SCANDALE - Sta nascendo una stella?
Solo il tempo ce lo dirà, ma di certo Dario Coriale, giovane scrittore e cantautore scandalese, è sulla strada buona.

Dario ha da poco pubblicato il suo primo cd, si intitola “Strade”, e a chi lo ha già ascoltato sembra un buon lavoro.
Anna, insegnante di Scandale, dice che somiglia un po’ ad Ivano Fossati, lui, che di Fossati è un estimatore, con molta umiltà risponde: “Magari! Che vorrei di più!”.
Dieci brani di cui uno musicale (musicale è anche una traccia nascosta, piccolo artificio di un giovane autore che sa già il fatto suo): da “Cento lire e una risata” a “Deluso e sorpreso”, passando per “Battito”, “Giorni”, “La Strada”, “Camminata e tramonto (resterà solo una musica)”, “Ti saluto, bella mia”, “La Nuvola”, “Il Mondo a parte”, “Nel Prossimo Sogno”.
Alcuni suoi brani si possono ascoltare sul suo profilo My Space: http://www.myspace.com/corialedario, nel quale tra le altre cose vi si legge: “Suono la chitarra, scrivo e canto canzoni. Avevo più o meno 15 anni quando ho iniziato, da autodidatta, a strappare le corde, tirare le corde, strimpellare, fare accordi semplici, fare accordi col barré, intanto fare i calli sulle dita, sbagliare le pentatoniche, fare le pentatoniche giuste, sbagliare le scale, fare le scale giuste, scimmiottare assoli, riprodurre assoli decentemente, e alla fine suonare. La mia prima chitarra fu una classica della Eko. Ricordi bellissimi, signori miei. Una maneggevolezza che non vi dico niente”.
Insomma una puntatina sul sito è più che consigliata!
I più attenti ricorderanno anche che qualche anno fa Dario, insieme al petilino Simone Arminio, diedero alle stampe il loro primo libro, una raccolta di racconti (che sta per diventare un opera teatrale che debutterà a Bologna a fine settembre e nella quale gli autori faranno anche delle piccole parti) dal titolo “Né Santi né Eroi”.
Ma Dario è scrittore anche nel piccolo. Leggete questo passaggio di una sua mail: “A proposito: in questo momento sono su un balcone al quinto piano che si affaccia sul mare; dall'altro lato c'è la Sicilia, tanto vicina che sembra di toccarla”.
C’entra poco con il contesto della mail ma dà l’idea delle capacità descrittive e della voglia di comunicare del nostro cantautore.
Come in “Cento lire e una risata”, “dipinto”, forse ancora più preciso di un quadro, di un personaggio scandalese della sua infanzia: chi ricorda Gigino, o Gigì, come lo chiama Dario nella sua canzone, non può non “vederlo” ascoltando lo stupendo brano a lui dedicato!
Dario, che vive e lavora a Bologna, da qualche giorno si trova nella sua Scandale in vacanza, ne abbiamo approfittato per porgergli qualche domanda.

Dario come nasce questo cd?
“Il cd nasce dalla consapevolezza di aver scritto abbastanza canzoni da poterle racchiudere tutte in un unico lavoro. Alcune provengono dall’esperienza coi “No Face” (storiaca band scandalese di cui Dario Coriale faceva parte n.d.a.), altre le ho composte negli ultimi due o tre anni. Quello che è diventato “Strade”, insomma, non è un progetto che è stato pensato così come poi è venuto fuori. Piuttosto è stato il tempo trascorso a inciderlo a suggerirmi che aveva una sua coerenza, tematica oltre che sonora”.
Raccontaci le tracce del cd in breve. A quali sei più legato?
“Il cd vuole in buona parte attraversare l’idea del viaggio, metaforico e reale.
La strada come cliché letterario del percorso di vita vissuta ha cominciato a permeare tutto il lavoro, veste grafica compresa, quando mi sono accorto che i testi delle canzoni che avevo deciso di racchiudere in questo album erano pieni di treni, carte di viaggio, camminate, partenze. Strade, appunto. Una delle canzoni alle quali sono più legato, poi, s’intitola proprio “La strada”.
Il titolo dell’album, a quel punto, mi è parso addirittura inevitabile.
Nella successione delle tracce, il viaggio metaforico e quello reale non possono che sovrapporsi e coincidere: io sono nato a Crotone e ho vissuto tutta la mia infanzia e parte dell’adolescenza a Scandale; come per molti miei conterranei il viaggio e la strada sono stati sinonimi di partenza, di migrazione. Così, la prima parte del disco raccoglie le storie e i ricordi di quando ero bambino: Gigi, per esempio, il protagonista del brano d’apertura, è un personaggio che popola i miei ricordi di fanciullo e credo che più o meno tutti a Scandale si ricordino di lui; la successiva “Battito”, invece, si chiude con le voci degli amici di sempre, quelli che ho conosciuto durante l’infanzia e l’adolescenza, appunto.
A metà del disco, invece – con “Camminata e tramonto”e “Ti saluto bella mia”- si può cogliere lo scarto della partenza, la cesura, il momento del distacco insomma, prima verso la pianura padana, dove mi trasferii nel ’94 con la mia famiglia, poi verso Bologna, dove tuttora vivo".
Chi ha collaborato con te? A chi devi dire grazie?
“Il disco è praticamente tutto autoprodotto. Il che significa che quasi ogni cosa, dalle fase di registrazione a quella di missaggio, fino all’elaborazione grafica, è stato prodotto “in proprio”. Questo non sarebbe stato possibile se molti miei amici musicisti, attori, fonici, grafici, fotografi non mi avessero regalato una parte della loro creatività e della loro sensibilità artistica.
Senza le loro intuizioni, insomma, questo album non sarebbe stato così com’è.
Grazie alla collaborazione della Pro Loco e del Comune di Scandale, infine, sono anche riuscito a stamparlo”.

