Posts Tagged ‘giornali’

Le menzogne della stampa sul Movimento 5 Stelle. Di Alessandro Di Battista

Amici, intendiamoci. È inutile che mi scriviate migliaia di messaggi sulle menzogne che scrivono i giornali e che raccontano le TV. È una perdita di tempo per voi scriverli e per me leggerli. Lo sappiamo perfettamente. Se non avessimo avuto un livello informativo talmente scadente e colluso non sarebbe nato il M5S.

Piuttosto “investiamo” tutte le nostre energie nell’informare chiunque, abbiamo la voglia di cambiare, abbiamo i contenuti, l’onestà.

Andremo nelle TV (tuttavia non crediate che tutti ci invitino) ma le nostre armi sono la rete e il passaparola.

Ora assisteremo al solito becero tentativo del sistema di auto-conservarsi. Ci attaccheranno in ogni modo, diranno che siamo fascisti, che vogliamo distruggere tutto, arriveranno a dire che la collega Lupo ha aggredito Dambruoso. Succederà. Vi invito alla calma, la stampa di regime, come in ogni Dittatura, fa solo il suo mestiere.

Non abbiate paura, noi non ne abbiamo. L’unica paura che dobbiamo avere è quella della perdita della libertà. I cittadini che soffrono, gli esodati, i disoccupati, gli ultimi sono dalla parte nostra. Dalla parte loro ci sono i banchieri, gli editori, i lobbisti, le grandi firme, la mafia.

Questo è un momento storico, ognuno faccia la sua parte. Il Paese sta male e questi personaggi che ci hanno portato al disastro pensano solo alle soglie di sbarramento o ai premi di maggioranza.

Pensano in sostanza solo alla loro rielezione e a fare fuori il M5S. Lo sapevamo, lo sappiamo. Uniti, calmi, determinati, compatti e nonviolenti. L’obiettivo che dobbiamo far capire è che siamo in una Dittatura, mediatica e governativa.

L’obiettivo è far capire a tutti che se manca la libertà manca tutto quanto. L’obiettivo è andare al Governo ma per farlo dobbiamo informare e informarci. A riveder le stelle!

(Alessandro Di Battista, Movimento 5 Stelle)

Franco Dionesalvi sul Quotidiano della Calabria: Referendum.

Molti giornali hanno il loro "uomo" di punta, un giornalista, un editorialista che scrive un commento, un messaggio, anche di poche righe, in prima pagina.

Sul Messaggero lo fa Maurizio Costanzo, per esempio; ma al qualunquismo, a volte sguaiato e privo di spunti importanti tanto da far riflettere dell'uomo coi baffi, preferisco la genialità, racchiusa in poche battute di Franco Dionesalvi del Quotidiano della Calabria che dal suo angolino in fondo a sinistra della prima pagina del giornale di Cosenza propone sempre messaggi importanti; stamane, per esempio, scrive: "Gli italiani sul nucleare sarebbero andati in massa a votare. Così Berlusconi abroga la legge, ma dichiara che, passato il momento, la rifarà, TRUFFANDO la gente. E quel che più gli preme è far mancare il quorum all'altro referendum, quello sulle leggi anti-processo.

Però questi imbrogli non li ha inventati lui: già negli anni '80 democristiani e socialisti facevano leggine per far saltare i referendum. C'è una modifica alla Costituzione che metterebbe d'accordo tutti i politici: <<La sovranità appartiene al popolo, ma bisogna fare di tutto per non fargliela esercitare>>".

Credo che ogni ulteriore commento sia inutile ma il paragone con i democristiani, finalmente mi fa capire perchè Michele Lettieri Berlusconi (così si fa chiamare su Facebook, scandalese trapiantato in Germania) sia tanto preso dal truffatore ed imbroglione italiano per antonomasia: da "vecchio" democristiano gli imbrogli di Silviuccio per lui sono il nulla avendoli già fatti con la vecchia Democrazia Cristiana.

