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Rino Gaetano vive nel ricordo di chi nn lo dimenticherà mai: grande commemorazione a Roma il 2 giugno al Verano e P.za Sempione

ROMA - Ed eccoli lì, anche quest’anno, decine di “pazzi” che arrivano, singolarmente o a gruppi, al cimitero del Verano, lì in fondo entrando dallo Scalo San Lorenzo, dove è sepolto il mitico Rino Gaetano. L’appuntamento ufficiale, per i componenti del fanclub, è alle 10,30 davanti al Verano, ma molti sono già davanti la tomba da tempo. C’è chi è arrivato dalla Calabria è sta con Rino già pochi minuti dopo le 07,00, anche quest’anno non è voluto mancare e si è portato dietro i propri bimbi.
 Amici di Rino al Verano. Foto Rosario RizzutoPoco dopo arriva Anna Gaetano, stanca ma allo stesso tempo energica come sempre, sistema la tomba dei fratello con fiori freschi, dà una pulita alla tomba e alla zona circostante, lamentadosi che è sempre lei a pulire quella zona.
Anna non sa nulla di quello che, nello stesso 2 giugno, è stato organizzato dalla rediviva (e per lei illeggittima) fondazione “Una Casa per Rino”, non ne è molto contenta ma è ferma e convinta nell’affermare che Crotone non si è comportata molto bene con lei ed il fratello.
 
“Ho chiesto perdono a mia mamma (alla quale avevo promesso che avrei traslato Rino a Crotone dove riposa lei e mio padre) ma non c’è la faccio, qua ci sono io, i miei figli, il mio nipotino; Rino resterà a Roma dove tu sai e vedi quanta gente viene a trovarlo, cosa succederebbe se la sua tomba fosse a Crotone? non voglio che sia dimenticato per una seconda volta!”.
Non si può non dare ragione ad Anna che tra una parola e l’altra continua a sistemare la tomba, poi legge l’articolo, la pagina intera, che Il Crotonese ha dedicato a questo appuntamento, gli si illuminano gli occhi: lei è sempre contenta quando si parla del fratello. Ci ringrazia e si raccomanda con noi di farla avere anche il successivo articolo in cui sarà raccontata questa giornata.
Intanto cominciano ad arrivare i primi fan.
 
Anna, che sul tavolino di fronte la tomba, sistema ogni volta un quaderno, su cui i fan lasciano delle frasi, i propri pensieri, ha tolto il “vecchio” quaderno, sistemandone uno nuovo con la fatidica data 02 giugno 2011. Ognuno che arriva ha un suo tipo di approccio, c’è ci saluta Anna poi va a baciare la tomba, chi va subito da Rino e si ferma davanti alla sua lapide per una preghiera, quasi tutti poi non possono fare a meno di lasciare un pensieRino. Un ricordo, una preghiera, una richiesta. Durante l’anno c’è anche chi va da Rino per raccomandarsi per un esame. D’altronde che il cantautore crotonese sia un po’ santo e un po’ profeta noi lo abbiamo scritto molti anni fa nella hame page di quello che è stato il sito della cover band Kathmandu.
 Maria Cristina Ciapanna davanti la tomba di Rino Gaetano. Foto Rosario RizzutoAl Verano c’è anche Cinzia, che, in un suo ricordo sul 2 giugno 2011 pubblicato su Facebook, scrive: “A volte nella vita succedono delle cose che noi chiamiamo “il caso”, ma più passa il tempo, più mi rendo conto che niente nella vita accade per caso. Più o meno un anno e mezzo fa, mi sono trovata a pensare di mettermi a letto e fare in modo di non svegliarmi più… e più passava il tempo, più la sofferenza aumentava, più l’idea di mettere davvero in atto ciò che avevo pensato, prendeva pericolosamente piede. E allora proprio in quei giorni: accendo la tv e, nella pubblicità di una banca, tu canti “Ma il cielo è sempre più blu”… accendo la radio e trasmettono “Ma il cielo è sempre più blu”… metto l’mp3 e la prima canzone che trovo è “Ma il cielo è sempre più blu”… .
 
E poi quella voglia irrefrenabile di andare su Youtube a guardarmi tutti i tuoi video e quell’improvvisa sensazione di calma che mi prende vendendo il tuo volto e il tuo sorriso. E poi, tutto in un crescendo: lo special su di te su Rete 4, il 1 Maggio del 2010 e subito dopo, gruppi in tuo nome che spuntano come funghi su Facebook e  l’incontro, un po’ magico (ci siamo chieste l’amicizia quasi in contemporanea!) con Valeria che poi mi ha introdotto nell’ambiente degli “Amici di Rino”, facendomi conoscere Domenico, Elio, Dora e via via tutti gli altri… Non riesco a credere che si tratti sempre di casualità, sono convinta e lo sono veramente, che tu ci sei, in un’altra dimensione ma ci sei, e guidi le mie mosse, come guidi tutte quelle di chi, come me, ti ama con tutto il cuore e l’affetto possibili”.
 Francesco di Giacomo ricorda Rino Gaetano. Foto Rosario RizzutoNon credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Rino è anche e soprattutto questo. Rino c’è e regna sovrano, come troviamo scritto su qualche muro in giro per l’Italia.
Rino è li al Verano dove ci si ritrova  tutti assieme almeno due volte all’anno nel giorno che ricorda la sua scomparsa appunto ed in quello della sua nascita (29 ottobre 1950); tanti i volti noti, gli stessi volti visti lo scorso anno o negli anni scorsi come Cinzia, Giulia ed Asia (che quest’anno hanno fatto un po’ tardi perché non hanno trovato mezzi e sono arrivate a piedi!!!), Elio, Maria Cristina, Dionigi di Crotone ma tanti anche quelli che sono al Verano per la prima volta. Poco prima delle 11,00 arrivano i nostri: ecco Dario con la sua chitarra e allora via alla musica: tutti intorno alla tomba di Rino a cantare le sue canzoni.
 