Nel cd hai inserito anche una traccia “nascosta”, strumentale, ha un titolo? Perché questo artificio?
“La traccia fantasma s’intitola “Deluso e sorpreso reprise”, perché è la riproposizione in sintesi strumentale dell’ultimo brano della tracklist (“Deluso e sorpreso”). Le motivazioni per cui l’ho inserita nel disco sono due. La prima è squisitamente estetica: semplicemente mi piaceva l’effetto che un coro di voci creava assieme a un quartetto pseudo-barocco.
L’altra è più di concetto: non mi piaceva l’idea che l’album si chiudesse in una tonalità minore, con la quale, all’interno di “Deluso e sorpreso” ho tentato di tradurre in suoni il concetto di “delusione”. L’accordo maggiore con cui si chiude la traccia nascosta mi pare invece lasci un po’ più di “sorpresa” nell’orecchio dell’ascoltatore”.
Quale è il tuo sogno? Dove credi di poter arrivare?
“Scrivere canzoni vuol dire raccogliere sensazioni, emozioni e spunti, elaborarli cercando di tradurli in materia sonora oltre che in parole, e tentare di condensarli in più o meno quattro minuti. Il rischio che si corre è sempre quello di non riuscire a trasmettere, a chi ascolta, lo stimolo che ha scatenato il processo creativo o la riflessione che ne è derivata.
Be’, il mio sogno è che la mia musica non lasci indifferente chi la ascolta e la risposta a “Dove credi di poter arrivare?” credo sia strettamente legata alla capacità che avrò di esaudire questo sogno”.
Conciso e preciso come deve essere appunto un cantautore che espime il suo mondo, appunto, in pochi minuti.
Osservando Dario non possono non tornare in mente le sue permormance a Scandale, le sue apparizioni sui vari palchi in varie manifestazioni, Dario che suona la chitarra o altro, Dario che canta, Dario che parte, Dario che, ogni tanto, ritorna.
Ed eccocelo ora con questo bel lavoro.
Il cd “Strade” di Dario Coriale, grazie alla collaboraziopne di alcuni amici sta, da qualche giorno, “girando” per Scandale e non solo, sono state già vendute un centinaio di copie (che vista la crisi e la resistenza di molti a spendere per la cultura per un paese piccolo come Scandale sono già tante) mentre, per chi fosse interessato alla musica di questa sicura promessa, può trovarlo, per ora, presso la libreria Tallarico ed il ristorante ‘U Briganti a Scandale, presso la libreria Mondadori delle Spighe, il Caffè Letterario di Via Veneto e l’edicola di Salvatore in via Cutro (di fronte l’Istituto Comprensivo “V. Alfieri”) a Crotone.

La distribuzione, per ora, in attesa che qualcuno che conta si accorga del lavoro di Dario, è l’unica cosa fatta in modo amatoriale, in un lavoro che, come opera prima, sfiora la perfezione.
Non siamo noi a dirlo ma per Dario parlano le sue parole, le sue note e le emozioni che riesce a dare, come nella serata dedicata alla cultura organizzata dalla Pro Loco, “Polvere di Stelle”, con la gente emozionata e presa nell’ascoltare il testo di “Ti saluto, bella mia”. Ascoltato sul cd, con la musica, fa ancora un maggior effetto.
Provare per credere!
[Rosario Rizzuto]