Archive for June 9th, 2011

Rino Gaetano vive nel ricordo di chi nn lo dimenticherà mai: grande commemorazione a Roma il 2 giugno al Verano e P.za Sempione

ROMA - Ed eccoli lì, anche quest’anno, decine di “pazzi” che arrivano, singolarmente o a gruppi, al cimitero del Verano, lì in fondo entrando dallo Scalo San Lorenzo, dove è sepolto il mitico Rino Gaetano. L’appuntamento ufficiale, per i componenti del fanclub, è alle 10,30 davanti al Verano, ma molti sono già davanti la tomba da tempo. C’è chi è arrivato dalla Calabria è sta con Rino già pochi minuti dopo le 07,00, anche quest’anno non è voluto mancare e si è portato dietro i propri bimbi.
 Amici di Rino al Verano. Foto Rosario RizzutoPoco dopo arriva Anna Gaetano, stanca ma allo stesso tempo energica come sempre, sistema la tomba dei fratello con fiori freschi, dà una pulita alla tomba e alla zona circostante, lamentadosi che è sempre lei a pulire quella zona.
Anna non sa nulla di quello che, nello stesso 2 giugno, è stato organizzato dalla rediviva (e per lei illeggittima) fondazione “Una Casa per Rino”, non ne è molto contenta ma è ferma e convinta nell’affermare che Crotone non si è comportata molto bene con lei ed il fratello.
 
“Ho chiesto perdono a mia mamma (alla quale avevo promesso che avrei traslato Rino a Crotone dove riposa lei e mio padre) ma non c’è la faccio, qua ci sono io, i miei figli, il mio nipotino; Rino resterà a Roma dove tu sai e vedi quanta gente viene a trovarlo, cosa succederebbe se la sua tomba fosse a Crotone? non voglio che sia dimenticato per una seconda volta!”.
Non si può non dare ragione ad Anna che tra una parola e l’altra continua a sistemare la tomba, poi legge l’articolo, la pagina intera, che Il Crotonese ha dedicato a questo appuntamento, gli si illuminano gli occhi: lei è sempre contenta quando si parla del fratello. Ci ringrazia e si raccomanda con noi di farla avere anche il successivo articolo in cui sarà raccontata questa giornata.
Intanto cominciano ad arrivare i primi fan.
 
Anna, che sul tavolino di fronte la tomba, sistema ogni volta un quaderno, su cui i fan lasciano delle frasi, i propri pensieri, ha tolto il “vecchio” quaderno, sistemandone uno nuovo con la fatidica data 02 giugno 2011. Ognuno che arriva ha un suo tipo di approccio, c’è ci saluta Anna poi va a baciare la tomba, chi va subito da Rino e si ferma davanti alla sua lapide per una preghiera, quasi tutti poi non possono fare a meno di lasciare un pensieRino. Un ricordo, una preghiera, una richiesta. Durante l’anno c’è anche chi va da Rino per raccomandarsi per un esame. D’altronde che il cantautore crotonese sia un po’ santo e un po’ profeta noi lo abbiamo scritto molti anni fa nella hame page di quello che è stato il sito della cover band Kathmandu.
 Maria Cristina Ciapanna davanti la tomba di Rino Gaetano. Foto Rosario RizzutoAl Verano c’è anche Cinzia, che, in un suo ricordo sul 2 giugno 2011 pubblicato su Facebook, scrive: “A volte nella vita succedono delle cose che noi chiamiamo “il caso”, ma più passa il tempo, più mi rendo conto che niente nella vita accade per caso. Più o meno un anno e mezzo fa, mi sono trovata a pensare di mettermi a letto e fare in modo di non svegliarmi più… e più passava il tempo, più la sofferenza aumentava, più l’idea di mettere davvero in atto ciò che avevo pensato, prendeva pericolosamente piede. E allora proprio in quei giorni: accendo la tv e, nella pubblicità di una banca, tu canti “Ma il cielo è sempre più blu”… accendo la radio e trasmettono “Ma il cielo è sempre più blu”… metto l’mp3 e la prima canzone che trovo è “Ma il cielo è sempre più blu”… .
 
