Un errore giudiziario. La storia di Angela Lucanto di Scandale
Certo che sì!
Un caso emblematico di errore giudiziario ce lo abbiamo anche a Scandale o, meglio, ha interessanto un cittadino di Scandale.
Una storia che è già diventata un libro "Rapita dalla giustizia" (scritto – ossia raccontato – da Angela L. a Maurizio Tortorella e Caterina Guarnieri ed edito da Rizzoli) e che presto diventerà un film.
Una storia già finita su alcuni rotocalchi nazionali ed anche in tv di cui io sono venuto a conoscenza solo sabato 14 prima da una locandina affissa sulla vetrata della libreria e pochi minuti dopo, durante i festeggiamenti per il centenartio della signora Giovannina Coniglio, da uno dei diretti protagonisti, Salvatore Lucanto.
E sì perchè Angela L. altri non è che la figlia, ora ventenne, di Salvatore, figlia che anni fa gli fu rubata da una giustizia cieca ed assurda, pronta a credere ai racconti della visionaria di turno contro l’orco calabrese (fatte le dovute differenze, più o meno quello che è successo tra me e l’arbitro Francesco Palmieri dove lui è il visionario ed io sono diventato l’orco cattivo).
Salvatore, sua moglie Raffaella, suo figlio Francesco ne hanno passate di tutti i colori per ritrovare Angela, rapita dalla giustizia il 24 novembre 1995 a nemmeno 7 anni, e che sono riusciti a rivedere solo il 14 maggio 2006 ovvero 10 anni e mezzo dopo che era stata sotratta loro ingiustamente e addirittura data in adozione nonostante Salvatore Lucanto fosse stato assolto da ogni accusa.
La storia di Angela (che ora sta lottando per annullare l’adozione e riavere il cognome della sua vera famiglia) è raccontata sul numero della rivista Oggi attualmente in edicola e vi posso assicurare che è davvero emozionante e commovente tanto da far dire a Maurizio Tortorella (uno degli autori del libro di Angela): "Ho pianto solo per due persone nella mia lunga carriera. Per il giudice Borsellino, che era mio amico, e per Angela".