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L’Avis di Scandale ‘censura’ la lista La Nostra Banca

Uno:

L'Avis di Scandale censura la lista La Nostra Banca
L’Avis di Scandale censura la lista La Nostra Banca

Due:
L'Avis di Scandale 'censura' la lista La Nostra Banca 

 Tre:

L’Avis di Scandale ‘censura’ la lista La Nostra Banca

 Quattro:
L'Avis di Scandale censura la lista La Nostra BancaBasterebbero le foto per spiegare quanto successo, ma ho trovato di cattivo gusto, con tanto spazio a disposizione in paese per attaccare l’informativa Avis, la caccia al manifesto di ringraziamento predisposto dalla lista La Nostra Banca, da parte  degli attacchini dell’Avis per coprire quello che i soci scandalesi della Bcc di Scandale volevano far sapere alla popolazione.

Mancanza di tatto e di buona fede e poco senso civico e democratico; d’altra parte non ci vuole mica uno scienziato per capire perchè è stato fatto ciò!!!

Comunque il manifesto pulito della lista La Nostra Banca è questo:

Il manifesto di ringraziamento della lista La Nostra Banca.

Il manifesto di ringraziamento della lista La Nostra Banca.

 

E’ Tommaso Graziani il neo presidente ‘a termine’ della Bcc di Scandale

Tommaso Graziani

Tommaso Graziani, neo presidente 'a termine' della Bcc di Scandale. Foto Rosario Rizzuto

E’ stato eletto il nuovo presidente, illusorio, della Banca di Credito Cooperativo di Scandale.

Si chiama Tommaso Graziani e, tanto per dirne una, è stato il meno votato dei 9 consiglieri eletti!!!

Domenica 22 le elezione per il Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Scandale

SCANDALE – “Vi piace vincere facile?” recitava fino a qualche tempo fa una pubblicità televisiva, che in una delle versioni vedeva scendere in campo una squadra composta da infiniti calciatori contro una squadra regolamentare.

La Banca di Credito Cooperativo di Scandale. Foto dalla reteEd è quello che in molti devono aver pensato a Scandale di una delle due liste in campo per le elezioni del Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo quando, l’altro giorno, si è diffusa la notizia che all’altra lista erano stati esclusi, per due motivi, ben otto componenti su dodici.

Sei sono stati esclusi perché il commissario straordinario Angelo Pio Gallicchio (che voci di popolo danno vicino, se non addirittura parte integrante dell’altra lista) ha escluso dalla competizione due terzine (ogni lista viene presentata a serie di terzine ognuna delle quali deve essere “garantita” dalla firma di almeno 40 soci) di candidati perché, pare, che alcuni soci avvessero convalidato entrambe le terzine e quindi, secondo lui, non sussisteva più il numero di 40 firme necessarie.

Altri due soci, sempre della stessa lista, sono stati, invece, esclusi dal Fondo di Garanzia (che doveva avallare la candidatura di tutti i candidati), la motivazione non è stata data ma da un indagine veloce si è intuito che i due esclusi hanno rapporti di parentela con due ex componenti del vecchio Consiglio di Amministrazione, i cui componenti sono stati fatti decadere e poi multati dalla Banca d’Italia per una serie di irregolarità, cosa che ha portato la banca ad essere commissariata il 10 ottobre 2010.

Insomma uno ammazza una persona e ci va sotto il fratello o la sorella!!! Assurdo!!!

Anche perché, di contro, c’è stato chi, super multato, ha continuato a “dirigere” la Banca come ha anche evidenziato qualche settimana fa sul Crotonese, in un suo articolo sulla questione, l’esperto Fulvio Mazza.
Insomma pagano i fratelli e non i diretti interessati!

Ma la lista dimezzata non si scoraggia, ha presentato un ricorso per far riammettere almeno una delle due terzine, per andare alle elezioni con sette candidati ed è sicura di ottenere il reintegro.

