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Buon Compleanno Valentina Mia…

Buon compleanno Gioia Mia, oggi sarebbero 16 stella, a breve inizieresti il terzo superiore.

Chissà come saresti bella, chissà quante cose faresti e quanto bene mi vorresti.

Per sempre nel mio cuore. Foto Rosario RizzutoDi una cosa sono poi certo, con te con noi non saremmo a questo punto con tua madre.

Invece Tu sei sempre lì, in quel gelido loculo ancora senza lapide.

Buon compleanno gioia, ormai non ho più manco voglia di scrivere, ma tutto quello che Ti vorrei dire Tu lo sai già.

Non  farmi sbagliare, fammi fare la scelta giusta.

Qualcuna mi ha detto che, forse, ieri la macchina l’hai fermata Tu, di certo c’è stato un intervento divino, senza non sarei qui a scrivere.

Proteggimi, aiutami, soccorrimi, non farmi sbagliare, fammi fare la scelta giusta.

Illumina chi devi, fammi iniziare il mio secondo tempo, me lo merito, ne ho diritto…

Ciao Gioia, salutami Rino…

Ciao Mariella riposa in pace…

Guardo la sua foto e le lacrime scendono sole, non si può morire così, o deciderlo di farlo, a 35 anni, non è giusto.

La vita è dura per tutti, bisognerebbe sempre lottare.

Mentre scrivo non ho ben chiaro ancora se sia sia trattato di un incidente o di volontà anche se sembra prevalere il fatto che si sia trattato di un gesto volontario.

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nella notte di sabato, io l’ho appresa domenica mattina da un messaggio su Facebook della giornalista Antonella Marazziti che univa la gioia per la vittoria di Carmine Abate al Premio Campiello alla tristezza per la scomparsa di un ragazza “caduta” dal quinto piano in una via centrale di Crotone.

Mariella di Rocca di Neto. Foto da FacebookMariella Tamborrino era di Rocca di Neto, io non lo conoscevo ma era amica di mia sorella Tania ed amica di alcuni miei amici di Rocca di Neto.

Gianni Mazzei, appresa la notiza, sul proprio profilo Facebook ieri mattina scriveva: “Ricorderò sempre il tuo sorriso Mariella R.I.P”.

Tanti messaggi di condoglianze sono arrivati, invece, sulla pagina Facebook del fratello di Mariella; torna il sorriso di Mariella in un messaggio di Giulio Zizza: “Ho avuto il piacere di conoscerla e mi resterà sempre impresso il suo sorriso splendido…. condoglianze Dome e che Mariella da lassù possa pregare per noi…”, Laura Novello invece scrive: “Con grande tristezza ti porgo le mie condoglianze Domenico… non saprei proprio cosa dire… un forte abbraccio”.

Già, cosa possiamo dire?, c’è poco da dire.

Nella tragedia del fatto oso ancora sperare che si sia tratto “solo” di un incidente perchè fa davvero male pensare che una bella ragazza, giovane, realizzata, possa pensare e mettere in pratica di farla finita.

Oggi se ne saprà di più dai giornali, forse si sa già in rete ma ora non mi va di andare a cercare, continuo a guardare la foto sorridente di Mariella e mi sembra tutto così assurdo.

Anche lei è di Rocca di Neto e di certo conosceva o era amica di Mariella, sto parlando di Francesca Pugliano che sulla propria Timeline di Facebook ieri sera, di certo pensando a Mariella, ha lasciato questo messaggio: “Impariamo ad apprezzare e a vivere intensamente ogni attimo di questa vita… a dire “ti voglio bene” più spesso… ma con il cuore… non tanto per… oggi va tanto di moda “TVB”… tutti ci vogliamo bene… ma poi di vero quanto c’è in queste tre sole parole?… e ricordiamoci soprattutto che spesso va dimostrato… o perlomeno va ricordato… perchè sono le piccole cose che fanno la differenza… Francesca“.

Già i “Tvb” sono ormai diventati come degli intercalari, anche io ne ricevo tanti; in molti, visti poi i fatti, leggo tanta ipocrisia o non realtà… come scrive Francesca “il bene va dimostrato”… invece… .

Mariella non c’è più, è volata in cielo, ora non importa come, anche se sarà importante capire il perchè.

Ciao Mariella abbraccia per me la mia Valentina…

Chi pagherà per le mie lacrime?!

…a me basta di sapere
che mi pensi anche un minuto…
perché io so accontentarmi anche di un semplice saluto
ci vuole poco…
per sentirsi più vicini…

(‘Scrivimi’, Nino Buonocore)

Quante stronze si possono sopportare nella propria vita contemporaneamente?
Ci avete mai pensato?!

Ci riflettevo stamane mentre scendevo a Crotone, immerso nella mia dolce musica (Il Cile, I New Trolls, Nino Bonocore, Max Gazzè addirittura il Pulcino Pio…) e le lacrime scendevano sole (chi pagherà per le mie lacrime?!, come se non avessi già versate tante!!!)… QUANTE?!

alla larga dalle donne stronzeIo, onestamente e con la sincerità che mi riconoscete, sono al limite: STRONZA quella che non mi ascolta (che, per i nuovi, è mia moglie), stronzissima una delle mie migliori amiche e poi, in una scalata che non conosce respiro, stronzi: mia mamma, le mie sorelle e parenti ed amici (che parola grossa!!!) vari…

Sono al limite, non ce la posso fare…

E così questa volta lo frego io il male oscuro, io che dovrei stare nella bambagia ed invece ormai da due anni (da quando decisi, o Qualcuno decise per me, di ritornare a vivere) sono sottoposto a continui stress ed input negativi, ed ho realizzato, ne sono sempre più convinto, che mi riririspegnerò ad ottobre.

Chi mi vuole bene sa che, storicamente, ottobre è il mio mese nero.

Iniziò tutto ad ottobre, tanti ma tanti anni fa, in prima scientifico, ed ancora non è finita anche se, io, lo continuo a sperare che lo sia!

Non ha senso continuare la mia vita circondato da uno strano personaggio cresciuta nelle vicinanza del Fiume Tacina che, ad ottobre 2010 serenamente affermava: “Basta che stai bene, puoi fare tutto quello che vuoi, se ti fa stare meglio MI PUOI ANCHE TRADIRE!!!” e che ora, che da due anni provo a stare bene (per giunta praticamente da solo e senza farmaci) lottando continuamente con incubi inenarrabili, fa liti per la minima sciocchezza e poi si fa inondare dal suo fottusissimo orgoglio del cazzo che la porterà sul 27esimo binario del Stazione Termini…
A nulla serve (perchè le canzoni spesso si cantano ma non si vivono, perchè tantissima gente sente ma non ascolta, guarda ma non vede!!!) che anche Vasco Rossi, il suo cantante preferito, canti: “

ma c’è qualcosa che ti frena si chiama orgoglio quello che ti frega corri e fottitene dell’orgoglio ne ha rovinati più lui che il petrolio ci fosse anche solo una probabilità giocala…giocala…giocala”.

No lei non si vuole giocare alcuna possibilità ed aspetta il mio primo passo…. Ohhhhiiiiii… sono stato settimane senza parlarla (e poi, stanca dei miei silenzi, si faceva sotto con il suo sorrrisino idiota!!!), tanto, anche quando c’è tutti sti discorsi poi…

Sulla mia amica stronzissima  potrei scrivere un libro senza fine, il mondo, per fortuna, è bello perchè è vario, per fortuna non siamo tutti uguali, ma quando le cose le ripeti migliaia di volte ti immagini che siano recepite.

Invece mi sento circondato da DONNE sessofobiche, e lei la prima, convinte che un uomo posso avere interesse per una donna solo e soltanto per portarsela a letto, MALEDETTO LETTO!!!
A volte vorrei tagliarmelo il pisello, si riuscirebbe a ragionare meglio, a condividere di più con le donne, sapendo che non punti lì!!!

Ci sono persone convinte di essere buone e giuste, di essere brava gente solo perchè vanno a  messa (anche Carlo ci va!!!) o  in qualche  pellegrinaggio, o magari perchè amano gli animali o fanno l’elemosina, anche Hitler amava gli animali, anche Hitler credeva di essere nel giusto… .

Persone che si fanno un proprio percorso mentale e puoi parlare, smontarglielo, capovolgerlo ma loro, cocciute, tornano sempre lì, d’altraparte: quando il saggio indica la luna l’imbecille guarda il dito…

C’è poco da fare…

Dove sei? Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato.

Io ti ho dato prati di viole e tu cemento armato.

Dove sei? Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato.

(‘Cemento Armato’ Il Cile)

Immagine anteprima YouTube

Lettera del figlio a Paolo Borsellino del quale oggi ricorre il ventennale dalla tragica morte terrena…

Le lacrime scendono sole e non è bello piangere qui. Non è giusto morire… figurarsi per mano di altri uomini, figurarsi quando si è una persona buona e giusta.

Trovate 10 minuti del vostro prezioso tempo per leggere questa lettera scritta dal figlio di Paolo Borsellino al Papà, un Papà con la P maiuscola, un grande uomo che avrebbe cambiato l’Italia. Sono passati 20 anni, è arrivato berlusconi (se fossero rimasti in vita Falcone e Borsellino, berlusconi non sarebbe mai arrivato!!! loro non avrebbero permesso che un tale soggetto governasse l’Italia!!) e l’Italia è ancora quel paesacchio di merda che Falcone e Borsellino avrebbero  a quest’ora cambiato nonostante tutto e tutti.

Potrei scrivere mesi, ma non servirebbe, per un’emozione vera e da brividi, leggete cosa scrive al Papà il figlio di Paolo Borsellino…

Paolo Borsellino, agenda rossa. 20 anni oggi senza di lui. Foto da Facebook

“Grazie caro Papà”

Il primo pomeriggio di quel 23 maggio studiavo a casa dei miei genitori, preparavo l’esame di diritto commerciale, ero esattamente allo “zenit” del mio percorso universitario. Mio padre era andato, da solo e a piedi, eludendo come solo lui sapeva fare i ragazzi della scorta, dal barbiere Paolo Biondo, nella via Zandonai, dove nel bel mezzo del “taglio” fu raggiunto dalla telefonata di un collega che gli comunicava dell’attentato a Giovanni Falcone lungo l’autostrada Palermo-Punta Raisi. 

Ricordo bene che mio padre, ancora con tracce di schiuma da barba sul viso, avendo dimenticato le chiavi di casa bussò alla porta mentre io ero già pietrificato innanzi la televisione che in diretta trasmetteva le prime notizie sull’accaduto. Aprii la porta ad un uomo sconvolto, non ebbi il coraggio di chiedergli nulla né lui proferì parola.

Si cambiò e raccomandandomi di non allontanarmi da casa si precipitò, non ricordo se accompagnato da qualcuno o guidando lui stesso la macchina di servizio, nell’ospedale dove prima Giovanni Falcone, poi Francesca Morvillo, gli sarebbero spirati tra le braccia. Quel giorno per me e per tutta la mia famiglia segnò un momento di non ritorno. Era l’inizio della fine di nostro padre che poco a poco, giorno dopo giorno, fino a quel tragico 19 luglio, salvo rari momenti, non sarebbe stato più lo stesso, quell’uomo dissacrante e sempre pronto a non prendersi sul serio che tutti conoscevamo.

Ho iniziato a piangere la morte di mio padre con lui accanto mentre vegliavamo la salma di Falcone nella camera ardente allestita all’interno del Palazzo di Giustizia. Non potrò mai dimenticare che quel giorno piangevo la scomparsa di un collega ed amico fraterno di mio padre ma in realtà è come se con largo anticipo stessi già piangendo la sua.Dal 23 maggio al 19 luglio divennero assai ricorrenti i sogni di attentati e scene di guerra nella mia città ma la mattina rimuovevo tutto, come se questi incubi non mi riguardassero e soprattutto non riguardassero mio padre, che invece nel mio subconscio era la vittima. Dopo la strage di Capaci, eccetto che nei giorni immediatamente successivi, proseguii i miei studi, sostenendo gli esami di diritto commerciale, scienze delle finanze, diritto tributario e diritto privato dell’economia. In mio padre avvertivo un graduale distacco, lo stesso che avrebbero percepito le mie sorelle, ma lo attribuivo (e giustificavo) al carico di lavoro e di preoccupazioni che lo assalivano in quei giorni. Solo dopo la sua morte seppi da padre Cesare Rattoballi che era un distacco voluto, calcolato, perché gradualmente, e quindi senza particolari traumi, noi figli ci abituassimo alla sua assenza e ci trovassimo un giorno in qualche modo “preparati” qualora a lui fosse toccato lo stesso destino dell’amico e collega Giovanni. 

