni, l’autista giovane (per distinguerlo dall’altro) non sa rispondermi, ma per questa volta non è un problema visti i posti vuoti; infatti, dopo aver capito che Valentina Galasso farà il viaggio nel suo comodo posto 3 e non ha nessuna intenzione di scambiare 4 parole, mi sposto avanti di un posto, il primo dopo la seconda uscita, dove ho la possibilità di poggiare il mio mini pc.
Nelle fermate successive crotonesi sale qualche altra persona (intanto fa una certa impressione ascoltare alle 03,00 di notte Arisa e Alessandra Amoroso nella piccola stanza 412 dell’Hotel Principe di Sanremo a due passi dal Casinò – chissà se è ancora aperto? – a quattro dal Teatro Ariston) ma io rimango SOLO.
La mai voglia di parlare non è così forte da farmi prendere discorso con delle ragazze anche esse sole, rimango solo al mio posto e per fortuna, nonostante sia sera (sui pullman della tratta Crotone – Roma notturna non è mai stato messo un film, almeno quando ho viaggiato io, e se l’ho chiesto mi hanno risposto anche male), gli autisti mettono un film, davvero un bel film molto istruttivo, giusta chiusa per la serata di San Valentino!!!
Che le donne siano stronze è un dato di fatto, la protagonista del film lo è all’ennesima potenza ma alla fine soccombe "distrutta" dall’Amore.
Ma il film dura solo una manciata di minuti su un viaggio infinito e non ne metteranno altri nemmeno la mattina, per fortuna ci sono gli sms, con qualche amica che si presta a farmi compagnia, che insieme alla musica del mio mp3 mi tengono a galla.
Intanto la tosse, una strana tosse, mi distrugge!!!
E’ mattino quando l’autista di mezza età passando tra le poche persone rimaste (alcune erano scese a Perugia) mi chiede di rimettermi le scarpe.
Obbedisco come Garibaldi ma il diavoletto ci mette lo zampino e noto le calze sui piedi della signorina seduta proprio dietro lo stesso autista (che ha preso posto vicino a Valentina) e distesa per tutti i due posti.

L’imparcondicio evidente mi manda in bestia, tanto da farmi prendere la macchina fotografica per la mia prima foto di questo viaggio a Sanremo, non è il massimo: la sagoma posteriore di uno stronzo di autista delle autolinee F.lli Romano di Crotone e i piedi di chi può stare senza scarpe al contrario di me nonostante i miei piedi gonfi e vi assicuro non puzzolenti.
Ma gli autisti di Romano a volte si sentono come gli arbitri di Sergio Contarino: ONNIPOTENTI!!!
La musica mi aiuta come gli sms di Anastasia, Luisa e Petya, intanto è giorno inoltrato, le fermate sono cadenzate e mi permettono di sgranchirmi (intanto alle 04,30 leggo già il Corriere della Sera del Lunedì), ogni tanto mi alzo ma per una frenata assurda rischio di fare un volo che mette in agitazione tutti i miei compagni di viaggio di dietro, come non sia caduto lo sa solo Dio!!
“Genova, finalmente Genova” mi sembra di essere Cristoforo Colombo all’arrivo in America, a questo punto Valentina non può fare a meno di parlarmi, decidiamo di prendere un taxi per la stazione di Genova e quindi il regionale per Sanremo, altre tre ore di viaggio con tutte le fermate possibili ed immaginabili… interminabile… per fortuna dormo un po’ ed ho tanto da leggere.
Alle 16,00, puntuale, siamo a Sanremo, le cuginette di Valentina ci vengono incontro, Francesca, moglie di Enzo Galasso, ci accoglie poco più avanti e con la gentilezza, che solo noi calabresi abbiamo (esagerato!!!), ci offre da bere e mi accompagna in Hotel.
Sanremo non mi stimola, adrenalina sotto zero e tanta voglia di mandare tutto a remengo e tornare a casa.
Il portiere dell’Hotel Principe è gentilissimo, documento e non vuole nemmeno pagato subito.
La prima gioia sanremese è la signora che sta sistemando le camere: “Sei calabrese?” le dico appena la sento parlare, “Non mi dire che lo sei anche tu?”. La simpatica signora è di Casabona e una piccola luce irrompe nel mio buio viaggio.
La camera è minuscola, sono stanco ma non ho sonno, mangio Fonzies e Cicciopolenti e non ho nemmeno acqua, poi una doccia.
A casa, forse, si accorgono che non ci sono, e si fanno sentire, vogliono fare i duri ed io più di loro.
Alex mi chiede se ho cambiato le figurine Panini dei Calciatori.
Poi mi decido ed esco.