E poi quella voglia irrefrenabile di andare su Youtube a guardarmi tutti i tuoi video e quell’improvvisa sensazione di calma che mi prende vendendo il tuo volto e il tuo sorriso. E poi, tutto in un crescendo: lo special su di te su Rete 4, il 1 Maggio del 2010 e subito dopo, gruppi in tuo nome che spuntano come funghi su Facebook e  l’incontro, un po’ magico (ci siamo chieste l’amicizia quasi in contemporanea!) con Valeria che poi mi ha introdotto nell’ambiente degli “Amici di Rino”, facendomi conoscere Domenico, Elio, Dora e via via tutti gli altri… Non riesco a credere che si tratti sempre di casualità, sono convinta e lo sono veramente, che tu ci sei, in un’altra dimensione ma ci sei, e guidi le mie mosse, come guidi tutte quelle di chi, come me, ti ama con tutto il cuore e l’affetto possibili”.
 Francesco di Giacomo ricorda Rino Gaetano. Foto Rosario RizzutoNon credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Rino è anche e soprattutto questo. Rino c’è e regna sovrano, come troviamo scritto su qualche muro in giro per l’Italia.
Rino è li al Verano dove ci si ritrova  tutti assieme almeno due volte all’anno nel giorno che ricorda la sua scomparsa appunto ed in quello della sua nascita (29 ottobre 1950); tanti i volti noti, gli stessi volti visti lo scorso anno o negli anni scorsi come Cinzia, Giulia ed Asia (che quest’anno hanno fatto un po’ tardi perché non hanno trovato mezzi e sono arrivate a piedi!!!), Elio, Maria Cristina, Dionigi di Crotone ma tanti anche quelli che sono al Verano per la prima volta. Poco prima delle 11,00 arrivano i nostri: ecco Dario con la sua chitarra e allora via alla musica: tutti intorno alla tomba di Rino a cantare le sue canzoni.
 
Sempre Cinzia scrive: “Tutti uniti, abbracciati a cantare a squarciagola le tue canzoni, con il cuore traboccante di gioia… un centinaio di amici e un paio di chitarre. E a nessuno è venuto in mente di essere fuori luogo o di mancare di rispetto a qualcuno perché stavamo cantando in un cimitero: eravamo solo pieni di amore per te e di voglia di esternarlo”.
La mattinata continua, tra gli aerei che sorvolano il Verano per la vicina parata della Festa della Repubblica che lì, vicino alla tomba di Rino, non interessa ad alcuno.
Poi un gruppetto va a mangiare assieme: persone che poche ore prima nemmeno si conoscevano che diventano amici nel nome di Rino.
 Sergio Cammariere con alcuni fans. Foto Rosario RizzutoMa la festa per i 30 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano è speciale, non può bastare l’incontro del Verano e così in serata è prevista una grande manifestazione in Piazza Sempione, zona Montesacro, più o meno dove si è cresciuto Rino, alla cui organizzazione hanno contribuito Anna ed Alessandro Gaetano, Timisoara Pinto e Fabio Dionisi.
Alle spalle del palco, infatti, c’è il IV Municipio, palazzo dove Rino, a suo tempo, frequentò la scuola media. Sono previste varie partecipazione di cantanti anche famosi e, cavolina, ci sono tutti.
Si esibirà quasi alla fine ma non possiamo non partire dalla partecipazione del nostro Sergio Cammariere che è anche parente di Rino Gaetano. Anna Gaetano se lo coccola, Sergio è molto atteso, nel retropalco non si tira indietro a foto ed autografi insieme con il suo “gemello” (mamma come si somigliano!) Andrea Rivera.
 