La mattina del 19 luglio, complice il fatto che si trattava di una domenica ed ero oramai libero da impegni universitari, mi alzai abbastanza tardi, perlomeno rispetto all’orario in cui solitamente si alzava mio padre che amava dire che si alzava ogni giorno (compresa la domenica) alle 5 del mattino per “fottere” il mondo con due ore di anticipo. In quei giorni di luglio erano nostri ospiti, come d’altra parte ogni estate, dei nostri zii con la loro unica figlia, Silvia, ed era proprio con lei che mio padre di buon mattino ci aveva anticipati nel recarsi a Villagrazia di Carini dove si trova la residenza estiva dei miei nonni materni e dove, nella villa accanto alla nostra, ci aveva invitati a pranzo il professore “Pippo” Tricoli, titolare della cattedra di Storia contemporanea dell’Università di Palermo e storico esponente dell’Msi siciliano, un uomo di grande spessore culturale ed umano con la cui famiglia condividevamo ogni anno spensierate stagioni estive.

Mio padre, in verità, tentò di scuotermi dalla mia “loffia” domenicale tradendo un certo desiderio di “fare strada” insieme, ma non ci riuscì. L’avremmo raggiunto successivamente insieme agli zii ed a mia madre. Mia sorella Lucia sarebbe stata impegnata tutto il giorno a ripassare una materia universitaria di cui avrebbe dovuto sostenere il relativo esame il giorno successivo (cosa che fece!) a casa di una sua collega, mentre Fiammetta, come è noto, era in Thailandia con amici di famiglia e sarebbe rientrata in Italia solo tre giorni dopo la morte di suo padre.Non era la prima estate che, per ragioni di sicurezza, rinunciavamo alle vacanze al mare; ve ne erano state altre come quella dell’85, quando dopo gli assassini di Montana e Cassarà eravamo stati “deportati” all’Asinara, o quella dell’anno precedente, nel corso della quale mio padre era stato destinatario di pesanti minacce di morte da parte di talune famiglie mafiose del trapanese. Ma quella era un’estate particolare, rispetto alle precedenti mio padre ci disse che non era più nelle condizioni di sottrarsi all’apparato di sicurezza cui, soprattutto dolo la morte di Falcone, lo avevano sottoposto, e di riflesso non avrebbe potuto garantire a noi figli ed a mia madre quella libertà di movimento che negli anni precedenti era riuscito ad assicurarci.

Così quell’estate la villa dei nonni materni, nella quale avevamo trascorso sin dalla nostra nascita forse i momenti più belli e spensierati, era rimasta chiusa. Troppo “esposta” per la sua adiacenza all’autostrada per rendere possibile un’adeguata protezione di chi vi dimorava. Ricordo una bellissima giornata, quando arrivai mio padre si era appena allontanato con la barchetta di un suo amico per quello che sarebbe stato l’ultimo bagno nel “suo” mare e non posso dimenticare i ragazzi della sua scorta, gli stessi di via D’Amelio, sulla spiaggia a seguire mio padre con lo sguardo e a godersi quel sole e quel mare.Anche il pranzo in casa Tricoli fu un momento piacevole per tutti, era un tipico pranzo palermitano a base di panelle, crocché, arancine e quanto di più pesante la cucina siciliana possa contemplare, insomma per stomaci forti. Ricordo che in Tv vi erano le immagini del Tour de France ma mio padre, sebbene fosse un grande appassionato di ciclismo, dopo il pranzo, nel corso del quale non si era risparmiato nel “tenere comizio” come suo solito, decise di appisolarsi in una camera della nostra villa. In realtà non dormì nemmeno un minuto, trovammo sul portacenere accanto al letto un cumulo di cicche di sigarette che lasciava poco spazio all’immaginazione.

Dopo quello che fu tutto fuorché un riposo pomeridiano mio padre raccolse i suoi effetti, compreso il costume da bagno (restituitoci ancora bagnato dopo l’eccidio) e l’agenda rossa della quale tanto si sarebbe parlato negli anni successivi, e dopo avere salutato tutti si diresse verso la sua macchina parcheggiata sul piazzale limitrofo le ville insieme a quelle della scorta. Mia madre lo salutò sull’uscio della villa del professore Tricoli, io l’accompagnai portandogli la borsa sino alla macchina, sapevo che aveva l’appuntamento con mia nonna per portarla dal cardiologo per cui non ebbi bisogno di chiedergli nulla. Mi sorrise, gli sorrisi, sicuri entrambi che di lì a poche ore ci saremmo ritrovati a casa a Palermo con gli zii.Ho realizzato che mio padre non c’era più mentre quel pomeriggio giocavo a ping pong e vidi passarmi accanto il volto funereo di mia cugina Silvia, aveva appena appreso dell’attentato dalla radio. Non so perché ma prima di decidere il da farsi io e mia madre ci preoccupammo di chiudere la villa. Quindi, mentre affidavo mia madre ai miei zii ed ai Tricoli, sono salito sulla moto di un amico d’infanzia che villeggia lì vicino ed a grande velocità ci recammo in via D’Amelio.

Non vidi mio padre, o meglio i suoi “resti”, perché quando giunsi in via D’Amelio fui riconosciuto dall’allora presidente della Corte d’Appello, il dottor Carmelo Conti, che volle condurmi presso il centro di Medicina legale dove poco dopo fui raggiunto da mia madre e dalla mia nonna paterna. Seppi successivamente che mia sorella Lucia non solo volle vedere ciò che era rimasto di mio padre, ma lo volle anche ricomporre e vestire all’interno della camera mortuaria. Mia sorella Lucia, la stessa che poche ore dopo la morte del padre avrebbe sostenuto un esame universitario lasciando incredula la commissione, ci riferì che nostro padre è morto sorridendo, sotto i suoi baffi affumicati dalla fuliggine dell’esplosione ha intravisto il suo solito ghigno, il suo sorriso di sempre; a differenza di quello che si può pensare mia sorella ha tratto una grande forza da quell’ultima immagine del padre, è come se si fossero voluti salutare un’ultima volta. 

La mia vita, come d’altra parte quella delle mie sorelle e di mia madre, è certamente cambiata dopo quel 19 luglio, siamo cresciuti tutti molto in fretta ed abbiamo capito, da subito, che dovevamo sottrarci senza “se” e senza “ma” a qualsivoglia sollecitazione ci pervenisse dal mondo esterno e da quello mediatico in particolare. Sapevamo che mio padre non avrebbe gradito che noi ci trasformassimo in “familiari superstiti di una vittima della mafia”, che noi vivessimo come figli o moglie di …..desiderava che noi proseguissimo i nostri studi, ci realizzassimo nel lavoro e nella vita, e gli dessimo quei nipoti che lui tanto desiderava. A me in particolare mi chiedeva “Paolino” sin da quando avevo le prime fidanzate, non oso immaginare la sua gioia se fosse stato con noi il 20 dicembre 2007, quando è nato Paolo Borsellino, il suo primo e, per il momento, unico nipote maschio.

Oggi vorrei dire a mio padre che la nostra vita è sì cambiata dopo che ci ha lasciati ma non nel senso che lui temeva: siamo rimasti gli stessi che eravamo e che lui ben conosceva, abbiamo percorso le nostre strade senza “farci largo” con il nostro cognome, divenuto “pesante” in tutti i sensi, abbiamo costruito le nostre famiglie cui sono rivolte la maggior parte delle nostre attenzioni come lui ci ha insegnato, non ci siamo “montati la testa”, rischio purtroppo ricorrente quando si ha la fortuna e l’onore di avere un padre come lui, insomma siamo rimasti con i piedi per terra. E vorrei anche dirgli che la mamma dopo essere stata il suo principale sostegno è stata in questi lunghi anni la nostra forza, senza di lei tutto sarebbe stato più difficile e molto probabilmente nessuno di noi tre ce l’avrebbe fatta. 

Mi piace pensare che oggi sono quello che sono, ossia un dirigente di polizia appassionato del suo lavoro che nel suo piccolo serve lo Stato ed i propri concittadini come, in una dimensione ben più grande ed importante, faceva suo padre, indipendentemente dall’evento drammatico che mi sono trovato a vivere.D’altra parte è certo quello che non sarei mai voluto diventare dopo la morte di mio padre, una persona che in un modo o nell’altro avrebbe “sfruttato” questo rapporto di sangue, avrebbe “cavalcato” l’evento traendone vantaggi personali non dovuti, avrebbe ricoperto cariche o assunto incarichi in quanto figlio di …. o perché di cognome fa Borsellino. A tal proposito ho ben presente l’insegnamento di mio padre, per il quale nulla si doveva chiedere che non fosse già dovuto o che non si potesse ottenere con le sole proprie forze. Diceva mio padre che chiedere un favore o una raccomandazione significa mettersi nelle condizioni di dovere essere debitore nei riguardi di chi elargisce il favore o la raccomandazione, quindi non essere più liberi ma condizionati, sotto il ricatto, fino a quando non si restituisce il favore o la raccomandazione ricevuta.

Ai miei figli, ancora troppo piccoli perché possa iniziare a parlargli del nonno, vorrei farglielo conoscere proprio tramite i suoi insegnamenti, raccontandogli piccoli ma significativi episodi tramite i quali trasmettergli i valori portanti della sua vita.

Caro papà, ogni sera prima di addormentarci ti ringraziamo per il dono più grande, il modo in cui ci hai insegnato a vivere…

20 anni senza Giovanni Falcone e gli altri.

Giovanni non è morto ma vive in tutti noi che abbiamo sete di giustizia e libertà!

Ciao Giovanni, riposa in pace: c’è voluto un po’ di più ma le cose stanno cambiando un po’ come avresti voluto Tu!!!

Giovanni Falcone del quale il 23 Maggio 2012 ricorre il ventennale dall'uccisione. Foto dalla rete

Pena di morte per gli assassini di Melissa Bassi…

Melissa Bassi è stata uccisa stamane a Brindisi da un’esplosione fuori dalla sua scuola.

E’ un qualcosa di assurdo!!!

Il profilo Facebook di Melissa Bassi uccisa stamane a Brindisi. Foto da FacebookMelissa, se la mia Valentina non fosse morta alla nascita, sarebbe sua coetanea, la cosa mi fa stare ancora più male e non riesco ad immaginare il dolore dei genitori di questa dolcissima ragazza, dal sorriso felice come appare nelle foto sul suo profilo Facebook.

Le indagini sono partite, si parla di mafia, di troppe coincidenze, la scuola intitolata a Morvillo-Falcone, la manifestazione di Libera di Don Ciotti in programma a  Brindisi ecc…, ma non vi è nulla di certo.

Ma una cosa la voglio dire, qualunque sia la natura dalla quale è partito questo atto criminale, pretendo che per questi generi di reati sia ripristina la pena di morte.

Sono sempre stato contrario a tale pratica perchè nessuno può uccidere un’altra persone per fare giustizia, ma non riesco a non pensar a questa condanna per questi delinquenti bastardi.

Riposa in pace Melissa e abbraccia la mia Valentina…

Torna alla casa del Padre il mio nonnino Adolfo De Miglio ed io non c’ero…

   E’ l’incomunicabilità il problema dei nostri giorni!

Cazzo ci voleva tanto per dirmi che non era come le altre volte che questa volta il mio nonnino, Adolfo De Miglio, stava male seriamente e che poteva non farcela.

Io con il mio Nonnino Adolfo De Miglio ed altri cuginiVivo una vita forse non mia, eccessivamente distratta, slegata dalle priorità, ho la necessità che mi si precisino alcune cose… invece!

E’ così a quella chiamata di mia madre, trovata appena poco fa ho acceso il cellulare, il mio pensiero è andato subito lì e, fatte le scale veloci, ho avuto la conferma!

Mio nonno, fino a ieri il cittadino più anziano di San Mauro Marchesato, ieri sera, poco prima della mezzanotte, è volato in cielo, ha raggiunto la sua amata nonna Ester.

Il mio nonnino Adolfo con nonna EsterE poichè nulla succede per caso, accade proprio nella notte della Festa della Liberazione, lui che aveva fatto quattro anni di guerra e due da partigiano!

Perdo il mio ultimo nonno e anche questa volta ero da un’altra parte…

Non ci sono scuse, sono imperdonabile e per fortuna che qualche giorno fa sono andato a trovarlo, lucido, ancora con la voglia di scherzare…

Ero straconvinto che avrebbe superato i 100 anni… invece puff.. non c’è più… in un attimo ed io non c’ero CAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

Il mio nonno Adolfo De Miglio tornato alla casa del Padre nella notte tra il 24 ed il 25 Aprile.L’altro giorno pensavo che avrei dovuto andare a trovarlo più spesso, farci qualche partita a carte come facevo quando ero più piccolo, registrarlo mentre cantava delle canzoni antiche o recitava qualche detto o storiella, ma nella vita non bisogna pensare MA AGIRE e come sempre io non l’ho fatto!!!

Ed ora sono un po’ più solo, avevo un Tesoro vicino ma non l’ho saputo vivere ed ora è pressochè inutile piangere sul latte versato…

Ciao nonnino e, se puoi, perdonami…

Antonio Rizzuto senior: ‘Ma chi te l’ha data. Vattane da qui!’

