I 100 anni di Nonno Peppino Lonetto a Roccabernarda
La figlia Giuseppina, che da anni si occupa di lui, con un amorevolezza che non vedevamo da tempo, assaggia la pastina, per constatare che non sia calda, e poi ciba il proprio padre adagiato nel trono predisposto ad hoc per questo evento.
Nonno Peppe, però, conscio della festa che si sta svolgendo attorno a lui, per un giorno, e che giorno!!!, vuole andare contro le regole, rifiuta la pasta e chiede un panino!
Siamo a Roccabernarda (Crotone) alla festa per i 100 anni di Giuseppe Lonetto.
Un evento per la cittadina attraversata dal Tacina visto che, a memoria dei cittadini, confermata dal sindaco Pugliese, è il terzo centenario della storia del paese, il secondo che si festeggia a Rocca (qualche anno fa una signora di Roccabernarda festeggiò i propri 100 anni a Torino).
Una festa per tutta Roccabernarda, annunciata da manifesti affissi per tutto il paese e da una gigantografia sistemata all’altezza della casa di nonno Peppe; ed è lui stesso che sui manifesti scrive: “Invito tutti a brindare ai miei 100 anni, età preziosissima e forte di esperienza perché gli anni sono tanti; ma questa è una tappa non un traguardo e chiedo a tutti di farmi con gli auguri guardare la strada per chilometri di vita. So che l’amore di tutta la cittadinanza insieme a tutti i miei cari mi scalderà. Baci a tutti e arrivederci. Giuseppe Lonetto (100 anni)”.
In tutto il paese, ma soprattutto al civico 114 di via Fiume Tacina dove il nonnino vive, l’aria di festa, e non tanto perché è la festa dell’Immacolata (giorno scelto per questo evento anche se i 100 anni nonno Peppe li aveva compiuti il giorno prima, il 7 dicembre), è tangibile.
Nonno Peppe, che ha perso la compagna di una vita (sposata il lontano 9 aprile 1938), Angela Bilotta (anche lei quasi centenaria, circa due gli anni di differenza), lo scorso giugno, è adagiato nel suo lettino. Fino a due anni fa ancora usciva da solo ma ora non cammina più ed ha difficoltà anche con gli occhi ma ragiona, sente e parla come un trentenne.
Nonno Peppe è di religione evangelica e lo si nota dai quadri e dalle frasi presenti nella sua camera e nella sua casa. Ci racconta un po’ della sua infanzia, lui che è nato nella vicina San Mauro Marchesato (da Salvatore Lonetto ed Elisabetta Barbuto) ed è rimasto orfano di mamma a soli 8 anni (il padre, in seconde nozze si sposò poi a Roccaberarda dove, dopo aver avuto tre maschi con la prima moglie ebbe tre femmine con la seconda), del suo lavoro nei campi, della guerra, la seconda guerra mondiale, e delle sue battaglie, in Africa, Jugoslavia e Grecia.
Intanto la cittadinanza si raduna vicino la casa di nonno Peppe, la gente entra per fargli gli auguri ed assaggiare qualche dolce preparato dalla famiglia che gli ha organizzato una festa davvero alla grande.
Già la famiglia, sentite che numeri: 4 figli (Elisabetta, Salvatore, Maria e Giuseppina), 19 nipoti (Assunta, Paolo, Giuseppe, Angela; Angela, Giuseppe, Enzo; Anna, Tommaso, Angela, Anastasia, Pasquale, Francesco, Giuseppe, Enzo, Rosetta; Rosa, Angela, Anastasia), 12 pronipoti (Maria, Salvatore, Elisabetta, Raffaela, Elisa, Rosella, Enzo, Federica, Amedeo, Giovanna, Cardine, Anna), una trisnipote, la piccola Alessia. Numeri da capogiro e tutti lì a Roccabernarda arrivati anche da Roma, Milano e Bologna per festeggiare nonno Peppe.
Arriva la banda musicale “Giuseppe Verdi”, diretta la maestro Castagnino, e dopo essere stato vestito con l’abito da festa al quale viene fissata la croce militare ricevuta, adagiato nella propria sedia a rotelle, nonno Peppe viene sceso in strada, dove gli piovono addosso confetti e caramelle, ed accompagnato dalla banda si procede a piedi verso piazza Aldo Barbaro, prima tappa di una gran festa. Lungo il percorso, la gente ferma il corteo, si avvicina e bacia o saluta nonno Peppino, che riconosce molti e fa un cenno con la mano. La gente, richiamata dalla banda, si affaccia alla finestra, tutti in paese sanno della festa del nonnino di Roccabernarda e molti sono già in piazza ad aspettarlo.