Insomma a Scandale c’è una vera guerra per queste elezioni (con tratti più feroci di un’elezione comunale già tanto sentita nel centro collinare crotonese) tra chi proprio non vuole mollare il potere e sta facendo di tutto per mantenerlo e chi, a suo dire, è sceso in campo per salvare la Banca degli scandalesi da intromissioni che ne porterebbero fuori dal paese il controllo, basta guardare l’altra lista e farsi due conti.

Discussioni e parole cesseranno domenica 22 gennaio, giorno in cui, alle ore 15,00, è stata fissata dai commissari straordinari Angelo Pio Gallicchio e Nicola Marotta, l’assemblea ordinaria dei soci (la prima convocazione del 21 gennaio alle ore 09,00 presso la sede della banca, è, per prassi consolidata, solo fittizia) presso il centro congressi “Pitagora” sito al Km 251 della Nuova Statale 106 a Crotone, con questo ordine del giorno: politiche di remunerazione – informative all’assemblea, determinazione dei compensi per i componenti il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale e delle modalità di determinazione dei rimborsi di spese sostenute per l’espletamento del mandato, determinazione dei limiti previsti dall’art. 30 dello statuto, elezione dei componenti il Consiglio di Amministrazione previa determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione medesimo, elezione del presidente e degli altri componenti il Collegio Sindacale.

In campo, come già detto due liste: “La Banca è di Scandale” (dove però la maggioranza dei componeti sono di fuori paese e che oltre ad essere sponsorizzata dal commissario straordinario – che dovrebbe essere super partes – è legata, secondo quanto si dice in giro, anche al duo Brescia-Carvelli, super multati della precedente gestione dove hanno ricoperto il ruolo di presidente e direttore, infatti in paese tale lista viene anche chiamata “la lista del commissario” o “la lista di Brescia e Carvelli” ed anche “la lista dei crotonesi”) con questi contendenti: Pietro Cerrelli, Tommaso Graziani, Antonio Grisi, Vincenzo Ioppoli, Mario Napolitano, Pantaleone Paparo, Riccardo Proto, Mario Saporito e Antonello Spiccia ai quali si aggiungono quelli candidati al Collegio Sindacale: Ada Filiberto, Donatella Nocita, Luigi Pignataro, Salvatore Suppa e Ottavio Trocino e la lista: “La Nostra Banca” che aveva candidato i seguenti soci (tra parentesi il motivo dell’esclusione): Luigi Cizza, Guglielmo Drammis, Filippo Lettieri, Bruno Paparo, Giuseppe Barbuto (escluso per sottoscrizione doppia), Francesco Chiaravalloti (escluso dal Fondo di Garanzia), Carmine Drammis (escluso per sottoscrizione doppia), Giovanni Ferrarelli  (escluso per sottoscrizione doppia), Maria Luigia Giovinazzi (esclusa dal Fondo di Garanzia), Antonio Girimonti (escluso per sottoscrizione doppia), Gaetano Nicolazzi (escluso per sottoscrizione doppia), Giuseppe Trivieri (escluso per sottoscrizione doppia).

Una vera decimazione, dunque, di cui qualcuno dovrà dar conto alla propria coscienza, sempre che ad alcune persone sia rimasta una coscienza!

Vedremo cosa succederà domenica, intanto in paese la guerra va avanti anche a colpi di manifesti affissi nei locali e sui muri del paese e citazioni colte: su uno la lista rimasta al completo cita Philip Dormer Stanhope Chesterfied che, in “Lettere al figlio”, scriveva: “Il dir menzogne è l’unica arte della bassa capacità, e il solo rifugio dei vili”, la lista, per ora dimezzata, in un comunicato risponde con una frase di Friedrich Wilhelm Nietzsche: “Si paga caro l’acqusto della potenza; la potenza instupidisce”.

Gli scandalesi, dunque, si consolino: comunque vada la Banca di Credito Cooperativo di Scandale avrà un Consiglio di Amministrazione colto!!!
ROSARIO RIZZUTO

La Nostra Banca: 'La nostra battaglia è una vera e propria difesa dall’arrembaggio bramoso di potere!'

