Il gruppo di Facebook 'Emergenza Occupazionale Crotone' (ecco chi sono) pulisce la statua di Rino Gaetano
Dove non sono arrivate le istituzioni, ci hanno pensato dei semplici cittadini e così a pochi giorni (almeno da quando la cosa è diventata pubblica) dal grave atto vandalico nei confronti della statua di Rino Gaetano l’hanno rimessa quasi a nuovo.
E’ bastato davvero poco, ossia circa 2 euro, necessari ad acquistare un solvente per il bronzo, e un po’ di olio di gomito.
Ma l’amarezza e l’indignazione da parte della città di Crotone e anche da parte della sorella di Rino, Anna Gaetano, per quanto era successo è stata tanta.
“Mi sento mortificata, anzi, sono davvero incazzata – ha detto Anna Gaetano – Sono ancora una volta delusa da questa città, se non da tutti i crotonesi, perché so bene che c’è una parte sana che non merita di entrare nel calderone; da quella parte incivile, capace di confermare che purtroppo, passando gli anni, l’emancipazione culturale e civile sono rimaste ferme”.
“Un gesto vile – ha continuato Anna Gaetano – che non solo mortifica la memoria di mio fratello, ma che denigra l’immagine di tutta la città, regalandole una figura pessima. A me di Rino è rimasto solo il ricordo, vederlo infangato da queste cafonaggini mi ferisce, per me è come se avessero fatto del male a lui mentre non poteva difendersi. Fa più male se penso che mio fratello amava questa città, come ha dimostrato con molte delle sue canzoni. Crotone dovrebbe riflettere su se stessa, guardarsi allo specchio e scoprire che questo episodio come i fatti di cronaca nera degli ultimi giorni non le regalano una bella immagine e finalmente cercare di fare qualcosa per uscirne”.
Ma, per fortuna, ora la statua è stata un po’ ripristinata da alcuni giovani del gruppo Facebook "Emergenza Occupazionale Crotone", tra cui Luca Alfì, che in collaborazione con alcuni carrozzieri e imprese di colorificio hanno fatto in modo che la statua potesse ritornare alla normalità, anche se ci sono alcuni danni al "bastone" che Rino porta tra le braccia, insomma la statua è in condizioni un po’ critiche ma almeno sono spariti quei brutti segni color viola.
“Il gruppo ‘Emergenza Occupazionale Crotone’ – ci spiega uno dei promotori Luca Alfì – nasce più di un anno fa, partendo un po’ per gioco, poi, siccome in città c'erano problemi seri, allora abbiamo visto che partecipavano persone che avevano una certa linea quella di un Crotonese che vuole i diritti e non vuole emigrare al Nord, ed abbiamo iniziato le prime battaglie: da Villa Giose, alle proteste coi dipendenti ex Sasol.
Abbiamo cercato di aiutare tutti, dagli amici della Datel e della Geteck partecipando a riunioni in Regione e a Roma; siamo presenti in città assieme ai disoccupati e alla gente che soffre per avere riconosciuto un suo diritto, eravamo presenti nelle manifestazioni più importanti contro chi vuole deturpare questa città, siamo stati nei palazzi che contano a battere i pugni per i compagni che hanno perso il lavoro a volte ottenendo risposte a volte no, abbiamo chiesto ai nostri amministratori di stare vicino alla gente scendendo in piazza con noi se il male viene da lassù parlo di Roma.
Ci siamo ribellati nei palazzi dell'Asl contro il pagamento del ticket e nel mese di febbraio organizzeremo una mega protesta proprio contro il pagamento del ticket; qualcuno ha tentato di strumentalizzarci ma noi non ci venderemo, saremo sul piede di guerra se solo ad un Crotonese verrà negato il suo diritto, quello del lavoro”.
Tornando alla statua di Rino, nella mattinata di Domenica 30 Gennaio, il responsabile del Gruppo è stato contattato dalla sorella di Rino, Anna Gaetano che lo ha ringraziato personalmente. “Prossimamente la sorella, che vive a Roma, ha deciso di venire a Crotone – ci dice ancora Alfì -per contattare gli amministratori a cui chiederà che la statua sia ben protetta naturalmente anche noi di Emergenza Occupazionale Crotone saremo con lei perchè Rino ci rappresenta e ha sempre detto le cose che pensava a favore degli operai come noi”.
Ma Anna Gaetano, sentita dalla giornalista del trisettimanale Il Crotonese Angela De Lorenzo è stata molto dura: “Se dovessero ripetersi simili episodi che, è inutile negare, feriscono profondamente la famiglia, sono pronta a chiedere che la statua di mio fratello venga trasferita a Roma, nel cimitero del Verano, dove quotidianamente arrivano tantissimi fans da tutto il Paese.
So che non è mio il potere di decidere questa cosa perché la statua appartiene alla città, ma da familiare ferita, se dovesse verificarsi un altro atto vandalico, lo chiederò, indipendentemente dalla risposta che mi sarà data.
“Non vorrei che questo accadesse – ha precisato Anna Gaetano – so che dispiacerebbe anche a mio fratello e ai miei genitori, Rino amava questa terra. Inoltre mi sembra ingiusto per i tanti crotonesi che amano la sua musica e sono orgogliosi della sua figura, lo so che sono in tanti e meritano di essere distinti. Ma questo è il mio modo di rispondere all’inciviltà e alla cafonaggine, è il mio modo estremo per chiedere alle istituzioni locali di proteggere quella statua che a me ricorda un fratello e a Crotone un figlio di cui può andar fiera”.
[Rosario Rizzuto]