Chissà dove andremo a finire se gli italiani non si svegliano prima…

La Gazzetta del Sud regala Mino Reitano

A poco più di un anno dalla scomparsa del grandissimo cantautore Calabrese Mino Reitano, La Gazzetta del Sud lo ricorda con una serie di 4 Cd che saranno distribuiti da oggi per 4 venerdì.
56 canzoni, scelte dal fratello di Mino Reitano, più 4 canzoni, una per cd, dedicate a Mino.

Mino Reitano. Foto dalla rete

Il primo Cd distribuito oggi con la Gazzetta del Sud, venerdì 19 Marzo 2010, Festa dei Papà e giornata che la chiesa cattolica dedica a San Giuseppe, è in omaggio: con un euro si ha diritto al giornale più il cd.

Nel primo volume, tra le altre canzoni, anche la bellissima "Ma ti sei chiesto mai", tra le mie preferite che volevo dedicare a tutti voi:

 

Matrimonio Il Crotonese e La Gazzetta del Sud: ecco le foto

Un momento della manifestazione. Foto Rosario Rizzuto
Come molti di voi si saranno accorti dal numero di ieri, martedì 02 Febbraio 2010, il Crotonese è stato, e verrà venduto per tutte le tre edizioni, in abbinata con la Gazzetta del Sud al costo di un 1 Euro.
Il direttore Michele Napolitano, a dx, con Tonio Licordari della Gazzetta del Sud. Foto Rosario Rizzuto
La novità è stata presentata a Crotone dal direttore del Crotonese Michele Napolitano e da alcuni giornalisti di entrambi i giornali nella Sala Consiliare del Comune di Crotone.

Questa la fotogallery della manifestazione di Rosario Rizzuto.

Oggi il Crotonese in edicola

Vi ricordo che da questa settimana il giornale Il Crotonese è diventato un Trisettimanale e quindi sparisce, dopo 30 anni, l’edizione del Venerdì e subentrano quella di Giovedì e quella di Sabato, quindi da oggi troverete il Crotonese in edicola oltre che il Martedì, anche Giovedì, quindi anche oggi, e Sabato.

Accattativillu…

Giornali…

Gli altri giornali ci girano attorno, Libero dice le cose come stanno (o come sembrano stiano, d’altra parte c’è una confessione!): "Marrazzo pippava!".
Più chiaro di così!!!

Il primo articolo sul Crotonese di Ippolito Pingitore

Volevo complimentarmi con Ippolito Emanuele Pingitore del quale oggi sul Crotonese è stato pubblicato il suo primo (se non vado errato) articolo.

E’ sempre una soddisfazione vedere la propria firma alla fine di un bel pezzo e spero che per Ippolito sia l’inizio di una lunga carriera.

A sx Ippolito Pingitore. Foto by Pingitore

Era tanto che aspettavo qualcun’altro di Scandale che iniziasse a scrivere non i soliti articoli di comodo senza firma, anche perchè così io finalmente posso andare in pensione .

Solo una balla del Domani (che forse non sa che scrivere): niente petrolio, per ora, in Calabria

Volevo mandare un sonoro vaffanculo al Domani e al giornalista Mimmo Ferrara usciti ieri con il Pesce d’Aprile sulla presenza di petrolio sotto il sottosuolo di tutta la Calabria.

Una cosa è far uscire la notizia che Marco Carta avrebbe aperto i concerti di Michael Jackson come ha fatto Tgcom.it, un’altra è sparare una notizia (falsa) simile a tutta prima pagina più due pagine all’interno ad opera di un quotidiano regionale.

Davvero un comportamento poco deontologico da parte del Domani qualsiasi giorno dell’anno fosse ieri.

Da approfondire: Feltri e gli Angelucci

Sento cose da pazzi in tv.
Giampaolo Angelucci indagato. Foto corriere.itQuel finto giornalista di Vittorio Feltri difende gli indagati Angelucci (tra i quali i cocco di mamma e papà, Giampaolo, è l’editore del giornale Libero – ma anche del Riformista ed in passato con partecipazioni all’Unità – diretto dallo stesso Feltri), affermando che si tratta di un attacco alla stampa, a Libero, insomma per cercare di azzittirlo.

Siamo alla paranoia più assoluta: ma ce ne rendiamo conto o no?