Che il nostro si chiamasse “Comitato a difesa della Bcc di Scandale” era un fatto chiaro e limpido, non a caso ribadiamo che la nostra battaglia sia una vera e propria difesa dall’arrembaggio bramoso di potere di coloro che si presentano come i salvatori della patria, i salvatori della banca, che, paradossalmente, capitanati  dagli ex dirigenti (proprio coloro i quali hanno portato il commissariamento), vogliono compiere un atto di redenzione per assicurarsi la gestione dell’istituto di credito, senza alcuna esperienza in ambito gestionale ed economico. Ecco che a pochissimi giorni di distanza dalle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione spuntano fuori i nomi dei papabili candidati, sotto il nome di “La banca è di Scandale”.

Il simbolo de LA NOSTRA BANCA, lista in competizione per l'elezione del Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Scandale.Ci sarebbe tanto da ridire, allora procediamo. In realtà la banca è di Scandale, è ubicata a Scandale, l’hanno fondata gli scandalesi. In pratica però la lista è espressione di cinque forestieri non rappresentanti dell’intero territorio di competenza, più quattro scandalesi, sotto l’egida guida di un presidente impresario di Crotone, di cui ufficialmente, ma non ufficiosamente, non si conosce il nome. Si sa che in Consiglio bancario il voto del presidente vale doppio. Perciò, la banca di Scandale la stanno affidando ai crotonesi.
Ma d’altronde è pratica ormai diffusa non specificare i nomi dei candidati forestieri. A quale scopo? Come è possibile candidare personaggi che nulla hanno a che vedere con le zone di competenza del nostro territorio, tralasciando comuni importanti come la vicina San Mauro Marchesato, Santa Severina e Rocca di Neto, o Roccabernarda dove è aperta la più grossa filiale da quasi un ventennio,  presentando ben quattro candidati tutti di Crotone? E i circa duecento soci, tutti di Crotone, a quale scopo sono stati iscritti nell’appena conclusa campagna di adesione? Lo sdegno è l’arma che tutti gli scandalesi, fondatori di questo istituto e i gli operosi clienti dei comuni di competenza, devono mostrare verso questi “signorotti” che pretendono, tanto per utilizzare un termine machiavellico, di farsi “leoni” senza considerarsi “volpi, ignorando e cercando di seppellire la dignità di un popolo. "Si paga caro l'acquisto della potenza; la potenza instupidisce" diceva il celebre filosofo tedesco F.W. Nietzsche. A quanto pare ritorna in auge il famoso “il fine giustifica i mezzi”: l’importante è vincere, poi il resto ce lo vediamo noi. 
 
Ma come costoro possono presentarsi come i rinnovatori della banca, quando si affidano proprio a gente che ha portato il commissariamento della Bcc, gente sanzionata pesantemente per la propria inefficiente professionalità, i signori Brescia, ex direttore, il signor Carvelli, ex presidente. Non è forse  tale lista conosciuta in paese come “la lista del commissario” o la “lista di Brescia e Carvelli”? Ecco i rinnovatori, proprio coloro che da vent’anni a questa parte hanno pensato di poter gestire la banca come se fosse casa dei propri affari, occasione di politica clientelare e di favoritismo perpetrato ai danni di una collettività che soffre, stufa di continue prese di posizione autoritarie, antidemocratiche, demagogiche. Si presentano sotto un nome marcato di garanzia, “La banca è di Scandale”, captatio benevolentiae, come se in realtà questo non lo sapesse nessuno, come se in realtà la loro fosse la nuova classe dirigente, con ampia rappresentanza di scandalesi in lista. Invece no, si presentano con ben cinque forestieri, tutti crotonesi. Ma che rappresentanza ha Crotone all’interno della nostra Bcc? Ed esiste una filiale a Crotone, tale da renderne cospicua la rappresentanza?  Ma ripensandoci bene il commissario Gallicchio non ha forse espresso durante l’assemblea del 18 dicembre che chiuderà lo sportello di Rocca di Neto per trasferirlo al futuro Centro Commerciale “Pizzuti” di Crotone, opera tra l’altro finanziata dalla Bcc di Scandale? E vi siete mai chiesti perché mai il dott. Gallicchio combatte contro alcuni soci di Scandale candidati a consiglieri? Perché vuole favorire i candidati di Crotone?
 