Mio padre, tale almeno risulta all’anagrafe, Antonio Rizzuto i mastru Rusaru, ieri sera è stato molto chiaro.

Intervenuto, come sempre fuori luogo, in una discussione con quella che non mi ascolta, al mio invito ad uscire da casa “mia”, ha bofonchiato: “Ca chini ti l’ha data? Vavatindi i ca! (Ma chi te l’ha data. Vattane da qui!)”. Più altre parole impronunciabili mentre, trattenuto da mia madre, cercava di aggredirmi!!!

Potrei dare la colpa al pensionamento ma lui è sempre stato così!

Parole chiare, nitide, che non ammettono repliche. Lucide anche se pronunciate da un folle.

Da quello che voleva andare in America per salvarmi e che, invece, non ha mai capito un cazzo della vita ancor meno di me!

Ieri era tardi, c’erano già almeno altre due discussioni in ballo con quella che non mi ascolta (che ha rispolverato un sms vecchio di 4 anni pensando di aver trovato un tesoro) e con il suo primogenito che è tale e quale la madre e che da ieri non è più mio figlio.

Troppe per una mente pur sempre fragile come la mia, troppe per decidere in fretta il da farsi.

D’altra parte l’invito i Totonnu Rizzutu a lasciare la sua casa non è il primo, lo ha fatto anche in passato con cadenza ciclica…

Così nella notte appena trascorsa, dopo il rifiuto di chi poteva aiutarmi, ospitandomi, e non l’ha fatto, ho dormito, si fa per dire, in macchina, l’unica cosa che posseggo, l’unica cosa mia in un tutto di cui non mi appartiene nulla a 40 anni e nonostante mastru Rusaru!

Cullato dalla musica di Rtl 102,5 e dalle parole di Pierluigi Diaco e Iolanda Granato.

Una notte breve…

Stamane presto avevo già l’obiettivo chiaro: la vetrina di un bar dove tempo fa avevo letto che si affittava, per 300 euro, una casa già arredata: 389…, SEGNATO! Chiamare ore pasti!!!

Dopo tutto il lavoro che sto facendo su me stesso, non può arrivare il solito coglione di turno, a rovinare tutto.

Credo che sia arrivato il momento di fare il grande passo…

Oggi muore Cristo… ed io rinasco!!!

Buon venerdì di passione a tutti…

Splinder è morto! Riposa in pace!

L'ultima immagine della testa del Blog di By.Ros

Poco prima di mezzogiorno è stata staccata, logicamente non da me, la spina a Splinder.

www.byros.splinder.com non esiste più.

Nella speranza che, all’ultimo momento, quelli di Splinder potessero cambiare idea non ho provveduto a fare il redirect quindi chi andrà sul vecchio indirizzo non sarà reindirizzato in automatico su questo nuovo blog ma si troverà su una pagina anonima di un aggregatore di blog.

Perciò, cari amici lettori, vi chiedo, se potete, di informare, chi avete conoscenza che mi leggeva ed ancora non lo sa, che Il Blog di By.Ros adesso si legge all’indirizzo www.byros.daonews.com.
Grazie per la collaborazione!

Torna in Cielo Claudio De Palo, amico di tutti noi!

Quello scemo, inutile, con la erre moscia è ancora lì mentre improvvisamente ci lascia Claudio De Palo che tanto bene ha fatto a tanti amici nel gruppo, a voce, di persona. 
Claudio De Palo scomparso a gennaio 2011. Foto da Facebook
 
Non avevo avuto il piacere di conoscere Claudio di persona, ci eravamo sentiti in chat qualche volta, troppo poco, ma i tanti messaggi che stanno arrivando sul nostro gruppo dimostrano la bonta, l'umanità, l'altruismo di questa persona che si donava completamente agli altri senza secondi fini, senza altri interessi.

Mancherà a molti Claudio, ne sono certo, ma tutti noi sappiamo che lui sarà ancora e sempre vicino a noi nei momenti bui, nei momenti tristi…

NON SI PUO' MORIRE COSI'!!! Non è giusto. Ciao Claudio e GRAZIE DI TUTTO!!! 

Vorrei esserci domani per darTi l'ultimo saluto, se riesco stasera parto. Seguici anche da Lassù, ci mancherai!!!

Fiorella Pingitore torna alla Casa del Padre

Le mie più sentite condoglianze alle famiglie Pingitore e Scalise per la scomparsa della cara Fiorella….
In questo triste momento sono vicino a Gino e a tutta la sua famiglia.

07-11-1998 – 07-11-2011: 13 anni senza Pino Coriale

 

07-11-1998 - 07-11-2011: 13 anni senza Pino Coriale. Foto Rosario Rizzuto

Come oggi, proprio come oggi, 07 novembre, Scandale perdeva un suo figlio.
Era infatti sabato 07 Novembre 1998 quando ci lasciava per sempre Pino Coriale.
Sono passati 13 anni ma il ricordo di quel giorno, di quella tragedia, che ho vissuto indirettamente ma da molto vicino, è ancora molto vivo in me!
Ciao ancora Pino…

Questi l'articolo sull'incidente di Carla Lari e un mio ricordo di Pino pubblicati sul Quotidiano della Calabria all'indomani della tragedia:

Gli articoli sulla scomparsa di Pino Coriale tratti dal Quotidiano della Calabria dell'08.11.1998

Povertà a Crotone, Peppino Vallone, Stano Zurlo: CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?!

"Benvenuti a Crotone: questa è la realtà", un cartellone saluta il mio arrivo in Piazza della Resistenza.
Benvenuti a Crotone: questa è la realtà. Senzatetto in Piazza Resistenza a Crotone. Foto Rosario Rizzuto col cellulare.Ne vedo altri a distanza, attaccati alla parete principale del Municipio.

Li avranno lasciati qui, penso tra me.
Poi mi basta entrare in piazza ed essere penetrato da un'altra realtà.

Di fronte, sotto un gazebo, tante sedie ed alcune persone, forse un intero nucleo familiare, anche se, per fortuna, non vedo bambini. Su un lenzuolo bianco la scritta: "QUESTA E' CASA NOSTRA".
Questa è casa nostra: una famiglia si è accampata in Piazza della Resistenza a Crotone. Foto Rosario Rizzuto col cellulare.Alla mia destra, vicino la fontana, su uno dei marmi che circondano le aiuole, una coperta imbottita ed un uomo dentro.

Dorme o forse fa finta…

Faccio le foto, passo oltre (non sono molto in vena), vorrei parlare con loro, non lo faccio nè loro mi chiamano o mi chiedono il perchè delle mie foto. Mi giro un po' intorno, faccio altre foto poi esco dalla piazza e…

Ciliegina sulla torta: all'angolo del negozio Tiano e Marafioti un ragazzo di colore da una sbirciatina dentro un bidone verde della spazzatura poi prosegue oltre.
Un ragazzo di colore si allontana dai cassonetti dell'immondizia, nei pressi del Municipio di Crotone, dopo averci guardato dentro. Foto Rosario Rizzuto col cellulare.Mi guardo attorno, non c'è molta gente, quella che attraversa Via Vittorio Veneto, lo fa in modo frettoloso (cazzo sono solo le 07,00 di mattina!!!) e con poca attenzione.

Ma sono a Crotone?!? Scene così le ho viste solo a Roma.

Peppino Vallone, Stano Zurlo: CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?!

E pensare che la mia passeggiata mattutina era, invece, inziata così:
Sei parte di me! In un Cuore una scritta d'Amore su un muro a Crotone. Foto Rosario Rizzuto col cellulare.

I 15 anni della mia Valentina…

Una notte un po' agitata con continue sveglie nel mio lettino da bambino senza spiegarmi il perchè.
Almeno fino a stamattina quando, come un lampo nella mente, si è visualizzata una data 09.09, 9 Settembre.

E' così la mente è corsa veloce a quella notte di 15 anni fa, quando stavo più di là che di qua, e quando, lei, con un pancione che sfidava la gravità, decise che era arrivato il momento… di sistemare l'armadio matrimoniale.

Poi il sangue, la corsa in ospedale, l'attesa, la paura, i medici che non c'erano e quello che si prese il compito di informare la famiglia cioè me.
Foto dalla rete."Dovete ringraziare il Signore che abbiamo salvato la mamma".
Non c'era bisogno di dire altro: la mia Valentina non aveva fatto nemmeno in tempo a nascere e già non c'era più!
Volata via da un Dio che ama i giovani ("Muore giovane chi è caro a Dio" faceva scrivere Don Renato sui manifesti funebri di chi moriva in un'età non consona), in un posto sicuramente migliore di dove siamo noi, evitando tanti sacrifici e sofferenzeFoto dalla rete.

Ma sono certo che Valentina avrebbe voluto queste che sono solo il condimento della vita e intanto giocare con Francesca, Antonella, Simona, Katia.
15 anni oggi Stella Mia, i libri per il Secondo Scientifico avrei ordinato ieri come ho fatto per quelli di tuo fratello invece niente figlie femmine per Rosario Rizzuto o, meglio, solo, il pensiero, solo il ricordo.
Il ricordo di un fagottino con gli occhi chiari, con i capelli già belli e le piccole unghie che chissà quante volte mi avrebbero graffiato…

Ehi Vale come butta lassù?!
Come ci vedete?!
Quanto vi fate gabbo di questo mondo che fa schifo?!
Quando chiamerai da quelle parti, per poi distaccarlo nel più profondo dell'inferno, lo psiconano di Silvio Berlusconi?!

E Rino? Rino come sta?
Ivan Graziani? Alessandro Bono? Totò Audia, Pasquale Minniti? Pino Coriale? I nonni?

Buona giornata Tesoro Mio, buona giornata e, se è in tuo potere, manda un po' di sale in zucca a chi sai tu…
Sono passati 15 anni ma è ancora lì… a sistemare l'armadio!!!

Idee, volontà ed amore per la Calabria: Irene Magistro ed il suo asilo ad Immersione Inglese a Mesoraca!

