Addio Pasquale Minniti, scrittore incompreso!!!
Domenica è lì, vicino la bara di Pasquale, e non riesce a trattenere le lacrime.
Piange, come la figlia di Pasquale, Francesca, arrivata dal Molise dove vive, e come la mamma di Pasquale. Un dolore, forse, più forte di quello di alcuni parenti.
Perché, diciamocela tutta, a chi interessava davvero di Pasquale Minniti, lo scrittore e giornalista scandalese morto in ospedale a Crotone nella serata di giovedì 21 aprile, vigilia del Venerdì Santo?
Domenica aveva conosciuto lo scrittore scandalese da poco e per lui aveva scritto al computer la seconda parte del suo ultimo libro da poco terminato, “Ritorno alla Terra”, quasi un presentimento, anche se nel testo di Pasquale il riferimento è ad altre cose.
Abbiamo chiesto a Domenica Bomparola, che si diletta anche lei a scrivere, un ricordo di Pasquale, eccolo: “Ricordo l'ultima volta che ti ho telefonato: eri in ospedale; con la voce affannata mi dicesti di essere felice di sentirmi; eri felice che qualcuno si fosse "ricordato di te"… <<Adesso mi curano e poi finalmente vediamo di pubblicare il libro… una delle prime copie sarà per te…>>. Queste le ultime parole che mi hai detto. Avevi promesso di ritornare… ed io ti avevo creduto. Non ce l'hai fatta. Eri un sognatore, un sognatore con i piedi nel cemento. Così mi piaceva definirti. Adesso ci guardi da lassù… Con la certezza che il cielo ti darà la felicità che questa terra ti ha negato”.
Eh già, una vita piena di sofferenza quella di Pasquale, con una sola gioia oltre i libri, la sua bella figlia Francesca, timida e posata, che si è trattenuta a Scandale qualche giorno forse per conoscere meglio il paese del suo papà, dove, forse, a differenza dello stesso papà o, incosciamente per farsi perdonare qualcosa, è stata accolta da tutti con molto affetto.
Invece rivedo Pasquale, che era nato a Scandale il 5 ottobre del 1946, nei suoi abiti trasandati, lo rivedo in macchina, nella sua macchina sgarrupata, che scrive, vicino al campo sportivo, sotto un ponte a Corazzo (“L'ho conosciuto a Corazzo era fermo sotto il ponte e mi disse: <<Sto scrivendo un libro bellissimo>> hanno scritto su Facebook).
Voleva vivere di scrittura, senza vincoli (non si era mai scritto all’Albo dei giornalisti nonostante la collaborazione per anni con la rivita Cronache Italiane di Salerno e con altri giornali) e fino a 65 anni c’è riusciuto anche se a modo suo.
“Scrivi, non parlare ma scrivi, lascia un segno, un ricordo di te.
Nessuno potrà cancellarti perchè hai lasciato un segno, uno scarabocchio. Non importa se hai scritto bene o male, quel che importa è scrivere, comunicare, trasmettere agli altri il tuo pensiero che, forte, indelebile, farà ricordare a tutti quello che sei stato e magari quello che non sei riuscito a diventare. Preferisco rimanere senza scarpe ma avere in tasca una penna e due fogli; si può camminare anche solo con la penna, anzi, molte volte con questa puoi fare viaggi lunghissimi che ti danno la possibilità di scoprire il mondo e le persone che vivono la vita. Io vivo, io scrivo.
Queste parole le ricordo bene; mi sembra di averle ascoltate ieri, eppure son passati tanti anni. La sua semplicità e il suo sorriso sofferente mi hanno sempre commosso.
Lo ricorderò con affetto e soprattutto volentieri. Cia Pasquale.
A qualche mio compaesano vorrei ricordare che un uomo non si giudica dal vestito, nè dalla macchina che guida!” Lo ricorda così, in uno dei commenti apparsi sui vari blog e siti nei quali si parla della morte di Pasquale, l’avvocato di origini scandalesi Salvatore Coniglio”.
Già scrivi! come faceva lui. Tanto, sempre.
La figlia Francesca, incontrata in questi giorni, ci ha parlato di molti manoscritti ai quali vorrebbe dare vita e che siamo certi vita avranno, a partire dall’ultimo romanzo, quel “Ritorno alla Terra” appena finito di scrivere e per il quale la giunta comunale aveva già deliberato, per contribuire alla pubblicazione, l’acquisto di una certa quantiutà di copie. Sarebbe cosa buona e giusta che, ora, scomparso Pasquale, l’amministrazione Brescia o quella che verrà si prenda in carico il testo di Pasquale e lo pubblichi. Vedremo.