La notizia delle mie querele contro l'arbitro Francesco Palmieri oggi sul Quotidiano della Calabria

Ho chiesto un permesso a scuola per andare a prendere "Il Quotidiano della Calabria" dove aspettavo un articolo che mi riguarda che in effetti c’è nella parte bassa di pagina 41.

Ieri mattina sono stato due ore presso la Caserma dei Carabinieri di Scandale ed ho sporto due querele nei confronti dell’arbitro Francesco Palmieri: per le falsità del suo supplemento di rapporto in merito alla gara tra Cirò e Scandale, in seguito al quale sono stato squalificato fino al 3 febbraio 2009, e per la minaccia che non andrò più in panchina per molto tempo  proferita da Francesco Palmieri prima della gara Sporting Rocca – Scandale del 10 Gennaio 2009.

Ora aspetto che sia fatta chiarezza e soprattutto giustizia!!!

Il mio primo articolo per Alè Crotone

Mi è stato chiesto da Piero Pili di scrivere di terza categoria sul magazine domenicale, distribuito gratuitamente, "Alè Crotone", dove finora erano apparse alcune mie foto del Savelli, e logicamente ho accettato.

Questo il mio primo articolo:

Che sia il colpo di grazia al campionato?

Con la vittoria (4 a 2) del Savelli contro il Castelsilano, sudata ma per questo ancora più bella, e la concomitante sconfitta (2 a 0) del Petilia a Belvedere Spinello, i punti di vantaggio sullo stesso Petilia sono diventati 5, non tanti per stare tranquilli ma di certo abbastanza per cominciare a sognare e a far sognare i propri tifosi.

Per di più i ragazzi di mister Miletta cominciano a sentire sul collo il fiato del Real Fondo Gesù che se oggi, domenica 17 febbraio, riuscirà a battere il Cirò li raggiungerà al secondo posto con 28 punti visto e considerato che loro riposano.

Il Savelli, invece, se vincerà a Torre Melissa, potrebbe portare ad 8 i punti di vantaggio sulla/e seconda/e.

Continua la marcia a braccetto del Cirò (vittorioso per 1 a 0 sul Casabona) e del Belvedere Spinello che sarà impegnato a Casabona in una sorta di derby, vista la vicinanza tra i due comuni.

La Nuova Torre Melissa con la vittoria di domenica scorsa a Foresta di Petilia Policastro contro il Camellino aggancia lo Scandale e il Casabona a 12 punti nella zona di quelli ancora non del tutto fuori dalla lotta play off ma “quanto sarà difficile entrarci” e, per la Nuova Torre Melissa, una difficoltà in più dovendo ospitare la capolista.

Qualche speranza in più, in chiave play off, ce l’ha il Castelsilano che, dopo la sconfitta di Savelli, ha la possibilità di rifarsi subito ospitando l’Altilia, ma non sarà facile.

Lo Scandale di mister Luigi Villaverde, rispettato il proprio turno di riposo, potrebbe sfatare finalmente il tabù casalingo con un vantaggio in più: infatti da questa gara si torna a giocare (per la prima volta in questa stagione), dopo la parentesi di San Mauro Marchesato (un terreno che non ha portato per nulla fortuna: due pareggi e quattro sconfitte, tutte per 3 a 2, i risultati conseguiti dallo Scandale nelle sei gare “casalinghe” lontano dalle mure amiche del “Luigi Demme”), sul campo di gioco di Scandale dove sono da poco finiti i lavori di ammodernamento eseguiti dalla Provincia di Crotone.

Per di più lo Scandale del presidente Tonino Coriale attende la visita la squadra del Camellino: come dire “o si vince oggi in casa o mai più”!

Quindi una quarta giornata di ritorno molto importante nella quale il Savelli può mettere una serie ipoteca sulla vittoria del girone anche se è ancora presto per iniziare a fare calcoli matematici.

Ma con una squadra così, con un super Francesco Rizzo, che con la doppietta di domenica ha raggiunto quota 19 reti, mister Regalino e il Presidente De Pietro non hanno nulla da temere e possono dormire sonni tranquilli!