Sempre Cinzia scrive: “Tutti uniti, abbracciati a cantare a squarciagola le tue canzoni, con il cuore traboccante di gioia… un centinaio di amici e un paio di chitarre. E a nessuno è venuto in mente di essere fuori luogo o di mancare di rispetto a qualcuno perché stavamo cantando in un cimitero: eravamo solo pieni di amore per te e di voglia di esternarlo”.
La mattinata continua, tra gli aerei che sorvolano il Verano per la vicina parata della Festa della Repubblica che lì, vicino alla tomba di Rino, non interessa ad alcuno.
Poi un gruppetto va a mangiare assieme: persone che poche ore prima nemmeno si conoscevano che diventano amici nel nome di Rino.
 Sergio Cammariere con alcuni fans. Foto Rosario RizzutoMa la festa per i 30 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano è speciale, non può bastare l’incontro del Verano e così in serata è prevista una grande manifestazione in Piazza Sempione, zona Montesacro, più o meno dove si è cresciuto Rino, alla cui organizzazione hanno contribuito Anna ed Alessandro Gaetano, Timisoara Pinto e Fabio Dionisi.
Alle spalle del palco, infatti, c’è il IV Municipio, palazzo dove Rino, a suo tempo, frequentò la scuola media. Sono previste varie partecipazione di cantanti anche famosi e, cavolina, ci sono tutti.
Si esibirà quasi alla fine ma non possiamo non partire dalla partecipazione del nostro Sergio Cammariere che è anche parente di Rino Gaetano. Anna Gaetano se lo coccola, Sergio è molto atteso, nel retropalco non si tira indietro a foto ed autografi insieme con il suo “gemello” (mamma come si somigliano!) Andrea Rivera.
 
Ma sul palco di Piazza Sempione salgono vari personaggi, amici di Rino dell’epoca o nuove proposte. Il filo conduttore è il concerto della Rino Gaetano Band (la cover band ufficiale di Rino Gaetano seguita personalmente da Anna Gaetano e nella quale canta anche il nipote di Rino, Alessandro) con Marco Morandi. Ogni tre/quattro canzoni, sul palco sale un ospite annunciato da una frase proposta su un maxi scherzo.
Quella di Cammariere è la seguente: “Sei nato nella mia terra, hai respirato il mio stesso azzurro, come me un giorno sei partito…, un legame di parentela ci univa anche se non ti ho mai conosciuto. Oggi è la musica che torna a sovrapporre i nostri cuori. La Musica che non ha confini. Grazie Rino”.
 
Ma a rompere il ghiaccio è Ernesto Bassignano (voi lo avete mai sentito?) che scrive “Amarcord”, ricorda alcuni episodi della vita di Rino, spara anche qualche cazzata che infastidisce più di un fan del cantautore crotonese, poi storpia, anche leggendola, una canzone di Rino.
Per fortuna finisce presto ed è la volta della bella Diana Tejera; sul suo messaggio c’è scritto: “L’estate sta arrivando con le nuvole rigonfie di speranza e tu torni a Piazza Sempione”.
Si susseguono le canzoni della Rino Band e dei vari ospiti. Francesco Di Giacomo (con Paolo Sentinelli) lancia un “provocatorio” “Beati i vostri quattro sì”, il riferimento al referendum è chiaro e durante la serata saranno più cantanti a ricordare l’appuntamento referendario chiedendo al numeroso pubblico presente (alcune migliaia di persone) soprattutto di andare a votare ed alcuni anche di votare sì.
Sul palco anche il calabrese Peppe Voltarelli, ex voce del Parto delle Nuvole Pesanti, anche lui ricorda Rino con il suo timbro tipicamente calabrese. Seguono i Babalot, la provocante Roberta Carrieri che, al termine della sua esizione, fa più giri su se stessa lasciando intravedere le calze autoreggenti, e quindi Zibba.
 Anna Gaetano riceve una targa dal IV Municipio di Roma. Foto Rosario RizzutoC’è poi spazio per la consegna, da parte del IV Municipio, di una targa ad Anna Gaetano ed una scultura ad Alessandro Gaetano e a Timisoara Pinto.
Sul palco è la volta dell’acclamatissimo attore Claudio Santamaria protagonista della fiction su Rino tanto criticata perché, così come ha tenuto a sottolineare l’amico di Rino, Bruno Franceschelli, salito anche lui sul palco, quello visto su Rai 1 non era proprio Rino.
 
Spazio anche per un altro nipote di Rino, Danilo, che con l’uculele saluta lo zio “Ciao zio mi manchi tanto” la sua frase! Andrea Rivera (noto per le sue interviste al citofono) afferma che avrebbe citofonato solo a lui e lo ricorda con un testo realizzando mettendo assieme i titoli di alcune canzoni di Rino. C’è spazio anche per Gianni Mauro, che al Festival di Sanremo del 1978 era nel coro che accompagnava Rino, anche lui, commosso, ha parole di elogio per il cantante crotonese.
 