MESORACA - E se tuo figlio fosse bilingue a 5 anni? Credo che tutti risponderemmo che sarebbe una bella cosa, ma, spesso, tra il dire ed il fare c’è un abisso.
 Un momento di gioco-insegnamento all'asilo bilingue di Mesoraca. Foto Rosario RizzutoA Mesoraca, c’è qualcuna, invece, prima in Calabria e tra le prime in Italia, che ha deciso che la cosa è fattibile dando il via ad un progetto innovativo che, se prenderà piede e da Mesoraca, come è prevedibile (le richieste già non mancano), si sposterà man mano in tutto il territorio, potrebbe, tra qualche anno, far diventare la provincia di Crotone, una delle province italiane con il più alto tasso di bilinguismo in Italia.
Deus ex machina di questa interessante e curiosa, almeno dalle nostre parti, iniziativa, è la vulcanica Irene Magistro.
Irene, 37 anni, è un avvocato con la passione per l’educazione all’infanzia.
Vanta infatti sei anni di esperienza in gestione di strutture per l’infanzia. Attualmente è cotitolare della ludoteca Vupti Vupti di Mesoraca dove ha trovato ospitalità anche il progetto sul bilingusmo.
Irene è anche impegnata nel sociale ed in politica e, conoscendola, non puoi non chiederti se ha trovato il modo di trasformare la sua giornata da 24 in almeno 48 ore.
Il progetto sul bilinguismo che arriva a Mesoraca dagli Stati Uniti, non è uno di quei tanti progetti copiati su internet come succede spesso ma Irene Magistro (di fatto bilingue già lei grazie alla sua grande volontà, ad una borsa di studio regionale vinta alcuni anni fa che le ha permesso di fare un’esperienza praticamente unica in America, dove poi, è tornata e torna ogni anno per due mesi per lavorare lì) fa parte del gruppo di imprenditori della Golden Teaspoon (sito di riferimento: www.goldenteaspoon.come su Facebook la pagina Golden Teaspoon), un’Associazione internazionale che unisce ricerca sul bilinguismo e supporto a questo tipo di progetti. Di conseguenza Irene è la copromotrice del primo progetto ad immersione Inglese in Calabria ad opera della Golden Teaspoon. Insomma idee pure, iniziativa a pelle per una ragazzona che è un piacere vedere lavorare con i piccoli bambini.
 Ashley Harmon insegna ai bimbi il nome delle parti del corpo umano. Foto Rosario RizzutoLa sede del Vupti Vupti è accogliente, sistemata a misura per i bambini e il progetto sul bilinguismo qui ha trovato il suo spazio ideale. Quando ci rechiamo a scoprire questa realtà da brividi, i bimbi stanno guardando un cartone, in un momento di accoglienza. Poi ci salutano con un dolcissimo “Good morning Rosario”.
Irene non è sola, dall’alto della sua umiltà non penserebbe mai di essere lei l’insegnante madrelingue per i suoi giovani allievi. A darle manforte due graziose ragazze americane, molto preparate, entrambe di 22 anni: Ashley Harmon arriva da Danbury, nel Connecticut, è laureata in marketing ed ha esperienza nell’educazione all’infanzia; Lisa De Benedictis, una bella rossa di chiare origini italiane (non certamente per i capelli, ereditati dalla mamma irlandese) infatti la nonna paterna è messinese ed il nonno paterno è toscano, è di Boston nel Massachusetts, è laureata in letteratura inglese ed anche lei ha la passione per i bimbi. Ashley e Lisa si sono conosciute grazie a questa esperienza che al contempo permetterà anche a loro di imparare un po’ di italiano.
Il cartone finisce e le educatrici iniziano ad insegnare ai bimbi i nomi dei colori. Ci sono una decina di bambini anche se il progetto, in una cittadina come Mesoraca, avrebbe meritato sicuramente un’altra affluenza, ma Irene non si scoraggia. E poi i cittadini di Mesoraca sanno benissimo valutare le opportunità per i propri piccoli.
Fino al 15 luglio continueranno le lezioni presso il Vupti Vupti, poi dal 16 al 31 luglio considerato che Mesoraca sarà praticamente deserta con la gente che si sposta al mare, Irene ha raggiunto un accordo presso il villaggio turistico Porto Kaleo, ed il progetto, sotto forma di animazione per i bambini, si sposta nella struttura di Marinella di Cutro.
Dal 1 agosto si ritorna, con tanta voglia di acquisire (e non imparare) l’Inglese (le iscrizioni sono sempre aperte e si ci può iscrivere anche on line sul sito www.asilointernazionale.com sul quale è possibile trovare anche tutte le informazioni sul progetto) presso il Vupti Vupti per un agosto all’insegna del divertimento e dell’apprendimento per i piccoli bambini ma anche per i più grandi.
Infatti Lisa ed Ashley stanno già dando e daranno lezioni private anche ad adulti sia in modalità individuale che di gruppo.
 Alcuni bimbi dell'asilo bilingue di Mesoraca con Irene Magistro e le teachers americane. Foto Rosario RizzutoIrene ci racconta come, proprio la sera prima della nostra visita, si è svolta una lezione particolare con il gruppo di adulti trascorsa in parte giocando con la Nintendo Wii. Lasciamo alla vostra immaginazione quale sia stata la parola Inglese più usata in questo incontro, rigorosamente in Inglese, di giovani e non desiderosi di allargare le proprie conoscenze e di non fossilizzarsi come spesso capita dalle nostre parti con bar pieni di gente a non far nulla e macchinette mangia soldi con la fila!
Loro invece no, hanno deciso che dalla loro vita vogliono altro e quest’altro può cominciare anche imparando l’Inglese.
Ora i bimbi, dopo aver colorato un po’, stanno ripetendo le parti del corpo umano (nose, hair, ears, mouth e via dicendo), lo fanno come se fosse un gioco, in braccio alle insegnanti o distesi sui morbidi cuscini della pulitissima struttura del Vupti Vupti. Tra i piccoli allievi c’è anche Antonio Falbo, poco più di 4 anni, figlio di Irene Magistro, che è tutto dire! Anche lui, come gli altri, ripete, le parole pronunciate con accento impeccabile dalle teachers e non le dimentica. “Sono spugne, sono spugne i bambini a questa età” ci ripete Irene e i suoi occhi che brillano sono la testimonianza di quanto lei creda in questo progetto.
 Lisa De Benedictis mentre lavora coi bimbi. Foto Rosario Rizzuto“L’asilo ad immersione Inglese – ci dice – è un concetto nuovo per la Calabria ed una risorsa enorme per i nostri figli. Da qui ai prossimi dieci anni avremo un tornito gruppo di ragazzi che parleranno fluentemente inglese, oltre alla loro lingua madre. Il concetto è fargli varcare la soglia della scuola o asilo e aprirgli un mondo tutto in inglese, con insegnanti monolingua inglesi. Anche se questi bambini non vorranno continuare gli studi all'università o alle scuole superiori, avendo la perfetta conoscenza dell'inglese potranno trovare lavoro facilmente, potranno pensare a nuove idee per aiutare il turismo nelle nostre zone, dato che il turismo in tutto il mondo parla in Inglese. È un investimento per il futuro della nostra amata terra ed io questa scommessa la voglio vincere. Sono i nostri figli, il nostro futuro, possiamo investire su di loro per sperare che la nostra Italia migliori la sua condizione nel tempo”.
Al Vupti Vupti intanto continua la lezione non d’inglese ma in inglese ed i bambini ci appaiono molto più a loro agio di quanto potrebbe esserlo un adulto.
Il progetto Golden Teaspoon, partito ad inizio giugno, è nel pieno della sua realizzazione, ma Irene sta già lavorando al nuovo progetto che partirà a settembre, con nuove teachers americane e che durerà per tutto l’anno scolastico ed oltre, 10 mesi circa di totale immersione nella lingua universale, nella lingua del presente e del futuro. La continuità, infatti, è importante per ottenere l’acquisizione linguistica.
Ed il futuro e lì a due passi da noi, a Mesoraca e non solo visto che le richieste ad Irene per nuove sezioni della scuola anche a Crotone ed in altri paesi non mancano.
Irene Magistro mentre gioca ed insegna ai bimbi del suo asilo bilingue. Foto Rosario Rizzuto“Goodbye Rosario” mi salutano i piccoli allievi e quasi mi dispiace lasciarli, d’altra parte di imparare un po’ di inglese ne avrei alquanto bisogno anche io! E vuoi mettere farlo con Irene, Lisa ed Ashley?!

Altre foto qui.
[Rosario Rizzuto]

Pontida, ministeri, Tutti in Piedi, Alba mia e 50 euro…

E diamoglieli, porca puttana, questi 4  ministeri in Lombardia a Bossi. Dopo, logicamente, ne toccheranno almeno 2 a Crotone.

Su Facebook ho appena scritto: "Ed oggi Pontida va in diretta a destra e a manca. Il raduno di 4 sfigati ubriaconi e mangioni con idee secessionistiche dopo che noi meridionali ABBIAMO FATTO L'ITALIA!!! Io inizio così: BOSSI VAFFANCULO!!!".

Spero condividiate il mio pensiero…

Ma qui non abbiamo tempo di pensare alle messe in scena di Bossi & Company, fa un caldo che si muore già così presto. Forse vado al mare o forse no, quella che non mi ascolta dorme ancora beata mentre io ho già fatto una giornata!!!

Mentre scrivo, ho in sottofondo l'audio del video, che sto per postare, per il quale ringrazio Dario Franco per avermici taggato su Facebook:
 

prima parlava una donna della scuola, parole forti contro questa casta che sta distruggendo la scuola, che sta distruggendo tutto… emozionante! Ora parla un giovane ricercatore in Ingegneria Informatica fuggito dall'Italia paese dei roccomandati e dei "senza merito", di chi ha fatto1.000 chilometri per fare un esame che altrimenti non avrebbe superato: il riferimento al ministro gelmini mi sembra ovvio!!!.
Mi domando cosa possa pensare un qualsiasi uomo di destra guardando questo video e gli altri (secondo me glielo vietanoe loro obbediscono!!!) realizzati durante la manifestazione Tutti in Piedi. Possa dare torto allo sfogo di queste persone?! Possibile che è solo rivalità politica. IO CREDO DI NO!!!

Sono le 6,17 chissà se la mia Alba dorme. Ieri avevo condiviso sulla mia bacheca di Facebook un testo che avevo letto tempo fa ma che non ricordavo e che volevo "segnarmelo" per rileggerlo.
L'ho letto poco fa e mi è stato impossibile fermare le lacrime, che uscivano sole, copiose.

(Intanto con tanti problemi che ci sono in giro e mentre "ad un'ora di volo c'è la guerra" [Luca Carboni] qui a Scandale c'è gente, oltre che "dal barbiere", che monta polemiche inutili e sterili per non essere stata citata in una breve!!!, ma cosa ancora più grave ci sono illustri cittadini [a meno che non è sempre lui stesso] che gli danno anche ragione).

Ieri sera mi chiedeva se lo avessi messo per lei il testo che dicevo prima, perchè ci si ritrovava.
Io sono sepre più convinto che nella vita NULLA SUCCEDE PR CASO.
Buona Domenica Tesoro Mio, che ogni Tuo desiderio si possa realizzare, anche quelli che mi fanno male: l'mportante che facciano del bene a Te!
Questo il testo:

Paolo, con la faccia triste e abbattuta, si ritrovò con la sua amica Carla in un bar per prendere un caffè.

Depresso, caricò su di lei tutte le sue preoccupazioni… e il lavoro… e i soldi… e i rapporti con la sua ragazza…e la sua vocazione!…

Tutto sembrava andar male nella sua vita.

Carla introdusse la mano nella borsa, prese un biglietto da 50 EURO e gli disse:

- Vuoi questo biglietto?

Paolo, un po' confuso, all'inizio le rispose:

- Certo Carla… sono 50 EURO, chi non li vorrebbe?

Allora Carla prese il biglietto in una mano, lo strinse forte fino a farlo diventare una piccola pallina.

Mostrando la pallina accartocciata a Paolo, gli chiese un'altra volta:

- E adesso, lo vuoi ancora?

- Carla, non so cosa intendi con questo, però continuano ad essere 50 EURO. Certo che lo prenderò anche così, se me lo dai.

Carla spiegò il biglietto, lo gettò al suolo e lo stropicciò ulteriormente con il piede, riprendendolo quindi sporco e segnato.

- Continui a volerlo?

- Ascolta Carla, continuo a non capire dove vuoi arrivare, rimane comunque un biglietto da 50 EURO, e finchè non lo rompi, conserva il suo valore….

- Paolo, devi sapere che anche se a volte qualcosa non esce come vuoi, anche se la vita ti piega o ti accartoccia, continui a essere tanto importante come lo sei stato sempre…

Quello che devi chiederti è quanto vali in realtà, e non quanto puoi essere abbattuto in un particolare momento.

 

Paolo si paralizzò guardando Carla senza dire una parola, mentre l'impatto del messaggio entrava profondamente nella sua testa.

Carla mise il biglietto spiegazzato di fianco a lui, sul tavolo, e con un sorriso complice disse:

- Prendilo, ritiralo perchè ti ricordi di questo momento quando ti senti male… però mi devi un biglietto nuovo da 50 EURO per poterlo usare con il prossimo amico che ne abbia bisogno.

Gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò verso la porta.

Paolo tornò a guardare il biglietto, sorrise, lo guardò e con una nuova energia chiamò il cameriere per pagare il conto…

 

Quante volte dubitiamo del nostro valore, di cosa meritiamo veramente e che possiamo conseguirlo se ce lo promettiamo?

Certo che non basta con il solo proposito…

Si richiede azione ed esistono molte strade da seguire.

Ora rifletti bene.

 

Cerca di rispondere a queste domande:

1 – Nomina le 5 persone piu ricche del mondo.

2 – Nomina le 5 ultime vincitrici del concorso Miss Universo.

3 – Nomina 10 vincitori del premio Nobel.

4 – Nomina i 5 ultimi vincitori del premio Oscar come miglior attore o attrice.

 

Come va? Male? Non preoccuparti. Nessuno di noi ricorda i migliori di ieri.

E gli applausi se ne vanno! E i trofei si impolverano!

I vincitori si dimenticano!

 

Adesso rispondi a queste altre:

1 – Nomina 3 professori che ti hanno aiutato nella tua formazione.

2 – Nomina 3 amici che ti hanno aiutato in tempi difficili.

3 – Pensa ad alcune persone che ti hanno fatto sentire speciale.

4 – Nomina 5 persone con cui passi il tuo tempo.

 

Come va? Meglio? Le persone che segnano la differenza nella tua vita non sono quelle con le migliori credenziali, con molti soldi, o i migliori premi…

Sono quelle che si preoccupano per te, che si prendono cura di te, quelle che ad ogni modo stanno con te.

Rifletti un momento.

La vita è molto corta! Tu, in che lista sei? Non lo sai?…

 

Permettimi di darti un aiuto… Non sei tra i famosi, però sei tra quelli che ricordo per mandargli questo messaggio.

 

Qualche anno fa, alle Paraolimpiadi di Seattle, nove atleti, tutti mentalmente o fisicamente disabili erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri.

Allo sparo della pistola, iniziarono la gara, non tutti correndo, ma con la voglia di arrivare e vincere.

Mentre correvano, un piccolo ragazzino cadde sull'asfalto, fece un paio di capriole e cominciò a piangere.

Gli altri otto sentirono il ragazzino piangere. Rallentarono e guardarono indietro. Si fermarono e tornarono indietro…..ciascuno di loro.

Una ragazza con la sindrome di Down si sedette accanto a lui e cominciò a baciarlo e a dire:

"Adesso stai meglio?"