Rosario Rizzuto

Giovedì sarà presentata la rivista Doc

Nella provincia di Crotone è nata una nuova rivista, molto bella, piena di colori.

Nel numero 1 (e spero anche nei prossimi) ci sono anche io come collaboratore e di mio c’è una breve notizia sulla sagra del fico d’India di Scandale.

Questo il breve comunicato stampa sulla presentazione del nuovo magazine.

Giovedi 1 Novembre alle ore 16:30 verrà presentata presso l’aeroporto Sant’Anna di Crotone la rivista di informazione e promozione turistico-territoriale DOC ( Di Origine Crotonese).

La rivista, si pone come obiettivo quello di raccontare un territorio, quello crotonese appunto, che accoglie con l’azzurro del mare, il verde delle colline e il bianco e il rosso del vino.

Parteciperanno alla conferenza stampa di presentazione gli organi istituzionali e di stampa di tutto il territorio.

Aggredito Antonio Anastasi del Quotidiano della Calabria

Un giro su AreaLocale prima di andare a dormire ma non posso restare insensibile nel leggere la seguente notizia: Un grave ed inquietante episodio è accaduto ieri sera ai danni di un giovane cronista de Il Quotidiano. Antonio Anastasi è stato aggredito nei pressi di casa sua, all’uscita della sede della redazione crotonese, in piazza Pitagora

Tre uomini incappucciati armati di bastone sono sbucati da un vicolo adiacente la piazza ed hanno menato alcuni fendenti, colpendo il Anastasi in varie parti del corpo. Una coppia di giovani ha assistito impotente all’aggressione ma uno dei due testimoni ha allertato col cellulare le forze dell’ordine, intervenute di lì a poco con una volante. I tre aggressori, compiuto il raid punitivo avevano però già fatto perdere le proprie tracce.

Medicato al pronto soccorso dell’ospedale “S.Giovanni di Dio” al giornalista sono state riscontrate lievi ferite, tra cui una al braccio, usato per schivare un colpo di bastone diretto alla testa.

Antonio Anastasi si occupa prevalentemente di cronaca nera locale per Il Quotidiano, seguendo con scrupolo ed equilibrio  le vicende  anche più scabrose, i delitti, le tappe dei  grandi processi alle cosche del crotonese, ma anche di quelli più ordinari, che pure espongono il cronista al "disappunto" dei protagonisti e dei loro familiari.     

Fra i primissimi messaggi di solidarietà pervenuti, quello del sindaco di Crotone, Peppino Vallone: "Esprimo personalmente ed a nome dell’Amministrazione Comunale la condanna per la vile aggressione subita dal giornalista del Quotidiano, Antonio Anastasi."

"Ancora una volta – prosegue Vallone – registriamo un gravissimo episodio contro la democrazia ed il vivere civile, stavolta ai danni di un giornalista impegnato nel delicatissimo settore della cronaca giudiziaria. Al Dott. Anastasi manifestiamo la più sincera e forte solidarietà condannando i vili tentativi di condizionare il racconto della realtà di voci libere e democratiche".

Sono rimasto paralizzato non ho capito se è successo l’11 sera o il 12 sera, stamane non mi sembra ci fosse sui giornali, forse è succeso l’11 sera dopo la chiusura dei giornali; infatti è successo giovedì 11 intorno le 22,45 come apprendo da un veloce giro su internet (la notizia oltre che sui siti calabresi è presente anche su alcuni siti nazionali).

Ma questi sono solo dettagli, rimane l’amarezza per un vile attacco ad un collega ma soprattutto ad un amico con il quale ad aprile 1997 abbiamo iniziato a collaborare insieme all’apertura della redazione crotonese del Quotidiano della Calabria.

Da parte mia la più piena solidarietà ad Antonio, alla compagna Patrizia, e i migliori auguri affinchè si rimetta subito in forma. FORZA ANTONIO!!!

La stampa parla di noi dei Meetup

L’incontro dei Meetup è già una notizia, se ne parla per esempio sul sito del Domani della Calabria.

Anche se leggendo tale notizia e la mia sembra che abbiamo assistito, io e la collega, ad eventi diversi.