Ma sul palco di Piazza Sempione salgono vari personaggi, amici di Rino dell’epoca o nuove proposte. Il filo conduttore è il concerto della Rino Gaetano Band (la cover band ufficiale di Rino Gaetano seguita personalmente da Anna Gaetano e nella quale canta anche il nipote di Rino, Alessandro) con Marco Morandi. Ogni tre/quattro canzoni, sul palco sale un ospite annunciato da una frase proposta su un maxi scherzo.
Quella di Cammariere è la seguente: “Sei nato nella mia terra, hai respirato il mio stesso azzurro, come me un giorno sei partito…, un legame di parentela ci univa anche se non ti ho mai conosciuto. Oggi è la musica che torna a sovrapporre i nostri cuori. La Musica che non ha confini. Grazie Rino”.
 
Ma a rompere il ghiaccio è Ernesto Bassignano (voi lo avete mai sentito?) che scrive “Amarcord”, ricorda alcuni episodi della vita di Rino, spara anche qualche cazzata che infastidisce più di un fan del cantautore crotonese, poi storpia, anche leggendola, una canzone di Rino.
Per fortuna finisce presto ed è la volta della bella Diana Tejera; sul suo messaggio c’è scritto: “L’estate sta arrivando con le nuvole rigonfie di speranza e tu torni a Piazza Sempione”.
Si susseguono le canzoni della Rino Band e dei vari ospiti. Francesco Di Giacomo (con Paolo Sentinelli) lancia un “provocatorio” “Beati i vostri quattro sì”, il riferimento al referendum è chiaro e durante la serata saranno più cantanti a ricordare l’appuntamento referendario chiedendo al numeroso pubblico presente (alcune migliaia di persone) soprattutto di andare a votare ed alcuni anche di votare sì.
Sul palco anche il calabrese Peppe Voltarelli, ex voce del Parto delle Nuvole Pesanti, anche lui ricorda Rino con il suo timbro tipicamente calabrese. Seguono i Babalot, la provocante Roberta Carrieri che, al termine della sua esizione, fa più giri su se stessa lasciando intravedere le calze autoreggenti, e quindi Zibba.
 Anna Gaetano riceve una targa dal IV Municipio di Roma. Foto Rosario RizzutoC’è poi spazio per la consegna, da parte del IV Municipio, di una targa ad Anna Gaetano ed una scultura ad Alessandro Gaetano e a Timisoara Pinto.
Sul palco è la volta dell’acclamatissimo attore Claudio Santamaria protagonista della fiction su Rino tanto criticata perché, così come ha tenuto a sottolineare l’amico di Rino, Bruno Franceschelli, salito anche lui sul palco, quello visto su Rai 1 non era proprio Rino.
 
Spazio anche per un altro nipote di Rino, Danilo, che con l’uculele saluta lo zio “Ciao zio mi manchi tanto” la sua frase! Andrea Rivera (noto per le sue interviste al citofono) afferma che avrebbe citofonato solo a lui e lo ricorda con un testo realizzando mettendo assieme i titoli di alcune canzoni di Rino. C’è spazio anche per Gianni Mauro, che al Festival di Sanremo del 1978 era nel coro che accompagnava Rino, anche lui, commosso, ha parole di elogio per il cantante crotonese.
 
Tra gli ultimi sul palco anche gli impegnati Tetes de Bois, a luglio 2010 visti ad Isola Capo Rizzuto ad una manifestazione contro la ‘ndrangheta.
Tutto molto bello, come quando tutti insieme hanno cantato “Ma il cielo è sempre più blu”; è quasi l’una di notte ma piazza Sempione è ancorea piena di gente.
Rino ha ancora una volta fatto centro, il suo ricordo rimane indelebile, la sua musica dà ancora forti brividi.
 La targa scoperta dove abitò Rino GaetanoIntanto il 7 giugno 2011 in Via Nomentana Nuova 53, all’ingresso della casa che lui abito è stata scoperta una targa, vi si legge: “Qui è vissuto dal 1970 al 1981, Rino Gaetano (1950-1981) grande autore ed interprete della canzone italiana. Ma il cielo è sempre più blu. S.P.Q.R. 2011”.