Tra gli ultimi sul palco anche gli impegnati Tetes de Bois, a luglio 2010 visti ad Isola Capo Rizzuto ad una manifestazione contro la ‘ndrangheta.
Tutto molto bello, come quando tutti insieme hanno cantato “Ma il cielo è sempre più blu”; è quasi l’una di notte ma piazza Sempione è ancorea piena di gente.
Rino ha ancora una volta fatto centro, il suo ricordo rimane indelebile, la sua musica dà ancora forti brividi.
 La targa scoperta dove abitò Rino GaetanoIntanto il 7 giugno 2011 in Via Nomentana Nuova 53, all’ingresso della casa che lui abito è stata scoperta una targa, vi si legge: “Qui è vissuto dal 1970 al 1981, Rino Gaetano (1950-1981) grande autore ed interprete della canzone italiana. Ma il cielo è sempre più blu. S.P.Q.R. 2011”.

A seguire i link alle mie foto:
Fans di Rino al Verano,
Festa in Piazza Sempione 1
Festa in Piazza Sempione 2.
 
[Rosario Rizzuto]

Giovannino Drammis torna a casa guarito: l'articolo

SCANDALE - “Rosà l’hai saputo?” mi dice tutta euforica l’altro giorno mia madre. “Cosa?” le chiedo.
“Giovannino Drammis non è più malato, non c’è più niente, gli hanno fatto un’ecografia e la macchia è sparita: un miracolo! Sì Sì non c’è altra spiegazione è sicuramente un miracolo”.
Giovannino Drammis, 65 anni, è un personaggio, conosciuto da tutti in paese, grande uomo di chiesa, fratello, tanto per restare sul locale, dell’ex Dsga del Liceo Classico “Pitagora” di Crotone, Guglielmo, nonché del sindacalista della Uil scuola di Crotone, Salvatore.

Giovannino Drammis con alcune persone che lo hanno accolto al suo arrivo da Reggio Emilia. Foto Rosario Rizzuto


Grande amico dello scomparso Don Renato Cosentini (centinaia le messe servite con lui o nelle quali ha letto le letture o promosso il rosario), Giovannino che è componente della famiglia nobile per eccellenza di Scandale, i baroni Drammis, da anni si occupa della madre 86enne: insomma un uomo tutto casa e chiesa, preghiera e vicinanza verso i malati, verso chi sta male.
E se, come si dice: “Dopo a quarantina nu guaiu a matina!” figurarsi dopo i 60!

Ma Giovannino vive abbastanza bene la sua vita fino a questa estate quando alcuni problemi al fegato lo mettono in guardia e lo convincono a farsi ulteriori accertamenti.
All’ospedale di Crotone viene individuata una macchia al fegato e il terrore piomba sulla famiglia Drammis tutta con Guglielmo che rischia anche di ammalarsi per lo stress; non convinti, Giovannino parte con alcuni familiari per Reggio Emilia dove vive un altro fratello.
All’inizio qui la cosa viene sottovalutata ma una serie di accertamenti e un ricovero lungo 23 giorni portano più o meno alla stessa conclusione di Crotone: la macchia c’è, è innegabile; nel fegato c’è qualcosa.

A Giovanninno però viene somministrata anche una cura, con un farmaco sperimentale, per la pancreatite, cura rivelatasi in parte sbagliata che gli porta atroci sofferenze che per fortuna durano poco.
Il tempo passa ed a fine novembre viene fissata la data per effettuare la biopsia per essere certi di cosa si tratti.
Prima di questo esame invasivo i medici decidono di fare un’altra ecografia e nel guardare le lastre i luminari gridano al miracolo e ridono dalla gioia.

Immaginate la scena: Giovannino si alza di scatto e dice loro: “Miracolo? Certo che è un miracolo io ho in tasca una reliquia della Santa Maria De Mattias!!!”.
Vengono fatti altri accertamenti ma non c’è più nulla, sul volto triste di Giovannino di settembre ritorna il sorriso, nella sua mente ritorna il pensiero di Scandale dal quale manca, esclusa una settimana, da settembre…
Accolto da alcuni amici e parenti Giovanni è tornato nella sua casa baronale sabato 4 dicembre 2010, il nipotino Antonio ha stappato una bottiglia di spumante e i presenti hanno fatto a gara per abbracciarlo.

Giovannino Drammis con alcuni nipoti. Foto Rosario Rizzuto


Giovannino non si è mai scomposto e, come fosse la cosa più naturale del mondo, ha raccontato a tutti i presenti cosa gli fosse successo ed il miracolo (lui ne è fortemente certo) che gli era capitato.
“Forse il Signore mi ha voluto premiare per tutto il bene che ho voluto e che ho fatto. In tanti hanno pregato per me in questi giorni, a Scandale, nei gruppi di preghiera di Crotone. Il mondo è pieno di gente cattiva ma i miracoli esistono”. Giovannino nonostante la stanchezza è un fiume in piena.
Lo salutiamo e gli diamo appuntamento la mattina successiva, domenica, dopo la messa delle 08,30 nella chiesa dell’Addolorata.
Don Antonio Buccarelli, durante la celebrazione non fa nessun cenno alla guarigione di Giovannino ma a fine messa è una processione praticamente di tutti i presenti, compreso il parroco, per abbracciarlo: che fosse mancato è cosa certa, che la gente è contenta di vederlo pure e forse in molti ancora nemmeno sanno cosa sia capitato a questo cittadino di Scandale.

