SCANDALE 0
ALTILIA 0
Scandale: De Cicco, Sgarriglia, Bomparola, C. Franco (86′ F. Lazzaro), Daniele, Chiaravalloti (46′ C. Scalise), M. Franco, A. Scalise, Castagnino, Marazzita, Artese (64′ S. Lazzaro).
A disposizione: A. Squillace I, Scaramuzzino, A. Squillace II, Cozza.
Allenatore: Drammis.
Altilia: Savasta, Brugellis, Parisi, Micalizzi, F. Ambrosio, Carvelli, Squillace, M. Ambrosio (82′ Puccio), Siciliani, Facente (72′ Crimi), Richichi.
A disposizione: Bertè, Manica, Viola, Santoro, Marino.
Allenatore: Durante.
Arbitro: Salvatore Perri di Mirto.
SCANDALE – Inutile fare riunioni, predicare la calma e la tranquillità in campo se poi già alla prima partita si parte con mali propositi e proprio quelli che dovrebbero calmare le acque incitano alla non correttezza.
“Non toccate gli arbitri” era stato detto alla riunione dei giorni scorsi presso la Figc di Crotone e per fortuna l’arbitro Perri di Mirto non è stato toccato ma in alcuni frangenti ci è mancato poco: aggredito più volte verbalmente, ha evitato di allontanare gli animi esagitati per non peggiorare la situazione come lo stesso ci ha confessato negli spogliatoi.
Ma questo non è calcio: se iniziamo così non ne usciamo più!
Anche chi scrive è stato minacciato da un giocatore dell’Altilia!
Quello che però fa testo è che l’Altilia (che è bene ricordare è una squadra di Crotone che non ha nulla a che vedere con la frazione di Santa Severina) non avrebbe bisogno di tutto questo essendo una gran bella formazione e lo Scandale deve ringraziare Santo De Cicco (di nome e di fatto) che ha sbrogliato più di una situazione.
Per lo Scandale è il debutto casalingo al “Luigi Demme” dopo due stagioni iniziate in campo neutro per i lavori al campo, mister Drammis non vuole perdere e parte guardingo.
Quest’anno, almeno in questa fase, lo Scandale ha problemi di abbondanza, il baby De Paola non trova posto tra i 18 e si rifiuta di fare il guardalinee di parte, rompendo un po’ il clima di festa all’interno degli spogliatoi.
Ci sono fiori per gli ospiti e fiori per Pino Coriale, il compianto bomber scandalese ricordato da una tabella in tribuna dove i fiori vengono posti.
I locali partono a razzo, il tempo di battere il calcio d’inizio che i locali partono in velocità servendo Marazzita che si sposta sulla sinistra e lascia partire un gran tiro che incoccia sul palo e torna in campo.
La sfuriata dello Scandale mette paura all’Altilia con mister Durante che riordina la squadra e non succede nulla fino al 20′ quando Artese si trova da solo in area ma tenta un improbabile pallonetto.
Ma a questo punto inizia la personale gara tra De Cicco e i suoi paesani dell’Altilia: al 28′ il portierone scandalese salva su Siciliani, al 30′ prima salva in uscita quasi al limite dell’aria e poi corre in porta per respingere in tuffo un tiro dal limite, infine al 41′ ancora Siciliani si incunea in area e si ritrova da solo ma De Cicco riesce incredibilmente a respingere nonostante l’avanti ospite fosse nella sua area piccola.
La difesa non è piaciuta a mister Drammis che manda sotto la doccia Chiaravalloti (che paga per tutti) sostituito da Claudio Scalise.
I primi minuti della ripresa sono di studio ma la partita si scalda al 70′ quando Marazzita lanciato a rete viene fermato fallosamente, dalla panchina locale si grida al rigore ma per l’arbitro il fallo è nella lunetta dell’area.
Perri comunque viene accerchiato dai calciatori dell’Altilia, non si capisce bene cosa succede e viene espulso Cesare Carvelli dell’Altilia che cerca di sfogare la sua rabbia con il sottoscritto ma viene fermato da alcuni compagni.
Anche in dieci uomini l’Altilia controlla bene la partita, intanto nello Scandale Castagnino si è spostato avanti ed è entrato Salvatore Lazzaro (poi entrerà anche suo fratello Franco); proprio Castagnino al 79′ ha una buona possibilità ma tenta anche lui un pallonetto è Rosario Savasta para.
All’87′ Giuseppe Squillace avanza fino al limite e calcia fuori di un soffio.
L’ultima occasione è per lo Scandale, un minuto dopo, con Marazzita che, servito proprio sul suo piede sinistro da Castagnino, sparacchia alto mandando in bestia l’allenatore e tutta la propria panchina.
ROSARIO RIZZUTO