A seguire i link alle mie foto:
Fans di Rino al Verano,
Festa in Piazza Sempione 1
Festa in Piazza Sempione 2.
 
[Rosario Rizzuto]

Festa grande alla Codignola per fine anno, alla presenza del Prefetto Panìco, insieme con l'I.C di Papanice. Presentato il libr

L’occasione era quella di inaugurare l’anfiteatro realizzato nel giardino dell’Istituzione Scolastica V° Circolo “Ernesto Codignola” di Crotone, appuntamento saltato a causa della pioggia caduta alle prime luci dell’alba, ma la manifestazione di fine anno prevista per il 7 giugno si è tenuta lo stesso nella palestra della stessa scuola.
Il tavolo delle autorità. Foto Rosario Rizzuto
Manifestazione di grande interesse visto che era stata annunciata la presente del Prefetto e del sindaco di Crotone e che vedeva nel programma la presentazione della quarta edizione del libro (annuario) che, nell’ambito del progetto Pon “Con l’Europa investiamo nel vostro futuro”, viene realizzato alla “Codignola” e che quest’anno ha il titolo: “Io scrivo, tu scrivi, noi scriviamo e nel 150° dell’Unità d’Italia noi ci siamo”.

Il libro, sul quale lui stesso è tra i protagonisti, è stato consegnato al Prefetto ed ad alcuni dei presenti, nei prossimi giorni ogni alunno della scuola ne riceverà una copia.
Il Prefetto, Vincenzo Panìco, è stato puntuale come un orologio svizzero e si è intrattenuto con i bambini per oltre due ore.
Il sindaco, Peppino Vallone, che era stato allo stesso modo invitato, non è, invece, stato presente.

Deus ex machina dell’iniziativa è stata la Dirigente Scolastica del V° Circolo, Giuseppina Tonia Padovano che è anche la Dirigente reggente dell’Istituto Comprensivo di Papanice ed, infatti, la manifestazione si è svolta in connubio tra le due scuole.
La palestra si è riempita ben presto degli alunni crotonesi e di quelli arrivati dalla frazione, educati si sono sistemati, quasi tutti in magliettina bianca, in attesa delle varie rappresentazioni previste.
Un momento della rappresentazione teatrale degli alunni della Scuola primaria di Papanice guidati dal maestro Ernesto Maffei. Foto Rosario Rizzuto
Queste si sono imperniate attorno ad un progetto Pon realizzato dall’Istituto Comprensivo di Papanice e che ha visto protagonisti gli alunni della Scuola Primaria ma anche alcune mamme degli stessi.
Il progetto è stato portato avanti, oltre che da alcune docenti della scuola (tra le altre Tina Pace, Francesca Stricagnoli e Maria Rosaria Mesoraca), anche dagli esperti Luca Campagna, Adriana Facente, Ernesto Maffei ed Alessandra Siniscalchi.

I bambini di Papanice si sono esibiti in alcune canzoni: da “Nel blu dipinto di blu” a “Cuore Matto” a “La partita di Pallone” ma molto affascinante è stata anche la rappresentazione teatrale incentrata sul tema della libertà mentre, durante la mattinata, si sono esibiti anche in alcuni giochi ginnici.

Molto apprezzate ed applaudite anche le mamme che hanno accompagnato i bambini in alcune canzoni, si sono esibite anche loro con degli esercizi ginnici a suon di musica ma soprattutto hanno proposto una sfilata con abiti tipici degli anni ’60, per la quale hanno ricevuto i complimenti anche dalla Dirigente Padovano.

