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Niente fiori a Berlusconi ma a Marco Travaglio, Emiliano Morrone, Serenetta Monti, Sonia Alfano e gli altri…

Sto seguendo l’interessante programma mattutino di Canale Italia trasmesso in analogico da TeleDiogene.
Tempo fa sono riusciuto anche ad intervenire in diretta.

Non era mia intenzione farlo stamane ma poi una vecchietta (come la fiosioterapista di Bertolaso) ha telefonato dedicando fiori per Berlusconi e affermando che Antonio Di Pietro sta rovinando l’Italia e non c’è l’ho fatta più.

Ma sono da circa un’ora che telefono e, nonostante a volte mi dia il segnale di libero, nessuno si degna di rispondermi.

Così volevo postare qua l’intervento che avrei fatto: "FIORI ad Emiliano Morrone (Candidato indipendente nell’Italia dei Valori a Cosenza), ad  Antonino Monteleone (il giornalista di Reggio Calabria a cui hanno bruciato la macchina la scorsa settimana), a Serenetta Monti (candidata Idv a Roma), all’Eurodeputata Sonia Alfano (A CUI LA MAFIA HA UCCISO IL PAPA’ E AL CUI RICORDO  A GENNAIO C’ERA ANTONIO DI PIETRO E NON SILVIO BERLUSCONI), a Marco Travaglio e a  Beppe Grillo…

A loro i Fiori; a Silvio Berlusconi, Dell’Utri, Previti e Company anche oggi cenere e carbone…

Marco Travaglio parla di Berlusconi

I post di Antonino Monteleone

Antonino Monteleone. Foto Rosario Rizzuto
L’ho già scritto che Antonino Monteleone è un grande, il piccolo Travaglio calabrese continua le sue silenziose battaglie sul suo blog.
Ecco cosa scriveva l’altro ieri:

La spesa col “Gratta & Vinci”





Ti accorgi, facendo la fila al supermercato, di quelle persone che mettono assieme 10, 15 euro accatastando un po’ di monete per comprare la spesa quotidiana. Te ne accorgi perché lo leggi negli occhi di quelle persone consapevoli che fino a qualche anno fa il bip della cassa era meno ostìle.



Le tue cinquantamila lire valevano qualcosa. Lo sgretolamento del potere d’acquisto oltre ad essere un ottimo argomento demagogico per il politico di turno che vuole dare l’impressione di percepire realmente il problema è un fattore che si somma alle mostruose differenze tra il nostro mercato del lavoro e quello del resto d’Europa.



Un operaio che guadagna appena 1000 € al mese, spesso in nero, per lavorare fino a 12 ore al giorno, vede i propri figli per 2 ore. Sei le trascorre dormendo. Quando è al cesso continua a chiedersi come fare a comprare libri, vestiti, giochi e da man-gia-re!



Le file ai fast-food, alle pollerie, negli hard discount.



Mentre le associazioni che si organizzano per vendere il pane alla soglia di decenza di 1 € al kilo mettono in difficoltà i monopolisti del settore perché dimostrano l’irragionevolezza degli aumenti sfrenati dei prezzi al consumo.



A questo stato di cose si aggiunge la beffa della grande distribuzione.



A Reggio Calabria la catena QUIIPER è quella che applica i prezzi medi più elevati sulla totalità dei generi alimentari. Ad eccezione di forti ribassi su singoli prodotti. Ma è difficile che si vada a comprare – in un solo giorno – solo il latte. Solo i succhi di frutta o solo le merendine.



L’offerta speciale del giorno diventa uno specchietto per le allodole. Hai speso molto di più. Con 100 € riempi mezzo carrello. La vecchia bottega sotto casa chiude i battenti. Lo stipendio basta per 20, 25 giorni al mese.



Ma niente paura!



All’uscita dal centro commerciale o ti vendono una carta di credito revolving, che – dati i tassi vicini all’usura -  potremmo ribattezzare “cappio al collo telescopico” oppure – questa è la novità di oggi – ti suggeriscono l’acquisto di un bel “Gratta & Vinci“. Che se sei fortunato vinci un altro biglietto. Ma se c’hai proprio culo ti sei pagato un altro po’ di spesa.



Non lo propongono mica a tutti. Le cassiere hanno l’esperienza – ed i buoni consigli – per capire i soggetti più “vulnerabili” o bisognosi di fortuna, fate voi.



Ad una signora con due bambini che ha comprato 1 pacco di kinder colazione più, 1 brick di vino rosato, 1 pacco di pennarelli, 1 pacco di acquerelli, 1 confezione di nutella; proporre un Gratte & Vinci è un gesto più vicino all’insulto che al marketing.