Allora, tutti e nove si abbracciarono e camminarono verso la linea del traguardo.

Tutti nello stadio si alzarono, e gli applausi andarono avanti per parecchi minuti.

Persone che erano presenti raccontano ancora la storia. Perché?

Perché dentro di noi sappiamo che:

La cosa importante nella vita va oltre il vincere per se stessi.

La cosa importante in questa vita è aiutare gli altri a vincere, anche se comporta rallentare e cambiare la nostra corsa.

 

Se invii questo messaggio magari riusciamo a cambiare il nostro cuore e quello di qualcun altro…

"Una candela non ci perde niente nell'accendere un'altra candela"

Rino Gaetano vive nel ricordo di chi nn lo dimenticherà mai: grande commemorazione a Roma il 2 giugno al Verano e P.za Sempione

ROMA - Ed eccoli lì, anche quest’anno, decine di “pazzi” che arrivano, singolarmente o a gruppi, al cimitero del Verano, lì in fondo entrando dallo Scalo San Lorenzo, dove è sepolto il mitico Rino Gaetano. L’appuntamento ufficiale, per i componenti del fanclub, è alle 10,30 davanti al Verano, ma molti sono già davanti la tomba da tempo. C’è chi è arrivato dalla Calabria è sta con Rino già pochi minuti dopo le 07,00, anche quest’anno non è voluto mancare e si è portato dietro i propri bimbi.
 Amici di Rino al Verano. Foto Rosario RizzutoPoco dopo arriva Anna Gaetano, stanca ma allo stesso tempo energica come sempre, sistema la tomba dei fratello con fiori freschi, dà una pulita alla tomba e alla zona circostante, lamentadosi che è sempre lei a pulire quella zona.
Anna non sa nulla di quello che, nello stesso 2 giugno, è stato organizzato dalla rediviva (e per lei illeggittima) fondazione “Una Casa per Rino”, non ne è molto contenta ma è ferma e convinta nell’affermare che Crotone non si è comportata molto bene con lei ed il fratello.
 
“Ho chiesto perdono a mia mamma (alla quale avevo promesso che avrei traslato Rino a Crotone dove riposa lei e mio padre) ma non c’è la faccio, qua ci sono io, i miei figli, il mio nipotino; Rino resterà a Roma dove tu sai e vedi quanta gente viene a trovarlo, cosa succederebbe se la sua tomba fosse a Crotone? non voglio che sia dimenticato per una seconda volta!”.
Non si può non dare ragione ad Anna che tra una parola e l’altra continua a sistemare la tomba, poi legge l’articolo, la pagina intera, che Il Crotonese ha dedicato a questo appuntamento, gli si illuminano gli occhi: lei è sempre contenta quando si parla del fratello. Ci ringrazia e si raccomanda con noi di farla avere anche il successivo articolo in cui sarà raccontata questa giornata.
Intanto cominciano ad arrivare i primi fan.
 
Anna, che sul tavolino di fronte la tomba, sistema ogni volta un quaderno, su cui i fan lasciano delle frasi, i propri pensieri, ha tolto il “vecchio” quaderno, sistemandone uno nuovo con la fatidica data 02 giugno 2011. Ognuno che arriva ha un suo tipo di approccio, c’è ci saluta Anna poi va a baciare la tomba, chi va subito da Rino e si ferma davanti alla sua lapide per una preghiera, quasi tutti poi non possono fare a meno di lasciare un pensieRino. Un ricordo, una preghiera, una richiesta. Durante l’anno c’è anche chi va da Rino per raccomandarsi per un esame. D’altronde che il cantautore crotonese sia un po’ santo e un po’ profeta noi lo abbiamo scritto molti anni fa nella hame page di quello che è stato il sito della cover band Kathmandu.
 Maria Cristina Ciapanna davanti la tomba di Rino Gaetano. Foto Rosario RizzutoAl Verano c’è anche Cinzia, che, in un suo ricordo sul 2 giugno 2011 pubblicato su Facebook, scrive: “A volte nella vita succedono delle cose che noi chiamiamo “il caso”, ma più passa il tempo, più mi rendo conto che niente nella vita accade per caso. Più o meno un anno e mezzo fa, mi sono trovata a pensare di mettermi a letto e fare in modo di non svegliarmi più… e più passava il tempo, più la sofferenza aumentava, più l’idea di mettere davvero in atto ciò che avevo pensato, prendeva pericolosamente piede. E allora proprio in quei giorni: accendo la tv e, nella pubblicità di una banca, tu canti “Ma il cielo è sempre più blu”… accendo la radio e trasmettono “Ma il cielo è sempre più blu”… metto l’mp3 e la prima canzone che trovo è “Ma il cielo è sempre più blu”… .
 
E poi quella voglia irrefrenabile di andare su Youtube a guardarmi tutti i tuoi video e quell’improvvisa sensazione di calma che mi prende vendendo il tuo volto e il tuo sorriso. E poi, tutto in un crescendo: lo special su di te su Rete 4, il 1 Maggio del 2010 e subito dopo, gruppi in tuo nome che spuntano come funghi su Facebook e  l’incontro, un po’ magico (ci siamo chieste l’amicizia quasi in contemporanea!) con Valeria che poi mi ha introdotto nell’ambiente degli “Amici di Rino”, facendomi conoscere Domenico, Elio, Dora e via via tutti gli altri… Non riesco a credere che si tratti sempre di casualità, sono convinta e lo sono veramente, che tu ci sei, in un’altra dimensione ma ci sei, e guidi le mie mosse, come guidi tutte quelle di chi, come me, ti ama con tutto il cuore e l’affetto possibili”.
 Francesco di Giacomo ricorda Rino Gaetano. Foto Rosario RizzutoNon credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Rino è anche e soprattutto questo. Rino c’è e regna sovrano, come troviamo scritto su qualche muro in giro per l’Italia.
Rino è li al Verano dove ci si ritrova  tutti assieme almeno due volte all’anno nel giorno che ricorda la sua scomparsa appunto ed in quello della sua nascita (29 ottobre 1950); tanti i volti noti, gli stessi volti visti lo scorso anno o negli anni scorsi come Cinzia, Giulia ed Asia (che quest’anno hanno fatto un po’ tardi perché non hanno trovato mezzi e sono arrivate a piedi!!!), Elio, Maria Cristina, Dionigi di Crotone ma tanti anche quelli che sono al Verano per la prima volta. Poco prima delle 11,00 arrivano i nostri: ecco Dario con la sua chitarra e allora via alla musica: tutti intorno alla tomba di Rino a cantare le sue canzoni.
 
Sempre Cinzia scrive: “Tutti uniti, abbracciati a cantare a squarciagola le tue canzoni, con il cuore traboccante di gioia… un centinaio di amici e un paio di chitarre. E a nessuno è venuto in mente di essere fuori luogo o di mancare di rispetto a qualcuno perché stavamo cantando in un cimitero: eravamo solo pieni di amore per te e di voglia di esternarlo”.
La mattinata continua, tra gli aerei che sorvolano il Verano per la vicina parata della Festa della Repubblica che lì, vicino alla tomba di Rino, non interessa ad alcuno.
Poi un gruppetto va a mangiare assieme: persone che poche ore prima nemmeno si conoscevano che diventano amici nel nome di Rino.
 Sergio Cammariere con alcuni fans. Foto Rosario RizzutoMa la festa per i 30 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano è speciale, non può bastare l’incontro del Verano e così in serata è prevista una grande manifestazione in Piazza Sempione, zona Montesacro, più o meno dove si è cresciuto Rino, alla cui organizzazione hanno contribuito Anna ed Alessandro Gaetano, Timisoara Pinto e Fabio Dionisi.
Alle spalle del palco, infatti, c’è il IV Municipio, palazzo dove Rino, a suo tempo, frequentò la scuola media. Sono previste varie partecipazione di cantanti anche famosi e, cavolina, ci sono tutti.
Si esibirà quasi alla fine ma non possiamo non partire dalla partecipazione del nostro Sergio Cammariere che è anche parente di Rino Gaetano. Anna Gaetano se lo coccola, Sergio è molto atteso, nel retropalco non si tira indietro a foto ed autografi insieme con il suo “gemello” (mamma come si somigliano!) Andrea Rivera.
 
Ma sul palco di Piazza Sempione salgono vari personaggi, amici di Rino dell’epoca o nuove proposte. Il filo conduttore è il concerto della Rino Gaetano Band (la cover band ufficiale di Rino Gaetano seguita personalmente da Anna Gaetano e nella quale canta anche il nipote di Rino, Alessandro) con Marco Morandi. Ogni tre/quattro canzoni, sul palco sale un ospite annunciato da una frase proposta su un maxi scherzo.
Quella di Cammariere è la seguente: “Sei nato nella mia terra, hai respirato il mio stesso azzurro, come me un giorno sei partito…, un legame di parentela ci univa anche se non ti ho mai conosciuto. Oggi è la musica che torna a sovrapporre i nostri cuori. La Musica che non ha confini. Grazie Rino”.
 
Ma a rompere il ghiaccio è Ernesto Bassignano (voi lo avete mai sentito?) che scrive “Amarcord”, ricorda alcuni episodi della vita di Rino, spara anche qualche cazzata che infastidisce più di un fan del cantautore crotonese, poi storpia, anche leggendola, una canzone di Rino.
Per fortuna finisce presto ed è la volta della bella Diana Tejera; sul suo messaggio c’è scritto: “L’estate sta arrivando con le nuvole rigonfie di speranza e tu torni a Piazza Sempione”.
Si susseguono le canzoni della Rino Band e dei vari ospiti. Francesco Di Giacomo (con Paolo Sentinelli) lancia un “provocatorio” “Beati i vostri quattro sì”, il riferimento al referendum è chiaro e durante la serata saranno più cantanti a ricordare l’appuntamento referendario chiedendo al numeroso pubblico presente (alcune migliaia di persone) soprattutto di andare a votare ed alcuni anche di votare sì.
Sul palco anche il calabrese Peppe Voltarelli, ex voce del Parto delle Nuvole Pesanti, anche lui ricorda Rino con il suo timbro tipicamente calabrese. Seguono i Babalot, la provocante Roberta Carrieri che, al termine della sua esizione, fa più giri su se stessa lasciando intravedere le calze autoreggenti, e quindi Zibba.
 Anna Gaetano riceve una targa dal IV Municipio di Roma. Foto Rosario RizzutoC’è poi spazio per la consegna, da parte del IV Municipio, di una targa ad Anna Gaetano ed una scultura ad Alessandro Gaetano e a Timisoara Pinto.
Sul palco è la volta dell’acclamatissimo attore Claudio Santamaria protagonista della fiction su Rino tanto criticata perché, così come ha tenuto a sottolineare l’amico di Rino, Bruno Franceschelli, salito anche lui sul palco, quello visto su Rai 1 non era proprio Rino.
 
Spazio anche per un altro nipote di Rino, Danilo, che con l’uculele saluta lo zio “Ciao zio mi manchi tanto” la sua frase! Andrea Rivera (noto per le sue interviste al citofono) afferma che avrebbe citofonato solo a lui e lo ricorda con un testo realizzando mettendo assieme i titoli di alcune canzoni di Rino. C’è spazio anche per Gianni Mauro, che al Festival di Sanremo del 1978 era nel coro che accompagnava Rino, anche lui, commosso, ha parole di elogio per il cantante crotonese.
 
Tra gli ultimi sul palco anche gli impegnati Tetes de Bois, a luglio 2010 visti ad Isola Capo Rizzuto ad una manifestazione contro la ‘ndrangheta.
Tutto molto bello, come quando tutti insieme hanno cantato “Ma il cielo è sempre più blu”; è quasi l’una di notte ma piazza Sempione è ancorea piena di gente.
Rino ha ancora una volta fatto centro, il suo ricordo rimane indelebile, la sua musica dà ancora forti brividi.
 La targa scoperta dove abitò Rino GaetanoIntanto il 7 giugno 2011 in Via Nomentana Nuova 53, all’ingresso della casa che lui abito è stata scoperta una targa, vi si legge: “Qui è vissuto dal 1970 al 1981, Rino Gaetano (1950-1981) grande autore ed interprete della canzone italiana. Ma il cielo è sempre più blu. S.P.Q.R. 2011”.

A seguire i link alle mie foto:
Fans di Rino al Verano,
Festa in Piazza Sempione 1
Festa in Piazza Sempione 2.
 
[Rosario Rizzuto]

Forza Lamberto Sposini non arrenderti mai!!!

Un salto da Attilio al Brigante non ricordo nemmeno perchè, forse senza motivo, o per bere una Brasilena e poi all'improvviso al Giornale Orario di Rtl 102,5, in Radiovisione nel locale, sento due parole che insieme non possono e non devono stare: Sposini e sta male.
Corro d'un fiato vicino alla tv e la notiza è maledettamente vera, ma corre via veloce; chiamo mia madre che mi racconta delle stranezze della programmazione pomeridiana di Rai 1 ma manco lei sa molto.