Dopo la Messa lo seguiamo nella vicina, quasi contigua, casa baronale, la madre è al camino e sta pregando. Sabato ci aveva detto: “Il Signore mi ha ascoltato, quante preghiere ho fatto in questi giorni, finalmente me lo ha mandato indietro!”.
Ma non si prega solo per chiedere ma anche per ringraziare e lei e lì con il rosario in mano e non si interrompe nemmeno al nostro arrivo.
Giovannino, invece, è tranquillo, felice per le tantissime persone che lo hanno avvicinato e stretto forte forte in chiesa ma io, provo a stuzzicarlo: “Professò, come lo chiamo da quando è stato il mio educatore di catechismo, allora è stato un miracolo?”. Lui quasi si stizza: “Allora cosa? Tu non ci credi?”. Ci ripete le tante preghiere che sono state fatte per lui, la presenza della reliquia di Maria De Mattias (la Santa protettrice delle suore presenti a Scandale, e che proprio una di queste suore, Suor Anna, aveva dato a Giovannino) ma anche l’invocazione di altre persone degni tra le quali cita Padre Pio, San Gaspare del Bufalo, Santa Chiara (una ragazza molto devota della Madonna che è morta per un tumore), la piaga di Gesù e la Madonna anche se poi alla fine a fare i miracoli è sempre il Signore. Giovannino poi ci dice come ogni mattina mettesse addosso l’acqua benedetta che gli avevano portato da Lourdes.

Giovannino Drammis con la madre Angelina Lazzaro. Foto Rosario Rizzuto


Poi parla di coincidenze: “Quanto sono partito angosciato in quel modo per Reggio Emilia una coppia di amici, Nicola e Barbara, che si stavano per recare a San Giovanni Rotondo, nei luoghi di Padre Pio, mi hanno chiesto una foto da portare in quel luogo santo ed io ho dato loro una foto in cui ero con il bambinello Gesù; l’11 febbraio 2011, quando dovrò tornare a Reggio Emilia per un controllo, sarà l’anniversario della Madonna di Lourdes: io ci credo a queste coincidenze e combinazioni”.
“Però nel mondo c’è tanta cattiveria – ci dice ancora Giovannino – e il Signore non si esprime per questa cattiveria; se mettessimo in pratica quello che dice il Vangelo il mondo sarebbe diverso. Il rosario o la lettura prima di dirli bisogna averli nel cuore altrimenti a che serve! E’ il giudizio di Dio quello che conta. Lo scorso anno non ho fatto la Comunione per un anno perché mi sentivo indegno. C’è molto cristianesimo di facciata in giro!”
“Non lo so – continua – perché il Signore abbia scelto me; io in passato sono stata vittima di tante cose e pregiudizi e il Signore mi ha fatto sempre uscire vittorioso; ho accettato la mia croce ma non ho mai agito con cattiveria”.

Giovannino, nella casa baronale in cui sono stati ospiti anche Garibaldi e Vittorio Emanuele II, facendo mente locale, ricorda anche un episodio di quando era piccolo, di quando il padre cadde dal tetto e si salvò e lui vide un quadro della Madonna di Capo Colonna muoversi, un altro miracolo, forse, in questa casa dove è molto presente il Signore e dove Egli, a quanto pare, è voluto tornare per graziare questo uomo di Dio, Giovannino Drammis.

[Rosario Rizzuto]

[06 Dicembre 2010]

Li conoscete i brividi? Li avete mai provati?!

Li conoscete i brividi, quelli che partono dalle braccia, ti investono per tutto il corpo ma non sono dovuti al freddo…
A volte gli fanno compagnia le lacrime…

Ricordo la prima volta (a mia memoria) quando passai col rosso in Vespa al cavalcavia Nord per "raggiungere" uno stronzo che mi stava investendo, di come la Polizia mi fwermò ma poi mi fece andare, della rivista per mia madre scambiata per una porno, di come gli stesi poliziotti la mattina dopo fermarono il pulam degli studenti di Scandale sovraccarico come accadeva sempre in quei tempi e quando scesi per salutarci ci lasciarono andare…
Ricordi… ricordi… ricordi…


Sono forti i brividi in questo momento, mentre ascolto "I Cento Passi" dei Modena City Ramblers, ma lo erano anche poco fa mentre, solo soletto, in una magnifica aurora crotonese anche se un po' frizzantina (ma ero quasi nudo),  me ne andavo in giro per le strade di Crotone, quando ho conosciuto Anna e scoperto, pensavo fosse un scherzo, che basta fare una consumazione al Bar Sant'Honore  di Crotone vicino il supemercato Eredi Ippolio di Via XXV Aprile, per avere gratis una scheda Vodafone con 5 euro di traffico da ritirare in un centro Vodafone.

Effetti dal caldo novembrino, mi riferisco a quest'ultima promozione, o solo una manovra pubblicitaria?

Quante di queste schede "usa e getta" diventeranno poi "contratti" stabili?

Furbi alla Vodafone, che dite?

Il Lungomare di Crotone la notte del 10 Novembre 2010. Clicca sulla foto x ingradirla. Foto Rosario Rizzuto

Ma, ritornando ai brividi, erano forti ancora di più stanotte quando ho scattato questa foto o prima, al Blue Moon di Scandale quando un ragazzo di San Mauro mi ha ricordato alcuni articoli che feci parlando di lui, giovane promessa del calcio sanmaurese…

 

Ormai va così da 25 anni quasi: a fasi alterne: prima tutto nero… ora tutto bello!!!

Anche quando cittu cittu al Bar di Anna di Scandale qualcuno parlava di me sottovoce, anche se Anna, poi, ha smentito la cosa; ma non credo di essermi sbagliato io!!!