Ma a uno può colpire una cosa ad un’altro altre notizie .

E poi avendo fatto circa 400 foto e non prendendo appunti qualcosa mi può essere anche potuta sfuggire o la posso aver dimenticata…

Pazienza…

Editoriale di Marco Travaglio sul V-Day pubblicato dall'Unità

A vedere i telegiornali di regime, cioè praticamente tutti, sabato a Bologna e nelle altre piazze non è successo niente (molto spazio invece al matrimonio di Baldini, l’amico di Fiorello).
A leggere i giornali di regime (molti), il V-Day è stato il trionfo dell’”antipolitica”, del “populismo”, del “giustizialismo” e del “qualunquismo”.

In un paese che ha smarrito la memoria e abolito la logica, questa inversione del vocabolario ci sta tutta: la vera politica diventa antipolitica, la partecipazione popolare diventa populismo, la sete di giustizia diventa giustizialismo, fare i nomi dei ladri anziché urlare “tutti ladri” è qualunquismo.
E infatti, che il V-Day fosse antipolitico, populista, giustizialista e qualunquista, lorsignori l’avevano stabilito prim’ancora di vederlo, di sapere che cos’era. A prescindere.

Non sapevano e non sanno (non c’erano) che per tutta la giornata, in 200 piazze d’Italia e all’estero, migliaia di giovani dei Meet-up grilleschi hanno raccolto 300 mila firme (ne bastavano 50 mila) in calce a una proposta di legge di iniziativa popolare che chiede il divieto per i condannati di entrare in Parlamento, il tetto massimo di due legislature per i parlamentari e la restituzione ai cittadini del diritto di scegliersi i propri rappresentanti sulla scheda elettorale.

Cioè hanno esercitato un diritto previsto dalla Costituzione, quello di portare all’attenzione delle Camere tre questioni “politiche” quant’altre mai. E l’hanno fatto con l’arma più antica e genuina di ogni democrazia: la manifestazione di piazza. Quella piazza che, quando la occupano Berlusconi e Bossi e Casini e Mastella per chiedere cose incostituzionali, tutti invitano ad “ascoltare”. E quando la occupano un milione di persone, quasi tutte giovanissime, senza etichette nè bandiere (tante erano mal contate, sabato, da Bologna a New York, se alle 20 i firmatari della petizione erano 300 mila, altrettanti erano ancora in fila a mezzanotte e molti di più avevano desistito per fare ritorno a casa) diventa un obbrobrio da ignorare e rifuggire.

Mentre, nel V-Day after, riparto da Bologna per tornare a casa, chiamo Beppe Grillo per commentare a mente fredda: lui mi racconta, ridendo come un pazzo, che gli ha telefonato il suo vecchio manager, “Cencio” Marangoni, per dirgli che a Villanova di Bagnacavallo c’è ancora la fila ai banchetti. E a Villanova di Bagnacavallo sono quattro gatti, perlopiù di una certa età, e chissà come han fatto a sapere che c’erano i banchetti visto che non l’ha detto nessuna tv e quasi nessun giornale. Ma se a Villanova di Bagnacavallo si firma ancora, forse questa non è antipolitica: questa è superpolitica.

E’ antipolitica difendere la dignità del Parlamento infangata dalla presenza di 24 pregiudicati e un’ottantina di indagati, imputati, condannati provvisori e prescritti? E’ antipolitica chiedere di restituire la sovranità al popolo con una legge elettorale qualsiasi, purchè a scegliere gli eletti siano gli elettori e non gli eletti medesimi? E’ antipolitica pretendere che la politica torni a essere un servizio che si presta per un limitato periodo di tempo (dieci anni al massimo), dopodichè si torna a lavorare o, se non s’è mai fatta questa elettrizzante esperienza, si cerca un lavoro come tutti gli altri? E’ antipolitica chiedere rispetto per i magistrati e dire grazie a Clementina Forleo e ai giudici indipendenti come lei? Chi era a Bologna in piazza Maggiore, o in collegamento nel resto d’Italia e all’estero, ha visto decine di migliaia di persone restare in piedi da mezzogiorno a mezzanotte.