Davvero brave, belle e simpatiche queste mamme che si sono proposte in vari abiti ma anche, per esempio, in vestaglia, fatta anche maliziosamente scivolare via, e addirittura nella “tenuta”, molto sexy, della prima notte. Anche il Prefetto ci è sembrato apprezzare e divertirsi molto!

Sul finale le mamme hanno voluto ringraziare la Dirigente Padovano con una bella lettera nella quale si legge: “Oggi, noi mamme, vorremmo ancora una volta ringraziare la nostra Dirigente, la Dott.ssa Giuseppina Padovano, per averci fatto partecipare a questo progetto e soprattutto per le novità apportate. Vorremmo sottolineare che è stata una bellissima esperienza, che noi tutti, se ce ne fosse presentata una nuova possibilità, accetteremo volentieri”.

Ed ancora: “Quest’anno, grazie alla presenza della Dott.ssa Padovano, di iniziative ce ne sono state tante e tutte ben riuscite. Una Dirigente come lei nella nostra scuola mancava e non ne avevamo mai avute. Per questo motivo chiediamo alla Dott.ssa Giuseppina Padovano di non abbandonarci e di lottare per restare con noi, per migliorare la nostra scuola, perché pensiamo che il suo legame a questo paese sia molto forte, dal momento che anche lei è di origine papanicese”.

Le mamme, coinvolte in questa iniziativa, dopo aver ringraziato anche docenti e tutor, si mettono a disposizione della scuola: “Vogliamo, inoltre, far presente che saremo sempre disponibili per qualsiasi altre iniziative; ognuno di noi potrà sempre dare il proprio contributo e saremo contente di poterlo fare”.
Alcune mamme degli alunni di Papanice con gli abiti tipici degli anni '60. Foto Rosario Rizzuto
Queste le 19 mamme coinvolte nel suddetto progetto: Isabella Aracri, Mariella Benvenuto, Elisa Cardace, Alessandra Cau, Linda Comità, Rosaria Corrado, Adelina Elia, Flavia Elia, Luisella Elia, Daniela Laratta, Giuseppina Lerose, Novella Lerose, Teresa Lerose, Patrizia Megna, Rosa Giovanna Pace, Mary Spina, Rosy Stricagnoli, Francesca Turco e Maria Turco. 

Nel finale si sono esibiti anche alcuni alunni della stessa “Codignola” che hanno proposto la canzone “Italia” di Mino Reitano e l’Inno Italiano.
Sorpresa finale con l’arrivo nella palestra di una bella torta tricolore con tanto, stampate sopra, la foto del Prefetto Panìco e di alcuni bambini della scuola primaria “Codignola” impegnati a cantare l’inno di Mameli, foto, quest’ultima che, alcuni mesi fa, era stata pubblicata sulla prima pagina de Il Crotonese.
A seguire, in tre gallery fotografiche, le mie foto della manifestazione:
Gallery 1
Gallery 2
Gallery 3.
ROSARIO RIZZUTO

Manifestazione di fine anno tra Scuola Codignola e Istituto Comprensivo di Papanice: un servizio video di Rosario Rizzuto

Emozioni al saggio di fine anno alla Scuola Media di Scandale: l'articolo

SCANDALE – Ti dà sempre qualcosa, non te ne vai senza un pensiero dopo aver assistito al saggio finale della Scuola Media di Scandale organizzato, in primis, dalla professoressa Marinella Donato.
Soprattutto la rappresentazione dialettale, lancia, anno dopo anno, un messaggio e tra risate, più o meno marcate, chi ha orecchie per intendere, va via riflettendo.
Non sappiamo se, dopo aver assistito ad una tale rappresentazione, una persona cambia modo di vedere le cose, ma i ragazi di Scandale e le loro professoresse il sassolino lo lanciano, in qualche cuore, prima o poi, farà breccia!
Una fase della rappresentazione teatrale alla Scuola Media di Scandale. Foto Rosario RizzutoAnna Maria Paparo e Francesco Rota, come provetti presentatori danno il via alla manifestazione, la sala, più che altro un angolo della scuola adattato (ma siamo certi che la nuova amministrazione del sindaco Carmine Vasovino, intravisto in sala, porrà fine alla mancanza di uno spazio vero per questo tipo di rappresentazioni), è stracolmo di gente: genitori, amici, molti attrezzati con macchinette fotografiche e telecamere.
Si parte così: “L’anno scolastico sta per finire e anche noi vogliamo festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, abbiamo preparato, quindi, alcuni canti risorgimentali ed altri. Iniziamo subito con l’Inno di Mameli”.