Sto per andare a Roccabernarda e quando arrivo da mia suocera riesco a sapere qualche dettaglio dalle pagine di Televideo.

Lamberto Sposini. Foto dalla rete
Che cosa assurda: Lamberto Sposini praticamente ha rischiato di morire a 59 anni, prima di andare in onda nel suo programma. Non riesco a capacitarmene. Poi in serata scoprirò quanto si può essere cattivi in questo nostro paese con qualcuno che, a tempo di record, ha modificato la pagina di Wikipedia dedicata a Sposini inserendo la sua data di morte, vigliaccata subito corretta dai resposnabili dell'inciclopedia libera universale, mentre su Facebook già da alcuni giorni circolava una pagina su Lamberto Sposini dato per morto per un tumore all'intestino. Sto pezzo di merda che ha creato sta pagina gliel'ha proprio tirata (ma se gli arriva solo una dei malauguri che ora gli utenti di Facebook, schifati, stanno rivolgendo a lui, non se la passerà bene nel prossimo futuro: come si può essere così incivili?!).

Ma solo in parte, perchè spero, ed immagino che lo sperino tutti gli italiani, Sposini non morirà; ne uscirà bene e lo rivedremo presto al suo posto.
Non si può morire così…
Forza Lamberto ce la devi fare…

Torna alla casa del padre e da Totò Audia lo scrittore scandalese Pasquale Minniti. Ciao Pasquale!!!

Un titolo, una foto, un brivido, lacrime.
Nessuno per sfogarmi, vista l'ora, un dolore solo mio…
Ho appena scoperto,
sul Blog Pingitore, della morte dello scrittore e giornalista scandalese Pasquale Minniti.
Avrebbe compiuto solo 65 anni il prossimo 05 ottobre!
Lo scrittore Scandalese Pasquale Minniti in una foto tratta dal sito di Musica x sempre

L'ho incontrato poche settimane fa e mi aveva parlato del suo libro appena concluso come aveva fatto altre volte.
Ci dovevamo vedere uno di questi giorni, ma Pasquale non era uno che ti veniva a cercare.
Forse avrei dovuto farlo io…

Alla prima occasione, comunque, era riusciuto, in seno alla Giunta Comunale, a far deliberare l'acquisto di un certo numero di copie di questa ultima fatica di Pasquale al quale aveva dato il titolo di "Ritorno alla Terra".

Avevo poi saputo da una mia amica che Pasquale era ricoverato in ospedale ma quando l'ho chiamato stava riposando e sono riusciuto a parlare solo con la figlia Francesca ma non avevo intuito fosse così grave!

Ora Pasquale non c'è più e lo scopro in questa notte che, improvvisamente, diventa rigida e fredda.

Pasquale lo conoscevamo tutti, anche se per molti anni ha vissuto lontano da Scandale; era (o era stato) giornalista per "Cronache Italiane" anche se non si era mai iscritto all'Albo dei Giornalisti".

"Non voglio legali e non devo dar conto ad alcuno" mi disse più o meno una volta quando gli chiesi il perchè.

Lui scriveva e basta…

Famoso un suo testo, pubblicato su Cronache Italiane in cui, con forza e veemenza si scagliava, anche con male parole, contro colui che aveva rubato a Scandale, portandola a San Mauro Marchesato, la centralità delle Poste nonostante fosse evidente anche ad un bambino che il centro dell'aureola postale era logico fosse istituito a Scandale.

Ma Pasquale ha scritto anche molti libri.

Alle 04,11, da due ore che scrivo, e dopo tale notizie non ho la forza nè la voglia di andare ad aggiornarmi o controllare nella mia biblioteca dove ci sono alcune delle opere di Pasquale, ma comunque riporto quello che ha scritto stanotte, anzi poco fa, Gino Pingitore: "Dritti Repressi Scontenti e Accontentati - Slam Città di Castello – 1975 – Romanzo – Storie di mafie paesane;

Non ammazzare - Edizioni Effe Emme – 1978 – Romanzo – La mafia calabrese e le sue collusioni col potere, in un intrecciodal ritmo serrato in cui agiscono personaggi reali e figure dalla personalità e dai connotati immaginari, tutti inseriti in un contestodi umanità, passioni e interessi che oggi è cronaca e domani sarà storia;
La copertina della versione dattiloscritta di Ritorno alla Terra.
Pianeta Rosso e Sole Nero - Stampa Sud – 1985 – È la sintesidi una lunga analisi politica rivolta al nostro secolo e simboleggia l'impossibilità dell'uomo contemporaneo a realizzare il Comunismo mondiale – Una domanda finale: "che senso ha dunque il terrorismo?";

Il tetto - Stampa sud – 1985 – Tenta una rispostaa questa domanda: "La nostra società politica cosa sta facendo di importante per salvarci dal pericolo delle esplosioni atomiche?";

Est Ovest -1988 – stampato in proprio – Romanzo – ispirato e proiettato nella storia della guerra fredda;

L'alto commissario - Santabarbara editore – 1990 – Romanzo su mafia e giustizia;

La Rabbia degli impotenti - Edizioni cronache italiane – 1992 – Romanzo – storie di mafie;

Un prete di campagna (Don Renato Cosentini) – Edizione cronache Italiane (pubblicato in due versioni e con tipi di stampe diverse, nota mia)

L’ultimo è intitolato "Ritorno alla Terra" che ha terminato pochi giorni prima di ammalarsi.
In questo libro racconta il mondo dopo la sconfitta del comunismo che si preparerà alla caduta definitiva del capitalismo e poi il ritorno obbligato dell' uomo alla terra, all’agricoltura locale per combattere la denutrizione di milioni di persone nel mondo
Pasquale era convinto che tutto questo sarebbe accaduto  nel giro di pochissimo tempo, perché oramai gran parte della popolazione vive già in misere condizioni : quanti  bambini muoiono di  fame di fronte ad una  globalizzazione senza regole, che tutt’ora spopola  le campagne, aprendo al latifondo e alla coltura solo per l’esportazione, togliendo  fondamentali risorse alla popolazione
".

Poi c'è anche Leoni in Gabbia – Prima Parte – Marzo 1997 – Edizioni Marra Salerno nel quale Pasquale introduce la pubblicità sui romanzi.
Lui stesso scrive nelle note dell'autore: "La pubblicità sui romanzi, che io sappia, sinora non è stata mai fatta. Penso di essere il primo a farla… ma non sarò sicuramente l'ultimo. Perchè? Perchè costa poco. Perchè può arrivare e fermarsi dappertutto. Perchè può essere sufficiente farla (e pagarla) una sola volta per tramandarla nel tempo, forse nei secoli. Come sappiamo, i romanzi si conservano, non si buttano".

Pasquale Minniti, poi, ha scritto molte cronache e recensioni sui più sconosciuti paesini della nostra bella italiana nei quali si trasferiva per alcuni giorni raccontandone le più nascoste sfumature.

E chiudo gli occhi e lo rivedo lì, sulla salita della Cittadella dello Sport, o vicino al campo, nella sua macchina, a scrivere, rigorosamente a mano. Pasquale forse non ha mai acceso un computer in vita sua ma c'era chi lo faceva per lui, e con piacere, riportando in forma digitale i suoi scritti a mano.

Il "contributo" stanziato in Giunta non credo possa bastare per la pubblicazione totale del nuovo libro di Pasquale e non credo di avere il tempo, vista la scadenza del mio mandato a breve anzi a brevissimo se deciderò, entro domenica, di dimettermi dopo quello che è successo ieri durante la scelta degli scrutatori per le prossime elezioni comunali che va a sommarsi con tutto quando successo nei giorni precedenti e per tutto il mio mandato sia assessoriale e consigliare, ma le cose si possono fare in tanti modi e quindi, se non ci penserà la famiglia, farò di tutto per dare alle stampe il nuovo libro di Pasquale Minniti.

Mi piace pensare che Pasquale abbia raggiunto il suo amico Totò Audia lì nel cielo ed insieme possano continuare a scrivere per l'eternità come piaceva a loro.

A me, invece, con amarezza e rabbia per quello che poteva essere e non è stato, non mi resta che chiudere così come ho commentato sul Blog Pingitore: "Ciao Pasquale ancora una volta non ho fatto in tempo e te ne chiedo scusa. Spero che in mezzo a chi ti merita avrai la serenità che, forse, ti è mancata sulla terra!
Un forte abbraccio…".

I funerali di Pasquale, che in  questo momento (sto aggiornando il post alle 10,14) è ancora in ospedale, quasi sicuramente, si terranno oggi alle 16,00 a Scandale.

Proteste per il lavoro a Crotone. Sul tetto dell'ospedale San Giovanni di Dio di Crotone due operai manifestano la loro rabbia!

C'è un ragazzo che grida ai microfoni di Tele Diogene, grida tutta la sua rabbia per il lavoro negato.
Sembra l'inizio di una rivoluzione che ieri mattina ha portato due operai interinali dell'Ospedale civile "San Giovanni di Dio" di Crotone, sul tetto dell'ospedale nonostante la pioggia!


C'è rabbia nel capoluogo di provincia per un lavoro che non c'è, per tante promessa fatte e mai mantenute.


In effetti l'altra mattina entrando in ospedale per comprare un giornale avevo visto dei capanelli di persone e dei toni fuori dal comune per quell'ambiente ma non avevo voluto approfondire.
 

Ieri mattina la mia amica Petya mi aveva segnalato la presenza di alcune persone sul tetto dell'ospedale e anche il fatto che li aveva fotografati.
La protesta all'Ospedale civile di CRotone. Foto Petya Simeonova
Spero che la situazione si risolva presto e si mantegngano le promesse fatte a questi 130 lavoratori prima che la situazione degeneri.


Crotone merita tranquillità, Crotone merita rispetto, Crotone merita lavoro per i suoi figli, Crotone merita di vivere, Crotone merita politici seri, Crotone merita verità!!!

Addio Maria Schneider, prima 'donna' scontenta di Ultimo tango a Parigi

Non era poi così vecchia Maria Schneider, solo 58 anni.

Ieri sera, tornato a casa, dopo aver appreso la notizia della sua morte, sono andato a cercare, tra la mia collezione di film erotici targati l'Espresso, la videocassetta di "Ultimo Tango a Parigi", il film, con Marlon Brando, che l'ha resa celebre, la pellicola che l'ha distrutta.
Maria Schneider in un scena di un suo film. Foto dalla rete

Ma non l'ho vista, per rispetto!

Un sussulto quando ho sentito la notizia per radio, sùbito mi è venuto in mente Cristiano Malgiglio, di cui era grande amica, quando me ne parlò bene qualche anno fa durante un concorso di bellezza.
 

Bellezza, quella appunto che non mancava all'attrice francese che quando girò la scena più incriminate del cinema europeo (inutile e per nulla eccitante), censurata e che portò, in Italia, alla bruciatura delle pellicole (se ne salvarono solo alcune copie per prova e il regista riuscì a nasconderne una copia) aveva solo 19 anni.
 

Maria dichiarò, in seguito, che Bernardo Bertolucci l'aveva manipolata vista la sua giovane età; Bertolucci ora dice che avrebbe voluto chiederle scusa: ha avuto 48 anni di tempo!!! poteva pensarci prima!

Maria Scheinder con Marlo Brando. Foto dalla reteSe ne va Maria Schneider, le cui belle foto campeggiano stamane in prima pagina su praticamente tutti i giornali italiani, se ne è andata in silenzio come, forse, in silenzio, era stata, per molti anni anche se avava cantato (anche con Cristiano Malgioglio per ricordare Lucio Battisti) e girato altri film.

Chissà perchè ci sono notizie che ti colpiscono più di altre, chissà perchè non riesco a trattenere le lacrime!

La Parrocchia di Scandale si fa in 4 per Natale!