Per di più questa gente presume di insultare i soci tutti e la maggior parte della popolazione scandalese che ha voluto fondare e portare avanti l’economia di questa banca. Ma con quale autorità? Questo è il contributo culturale che costoro vorrebbero apportare? Insulti e calunnie che mettono a nudo quello che è il motore di questa negativa e spregevole propaganda: il perseguimento dei propri fini, dei propri interessi.
Ci accusano di essere antidemocratici, ma a quanto pare non assaliamo nessuna buona anima restia a consegnarci deleghe, non insultiamo nessuno, ci conteniamo nei limiti del rispetto e della sana educazione, questo perché siamo persone che mirano a perseguire il bene collettivo, non individuale, non a persuadere demagogicamente, ma a dissuadere lealmente e concretamente con carta in mano. I signori di “La banca è di Scandale” si vantano di aver lottato perché la nostra banca non venisse fusa con un’altra Bcc, o quanto meno non chiudesse i battenti definitivamente. Tutto il plauso, come da loro richiesto nel precedente manifesto di sporca propaganda, ma non è che era più importante cercare di non far chiudere la banca per poter nuovamente “riconquistare” il potere e gestirlo a proprio piacimento? Gatta ci cova. Per di più, sempre secondo loro, occorrerebbe credere al rilancio della banca. Ma da quale pulpito? Ma l’ex direttore generale, che per quanto se ne dica potrebbe riassumere l’ardita carica, non è stato il fautore, nonché principale responsabile dell’increscioso e penoso ribasso amministrativo dell’istituto di credito?
 
Come vedete, carissimi soci, ma cittadini tutti che vi apprestate i primi ad eleggere, i secondi ad esprimere opinione, pochissime risposte, tante domande. Cercate di conoscere il più che possibile la verità ed apprezzate coloro che si offrono per il vostro bene. La nostra è una battaglia, dobbiamo vincerla perché vincerà Scandale, il comprensorio e l’entroterra crotonese sempre di più abbandonato, vinceremo noi tutti e non ne trarranno vantaggio i soliti borghesi o i signorotti che già hanno avuto la loro ricompensa. Meditate tutti e considerate che questo è il vero, non nascondiamo nulla, ne andrebbe della nostra professionalità e del nostro essere scandalesi. Siamo prima di tutti padri, figli di fondatori,che hanno visto crescere giorno dopo giorno la nostra Bcc, poggiare mattone su mattone.
Non vogliamo che questa sia gestita da altri che nulla hanno a che vedere con lo spirito di dedizione e di sacrificio di coloro che hanno avuto l’onore di fondarla.
La banca è mia, è tua, è sua, è nostra!

 

I candidati di “La Nostra Banca”

Articolo sulla Banca di Credito Cooperativo di Scandale sul Crotonese

Interessante articolo sulla Banca di Credito Cooperativo di Scandale sul Crotonese di Martedì 08 Novembre 2011 a firma dell'esperto Fulvio Mazza che, tra le altre cose scrive: "Altra considerazione critica è quella relativa alla campagna soci intrapresa dai citati commissari. Non viene loro contestata la volontà di ampliare la base sociale, anzi. Viene invece contestata una certa sospetta scelta dei nuovi soci.
Pare che questi vengano cercati solo all’interno dell’area amicale del direttore e dell’ex presidente. Viene anche lanciato un allarme rispetto ad una possibile scelta (sostanziale, anche se non formale) tendente a dare una maggiore rappresentanza, all’interno del futuro Cda, alla componente crotonese. Ciò significherebbe che nel Cda sarebbe sottorappresentato proprio il territorio della stessa Scandale
".
Credo che sia arrivato il momento che tutta Scandale apri gli occhi sulla NOSTRA Banca e non la lasci nelle mani dei soliti noti!!! 

Articolo sulla Banca di Scandale di Fulvio Mazza sul Crotonese di Martedì 08 Novembre 2011