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All'agriturismo 'Antichi Sapori di Leonia' si è parlato dalla carne crotonese e la si è anche mangiata: da leccarsi i baffi!
Un bambino guarda sorpreso le mucche che pascolano nel recinto mentre una bimba rincorre un bimbo nella vicina aia.
Siamo nelle campagne di Scandale, in località Gallupà, presso l’agriturismo “Antichi Sapori di Leonia” della famiglia Zurlo, un angolo di Paradiso quasi a metà strada tra Scandale e Crotone.
Qui, come in altre fattorie, domenica 30 ottobre si è tenuta la manifestazione “Stalle Aperte” che ha visto arrivare presso l’agriturismo della famiglia Zurlo decine di persone.
Per visitare l’azienda certo, ma anche per assistere al convegno, organizzato dalle neonata associazione “Donna con Noi” in collaborazione con l’Apz (Associazione Produttori Zootecnici della Calabria) e sul tema: "La carne bovina crotonese: identificata, garantita, sicura".
Di certo, poi, qualcuno si è fatto anche tentare dal ricco buffet preparato dai cuochi dell’azienda agrituristica ed offerto ad un prezzo puramente simbolico.
Insomma quale migliore occasione per passare una domenica all’aperto, ascoltando qualcosa di interessante e soprattutto utile e degustando, con pochi euro, i prodotti locali e biologici!?
In una delle sale restaurate del vecchio casale, al tavolo dei lavori, trovano posto: Franco Barretta, presidente dell’Apz, Salvatore Nicoscia, vice presidente dell’Apz, Vittoria Zurlo, graziosa e ospitale padrona di casa nonché presidentessa dell’associazione “Donna con noi”, e i dottori veterinari Vincenzo Pisano e Carmine Talerico.
Dopo i saluti di rito di Vittoria Zurlo che ha ringraziato i presenti e coloro che hanno reso possibile tale manifestazioni, ha preso la parola il dottor Vincenzo Pisano che, con l’aiuto di alcune interessanti slide, ha parlato dell carni bovine identificate e del vitellone Apz: la tecnica di allevamento, l’alimentazione ecc…
Il dottor Carmine Talerico, invece, si è soffermato sulla “Sanità animale nell’allevamento biologico” prevista dal regolamento della Comunità Europea numero 1804/99: la prevenzione delle malattie, ciò che è consento e quello che non lo è nell’allevamento biologico.
Relazioni interessanti che hanno lasciato il posto alle conclusioni del presidente dell’Apz Franco Barretta che non ha avuto peli sulla lingua. Barretta si è scagliato contro la grande distribuzione colpevole di preferire la carne d’importazione e non quella locale, di badare sì alla qualità ma senza tenere conto del processo produttivo che porta l’animale alla macellazione.
Forse esagerando un po’, per far capire la severità degli allevamenti in Calabria, Barretta ha dichiarato: “All’ospedale di Crotone se dichiari un bambino dopo 10 giorni va bene uguale, noi se non dichiariamo un vitellino appena nato prendiamo multe di alcune migliaia di euro!”.
Così, forse senza saperlo, mangiamo carne argentina (“Ci vogliono 8 mesi – ha detto Barretta – prima che la carne argentina arrivi in Italia; è quale è la sua tracciabilità? quando è stata macellata? dove è stata macellata? come è stata macellata? come sono stati allevati i capi macellati?”), australiana, tedesca, francece, quando nelle nostre campagne vengono allevati capi pregiati e dal gusto delizioso.
E a che serve risparmiare qualche euro se la bistecca che cuciniamo magari è stata macellata chissà quante settimane, se non mesi, prima e magari si rimpicciolisce nel tegame riducendosi in modo sproporzionato?! Questo, ha spiegato Barretta, è dovuto alla grande quantità di acqua presente in quelle carni, dovuta a metodi di allevamento non proprio consoni e con alimentazione sbagliata e pompata.
“Per fare il biologico – ha detto Franco Barretta – bisogna essere idiologizzati e politicizzati parecchio, ma non nel senso dei partiti cosa che non ci interessa. Politicizzati perché bisogna fare delle scelte strategiche, bisogna sposare la qualità, l’ambiente, il non utilizzo di alcuni farmaci convenzionati. Bisogna utilizzare una strategia, avere coraggio pur sapendo che questo prodotto vale di più e nessuno l’apprezza! La scelta del biologico ci sta ponendo alcuni problemi ma tra i circa 50 produttori dovremmo avere qualche migliaio di capi da proporre al mercato per il 2012”.
“La carne biologica – ha continuato Barretta – in Italia si mangia e quindi si acquisita ma proviene tutta dall’Australia e dall’Austria: quasi un’offesa, umiliante per noi che siamo calabresi e che in alcune zone siamo portati a fare il biolgico del tutto naturale eppure non si riesce nella vendita e quindi a chiudere completamente la filiera perché, anche se c’è gente disponibile a pagare qualcosa in più per la carne biologica, la domanda alla fine è: dove la comprò?!
Il nostro nemico numero uno è la grande distribuzione, il concetto che ha, per come agisce, per gli errori storici che arriverà il momento che pagheranno: non si possono prelevare soldi dai cittadini calabresi, e darli alla grande distribuzione francesce, tedesca ecc…; non è un discorso razzista o federalista ma bisogna mettere sul tavolo le stesse condizioni commercali che hanno gli altri: noi non possiamo continare ad accettare una concorrenza sleale perchè i prodotti che provengono dalla Germania sono tutelati in maniera diversa rispetto ai nostri perché benchè siamo in Europa ci sono alcuni stati con ragionamenti diversi, stati che sponsorizzano di più l’agricoltura e il settore zootecnico ed altri meno!
Alla fine non è un problema economico perché ho messo alla prova la grande distribuzione offrendo la nostra carne al 50% in meno della Germania e non esiste il problema della qualità. In un momento come questo di grande difficoltà noi abbiamo anche il compito, un compito anche sociale, di avere un rapporto con il consumatore e giornate come queste servono al consumatore a capire meglio quello che compra e a noi ad strutturarci meglio”.
Ha detto tante altre cose Barretta e il discorso è stato ancora più chiaro grazie agli inteventi di alcune persone del pubblico presente e alle relative risposte.
Dunque parafrasando qualcuno e tornando a dare alla seguente frase un significato alimentare potremmo domandarci: perché mangiare un hamburger fuori quando abbiamo il filetto a casa?! Perché accontentarci di una carne straniera con poche garanzie quando nella nostra zona viene prodotta una carne biologica d’eccellenza?!
E quanto la carne e anche i nostri prodotti biologici, in questo caso quelli dell’agriturismo “Antichi Sapori di Leonia” fossero buoni, i presenti se ne sono accorti dopo il convegno, degustando un ricco buffet da leccarsi i baffi: covatelli al sugo e pasta al forno con le patate, carne, spezzatino, trippa, verdure: piselli, olive, vari stuzzichini, formaggi.
Abbiamo tutto: verrebbe quasi l’idea di separarci noi dal resto dell’Italia e creare la nostra repubblica federalista tanto con il metano di Crotone e le varie produzioni energetiche (eolico, biomassa, turbogs) siamo autonomi anche dal punto di vista dell’energia.
E a fine convegno qualcuno in sala lo ha anche proposto… aggiungendo: basta soldi alla Fiat che se li comincino a guadagnare!!!
[Rosario Rizzuto]
Tags: antichi sapori di leonia, che bello, franco barretta, manifestazioni, scandale, vittoria zurlo
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