Pasquale solo da alcuni anni stava con più stabilità a Scandale, per anni ha vissuto in Campania, forse anche in Molise e pare abbia avuto una vita molto avventurosa; almeno, così ci racconta il Blog di Gino Santoro (http://storiadiscandale.blogspot.com), altro scrittore con origini nel paese collinare crotonese: “Scandalese impegnato culturalmente, Pasquale è stato per molti anni assente dal paese: ha vissuto per lunghi periodi in Campania dove collaborava con molti Quotidiani. Una vita molto movimentata la sua, anche perché, come tanti altri ragazzi cresciuti negli anni Sessanta, ha avuto un’infanzia non tutta rose e fiori.
Persona molto riservata, ha conosciuto negli anni passati la sofferenza del carcere. Fra le altre cose, molti anni fa mi ha confidato di aver condiviso, per un breve periodo, la cella con il capo storico delle Brigate Rosse, Renato Curcio. Su Pasquale circolavano in passato molti aneddoti. Per esempio si racconta che, probabilmente per uno scherzo, una volta si vestì da ferroviere e si mise a controllare i biglietti sul treno Roma – Reggio Calabria. Comunque, a prescindere dalle molte avventure che ha avuto, io lo ricordo sempre come una persona intelligente e piena di umanità”.
Fa quasi sorridere immaginare Pasquale vestito da ferroviere, ennesima dimostrazione che a Scandale non è stato capito molto oppure ha fatto di tutto per non essere capito per primo dal sottoscritto.
La morte di Pasquale, improvvisa, inaspettata, testimonia, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che le cose non vanno rimandate perché potrebbe non esserci un domani.
Dicevamo dei vari siti che parlano della sua scomparsa, dopo essergli stati vicini, almeno questi, anche quando era in vita, lo ricorda sul suo blog (http://scandale.splinder.com) anche Franco Demme, ex presidente della Pro Loco di Scandale: “Non è facile parlare di Pasquale Minniti e della sua vita. Pasquale aveva scelto di vivere come è vissuto: antitetico a tutto ed a tutti, anticonformista, anticapitalista, antiborghese, antipolitico, anticlericale, però amante del suo Sud e del suo paese, portavoce di quei valori e di quegli ideali per la quale ha speso tutta la sua vita .
Nella prefazione di uno dei suoi libri ha scritto: a partire dagli anni ‘60 a Scandale ci sono stato poco. Ma Scandale è il mio paese. E del mio paese non ho dimenticato niente e nessuno. Ci sono venuto spesso… e ne ho sempre seguito le vicende umane, culturali, sociali politiche e religiose.
E’ vissuto così Pasquale con un atteggiamento e uno stile personale di vita che lo ha fatto distinguere dal convenzionale e di conseguenza da ogni possibilità di massificazione, difendendo sempre il diritto di assomigliare solo a se stesso”.
Pasquale non era uno che le mandava a dire.
Nell’introduzione a due suoi romanzi (“Pianeta Rosso, Sole Nero” e “Il Tetto” pubblicati insieme nel 1985), scrive: “Pubblico questi due romanzi a mie spese e con grossi sacrifici, per mancanza di validi riferimenti editoriali. Da una parte c’è la “piccola editoria” che è decisamente poco affidabile. Dall’altro lato c’è la “grossa editoria” che però non sembra bene inserita nei processi culturali del nostro tempo e che al contrario utilizza le sue immense risorse economiche ed intelletuali per pubblicare i prodotti propinati dai mass-media. In altre parole, per farsi prendere in considerazione, bisognerebbe entrare in certi “giri”, chiedere favori importanti e con ciò perdere ovviamente la libertà di esprimersi. Cosa che io non sono proprio disposto a fare”.
E sembra di vedere Rino Gaetano in questa frase e sarebbe bastato solo questo per fare anche di Pasquale un mito, ma forse ha sbagliato epoca, o magari le sue opere saranno riscoperte ora che non c’è più come, in parte, è successo con Rino Gaetano.