E temo che la vendita avvenga senza licenza o con autorizzazione incompleta.



Spero di sbagliarmi dal punto di vista normativo (ho comunque avvisato telefonicamente la Guardia di Finanza, ma chi ha risposto ha beatamente detto “se li vendono vuol dire che possono!”) sono convinto della inopportunità dal punto di vista morale.



Sul sito dei Monopoli di Stato è scritto che



La vendita dei biglietti è riservata ai punti vendita autorizzati, di cui possono far parte le ricevitorie del lotto, i tabaccai, le aree di servizio autostradali, i bar, le edicole ed altre categorie.



Non è dato sapere se per “altre categorie” si intendano anche i centri commerciali.



antonino monteleone

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2 Commenti a “La spesa col “Gratta & Vinci””

  1. no imageMario Mallone (Who am I?) Scrive:
    20 Novembre 2008 alle 16:04

    E delle buste con la pubblicità che portiamo in giro al prezzo di 5 centesimi l’una? Che ne dici? Io penso che da un punto di vista ecologico sia giusto pagarle così magari ce le portiamo da casa riciclando ma che almeno siano bianche e anonime!

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  2. no imagerosy (Who am I?) Scrive:
    20 Novembre 2008 alle 23:02

    “La fortuna mi è amica … più lavoro e più mi aiuta”

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Saltellando nelle notizie di qua e di là…

Mi sono svegliato da poco ed accendendo la tv la prima notizia che ho ascoltato è che a Roma c’è stato un accoltellamento; niente di nuovo direte? anche queste notizie danno? Chissà quante ce ne saranno ogni giorno?

Be’ la notizia è che ad accoltellare un giovane, per la contesa di un parcheggio, è stata una vecchietta di 78 anni!!!

Secondo voi visto che stasera vado a Roma, mi devo preocupare? Per fortuna non vado in macchina!

Intanto ieri sera, quarta giornata di campionato in serie A: la Juve stecca pareggiando in casa col Catania mentre l’Inter rimane in testa battendo nel secondo tempo il Lecce.
La Roma penalizzata a Genova dall’arbitro: niente di nuovo sotto il sole!

Al Tg 4 hanno parlato di un mercato ortofrutticolo gestito direttamente dai contadini e quindi con prezzi calmierati; certamente una bella notizia ma lo diventa ancora di più se pensate (diretto a chi abita vicino Scandale) che presto ci sarà qualcosa di simile anche a Corazzo di Scandale.

Si continua a parlare dell’Alitalia, si parla di ACCORDO AD UN PASSO! spero che si arrivi presto a questa tanta sospirata soluzione anche perchè se non arriva presto è fallimento.
Qualcuno già spiega perchè oggi arriverà la firma!

Intanto pare che minacciare un alunno di bocciatura (ma per fortuna i prof. possono ancora dire: "Se non studi ti boccio") sia reato, lo ha stabilito la Cassazione, legiferando sul caso di un insegnante di un liceo scientifico di Vicenza, Marcello P.;  a parte che questo caso specifico ha molte cose particolari (la mamma del discente aveva proposto di rimuovere il docente per la sua scorrettezza, l’insegnante dava ripezioni private – e chi non lo fa?! - e costringeva gli allievi a fargli regali ed altro), non vi sembra che a volte la Cassazzione spara delle grosse cazzate!?

Margherita Granbassi. Foto dalla rete.Stasera ritorna Anno Zero; la notizia è che la carabiniera-atleta (hai capito la carabiniera, come dire: sotto le divise… tanto!) Margherita Granbassi (due medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008), è stata autorizzata ad affiancare Michele Santoro nel suo programma, praticamente sostituirà l’affascinante Beatrice Borromeo.
Al suo posto invece Marco Travaglio; e visto che si riparte il Giornale di Berlusconi non perde tempo e ricomincia ad attacarlo con un "bel" editoriale in prima pagina!

Continua lo scandalo del latte cinese, certo che a Pechino l’hanno combinata davvero grossa, ancora di più se si pensa che hanno nascosto il tutto per non "sporcare" le Olimpiadi: la bella figura di agosto vale la vita dei quattro (per ora, con la speranza che si fermino qui le morti!!!) bambini morti?
Ma la corsa a boicottare tutto quello che è cinese non è giusta: tutto questo allarmismo in Italia mi sembra esagerato: forse qualcuno ci sta marciando sopra?

Oggi comincia il processo per la morte di Gabbo (Gabriele Sandri): spero che questa famiglia abbia presto giustizia così come il poliziotto che ha sparato, Luigi Spaccarotella.

E chiudo con una bella notizia: lunedì 29 settembre ricomincia Zelig: segnatevelo!