E sono qui, in macchina vicino la mia scuola, al mio mini pc a pagamento, tra meno di un'ora sarò in ufficio.
Oggi è Mercoledì 10.11.10 e alle 14,30, se sarò ancora tra i vivi, andrò a vedermi dal campo facendo foto, la gara di Coppa Calabria tra l'Isola Capo Rizzuto e lo Scalea nelle cui fila gioca mio cugino Antonio De Miglio, ve lo ricordate quello del Vodafone (a volte ritornano, il riferimento è alla Vodafone) Cervia.

Beh sempre me fate parlare?

E voi che fate?

Intanto Gli Assioma di Scandale mi hanno regalato un'altra fantastica canzone e prima che comincino a  chiedermelo 300 persone, finalmente ieri sera sono riuscito a dormire un po': dale 21 circa alle 23,30 circa: sì lo so è poco ma meglio che niente!!!

A Barcellona Pozzo di Gotto per ricordare Beppe Alfano…

Impossibile dormire: è troppa l’emozione e allo stesso tempo la paura che le tre sveglie programmate possano suonare inascoltate dalle mie orecchie stanche.
Tra meno di un’ora mi dovrei alzare e allora che senso ha dormire!?

E sì, dopo San Giovanni in Fiore e la manifestazione pro Abbazia, oggi parteciperò ad un’altra manifestazione, questa volta in Sicilia.

Il manifesto che ricorda il 17° anniversario dall'uccisione di Beppe Alfano. Foto dalla reteL’08 Gennaio 1993, quindi 17 anni fa come oggi, veniva ucciso dalla mafia il giornalista siciliano Beppe Alfano.

Martedì 5 Gennaio il figlio di Beppe, Chicco, era a San Giovanni in Fiore a manifestare con noi; la protesta della società civile deve andare oltre i confini regionali e così, anche se osteggiato da tutta la mia famiglia, tra poco salirò in macchina e mi recherò fino a Falerna, dove incrocerò il pullam proveniente da Roma con altre 50 persone, con le quali proseguirò il viaggio fino a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina per partceipare al ricordo di questa grande persona, forse finora troppo spesso dimenticata dai media, dagli altri ma non certo dalla famiglia: oltre a Chicco anche la figlia, ora eurodeputata, Sonia Alfano combatte giornalmente, nel ricordo del padre, contro quella montagna di merda che è la mafia.

Non so effettivamente il perchè di questa decisione, ma non ci ho pensato nemmeno un secondo quando me ne hanno parlato a San Giovanni in Fiore, sento che devo farlo… mi basta!!!
Federica Menciotti. Foto da Facebook
Federica Menciotti da Roma, che ci ha anticipato in Sicilia in aereo, sul suo Facebook mi fa emozionare scrivendo: "In Sicilia tra persone che amo, vigilia di uno dei giorni in assoluto più importanti della mia vita"… e con persone così, come Federica e Serenetta Monti, come Sonia Alfano, come Emiliano Morrone, Salvatore Borsellino o Francesca Munno che voglio continuare il mio cammino.

Vado a prepararmi… non lasciateci soli…

30 agosto 2009

Stamane quando mi sono alzato, alle 05,30, era ancora buio, non come a metà luglio quando tornando dalla Germania, alla stessa ora albeggiava su Roseto Capo Spulico.

Sono bello carico stamattina dopo alcune ore di sonno, finalmente dopo almeno due notti di quasi totale veglia!!!

Chissà che domenica sarà?!

Piena di brividi sicuramente, con Niki nel cuore certamente.

Avevo tolto la tendina che ho davanti stamane, per vedere l’alba, bella, e che ho anche fotografato (ma ora mi scoccio a collegare la macchina fotografica e postarla), bella anche la giornata: non si vede una nuvola nemmeno a pagarla.

Per molti sarà l’ultima giornata al mare, quasi quasi potrei andarci anche io, e poi, in serata, grigliata alla Bella Blu con quelli dell’Us Scandale.
Vedremo…

Quest’anno manco un’alba al mare; ma tanto mica l’estate è finita?!
Mica iniziare a lavorare (finalmente!!!), martedì, significa che non debba più andare al mare…
Soprattutto ora che non ho più la zavorra di quella che non mi ascolta (ma tranquilla Terè che entro domani sera farà le sue solite moine cercando di far pace!!!, anche perchè sennò martedì chi l’accompagna a lavoro?!)
Anche perchè se decidessi di fare l’addetto stampa del concorso "Una Ragazza per il Cinema, Moda e Fotogenia" me ne dovrei andare dall’08 al 13 settembre a   Capo Piccolo dove si terranno le finali nazionali.
Mi era stato chiesto a fine Luglio se volevo ricoprire tale ruolo, ma senza alcun accordo preciso; appena ho provato a chiedere se era prevista una retribuzione, non si è fatto sentire più alcuno .

Il sole che poi alzandosi ha iniziato ad accecarmi costringendomi a rimettere la tendina, non prima di avermi appuntato la seguente frase (chissà!!! potrà sempre essere utile in futuro, anzi io sono sicuro che lo sarà certamente) arrivata così come tante altre: "Mi carico a sole e Rino, come dice Lorenzo: ‘Tutta la droga del mondo non vale un grammo della mia adrenalina’ ".

Vi lascio con un bel articolo da Libero sulle dolci parole da dire al nostro Amore, lo trovate qui.

Ciao, baciate la vita (copyright: http://www.lecalzesopraglistivali.splinder.com/).

La mia intervista a Carmine Abate

Da Miariam Leone a Carmine Abate il salto è lungo: ma ieri mi sono trovato davanti, ho conosciuto due belle persone.