Piazza Aldo Barbaro è addobbata a festa con palloncini tricolori (d’altra parte questi 100 anni cadono nel 150esimo dall’unità d’Italia) così come lo sarà anche il centro polivalente di località Sterrato, grazie all’equipe di "My Fantasy Shop" di Franco Ierardi di Foresta di Petilia Policastro.
In piazza spazio agli interventi con nonno Peppe attento ad ascoltare, parlano il sindaco Vincenzo Pugliese (che legge anche un telegramma inviato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e consegna al nonnino una targa da parte dell’amministrazione), il maestro e storico di Roccabernarda, Giovanni Rosa e il pastore della chiesa evangelica Giovanni Aiello (anche lui dona una targa al nonnino) ed oltre alla musica della banda (immancabile l’inno di Mameli poi bissato anche al centro polivalente dal server musicale) spazio anche per un canto evangelico da parte di due graziose ragazze.
La giornata è quasi estiva (oltre 20 gradi) nonostante sia l’8 dicembre; la gente ha caldo ed è paradossale come, ad un certo punto, arrivi un ombrellino giallo per proteggere il nonnino non dalla pioggia ma dal sole! Al nonnino cantano “Tanti auguri a te” e vengono sparati tanti coriandoli!
Foto di rito e poi nelle mani del nonnino vengono sistemati dei palloncini tricolori che al momento convenuto, sulle note della banda musicale, vengono lasciati e si impennano in area colorando l’azzurro e limpido cielo fino a diventare dei puntini lontanissimi.
Nonno Peppe e la cittadinanza tutta, invitata pubblicamente dalla famiglia, si spostano al centro polivanente (una magnifica struttura realizzata da un paio di anni dalla Provincia di Crotone in località Sterrato).
Qui tra palloncini tricolori e non solo, spicca un trono preparato appositamente per il festeggiato e sul quale, prima che lui arrivi, si fa a gara per fare qualche foto, con la speranza, magari, che la grande scritta “100” sistemata sopra il trono, porti fortuna e lunga vita.
La festa organizzata dalla numerosa famiglia del nonnino, con la partecipazione dell’amministrazione comunale di Roccabernarda che ha messo a disposizione i locali ed offerto la mega torta finale, è riuscitissima: c’è mangiare per un esercito: panini, pizzette, salsicce, formaggi, e vino a volontà, il tutto gestito dai dipendenti della mensa comunale, autori di un servizio impeccabile e cordinati da Franco Ierardi.
La gente mangia e tanto, qualcuno non rinuncia a portare qualcosa a casa suscitando le ire di chi proprio non sopporta queste cose, ma robba ce n’è tanta e non si corre il rischio di restare senza magiare e bere, in sottofondo musica di tutti i tipi e poi un ragazzo imbraccia la fisarmonica ed allieta ancora di più la festa, qualcuno inizia a ballare…
Nonnno Peppe si gode il tutto adagiato bel suo bel trono, circondato dall’affetto dei figli e dei tanti nipoti, in molti vogliono essere fotografati con il neo centeneario di Rocca e qualcuno fa notare che per lui non vale più il detto “100 di questi giorni”: si dovesse offendere!!!
Poi, quando sono già passate le 14,00, arriva la mega torta afforta dal comune e altri dolci e siccome il nonnino non può andare dalla torta e la torta che viene sistemata vicino al trono del nonnino per consertirgli di tagliarla
Parte per la terza volta l’Inno di Mameli per il nonnino che ha fatto la seconda guerra mondiale e a cui ha mandato un attestato, anni fa, anche l’allora presidente Sandro Pertini mentre la gente, ancora tanta, presente nel centro polifunzionale di Roccabernarda, festeggia il nonnino con l’ennesimo applauso.
Nonno Peppino saluta tutti con la mano mentre la numerosa famiglia gli si stringe attorno per le foto di rito.
Fa una certa impressione la gigantesca scritta “100”, realizzata con palloncini all’elio, sulla testa del nonnino, un nipote gliela avvicina per fargliela toccare.
Nonostante gli acciacchi nonno Peppe è ancora vispo e felice per questa bella festa fatta ad un gran lavorare, ad un onesto cittadino di questa nostra sempre più martoria Repubblica ed allora 200 di questi giorni nonno Peppino!!!
[Rosario Rizzuto]