SCANDALE Natale tempo di festa, di giochi ma anche di spiritualità.
La Parrocchia San Nicola Vescovo di Scandale logicamente non si è fatta trovare impreparata e con un messaggio inviato ai suoi parrocchiani, Don Antonio Buccarelli, il parroco succeduto a Don Renato Cosentini, ha informato loro delle Sante Messe (tante) che ci saranno in questi giorni di festa.
“Già 700 anni prima della nascita di Cristo – scrive Don Antonio nel suo messaggio – Isaia profetizza la venuta dell’Emmanuele, colui che dalle tenebre ci riporta la luce, la gioia, la letizia. La gioia vera, serena e profonada, dono che solo il Signore Gesù ci può offrire, seguendolo con fiducia”.
Don Antonio Buccarelli, a dx, in una foto d'archivio di Rosario Rizzuto.
“Anche la Programmazione Pastorale 2010/2011 – continua il parroco scandalese – dà particolare importanza alla celebrazione del Natale, attribuendo un valore concreto alla ‘gioia dell’Emmanuele che viene ed abita con noi’”.
Don Antonio poi spiega come questi sentimenti saranno esaltati con la rappresentazione, da parte della parrocchia, della Natività domenica 26 dalle 16,00 nello spazio sottostante Piazza St. Georgen.
Il programma natalizio della Parrocchia di Scandale è iniziato oggi, mercoledì 22, nel pomeriggio con la santa messa e la benedizione dei bambinelli: tanti bambini si sono recati in Chiesa per benedire il bambinello del Presepe, sono poi seguite le confessioni, per prepararsi ancora meglio al periodo natalizio.
La notte del 24 dicembre alle 23,00 ci sarà la Veglia di Natale mentre nelle giornate del 25 e 26 le sante messe nelle mattinate (8,30 e 10,30, domenica, o 11,00, festività).
Il 31 dicembre alle 17,30 è prevista una Santa messa con Te Deum di ringrazimento.
L’1 (Giornata mondiale della Pace), il 2, il 6 (Epifania del Signore) ed il 9 (Battesimo del Signore) gennaio sante messe con gli stessi orari di cui sopra.
Gli altri giorni la santa messa è alle 17,30.
“La stella che ha annunciato la venuta del Salvatore – conclude Don Antonio – possa essere faro di salvezza per tutto noi”.

ROSARIO RIZZUTO

Ci lascia Enzo Bearzot; intanto la Procura Federale, della Figc chiede 2 anni per me e 3.000 Euro di multa per l'Us Scandale!!!

Ciao Vale, Amore mio!

E' già arrivato?!

Ieri ci ha lasciato un'altra persona rispettabile, quel "vecio" che tanto mi ha fatto sognare nel'estate 1982, quando, io ragazzino, cominciavo a scoprire il calcio!

Enzo Bearzot, friuliano come mia nonna, come un quarto di me, se ne è andato in silenzio ad 83 anni, nemmeno tanti, e la mente di tutti corre a quei flash, a quelle partite memorabile del mondiale più bello, alla parita a carte sull'aereo!!!

Enzo Bearzot e Sandro Pertini, ieri nella mia confusione mentale, lo avevo chiamato Sandro Bearzot quasi come se le due immagini si sovrapponessero in una sola, legate per sempre da quella finalisisma, Italia Germania 3 a 1, che ha mandato in visibilio l'Italia, anche quella che di calcio ne masticava poco.

Altri tempi, altri soldi, altri arbitri, in un calcio ormai sporco.

Non è giusto sporcare il post su Bearzot, ma altrimenti rischio di non parlarne più, e quindi mi sembra giusto dire pure qua che, finalmente la Procura Federale della Figc nell'udienza del 20 dicembre (lunedì) si è espressa e per quel terrorista di Rosario Rizuto, che sarei io, che si è permesso di infangare la dignita di quel signore dell'arbitro Francesco Palmieri, sono stati chiesti 2 anni di inibizione (che nella giustizia civile orami non si danno nemmeno per un omicidio ma anche in quella calcistica sono stati dati a chi agli arbitri ha messo le mani addosso) mentre, ancora più grave, visto che non c'entra nulla, è stata chiesta una multa di 3.000 Euro per l'Us Scandale: assurdo!!!

Spero che la commissione disciplinare possa decidere diversamente, perchè diversamente da come hanno impostato loro le cose si sono svolti i fatti e, soprattutto, si torni alla cosa pricnpale che volevo io evidenziare con i miei post ossia fermare un arbitro che non è degno di calcare i campi di calcio e ciò Francesco Palmieri!

Bearzot era lontano da queste cose, sono sciuro che nella sua carriera calcistica prima e di allenatore poi non abbia preso nemmeno un cartellino ed una squalifica: un signore di altri tempi.

Vale è già arrivato?!

DiGli che qui non sarà mai dimenticato e daGli un bacio!

Ciao papà Enzo!!!

Giovannino Drammis torna a casa guarito: l'articolo

SCANDALE - “Rosà l’hai saputo?” mi dice tutta euforica l’altro giorno mia madre. “Cosa?” le chiedo.
“Giovannino Drammis non è più malato, non c’è più niente, gli hanno fatto un’ecografia e la macchia è sparita: un miracolo! Sì Sì non c’è altra spiegazione è sicuramente un miracolo”.
Giovannino Drammis, 65 anni, è un personaggio, conosciuto da tutti in paese, grande uomo di chiesa, fratello, tanto per restare sul locale, dell’ex Dsga del Liceo Classico “Pitagora” di Crotone, Guglielmo, nonché del sindacalista della Uil scuola di Crotone, Salvatore.

Giovannino Drammis con alcune persone che lo hanno accolto al suo arrivo da Reggio Emilia. Foto Rosario Rizzuto


Grande amico dello scomparso Don Renato Cosentini (centinaia le messe servite con lui o nelle quali ha letto le letture o promosso il rosario), Giovannino che è componente della famiglia nobile per eccellenza di Scandale, i baroni Drammis, da anni si occupa della madre 86enne: insomma un uomo tutto casa e chiesa, preghiera e vicinanza verso i malati, verso chi sta male.
E se, come si dice: “Dopo a quarantina nu guaiu a matina!” figurarsi dopo i 60!

Ma Giovannino vive abbastanza bene la sua vita fino a questa estate quando alcuni problemi al fegato lo mettono in guardia e lo convincono a farsi ulteriori accertamenti.
All’ospedale di Crotone viene individuata una macchia al fegato e il terrore piomba sulla famiglia Drammis tutta con Guglielmo che rischia anche di ammalarsi per lo stress; non convinti, Giovannino parte con alcuni familiari per Reggio Emilia dove vive un altro fratello.
All’inizio qui la cosa viene sottovalutata ma una serie di accertamenti e un ricovero lungo 23 giorni portano più o meno alla stessa conclusione di Crotone: la macchia c’è, è innegabile; nel fegato c’è qualcosa.

A Giovanninno però viene somministrata anche una cura, con un farmaco sperimentale, per la pancreatite, cura rivelatasi in parte sbagliata che gli porta atroci sofferenze che per fortuna durano poco.
Il tempo passa ed a fine novembre viene fissata la data per effettuare la biopsia per essere certi di cosa si tratti.
Prima di questo esame invasivo i medici decidono di fare un’altra ecografia e nel guardare le lastre i luminari gridano al miracolo e ridono dalla gioia.

Immaginate la scena: Giovannino si alza di scatto e dice loro: “Miracolo? Certo che è un miracolo io ho in tasca una reliquia della Santa Maria De Mattias!!!”.
Vengono fatti altri accertamenti ma non c’è più nulla, sul volto triste di Giovannino di settembre ritorna il sorriso, nella sua mente ritorna il pensiero di Scandale dal quale manca, esclusa una settimana, da settembre…
Accolto da alcuni amici e parenti Giovanni è tornato nella sua casa baronale sabato 4 dicembre 2010, il nipotino Antonio ha stappato una bottiglia di spumante e i presenti hanno fatto a gara per abbracciarlo.

Giovannino Drammis con alcuni nipoti. Foto Rosario Rizzuto


Giovannino non si è mai scomposto e, come fosse la cosa più naturale del mondo, ha raccontato a tutti i presenti cosa gli fosse successo ed il miracolo (lui ne è fortemente certo) che gli era capitato.
“Forse il Signore mi ha voluto premiare per tutto il bene che ho voluto e che ho fatto. In tanti hanno pregato per me in questi giorni, a Scandale, nei gruppi di preghiera di Crotone. Il mondo è pieno di gente cattiva ma i miracoli esistono”. Giovannino nonostante la stanchezza è un fiume in piena.
Lo salutiamo e gli diamo appuntamento la mattina successiva, domenica, dopo la messa delle 08,30 nella chiesa dell’Addolorata.
Don Antonio Buccarelli, durante la celebrazione non fa nessun cenno alla guarigione di Giovannino ma a fine messa è una processione praticamente di tutti i presenti, compreso il parroco, per abbracciarlo: che fosse mancato è cosa certa, che la gente è contenta di vederlo pure e forse in molti ancora nemmeno sanno cosa sia capitato a questo cittadino di Scandale.

Dopo la Messa lo seguiamo nella vicina, quasi contigua, casa baronale, la madre è al camino e sta pregando. Sabato ci aveva detto: “Il Signore mi ha ascoltato, quante preghiere ho fatto in questi giorni, finalmente me lo ha mandato indietro!”.
Ma non si prega solo per chiedere ma anche per ringraziare e lei e lì con il rosario in mano e non si interrompe nemmeno al nostro arrivo.
Giovannino, invece, è tranquillo, felice per le tantissime persone che lo hanno avvicinato e stretto forte forte in chiesa ma io, provo a stuzzicarlo: “Professò, come lo chiamo da quando è stato il mio educatore di catechismo, allora è stato un miracolo?”. Lui quasi si stizza: “Allora cosa? Tu non ci credi?”. Ci ripete le tante preghiere che sono state fatte per lui, la presenza della reliquia di Maria De Mattias (la Santa protettrice delle suore presenti a Scandale, e che proprio una di queste suore, Suor Anna, aveva dato a Giovannino) ma anche l’invocazione di altre persone degni tra le quali cita Padre Pio, San Gaspare del Bufalo, Santa Chiara (una ragazza molto devota della Madonna che è morta per un tumore), la piaga di Gesù e la Madonna anche se poi alla fine a fare i miracoli è sempre il Signore. Giovannino poi ci dice come ogni mattina mettesse addosso l’acqua benedetta che gli avevano portato da Lourdes.

Giovannino Drammis con la madre Angelina Lazzaro. Foto Rosario Rizzuto


Poi parla di coincidenze: “Quanto sono partito angosciato in quel modo per Reggio Emilia una coppia di amici, Nicola e Barbara, che si stavano per recare a San Giovanni Rotondo, nei luoghi di Padre Pio, mi hanno chiesto una foto da portare in quel luogo santo ed io ho dato loro una foto in cui ero con il bambinello Gesù; l’11 febbraio 2011, quando dovrò tornare a Reggio Emilia per un controllo, sarà l’anniversario della Madonna di Lourdes: io ci credo a queste coincidenze e combinazioni”.
“Però nel mondo c’è tanta cattiveria – ci dice ancora Giovannino – e il Signore non si esprime per questa cattiveria; se mettessimo in pratica quello che dice il Vangelo il mondo sarebbe diverso. Il rosario o la lettura prima di dirli bisogna averli nel cuore altrimenti a che serve! E’ il giudizio di Dio quello che conta. Lo scorso anno non ho fatto la Comunione per un anno perché mi sentivo indegno. C’è molto cristianesimo di facciata in giro!”
“Non lo so – continua – perché il Signore abbia scelto me; io in passato sono stata vittima di tante cose e pregiudizi e il Signore mi ha fatto sempre uscire vittorioso; ho accettato la mia croce ma non ho mai agito con cattiveria”.

Giovannino, nella casa baronale in cui sono stati ospiti anche Garibaldi e Vittorio Emanuele II, facendo mente locale, ricorda anche un episodio di quando era piccolo, di quando il padre cadde dal tetto e si salvò e lui vide un quadro della Madonna di Capo Colonna muoversi, un altro miracolo, forse, in questa casa dove è molto presente il Signore e dove Egli, a quanto pare, è voluto tornare per graziare questo uomo di Dio, Giovannino Drammis.

[Rosario Rizzuto]

[06 Dicembre 2010]

Pensieri notturni e il ritorno di Giovannino Drammis miracolato

Ho appena finito di comporre ed ordinare 4 calendari (due dei bimbi, mio nonno ed una cuginetta) on line su Photocity.it (Clicca qui, per accedere a questo sito), un altro passo verso la normalità.

Pensavo anche a questo quando stavo male: "Quest'anno i calendari salteranno" visto che ormai sono più anni che li faccio in questo periodo, avevo anche un credito di circa 30,00 euro che mi scadeva ad agosto ma non sono mai riusciuto ad entrare sul sito (per fortuna il credito, nonostante fosse scaduto, stamane è risultato valido) ed invece non sono saltati anzi ne ho fatti di più…!!!

Sono qui… sono qui… sono qui…

Ho smesso di contare i giorni che sto bene: mia suocera era in ospedale a Cosenza, lo è ancora anche se ha cambiato clinica ed a me invece mi si è stravolta di nuovo la vita, con calma, molta calma.
Sto rinunciando a molte delle cose che avrei voglia di fare, anche se non posso dire che sto facendo una vita ordinata… tutt'altro!!!

Ascolto "Alle donne piacciono i bastardi" di Gianni Celeste: si parlava di donne ieri con alcuni amici abbiamo convenuto che è così; forse non in modo assoluto ma è così.
Così, mentre le solite lacrime scendono da sole, ripenso ad alcuni momenti del mio passato, a lei che bacia l'altro alla festa di Capodanno, all'altra che se lo abbraccia (senza che lui la degni di una minima attenzione) e mi guarda, alla jonica che bacia un altro e poi mi confessa che è lei che ha bisogno di affetto e non conta se ho fatto il giro d'Italia per lei!