Difficile stabilire (non ci voglio pensare) chi dei due mi abbia dato più brividi: Miriam per la sua bellezza, la sua bontà, il suo essere umile pur essendo miss, essendo la più bella d’Italia: conosco donne che se la tirano essendo molto meno; Carmine per le sue parole, la sua calabresità, la presenza così pregna di Rino Gaetano nel libro, nel reading di ieri.

Reso ancora più magico dagli interventi di Giusy Regalino e dalle musiche speciali, inconfondibili, DA BRIVIDI, di Cataldo Perri e Piero Gallina.

Per ora eccovi una mia breve intervista a Carmine Abate:

Miss Italia Miriam Leone e Carmine Abate: due gran belle persone!!!

… tutta la droga del mondo non vale un grammo della mia adrenalina
(Javanotti, Libera l’anima)



Mamma che pomeriggio ieri: ho avuto una carica adrenalinica come poche altre volte.

Alle 17,00 circa ho incontrato, fotografato ed intervistato Miss Italia 2008, Miriam Leone.
Bellissima, oltre quanto appare in tv.

Gentile, disponibile, umile, generosa come gran parte delle siciliane.

Davvero una bella esperienza e per di più le ho fatto anche le foto che oggi dovrebbero uscire sul Crotonese visto che i colleghi erano impegnati.

Quando faccio quello che decido io va sempre alla grande.

Dopo Miss Italia avevo programmato di andare a Cotronei a vedere il reading di Carmine Abate, uno dei più importanti scrittori italiani moderni che presentava il suo ultimo libro: "Gli anni veloci" edito da Mondadori (che è tutto dire).

Ero stanco ed in ritardo ma una forza superiore mi ha costretto ad andare.

Ho trascorso una serata stupenda prima al reading (dove è stata molto presente la figura di Rino Gaetano presente nel libro come personaggio) e poi alla cena consumata di fronte Carmine Abate e dove ero stato gentilmente invitato dal Sindaco Mario Scavelli e dall’Assessore alla Cultura Francesco Timpano.

Anche per Abate i complimenti si sprecano ed è stato naturale dargli subito del "tu".

LUI HA DETTO DI ME CHE SONO UNA PERSONA IN GAMBA: basterebbe solo questo per andare in brodo di giugiule per giorni!!!

Le foto di Miss Italia le potete trovare cliccando qui.

Mentre questa è la breve intervista che mi ha rilasciato:

Rosario Rizzuto (io) Assessore: manca solo l'ufficialità!

Tra il serio ed il faceto, non so se contento o ironico, l’utente Vissicchio, nel box messaggi, comunica, togliendomene la gioia, il fatto che sarò nominato Assessore del Comune di Scandale.
Gino Pingitore, che a quest’ora poteva essere da maggio 2006 vice sindaco del paese in tranquillità e gioia, si butta la zappa sui piedi per la seconda volta e così, questa volta, il Sindaco Fabio Brescia, è costretto a ritirargli la delega di assessore che, credo, in parte, sarà conferita al sottoscritto a partire da lunedì 27 ottobre 2008.
Una data storica per me, nonostante l’amarezza per l’allontamento da questa carica di un amico che stimo e che continuerò a stimare nonostante gli elevati picchi di delusione delle ultime ore.
Il futuro neo assessore Rosario Rizzuto (a dx) con l'assessore Filippo Lettieri.
Dopo quanto da me vissuto negli ultimi mesi, non mi posso permettere di preocuparmi più di tanto per gli altri e voglio GODERMI questo momento.

Due anni fa sono stato esurpato di una carica che i numeri (i voti) mi assegnavano quasi di diritto e nessuno, dicasi nessuno, ha speso una parola per Rosario Rizzuto.

In questo momento mi viene dato, in ritardo, quanto, credo, mi aspettasse già da tempo…
Ho aspettato con pazienza e sarei stato felice lo stesso se non fosse arrivata questa nomina e fosse rimasto Gino, non era il suo posto quello che spettava a me e la persona "nominata al mio posto" (logicamente nella mia mente perchè la sua nomina è stata del tutto leggittima) si sta comportando benissimo quindi era tutto ok…

Cercherò di far bene, di certo non mi arricchirò facendo l’assessore al Comune di Scandale ma cercherò di fare il bene del mio paese, il bene del circondario e fare parlare, positivamente di Scandale nella Provincia, e, se ci riesco, anche oltre!!!

La mia mail è già disponibile per le vostre proposte e i vostri consigli.

Grazie… grazie… grazie…

Rieccomi, anche la prova del nove è andata bene e scrivo per il secondo giorno di fila, cosa che non accadeva da tempo, se si esclude la veloce parentesi di luglio.

E’ bello ritornare… difficile spiegare.

Grazie a chi imperterrito è entrato sul mio blog (lo dicono i contatti, infatti ora la mia "paura" è che, scrivendo, siano di meno!!!) tutti i giorni, impaziente di trovare un traccia di Rosario.

Di certo ci saranno stati anche quelli che gioivano nel vedere il blog maledettamente fermo, ora, forse, saranno meno contenti per mia fortuna!

Grazie a chi ha cercato a modo suo di spronarmi, a tutti gli amici che si sono fatti vivi nel box messaggi (così a memoria: Amedeo, Giusy, Flaminia, Libera, Agapito, Ca., Franco M., e mi perdonerete se dimentico qualcuno) a chi mi ha contattato per sms (grazie Sara – giusto in tempo, che dici? – grazie Lu, grazie Francesca ).

Grazie alla mia luce: che pazienza!