Pasquale Minniti ha pubblicato: “Dritti, repressi, scontenti e accontentati”, Città di Castello, 1975. “Non ammazzare”, Chiaravalle Centrale, 1978. “Pianeta Rosso Sole Nero”; Piedimonte Matese, 1985. “Il Tetto”, Piedimonte Matese, 1985. “Est-Ovest: prima e seconda parte”, Bellona, 1989. “L’alto commissario”, Bellona, 1991. “La rabbia degli impotenti”, Salerno, E.C.I., 1993. “Un prete di campagna” (pubblicato in due versioni e con tipi di stampe diverse, Salerno, Edizioni Cronache Italiane, 1996. “Leoni in gabbia”, Edizioni Marra Salerno, 1997. “Ritorno alla terra. Anno 2015: capolinea del capitalismo” (né è stata pubblicata in proprio dallo scrittore la prima parte tempo fa sotto forma di ciclostilato).
In Leoni in Gabbia Pasquale introduce la pubblicità sui romanzi.
Lui stesso scrive nelle note dell'autore: "La pubblicità sui romanzi, che io sappia, sinora non è stata mai fatta. Penso di essere il primo a farla… ma non sarò sicuramente l'ultimo. Perchè? Perchè costa poco. Perchè può arrivare e fermarsi dappertutto. Perchè può essere sufficiente farla (e pagarla) una sola volta per tramandarla nel tempo, forse nei secoli. Come sappiamo, i romanzi si conservano, non si buttano".
Pasquale Minniti, poi, ha scritto molte cronache e recensioni sui più sconosciuti paesini della nostra bella italiana nei quali si trasferiva per alcuni giorni raccontandone le più nascoste sfumature.
E, dopo tutto questo, è bastata una malattia, e in pochi giorni si è portata via per sempre Pasquale, che nella giornata di Venerdì Santo dopo una benedizione in chiesa (in questa giornata non si possono celebrare messe) durante la quale c’è stato un bel ricordo di Don Antonio Buccarelli e un pensiero commosso e pieno di rammarico di Maria Paparo, è stato accompagnato da amici e parenti presso il cimitero di Scandale dove, almeno qui, si spera, possa riposare in pace!
Pasquale non c’è più ma mi piace pensare che egli, la sua anima, abbia raggiunto il suo amico Totò Audia lì nel cielo ed insieme stiano continuado a scrivere, come piaceva a loro, con un occhio vigile su Scandale, la loro Scandale!
[Rosario Rizzuto]
Bè!!!! non dico tanto ma almeno puoi inserire il link dell' UNLASCANDALE tra i tuoi link……….almeno! grazie
la vita purtroppo per certe persone fa da matrigna e non da madre, ti mortifica e non ti abbraccia e riscalda come dovrebbe.Ci sono persone però sanno andare avanti lo stesso senza bisogno di quelle delicatezze che meriterebbero e non hanno.vanno avanti per la loro strada senza aspettarsi nulla senza e forse cercare nulla…..così come viene. poi un giorno tutto finisce ………..ed eccoci qua a dire ……si poteva fare e non si è fatto…….si poteva dire è non si è detto………si poteva …….si poteva………………..SI POTEVA é VERO PURTROPPO PERç NON SI é DETTO E FATTO NULLA :::::::::::::ARRIVEDERCI SIG PASQUALE
si poteva fare e s'è fatto..ci siamo beccati una querela..
Si poteva dire e s'è detto..siamo stati calunniati..
si poteva aspettare e s'è fatto anche quello..
tutto si poteva fare ed è stato fatto di tutto ed anche di più..
Ma poi alla fine capisci che fondamentalmente non puoi davvero illuderti di fare tutto tu..
Dall'altra parte un minimo di collaborazione lo devi pure incontrare..diversamente..è tutto inconcludente..e non ti resta che continuare a lavorare almeno piuttosto che piangere con due occhi..Piangi solo col cuore ..Perchè dispiace sempre nel momento in cui la vita ti costringere a prendere atti di non essere stata compresa..ma di certo a motivo di ciò non ti sentirai una fallita…
Un fallimento prevede una relazione in cui in un certo qual modo si crede e s'investe pure..Non potrà mai considerarsi un fallimento qualcosa di mai iniziato se non spiritualmente parlando..perchè in tal caso sarà pur sempre un viaggio senza arrivo senza inizio e senza fine..sarà pur sempre..per sempre…
Poi, va be, ci sono persone che vivono precedenti relazioni come fallimenti di vita perchè adesso è tutto finito..sono persone che non sono riuscite ad intravedere nello stesso passato quel passaggio di vita necessario che gli ha permesso di essere quel che adesso si è..
