Rino Gaetano vive nel ricordo di chi nn lo dimenticherà mai: grande commemorazione a Roma il 2 giugno al Verano e P.za Sempione
ROMA - Ed eccoli lì, anche quest’anno, decine di “pazzi” che arrivano, singolarmente o a gruppi, al cimitero del Verano, lì in fondo entrando dallo Scalo San Lorenzo, dove è sepolto il mitico Rino Gaetano. L’appuntamento ufficiale, per i componenti del fanclub, è alle 10,30 davanti al Verano, ma molti sono già davanti la tomba da tempo. C’è chi è arrivato dalla Calabria è sta con Rino già pochi minuti dopo le 07,00, anche quest’anno non è voluto mancare e si è portato dietro i propri bimbi.
Poco dopo arriva Anna Gaetano, stanca ma allo stesso tempo energica come sempre, sistema la tomba dei fratello con fiori freschi, dà una pulita alla tomba e alla zona circostante, lamentadosi che è sempre lei a pulire quella zona.
Anna non sa nulla di quello che, nello stesso 2 giugno, è stato organizzato dalla rediviva (e per lei illeggittima) fondazione “Una Casa per Rino”, non ne è molto contenta ma è ferma e convinta nell’affermare che Crotone non si è comportata molto bene con lei ed il fratello.
“Ho chiesto perdono a mia mamma (alla quale avevo promesso che avrei traslato Rino a Crotone dove riposa lei e mio padre) ma non c’è la faccio, qua ci sono io, i miei figli, il mio nipotino; Rino resterà a Roma dove tu sai e vedi quanta gente viene a trovarlo, cosa succederebbe se la sua tomba fosse a Crotone? non voglio che sia dimenticato per una seconda volta!”.
Non si può non dare ragione ad Anna che tra una parola e l’altra continua a sistemare la tomba, poi legge l’articolo, la pagina intera, che Il Crotonese ha dedicato a questo appuntamento, gli si illuminano gli occhi: lei è sempre contenta quando si parla del fratello. Ci ringrazia e si raccomanda con noi di farla avere anche il successivo articolo in cui sarà raccontata questa giornata.
Intanto cominciano ad arrivare i primi fan.
Anna, che sul tavolino di fronte la tomba, sistema ogni volta un quaderno, su cui i fan lasciano delle frasi, i propri pensieri, ha tolto il “vecchio” quaderno, sistemandone uno nuovo con la fatidica data 02 giugno 2011. Ognuno che arriva ha un suo tipo di approccio, c’è ci saluta Anna poi va a baciare la tomba, chi va subito da Rino e si ferma davanti alla sua lapide per una preghiera, quasi tutti poi non possono fare a meno di lasciare un pensieRino. Un ricordo, una preghiera, una richiesta. Durante l’anno c’è anche chi va da Rino per raccomandarsi per un esame. D’altronde che il cantautore crotonese sia un po’ santo e un po’ profeta noi lo abbiamo scritto molti anni fa nella hame page di quello che è stato il sito della cover band Kathmandu.
Al Verano c’è anche Cinzia, che, in un suo ricordo sul 2 giugno 2011 pubblicato su Facebook, scrive: “A volte nella vita succedono delle cose che noi chiamiamo “il caso”, ma più passa il tempo, più mi rendo conto che niente nella vita accade per caso. Più o meno un anno e mezzo fa, mi sono trovata a pensare di mettermi a letto e fare in modo di non svegliarmi più… e più passava il tempo, più la sofferenza aumentava, più l’idea di mettere davvero in atto ciò che avevo pensato, prendeva pericolosamente piede. E allora proprio in quei giorni: accendo la tv e, nella pubblicità di una banca, tu canti “Ma il cielo è sempre più blu”… accendo la radio e trasmettono “Ma il cielo è sempre più blu”… metto l’mp3 e la prima canzone che trovo è “Ma il cielo è sempre più blu”… .
E poi quella voglia irrefrenabile di andare su Youtube a guardarmi tutti i tuoi video e quell’improvvisa sensazione di calma che mi prende vendendo il tuo volto e il tuo sorriso. E poi, tutto in un crescendo: lo special su di te su Rete 4, il 1 Maggio del 2010 e subito dopo, gruppi in tuo nome che spuntano come funghi su Facebook e l’incontro, un po’ magico (ci siamo chieste l’amicizia quasi in contemporanea!) con Valeria che poi mi ha introdotto nell’ambiente degli “Amici di Rino”, facendomi conoscere Domenico, Elio, Dora e via via tutti gli altri… Non riesco a credere che si tratti sempre di casualità, sono convinta e lo sono veramente, che tu ci sei, in un’altra dimensione ma ci sei, e guidi le mie mosse, come guidi tutte quelle di chi, come me, ti ama con tutto il cuore e l’affetto possibili”.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Rino è anche e soprattutto questo. Rino c’è e regna sovrano, come troviamo scritto su qualche muro in giro per l’Italia.
Rino è li al Verano dove ci si ritrova tutti assieme almeno due volte all’anno nel giorno che ricorda la sua scomparsa appunto ed in quello della sua nascita (29 ottobre 1950); tanti i volti noti, gli stessi volti visti lo scorso anno o negli anni scorsi come Cinzia, Giulia ed Asia (che quest’anno hanno fatto un po’ tardi perché non hanno trovato mezzi e sono arrivate a piedi!!!), Elio, Maria Cristina, Dionigi di Crotone ma tanti anche quelli che sono al Verano per la prima volta. Poco prima delle 11,00 arrivano i nostri: ecco Dario con la sua chitarra e allora via alla musica: tutti intorno alla tomba di Rino a cantare le sue canzoni.