Grazie alla mia famiglia, a mia mamma (santa donna!), a mio padre coi suoi silenzi  più forti della predica del venerdì santo di Don Renato, fosse per lui mi porterebbe anche in America!; alle mie sorelle: Maria, Tania, Wilma, ai miei bimbi: Antonio, Alessandro… Valentina, a mia moglie (che spesso continua a non ascoltarmi ma ci voglio due coglioni così per stare vicino a me!).

Grazie ai miei colleghi a scuola: a Elisa, Filomena, Lucia, Marisa, Pietro, Rosella, Simona, ai miei superiori Giuseppe, Tonino, Alessandra, al Presidente Enrico.

Grazie a Giuseppe Pipita, c’ero spesso nel suo giro di telefonate per stimolare gli articoli dei collaboratori del Crotonese, nonostante i miei continui "Ora no".

Grazie a Gregorio di Area Locale che nonostante i suoi guai non si è dimenticato di me; grazie a Gino Promenzio che forse avrebbe cambiato specializzazione per potermi aiutare ma questo succede solo nei film invece questa è vita vera.

Grazie a chi non ha dimenticato il mio numero come Amedeo da Bari ma soprattutto GINO PINGITORE: c’era poco da fare con me… ma lui imperterrito!!!

Forse dimentico qualcuno, ma mi ero messo al pc per scrivere due parole e, partendo dal saluto di Agapito nel box [(20 set 08, 15:39 Agapito: Indro sarebbe contento. Bentornato.) mi viene in mente un solo Indro ma non ho capito perchè sarebbe contento!], ringraziare lui per tutti postando il testo della canzone di Rino Gaetano (che trovate sotto) da dove lui ha preso il nome - anche per colmare il vuoto di Rino lasciato dal programma "Ritratti" di Rai 3 che per la terza volta non ha mandato la programmata puntata sul cantante calabrese - ed invece le dita hanno cominciato a muoversi da sole…

GRAZIE A TUTTI!!!

… questa volta non ci credevo proprio…

Agapito Malteni era un ferroviere
viveva a Manfredonia giù nel Tavoliere
buona educazione di spirito cristiano
ed un locomotore sotto mano
Di buona famiglia giovane e sposato
negli occhi si leggeva : molto complessato
faceva quel mestiere forse per l’amore
di viaggiare sul locomotore
Seppure complessato il cuore gli piangeva
quando la sua gente andarsene vedeva
perché la gente scappa ancora non capiva
Dall’alto della sua locomotiva
La gente che abbandona spesso il suo paesello
lasciando la sua falce in cambio di un martello
ricorda nei suoi occhi nel suo cuore errante
il misero guadagno di un bracciante
Una tarda sera partì da torre a mare
doveva andare a Roma e dopo ritornare
pensò di non partire o pure senza fretta
di lasciare il treno a Barletta
Svelò il suo grande piano all’altro macchinista
buono come lui ma meno utopista
parlò delle città di genti emigrate
a Gorgonzola oppure a Vimercate
E l’altro macchinista capì il suo compagno
felice e soddisfatto del proprio guadagno
e con le parole cercava di calmarlo
fu una mano ad addormentarlo

Stasera a Roma il Derby della Pace

Mi circondo di persone speciali, certo ad alcuni stanno sulle palle: l’invidia è una brutta bestia!
Ma ho la capacità di sentire quando una persona merita, quando una persona è diversa da tante altre; dal qualunquismo dilagante, dalle banalità.
Oh se potessi parlare!!!

Meglio che sto zitto, inutile parlare male di chi è male di suo, meglio parlare bene di chi merita, come la mia amica Flaminia, che approfittando di un mio invito di alcuni giorni fa, al quale, nonostante qualcuno avesse allora aderito, poi non si è fatto/a più vivo, mi ha inviato il pezzo che segue.

Buona lettura.

Molto spesso mi sono trovata in mezzo a delle discussioni tra tifosi di varie squadre.
Molto spesso mi sono trovata a dover difendere dei colori troppo lontani da noi del Sud e troppo diversi da quelli che solitamente si tifano, per tradizione o perchè tifare una squadra che vince scudetti, coppe e altro è sempre più facile che tifare una che ti fa solo emozionare e battere il cuore, senza però portare a casa nessuno risultato concreto.
Oggi a Roma è un giorno speciale, “stanotte” a Roma si gioca il derby della Capitale numero 130.
Ma non sarà un derby come tutti gli altri, sarà speciale, qualcosa di mai visto finora.
Sarà: IL DERBY DELLA PACE.
Se vi dico Vincenzo Paparelli, derby, 28 ottobre 1979….
Già non vi viene nulla in mente e devo dire che fino a pochi giorni fa non ricordava nulla neanche a me.
Ma se vi dico Gabriele Sandri, Gabbo, domenica, 11 novembre 2007….
Si, qualcosa ricordate, ricordiamo tutti purtroppo!
Vincenzo Paparelli era un tifoso della Lazio che quella domenica (quando ancora le partite si giocavano solo di domenica) del 1979 era allo stadio Olimpico di Roma per seguire la sua squadra.
Poco prima delle 13,30, manca circa un’ora al fischio d’inizio, parte dalla curva opposta un razzo che, dopo un volo di oltre 200 metri, colpisce in pieno volto Vincenzo, causandogli lesioni gravissime.
Morirà di lì a poco lasciando moglie ed un bambino di 8 anni.
Gabriele Sandri era  tifoso anche lui della lazio.
Ama la sua musica, la sua vera passione prima ancora di quella calcistica.
Anche se sabato notte ha lavorato fino all’alba, come fanno spesso tutti i dj, domenica mattina decide lo stesso di andare a seguire la sua squadra in trasferta.