Qualcuno direbbe e che cosa si è se da quel tempo non hai più ricostruito?
Io dico sempre, che l'importante non è mai stato costruire..l'importante è costruire bene per non demolire mai più…
E, se non godi d'una sufficiente autostima difficilmente potrai costruire un rapporto ben strutturato, ecco che, paradossalmente la ricerca del pieno sviluppo di se è presupposto imprescindibile per la felicità d'una coppia…Con questo non significa egoisticamente anteporsi alla coppia, significa invece comprendere le motivazione che ti hanno indotta a scoppiare nella precedente coppia, a lavorarci sopra per mai più sbagliare..
Inutile dire che se a differenza di ciò la persona che hai incontrato ricalca la fotocopia della tua precedente storia..aiuta davvero poco..
Perchè amarsi signfica principalmente aiutare l'altro a trovare se stesso a sentirsi bene e soddisfatto di se stesso..difficilmente una persona frustrata potrà mai rendere felice l'altro..una persona che non sarebbe capace di capirsi potrebbe mai godere di quella serenità pace per capire ed aiutare l'altro? e quanto le stilettate dell'altro possono fungere più da stimolo che da limite alla crescita individuale e di coppia?
Sono tantissime le questioni.eppure, generalmente a 40 anni alcune di esse si danno quasi per scontate, sebbene scontate non siano…
a prendere atto
possano fungere
le motivazioni
scusa ma tu mi sembri fuori più di un balcone,ma cosa stai dicendo ? sin capisce che hai una storia oche vorresti averla ma tutto questo cosa centra con tutto il resto .GIRA PAGINA METTICI UNA BELLA PIETRA SOPRA gli uomini che non ti vogliono non ti meritanoogni donna è unica splendida solo per il fatto di essere donna non ne vale la pena di sbatterti per uno che a quanto ho capito manco ti fila .ripigliati ……..fallo per te stessa ripigliati.
Pasquale è stato un bell'esempio
di persona libera.
Un ricordo di Pasquale Minniti sul sito
dell'Unla di Scandale :http://unlascandale.splinder.com
Sono la cugina Francesca( chicchina) di Minniti Carmine ho saputo della scomparsa di Minniti Pasquale solo adesso tramite internet avrei preferito essere avvisata da uno dei tanti parenti ma pazienza siamo sempre in ritarto ho un ricordo molto vago di Pasquale che venne a trovare la nostra famiglia a Camporosso in Liguria mi regalo un libro che purtroppo ho perso sono rimasta molto toccata della sua scomparsa mi farebbe piacere sentirmi con Francesca sua figlia lascio email di mio marito per eventuali contatti o iniziative un saluto a Pasquale e a tutti quelli che l'apprezzano
francesco.morabito59@alice.it
in tutta onestà mi dispiace leggere ciò che ho letto..posto che, perdere la libertà di parola al fine di garantirsi "giri importanti" non dovrebbe identificarsi nel fatto d'essere sempre e comunque disposti a lasciarsi maltrattare anche da chi non si conosce..
Che poi io non ho mai dato a nessuno e dico a nessuno della persona poco intelligente tutt'altro..a me dispiace solo che per ragioni diverse mi si debba mettere in bocca frasi mai dette nè mai pensate..
ti ripeto questo non c'entra assolutamente nulla con l'incapacità di continenza nel trattenere il proprio pensiero..generalmente la sensibilità innata della quale risulto dotata mi spinge sempre a fermarmi piuttosto prima e mai dopo aver ferito l'altro..e pretenderei dal mio prossimo lo stesso rispetto, certo probabilmente ho chiesto io tanto ed hai ragione tu..dunque ti chiedo scusa.
è buffo..ma credo che ancora tra 40 anni staremo a ricordarci e probabilmente a rinfacciarci la parola andata di storto che giustificò l'imminente fuga..
Perchè il voler non credere supera tutto il resto tant'è che uno alla fine fugge sempre..spesso persino da se stesso..
finchè ci rincorre..Notte
ma fondamentalmente..non farai fatica a consolarti..pensa al vinello frizzante da due soldi ed al fatto che sommariamente poi, non avrai davvero perso nulla di buono..
Certi regali alla fine e del resto si fanno al fine d'ottenere favore e noi dal nostro canto, siccome siam quelli che vogliamo mutare le carte in tavola siamo pur sempre quelli che nell'arco di 10 anni abbiamo ottenuto un quantitativo innumerevole di favori..talmente tanti d'averne perso persino il conto..