Sempre Cinzia scrive: “Tutti uniti, abbracciati a cantare a squarciagola le tue canzoni, con il cuore traboccante di gioia… un centinaio di amici e un paio di chitarre. E a nessuno è venuto in mente di essere fuori luogo o di mancare di rispetto a qualcuno perché stavamo cantando in un cimitero: eravamo solo pieni di amore per te e di voglia di esternarlo”.
La mattinata continua, tra gli aerei che sorvolano il Verano per la vicina parata della Festa della Repubblica che lì, vicino alla tomba di Rino, non interessa ad alcuno.
Poi un gruppetto va a mangiare assieme: persone che poche ore prima nemmeno si conoscevano che diventano amici nel nome di Rino.
Ma la festa per i 30 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano è speciale, non può bastare l’incontro del Verano e così in serata è prevista una grande manifestazione in Piazza Sempione, zona Montesacro, più o meno dove si è cresciuto Rino, alla cui organizzazione hanno contribuito Anna ed Alessandro Gaetano, Timisoara Pinto e Fabio Dionisi.
Alle spalle del palco, infatti, c’è il IV Municipio, palazzo dove Rino, a suo tempo, frequentò la scuola media. Sono previste varie partecipazione di cantanti anche famosi e, cavolina, ci sono tutti.
Si esibirà quasi alla fine ma non possiamo non partire dalla partecipazione del nostro Sergio Cammariere che è anche parente di Rino Gaetano. Anna Gaetano se lo coccola, Sergio è molto atteso, nel retropalco non si tira indietro a foto ed autografi insieme con il suo “gemello” (mamma come si somigliano!) Andrea Rivera.
Ma sul palco di Piazza Sempione salgono vari personaggi, amici di Rino dell’epoca o nuove proposte. Il filo conduttore è il concerto della Rino Gaetano Band (la cover band ufficiale di Rino Gaetano seguita personalmente da Anna Gaetano e nella quale canta anche il nipote di Rino, Alessandro) con Marco Morandi. Ogni tre/quattro canzoni, sul palco sale un ospite annunciato da una frase proposta su un maxi scherzo.
Quella di Cammariere è la seguente: “Sei nato nella mia terra, hai respirato il mio stesso azzurro, come me un giorno sei partito…, un legame di parentela ci univa anche se non ti ho mai conosciuto. Oggi è la musica che torna a sovrapporre i nostri cuori. La Musica che non ha confini. Grazie Rino”.
Ma a rompere il ghiaccio è Ernesto Bassignano (voi lo avete mai sentito?) che scrive “Amarcord”, ricorda alcuni episodi della vita di Rino, spara anche qualche cazzata che infastidisce più di un fan del cantautore crotonese, poi storpia, anche leggendola, una canzone di Rino.
Per fortuna finisce presto ed è la volta della bella Diana Tejera; sul suo messaggio c’è scritto: “L’estate sta arrivando con le nuvole rigonfie di speranza e tu torni a Piazza Sempione”.
Si susseguono le canzoni della Rino Band e dei vari ospiti. Francesco Di Giacomo (con Paolo Sentinelli) lancia un “provocatorio” “Beati i vostri quattro sì”, il riferimento al referendum è chiaro e durante la serata saranno più cantanti a ricordare l’appuntamento referendario chiedendo al numeroso pubblico presente (alcune migliaia di persone) soprattutto di andare a votare ed alcuni anche di votare sì.
Sul palco anche il calabrese Peppe Voltarelli, ex voce del Parto delle Nuvole Pesanti, anche lui ricorda Rino con il suo timbro tipicamente calabrese. Seguono i Babalot, la provocante Roberta Carrieri che, al termine della sua esizione, fa più giri su se stessa lasciando intravedere le calze autoreggenti, e quindi Zibba.
C’è poi spazio per la consegna, da parte del IV Municipio, di una targa ad Anna Gaetano ed una scultura ad Alessandro Gaetano e a Timisoara Pinto.
Sul palco è la volta dell’acclamatissimo attore Claudio Santamaria protagonista della fiction su Rino tanto criticata perché, così come ha tenuto a sottolineare l’amico di Rino, Bruno Franceschelli, salito anche lui sul palco, quello visto su Rai 1 non era proprio Rino.
Spazio anche per un altro nipote di Rino, Danilo, che con l’uculele saluta lo zio “Ciao zio mi manchi tanto” la sua frase! Andrea Rivera (noto per le sue interviste al citofono) afferma che avrebbe citofonato solo a lui e lo ricorda con un testo realizzando mettendo assieme i titoli di alcune canzoni di Rino. C’è spazio anche per Gianni Mauro, che al Festival di Sanremo del 1978 era nel coro che accompagnava Rino, anche lui, commosso, ha parole di elogio per il cantante crotonese.
Tra gli ultimi sul palco anche gli impegnati Tetes de Bois, a luglio 2010 visti ad Isola Capo Rizzuto ad una manifestazione contro la ‘ndrangheta.
Tutto molto bello, come quando tutti insieme hanno cantato “Ma il cielo è sempre più blu”; è quasi l’una di notte ma piazza Sempione è ancorea piena di gente.
Rino ha ancora una volta fatto centro, il suo ricordo rimane indelebile, la sua musica dà ancora forti brividi.
Intanto il 7 giugno 2011 in Via Nomentana Nuova 53, all’ingresso della casa che lui abito è stata scoperta una targa, vi si legge: “Qui è vissuto dal 1970 al 1981, Rino Gaetano (1950-1981) grande autore ed interprete della canzone italiana. Ma il cielo è sempre più blu. S.P.Q.R. 2011”.
A seguire i link alle mie foto:
Fans di Rino al Verano,
Festa in Piazza Sempione 1
Festa in Piazza Sempione 2.
[Rosario Rizzuto]