In un autogrill, diventato ormai simbolo di quella tragedia e “santuario” per tutti i tifosi che passano di lì, un poliziotto, Luigi Spaccarotella, ha voluto mettere fine alla vita di un ragazzo che stava riposando sui sedili posteriori della macchina di alcuni amici, colpevole di essere lì in quel momento.
Stasera un padre che ha perso il figlio ed un figlio che ha perso il padre saranno insieme a vedere quella partita maledetta, benedetta, seguita, tifata, accolti dai tifosi avversari.
Non si era mai visto né pensato che due tifosi laziali potessero vedere il derby nella curva romanista, abbracciati da 85 mila tifosi.
E’ motivo per me di grande orgoglio e di grande commozione tifare una squadra, dei colori e dei calciatori che non sono solo questo, sono anche e soprattutto uomini.
Uomini che rispettano il dolore altrui, uomini che vogliono fortissimamente che queste tristi storie non si ripetano.
Uomini che per la festa del papà riuniscono 2 padri e 2 figli, simbolicamente, facendo abbracciare due uomini legati da uno strano destino.
Francesco Totti prima del fischio d’inizio andrà sotto la curva nord e sotto la foto di Gabbo deporrà dei fiori a nome di tutti i romanisti. Sarà applaudito da tutto lo stadio tifosi e non, uno spettacolo unico!
Romanisti e laziali uniti sotto il nome di Gabbo e Vincenzo, per non dimenticare!
Che siate interisti, juventiti, romanisti, laziali, palermitani, reggini, scandalesi… stasera tifate per la pace.
In un mondo calcistico dove non ci sono da tempo gesti così belli, quello di stasera può essere l’inizio per percepire tutto in maniera diversa.
Impariamo da loro: “AVVERSARI SEMPRE, NEMICI MAI!”
NO ALLA VIOLENZA NEGLI STADI!
Flaminia.

Mannaggia a te Flamy, mi hai commosso e mica posso passare la pausa in ufficio a piangere!!!

"Hai un'altra!". Giornalista cinese irrompe in studio e gliele canta al marito collega

Ho interrotto il precedente post perchè ho appena letto una divertente (non per i protagonisti) notizia.

A Pechino la moglie di un giornalista sportivo televisivo ("Il Piccinini cinese" riporta il Corrire.it), Hu Ziwei ha fatto una scenata in diretta affermando che il marito, Zhang Bin, ha l’amante!!!

Panico in diretta e video della scena rimosso dai portatili cinesi, dove intanto era stato scaricato da migliaia di persone, e, quindi, facilmente reperibile su You Tube.

Se ho tempo poi provo a trovarlo , deve essere un must la faccia di lui!

Non ci è voluto poi tanto anzi niente: ecco il video

 

 

 

Vorrei sottolineare che il mio non è cinismo e mi dispiace per Hu ma soprattutto vorrei dirle che non vale la pena soffrire per un uomo, non ce lo meritiamo!!! 

Neve su Scandale

Scandale imbiancata, domenica 16 dicembre 2007. Clicca x ingrandire. Foto Rosario Rizzuto
Mia mamma è in cucina che impasta per fare le "pitte con olio", avvicinandomi al camino già acceso le chiedo, sapendo che la risposta sarà negativa (ieri sera eravamo a zero gradi ma il cielo era super stellato), se è nevicato; lei mi dice di no e io gli dico comunque di conservarmi un po’ di vino cotto (che serve nell’impasto delle pitte ed è sempre più introvabile) per quando nevicherà – per farmi la scirubetta - perchè ero sicuro che prima o poi lo avrebbe fatto.

Nel contempo il mio sguardo viene attirato dal un alberello su via Nazionale imbiancato, suppongo si tratti di ghiaccio o di qualcosa di simile ma guardando meglio comincio a vedere una fioccata come mai vista e scappo alla finestra informando mia madre che sta nevicando.

La bugiardona, tutta presa dalle sue pitte, mi aveva risposto senza che avesse guardato fuori.
Nevica su Scandale. Foto Rosario Rizzuto
Ho i brividi, ma non sono di freddo: a me la neve a Scandale mi dà sempre forti emozioni (non paragonabili con la neve in Sila o a St. Georgen), mi fa ricordare di quando ero piccolo, di quella mattina che svegliai i miei con Scandale imbiacata, dei filmini che faceva mio padre… le galline appollaiate nella neve, io che gioco con Maria e Tania, i pupazzi di neve, il profumo, il silenzio, quasi irreale, come ora.

Onestamente il cielo di ieri sera non lasciava minimamente immaginare quello che sto vedendo ora e questa speranza anche se ora, vista la quantità di neve che sta buttando mi sorge un dubbio, ma giocherà lo Scandale?
Be’ forse sto esagerando…

Il tetto imbiancato e i fiocchi che cadono copiosi. Foto Rosario Rizzuto

Intanto da Villa Condoleo arriva il suono delle campane delle 6,30, con la musica natalizia; lo so che il Natale non è la neve così come questa neve non arriverà a Natale, ma come mi diceva qualcuna l’altro giorno, anche la neve fa un po’ Natale (intanto sono appena passati i Carabinieri che stanno di certo controllando il territorio allertati dalla Protezione Civile) ed è una fantastica sensazione la neve a Scandale prima di Natale che onestamente non ricordo se sia mai successo, di certo non è successo negli ultimi anni.

Comunque si vede che è la mia settimana della neve e dopo averne vista tanta a St. Georegn ecco Scandale!!!

E mi è pure passato il raffreddore… Troppo bello!!!