Si spazia dalle canzoni cantate a quelle suonate.
A seguire è la volta di “Addio mia bella addio”: i ragazzi sono bravi e gli applausi si sprecano.
Tocca, quindi, alla classe II^ B che con il flauto propongo “La bandiera di tre colori”.
La Seconda B in scena al saggio finale della Scuola Media. Foto Rosario RizzutoUn susseguirsi di emozioni con “Mamma” e quindi le canzoni, che non possono non riempirti di brividi, “Briganti se mora” e “Ritornella”. C’è spazio anche per “l’Italiano” di Totò Cutugno. Si esibiscono molte classi, alcune mischiate tra loro e dopo le canzoni tocca al ballo con la bella rappresentazione della canzone “Bella Italy” dei Ricchi e Poveri messa in scena da alcune ragazze il cui studio della danza è evidente.
Chi partecipa da tempo al saggio di fine anno, sa che alla fine, c’è la commedia e cresce l’attesa per questo momento.
Il testo scelto questo anno è “A famigghia… difittusa”, commedia brillante di Calogero Maurici elaborata da Pietro Maurici.

I presentatori spiegano: “In questa commedia l’autore ha voluto parlare di alcuni difetti fisici per far capire che nessuno è perfetto e che proprio queste persone sono quelle che sanno dare più amore, visto che, in questa società, pochi sanno dare senza ricevere”.
Dicevamo: risate e riflessioni, con la speranza che, dopo le risate, a qualcuno sia rimasta qualcosa!
I nostri ragazzi ci hanno provato e sono stati davvero bravi.

Questi i personaggi e gli attori: Santino Colluccello (padre) interpretato da Fernando Artese, Assunta Pomodoro (la moglie) Federica Noce, Lavinia Colluccello (la figlia) Maria Salerno, Massimo Scassamento (il fidanzato) Antonio Lonetto, Stefano Scassamento (il padre di Massimo) Alessandro Trivieri, Rosa Buffa (la moglie di Stefano) Luisa Cirillo, Felice Scassamento (il padre di Stefano) Lucio De Biase, Maricchia Musso (vicina di casa dei Colluccello) Clementina De Biase.
Tutti bravi ma ci piace segnalare, anche se la loro parte non è stata da protagonisti, la bravura nelle loro esibizioni di Lucio De Biase (che ha fatto spellare le mani al pubblico presente) e la simpatia (nonostante il suo personaggio fosse fissato con il malagurio e vedesse disgrazie dapertutto) di Clementina De Biase.
Foto di gruppo finale tra studenti e professoresse. Foto Rosario RizzutoIl finale, con tanto di fiori a sorpresa, per le professoresse Artese, Donato, Polito e Tassi, è tutto per i ringraziamenti, da parte dei ragazzi che sosteranno gli esami della terza media e che quindi lasciranno la scuola di Scandale, per le loro prof. ed in particolare per la professoressa Donato “con la quale non sono mancate le incomprensioni ma poi ci siamo ritrovati”.

Merita davvero una lode questa brava e bella docente che arriva da San Mauro Marchesato, ma ormai, in certo senso, scandalese di adozione, visto che è stata la docente di musica anche dei papà o delle mamma di alcuni degli alunni oggi in scena!

Gallery 1

Gallery 2
ROSARIO RIZZUTO