Ah, in Calabria sono previste piogge: qui a Scandale ci sono delle nuvole ma non sembrano minacciare temporali e poi ormai la pioggia non serve più: le verdelle se le sono raccolte tutte

No comment, dal Blog di Beppe Grillo la parola a MARCO TRAVAGLIO…

Hanno arrestato l’UDEUR!

Se avete tempo leggetevi i commenti, ma prima che li cancellino!!! By.Ros

Ricevo e pubblico una lettera di Marco Travaglio:

"Caro Beppe,
siamo tutti costernati e affranti per quanto sta accadendo al cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella e alla sua numerosa famiglia, nonché al suo partito, che poi è la stessa cosa. Costernati, affranti, ma soprattutto increduli per la terribile sorte che sta toccando a tante brave persone. Infatti, oltre alla signora Sandra, presidente del Consiglio regionale della Campania, sono finiti agli arresti il consuocero Carlo Camilleri, già segretario provinciale Udeur; gli assessori regionali campani dell’Udeur Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale); il sindaco di Benevento dell’Udeur, Fausto Pepe, e il capogruppo Udeur alla Regione, Fernando Errico, e il consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro e altri venti amministratori dell’Udeur. In pratica, hanno arrestato l’Udeur (un mese fa era finito ai domiciliari l’unico sottosegretario dell’Udeur, Marco Verzaschi, per lo scandalo delle Asl a Roma, mentre un altro consigliere regionale campano, Angelo Brancaccio, era finito in galera prima dell’estate quando era ancora nei Ds, ma appena uscito di galera era entrato nell’Udeur per meriti penali). Mastella, ancora a piede libero, è indagato a Catanzaro nell’inchiesta "Why Not" avviata da Luigi De Magistris e avocata dal procuratore generale non appena aveva raggiunto Mastella, che intanto non solo non si era dimesso, ma aveva chiesto al Csm di levargli dai piedi De Magistris. S’è dimesso invece oggi, Mastella, ma per qualche minuto appena: poi Prodi gli ha respinto le dimissioni, lasciandolo al suo posto che – pare incredibile – ma è sempre quello di MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. La sua signora, invece, non s’è dimessa (a Napoli, di questi tempi, c’è perfino il rischio che le dimissioni di un politico vengano accolte): dunque, par di capire, dirigerà il Consiglio regionale dai domiciliari, cioè dal salotto della villa di Ceppaloni.

Al momento nessuno sa nulla delle accuse che vengono mosse a lei e agli altri 29 arrestati. Ma l’intero Parlamento – con l’eccezione, mi pare, di Di Pietro e dei Comunisti Italiani – s’è stretto intorno al suo uomo più rappresentativo, tributandogli applausi scroscianti e standing ovation mentre insultava i giudici con parole eversive, che sarebbero parse eccessive anche a Craxi, ma non a Berlusconi: insomma la casta (sempre più simile a una cosca) ha già deciso che le accuse – che nessuno conosce – sono infondate e gli arrestati sono tutti innocenti. A prescindere. Un golpetto bianco, anzi nero, nerissimo, in diretta tv.

Nessuno, tranne Alfredo Mantovano di An, s’è domandato come facesse il ministro della Giustizia a sapere che sua moglie sarebbe stata arrestata e a presentarsi a metà mattina alla Camera con un bel discorso scritto, con tanto di citazioni di Fedro: insomma, com’è che gli arresti vengono annunciati ore prima di essere eseguiti? E perché gli arrestandi non sono stati prelevati all’alba, per evitare il rischio che qualcuno si desse alla fuga? Anche stavolta, la fuga di notizie è servita agli indagati, non ai magistrati. E, naturalmente, al cosiddetto ministro.

Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, anziché aprire una pratica a tutela dei giudici aggrediti dal ministro, ha subito assicurato "solidarietà umana" al ministro e ai suoi cari (dobbiamo prepararci al trasferimento dei procuratori e del gip di Santa Maria Capua Vetere, sulla scia di quanto sta accadendo per De Magistris e Forleo?). Il senatore ambidestro Lamberto Dini ha colto l’occasione per denunciare un "fatto sconvolgente: i magistrati se la prendono con le nostre mogli" (la sua, Donatella, avendo fatto fallimento con certe sue società, è stata addirittura condannata a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, pena interamente indultata grazie anche a Mastella). Insomma, è l’ennesimo attacco ai valori della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: dopo l’immunità parlamentare, occorre una bella immunità parentale. Come fa osservare la signora Sandra Lonardo in Mastella dai domiciliari, "questo è l’amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo". Che aspettano a invitarli a parlare alla Sapienza?." Marco Travaglio