Indagato per voto di scambio l'assessore provinciale Gianluca Marino di Crotone
A me, onestamente, con quel suo sigaro in bocca, sempre spento, e quell'aria da "So tutto io!!!" non mi è mai piaciuto, per giunta siamo quasi coetanei e anche lui era al Liceo Scienfico Filolao e non mi piaceva nemmeno allora; ora esce fuori che è indagato per voto di scambio con la 'ndrangheta.
Sto parlando dell'assesore alla Provincia di Crotone (con delega alla Pubblica Istruzione ed Università, sport spettacolo e tempo libero, promozione e valorizzazione prodotti tipici, rapporti con i cittadini della provincia nel mondo) Gianluca Marino che di solito gira per le scuole a parlare di diritti e doveri e contro le cose che non vanno!!!
Certo tutti siamo innocenti fino a prova contraria ma come dice mio nonno: "Si na cosa si dicia!!!".
Ecco l'articolo di ieri di Area Locale, dove nella parte finale si racconta di Gianluca Marino: "
Crotone Hydra arrestati capi e gregari dei Vrenna-Ciampà-Bonaventura
"La Polizia di Stato di Crotone, con l'ausilio delle Squadre Mobili di Cuneo e Verona, dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria e del Reparto Volo di Reggio Calabria, nell'ambito di una vasta operazione antimafia denominata 'Hydra', ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di dodici soggetti, tutti pregiudicati, appartenenti alla consorteria mafiosa dei Vrenna-Ciampà-Bonaventura, egemone sul territorio del capoluogo", dice una nota diramata dalla Polizia di Stato.
Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, armi, estorsione, atti intimidatori e danneggiamenti nei confronti di imprenditori crotonesi e nei confronti di familiari di collaboratori di giustizia, nonché traffico di stupefacenti.
Grazie all'operazione sarebbe ora stato disarticolato il cartello Vrenna-Ciampà-Bonaventura, con l'arresto delle nuove leve che gestivano tutte le attività illecite in città, dal momento che i capi delle cosche sono in carcere.
L'inchiesta ha cercato di fare luce su sette attentati incendiari e danneggiamenti commessi tra il dicembre 2008 e il novembre 2009, ai danni di negozi per convincere i titolari a pagare il pizzo e pure nei confronti di congiunti dei collaboratori di giustizia Luigi Bonaventura, Domenico Bumbaca, Vincenzo Marino.
"Dalle indagini – spiega infatti la nota – è emerso che le famiglie storiche di Crotone dei Vrenna-Ciampà-Bonaventura, dopo i numerosi arresti subiti con le operazioni 'Eracles' e 'Perseus', hanno deciso di costituire un nuovo gruppo criminale, costituito dagli uomini più fidati e fedeli" affidando, secondo gli inquirenti, la reggenza del clan ad Antonio Gaetano Vrenna (31 anni, nella FOTO) figlio dell'ex boss Pino Vrenna, da alcuni mesi collaboratore di giustizia.
Antonio Gaetano Vrenna è infatti accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso insieme a Salvatore Ciampà (31 anni), Franco Ciampà (60 anni), Carmelo Iembo (33 anni), Claudio Covelli ((inteso "Ivanuzzu", 29 anni), Antonio Manetta (26 anni), Mario Stirparo (32 anni), Giuseppe Tricoli (30 anni).
Escluso Franco Ciampà, gli altri sette sono anche accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Un reato che viene contestato anche ad Agostino Frisenda (49 anni); Giuliano Napoli (22 anni, originario di Cinquefrondi ma residente nel Vicentino), Luigi Spagnolo (27 anni), Youness Zari (26 anni, marocchino ma residente a Moncalieri).
Dalle intercettazioni è emerso pure che si stava nuovamente tentando di mettere a segno un attentato contro il procuratore antimafia Pierpaolo Bruni, non si conoscono molti particolari in proposito: solo che gli uomini della scorta hanno, tempo addietro, fermato ed identificato un uomo della cosca davanti alla casa del pm vestito in abiti da lavoro, apparentemente intento a pulire un'aiuola.
Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati diversi chili di cocaina e sono state individuate le rotte del traffico di sostanze stupefacenti tra Crotone, Bologna e Reggio Calabria.
"Massima ed incondizionata fiducia nell’operato di inquirenti e Magistratura" ha poi dichiarato stamane il Presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo in relazione all’iscrizione nel registro degli indagati dell’avv. Gianluca Marino, assessore della sua Giunta, al quale gli viene contestato un presunto voto di scambio nell’ambito dell’operazione antimafia “Hydra”. "Sono certo – ha aggiunto – che l’assessore Marino dimostrerà, nelle sedi opportune, la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati".
[AlVal]
[21.01.2011]