I fiori che abbelliscono le aiuole sanremesi sono stupendi e penso a mia mamma, ma non hanno il potere di farmi prendere la macchina fotografica. Non ce l’ha, questo potere, nemmeno poco dopo l’incontro con Cristiano Malgioglio e Giletti: la macchina rimane dentro la custodia e riesco a prenderla solo alla vista, da lontano, della scritta Ariston illuminata.
L’emozione è da brividi anche con poca adrenalina in corpo…

Faccio foto, rincontro per altre volte la coppia di prima, li fotografo, poi c’è il giornalista Gianfranco Agus de La Vita in Diretta che fa interviste vicino all’Ariston (con tanta gente che si vuole fare la foto con lui) mentre comincia a piovere, non so se il cameraman mi inquadra, nel caso mi vedrò oggi alla trasmissione di Sposini.

Prima avevo provato a fare l’accredito stampa, ma consegnano solo gli accrediti a chi li ha chiesti entro i primi giorni di febbraio ed io non l’ho fatto; così il mio tesserino di Giornalista diventa carta straccia e il giovane impiegato Rai non si commuove nemmeno al fatto che sto arrivando dalla Calabria. Mi sembra giusto così, con tutto quello che succede mica possono far entrare uno senza aver controllato chi è!!! Anche se, se sentite che uno si è incatenato fuori dall’Ariston, non abbiate dubbi: SONO IO!!!
Torno all’Ariston, chiamo Francesco Latella di Radio Studio 97 che so che è a Sanremo anche lui, mi dice che verrà anche lui al teatro di lì a poco… NON L’HO PIU’ VISTO!!! nè mi ha chiamato!!!!!!!!!!
I crotonesi sono gente strana (lussu e pitittu si dice) nulla a che vedere con noi coglioni paesanelli!!!
Barcollo tra le viuzze dietro e davanti l’Ariston, alcune fan, non so di chi, sono dalla parte di sotto, che Francesca mi aveva indicato essere l’entrata posteriore per gli artisti in macchina, forse esce Claudio Cecchetto ma non ci giurerei che fosse lui.
Una telefonata mi dà un po’ d’ossigeno, il pensiero di mollare tutto e tornare oggi stesso a Scandale è forte (si vede che la potenza negativa devastante di quell’invidioso di O’ Zappatore è riuscita ad arrivare fino a qui).
Vicino l’Ariston, nella vetrina dell’Oviesse c’è lo studio sanremese di Rtl 102,5, osservo come un ebete e fotografo la dj del pomeriggio (come cazzo si chiama?! Ecco sì Nicoletta De Ponti che ricordavo più pienotta) che fa la trasmissione con le parole che arrivano in radio, diffusa per la via, con un leggero distacco di tempo.

In una piazza più avanti in camper, pullman e camion ci sono gli studi mobili di Radio 2 Rai, Telenorba, Calabria Tv e Radio Juke Box, Radio Azzurra e Radio Studio 54 (anche queste calabresi).
Mangio due minuscoli e buoni pezzi di pizza a due passi dall’Ariston servito da una giovane e prorompente cameriera, li annaffio con Pepsi Cola al limone prendo anche, sulla strada del ritorno, un cono gelato Amarena e Nocciola, e torno in albergo dove il tempo di poggiarmi sul letto e già dormo fino a poco fa…
Oggi sarà una giornata diversa, molto diversa, mentre le riflessioni che ho ricavato dalla giornata di ieri le tengo per me, rischierei di offendere qualcuna… più di qualcuno!!!