Nella mia sfiga totale con le donne io sono stato tra i fortunati, c'è chi è volato dal quinto piano per una donna e non è tornato più, chi ha preferito il gas di una macchina e loro lì a farsi le unghie.
Tempo fa scrissi: "Ahi le donne che potrebbero salvare il mondo ed invece lo affondano… ahi le donne!!!"
Ne rimango convinto!!!

***

Ieri ne ho avuto la conferma o almeno mia mamma ne è certa: il Signore ha scelto Scandale per un miracolo ed oggi pomeriggio tornerà in paese Giovannino Drammis, miracolosamente guarito da un male che aveva scoperto qualche mese fa.

Sono contento per il professore Giovannino, che è stato il mio maestro di catechismo e con il quale ho imparato ad amare Gesù, per la sua famiglia che tanto ha sofferto in queste settimane e, se miracolo è stato, sono contento che il Signore abbia scelto un cittadino di Scandale, per giunta DEGNO!!!

Quindi oggi pomeriggio tutti a far festa con il professore Giovannino a dargli il benvenuto a vita nuova che speriamo sia ancora lunga e piena di ulteriori soddisfazioni!

Stefania Rizzuto vola in cielo!

Mi duole il cuore dover annunciare la scomparsa, avvenuta stamane a Reggio Emilia, di Stefania Rizzuto, figlia di Pina e di Aldo.

Con Stefania eravamo stati anche compagni di scuola per alcuni anni insieme con il fratello Diego!
Anno Scolastico 1981/82: la Classe Quarta con Rosario e Stefania (indicata dalla freccia) Rizzuto.
Stefania lascia la sua numerosa famiglia a causa di una malattia proprio nel giorno, e cioè oggi, in cui, sembra che, la sua unica figlioletta compie due anni!!!

I funerali si terranno nei prossimi giorni a Scandale dove la salma verrà trasportata.

Ad Aldo, Pina e a tutta la famiglia di Stefania Rizzuto le più sentite condoglianze da parte mia e della mia famiglia.

09 Novembre 2009 – 09 Novembre 2010: un anno dalla salita al cielo di Romeo Fauci

Le grandi persone non muoiono mai, soprattutto se rimangono vive nel ricordo di chi Le ha conosciute.

Romeo non è morto… è "solo" salito in cielo per anticiparci la strada!!!

Ti ricordo con affetto…

Grandissima Francesca Schiavone: vince alla grande, prima italiana il Rolland Garros

Storie di diritti televisivi internazionali, credo, mi hanno impedito di vedere la stupenda vittoria di Francesca Schiavone visto che da mia suocera la tv si vede solo con la parabola e sulla parabola la parita era criptata, bastardi.
 

Francesca Schiavone bacia il terreno dopo aver vinto il torneo di Rolland Garros. Foto da Rai.Tv

La partita l'ho seguita su Radiouno sempre tramite la parabola grazie a mio figlio Alex che ha trovato il canale.

Ora sto seguendo la premiazione tramite internet su Rai.Tv, peccato non averci pensato prima.
 

Francesca Schiavone

Ma fa nulla, anche via radio mi sono arrivate e mozioni fortissime, ultimamente sto facendo overdose di emozioni (devo stare attento): grandissima Francesca, veramente fantastica… Grazie…
 

Francesca Schiavone. Foto a Rai.Tv

E checchè ne dicano certi (uno ha mandato un sms in radio dicendo se ti chiamassi Francesco e anche mio figlio Antonio ti aveva preso per un maschio) per me sei anche carina!!!

GRAZIEEEEEEEE x le emozioni!

29 anni dopo RINO VIVE!

In una Roma tutta presa dalla Festa della Repubblica con la parata che ha attirato tanta gente nella zona del Colosseo, a non molti chilometri, nel cimitero monumentale del Verano, c’è un altro micro mondo, un gruppo di persone, provenienti da ogni parte d’Italia, che canta davanti ad una tomba.

Cantando per Rino Gaetano al Verano. Foto Rosario Rizzuto


Non una tomba qualunque ma quella di uno dei nostri concittadini più famosi, quel Rino Gaetano di cui proprio il 2 giugno si ricorda l’anniversario di morte.
Quella tragica nottata tra l’1 e il 2 giugno 1981 quando un destino atroce, o qualcosa di più (in rete girano varie ipotesi sulla scomparsa di Rino), rubarono al mondo una delle voci più scanzonate ma allo stesso tempo serie ed impegnate d’Italia (in molti se ne stanno accorgendo a distanza di anni), uno del quale Vasco Rossi ha detto: “Io non so se mi sono mai ispirato a lui, ma sento che se lui non fosse morto io non sarei mai nato”.

Sono passati 29 anni da quella tragedia e puntualmente ogni anno decine e decine di fans, provenienti da ogni parte d’Italia, quest’anno aiutati anche dal social network Facebook, sul quale, soprattutto negli ultimi giorni, si è scatenata la Rinomania, si radunano lì al Verano, al riquadro 119 cappella V dopo essere arrivati allo Scalo San Lorenzo.
C’è Chiara, storica fan di Rino, che arriva da Firenze; Lorenza, con la piccola Paoletta, mascotte della mattinata con i suoi tre anni che canta allegra “I Love you Marianna”, con la sorella Vittoria (che su Facebook ha aggiunto il nome Gaetano al suo), accompagnate dalla mamma sono arrivate da Pescara; Asia (che fa parte di una cover band che canta le canzoni di Rino) e Giulia, 19 e 21 anni, arrivano al Verano prestissimo: per essere lì hanno preso il pullman alle 23,00 del giorno prima a Trebisacce, nel cosentino; il calabresissimo Elio Scarola, altro storico fan di Rino, arriva da Milano con alcune amiche; la piccola Rossella, appena 10 anni è venuta da Brindisi col papà e conosce tutte le canzoni di Rino a memoria.

Anna Gaetano con lacuni fans di Rino Gaetano. Foto Rosario  Rizzuto


A fare da chioccia a tutti c’è l’unica erede di Rino, la sorella Anna Gaetano, emozionata come sempre e triste al ricordo del fratello scomparso 29 anni prima.
Anna è al Verano già alle 07,45, sistema la tomba con fiori freschi, lumini e cambia il quaderno sul quale i fans dal 1986 (quando sistemò il primo) scrivono frasi, chiedono aiuto, ringraziano Rino Gaetano.
“Ciao Rino sono tornato, ora sono dottore in legge anche grazie a te. Tornerò avvocato?” ha scritto un ragazzo qualche giorno addietro, ma le frasi, i disegnini sono costanti nel tempo: tutti i giorni c’è qualcuno che passa dal Verano per salutare il suo Rino che non è mai solo, lascia una sigaretta, una frase, un fiore… per Rino!

Poi arriva Dario, il romano, una vaga somiglianza con il cantante crotonese-romano che toglie la chitarra dalla fodera ed accompagnato da Asia, Rossella e tutti gli altri inizia a suonare ed a cantare molte della canzoni di Rino.
Arriva altra gente, di ogni età, con un fiore, si fermano davanti la lapide, baciano la foto, pregano e poi iniziano a cantare anche loro.
Qualche visitatore di altri defunti rimane colpito da quella “baldoria” ma ormai tutti sanno chi riposa lì, nessuno dice niente e la “festa” può continuare.
Arriva anche Nicodemo Iapalucci, l’ultimo, in ordine di tempo, ad aver scritto un libro su Rino Gaetano che sta andando a ruba tra chi veramente ama Rino.

La Rino Gaetano Band tra il tripudio dei fans alla Stazione Birra.  Foto Rosario Rizzuto


I fans di Rino, almeno un centinaio quelli passati dal Verano il 02 giugno (e tanti altri saranno lì nei giorni successivi) accompagnati da Dario (al quale si è aggiunto un altro personaggio, Dionigi Frisenda, vestito alla Rino, che canta anche lui e che arriva da Crotone) vanno avanti con le canzoni di Rino fino a quasi le 13,00, ogni tanto ci si stacca, si fa amicizia, qualcuno racconta qualche aneddoto poco noto di Rino, Anna Gaetano è disponibile con tutti.
Ci si saluta e, con chi può fermarsi per la sera, ci si dà appuntamento alla Stazione Birra, un noto locale alla periferia di Roma nel quale viene anche prodotta la birra, dove in serata Rino Gaetano sarà omaggiato dalla cover band ufficiale, la Rino Gaetano Band, nella quale cantano anche il nipote Alessandro e Marco Morandi, sul palco con una maglietta che farebbe impallidire Bossi, c’è scritto infatti, citando Rino: “Ad esempio a me piace il Sud”.

La sera il locale comincia a riempirsi, la gente prende posto nei tavoli, si rivedono alcune delle faccia della mattina, Chiara è sempre lì in prima fila poi ci sono Nicodemo, Elio e tantissimi altri, un gruppetto di amici arriva da Cotronei.
La band inizia con “La ballata di Renzo”, un brano inedito di Rino, pubblicato nell’ultimo lavoro su Rino (Live & Rarities) uscito qualche mese fa, nel cui testo praticamente Rino racconta la propria morte!
L’emozione è palpabile, la gente canticchia in silenzio, poi l’emozione lascia il posto alla festa, iniziano le canzoni di Rino più movimentate, i ragazzi si accalcano sotto il palco ed iniziano a ballare, ci si spinge a vicenda allegramente.

La Rino Gaetano Band canta Sei Ottavi con una fans. Foto Rosario  Rizzuto


Sul palco, in un angolino, ci sono Rossella, la bimba di 10 anni di Brindisi, che si è liberata dall’abbraccio del papà e che canta e balla con due amichetti; ogni tanto Alessandro Gaetano si avvicina a lei, le porge anche il microfono e lei canta canta canta.
Sorprende come una bambina di questa età, nata 19 anni dopo la morte di Rino, possa avere questa passione per il cantante crotonese e non è l’unica.
La serata trascorre alla grande, dal palco annunciano che a fine concerto i proprietari del locale ed Anna Gaetano offriranno una birra a tutti, la gente continua a cantare, l’emozione in sala è tanta e la band, tra il tripudio generale, ricorda ai fans che il 14 luglio sarà di nuovo lì.

Tre piccoli fans di Rino Gaetano scatenati sul placo con le note  di Rino. Foto Rosario Rizzuto


La band (Alessandro Gaetano, voce, chitarra e percussioni; Federico D'Angeli, voce e chitarra; Yuri Carapacchi, batteria; Menotti Minervini, basso; Andrea Ravoni, chitarra elettrica; Giorgio Amendolara, tastiere e cori; Marco Morandi, voce e chitarra, Ivan Almadori, voce) saluta ma viene richiamata sul palco per i bis.
Alessandro, Marco, Federico ed il jolly del gruppo, Ivan, cantano altri pezzi e salutano con la bellissima “Ma il cielo è sempre più blu”, sotto il palco tutti alzano le mani al cielo quasi a voler toccare Rino che, come qualcuno ha scritto sul quadernino del Verano, vive!, perché, come Laura, anche lei presente sia al Verano che alla Stazione Birra, ricorda sul suo profilo su Facebook: “Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta!”.

[Rosario Rizzuto]

[05 Giugno 2010]

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* Ricordo di Rino Gaetano

Daniela RIZZUTO oggi alla Vita in Diretta di Lamberto Sposini

Come potete vedere anche voi, Daniela Rizzuto è una bella ragazza bionda; non credo chi siamo parenti, in questo momento non ricordo di dove sia.

La cantante Daniela Rizzuto che il 22 aprile 2010 sarà alla Vita in Diretta di Sposini. Foto da Facebook

Daniela Rizzuto l'ho conosciuta su Facebook (come non farsi attrarre da un viso bello e dolce come il suo), Daniela canta e canta anche bene e così ho acquistato, direttamente da lei, un suo cd di cover che mi ha emozionato e mi emoziona ancora quando lo ascolto.

Ma Daniela è speciale perchè è una ragazza che non si è arresa, che lotta giornalmente per risciure nella vita.

Daniela sta in carrozzina ma la sedia a rotelle non si vede e lei non la sente e come se non ci fosse.
Ma è facile capire che per lei ci vuole un sacrificio decuplo, rispetto a chi cammina sulle sue gambe, anche per fare una cosa semplice.

Ma Daniela non si è mai arressa e il suo bel sorriso ne è testimonianza.

Una bella voce come quella di Daniela non poteva passare inosservata e così oggi pomeriggio, tra le 16,00 e le 18,00 (l'orario preciso ancora non ce l'ho), Daniela Rizzuto canterà alla Vita in Diretta, il noto programma di Rai 1 condotto da Lamberto Sposini.

Farò di tutto per essere davanti alla tv, sono sicuro che mi commuoverò a sentire la sua voce in diretta, quasi dal vivo, sono sicuro che mi emozionerò a sentire in tv chiamare RIZZUTO!!!