Ha sentito Grillo chiedere il superamento “di questi” partiti, i partiti delle tessere gonfiate, dei congressi fasulli, delle primarie dimezzate (vedi esclusione di Furio Colombo, Di Pietro e Pannella), della legge uguale per gli altri; smentire di volerne creare uno nuovo; e rammentare che gli “abusivi” da cacciare non sono ambulanti e lavavetri, ma politici e banchieri corrotti o collusi. Un economista, Mauro Gallegati, spiegare i guasti del precariato in un mercato del lavoro senza mercato e senza lavoro. Un grande architetto come Majowiecki illustrare i crimini cementiferi che i suoi colleghi seminano per l’Italia e per l’Europa con la complicità di amministratori scriteriati, e le possibili alternative verso un modo “leggero” di pensare e costruire città e infrastrutture. Alessandro Bergonzoni spiegare la partecipazione democratica con una travolgente affabulazione (“Chi è Stato? Io sono Stato”).

Un esperto di energie alternative come Maurizio Pall ante raccontare quel che si potrebbe fare nel settore ambientale ed energetico al posto di inceneritori, termovalorizzatori, centrali a carbone e treni ad alta velocità per le mozzarelle. I ragazzi di Locri lanciare l’ennesimo grido di dolore dalla Calabria della malavita e della malapolitica. Il giudice Norberto Lenzi rischiare il procedimento disciplinare per avvertire che il berlusconismo è vivo e lotta insieme a noi, anche a sinistra. Sabina Guzzanti prendere per i fondelli la deriva fuffista e conformista dell’informazione. I genitori di Federico Aldovrandi raccontare, in un silenzio misto a lacrime, la tragedia del figlio morto due anni fa durante un “controllo di polizia”. Massimo Fini tenere una lezione sul tramonto della democrazia rappresentativa citando Kelsen, Mosca e Pareto. Il giornalista Ferruccio Sansa sintetizzare la sua inchiesta sul “tesoretto” da 100 miliardi di euro che lo Stato non ha mai riscosso dai concessionari, spesso malavitosi, dei videopoker e altri giochi, una mega-evasione fiscale scoperta dal pm Woodcock e dalla Guardia di Finanza, ma coperta da incredibili silenzi governativi.

Alla fine ho parlato anch’io: ho ricordato Lirio Abbate minacciato dalla mafia; ho cercato di spiegare che la tolleranza zero deve cominciare, come nella New York di Giuliani, dai mafiosi e dai corrotti, non dai lavavetri e dagli ambulanti; e ho difeso Cofferati, che avrà tanti difetti, ma non quello di partire dai poveracci, visto che prima ha preteso legalità dagli imprenditori sullo Statuto dei lavoratori. Ho fatto parecchi nomi e cognomi, come tutti gli altri sul palco di piazza Maggiore. Ora scopro che fare i nomi sarebbe “qualunquismo”: e parlare in generale per non dire niente, allora, che cos’è?

P.S. Ho trascorso l’intero pomeriggio sotto il palco e sul palco, e mai ho sentito parlare non dico “contro” Marco Biagi, ma “di” Marco Biagi.
Il nome “Marco Biagi” non è mai strato citato per esteso. S’è parlato un paio di volte della legge 30 che abusivamente il governo Berlusconi intestò al professore assassinato, che non poteva più ribellarsi, mentre un ministro di quel governo lo chiamava “rompicoglioni”. E ne ha parlato Grillo per chiedere di riformarla, insieme alla legge Treu, aggiungendo che però “il vero problema non sono neppure le leggi: è che in Italia non c’è lavoro”. Lo dico perché un amico, l’ex giudice ora assessore Libero Mancuso, che nessuno ha visto alla manifestazione, ha parlato di presunte “offese a Biagi”. Posso assicurare che se qualcuno, dal palco, avesse davvero mancato di rispetto a Marco Biagi, su quel palco nessuno di noi, nemmeno Grillo, sarebbe rimasto un minuto di più.

Articolo di Marco Travaglio su l’Unità (Fonte: Newsletter di Pagania.it)