Posts Tagged ‘ndrangheta’

Al Comune di Cutro 900.000 Euro per sistemare un bene confiscato alla criminalità

E’ stata sottoscritta, giovedì 3 novembre, dal sindaco Salvatore Migale, presso la Presidenza della Giunta Regionale della Calabria “Palazzo Alemanni” di Catanzaro, la convenzione regolante il finanziamento degli interventi previsti dal progetto integrato di sviluppo regionale, POR Calabria 2007-2013, Beni confiscati alla criminalità organizzata.

Per il Comune di Cutro il finanziamento, che ammonta a 900.000 euro, riguarda un bene confiscato alla criminalità nella frazione San Leonardo che sarà utilizzato per finalità relative ai servizi sociali, in particolare sarà adibito a Presidio Diurno per anziani. 
Il Sindaco di Cutro, Salvatore Migale. Foto Rosario Rizzuto
Nell’incontro, alla presenza del dirigente del Dipartimento della Presidenza della Giunta Regionale Giuseppe Bianco e di alcuni dirigenti del Formez, Etica pubblica nel Sud, si è discusso di come portare a compimento non solo la realizzazione dell’opera ma anche della gestione e per questo è stato tracciato un percorso che dovrebbe portare alla redazione del progetto esecutivo per il 19 dicembre prossimo, con degli incontri che si svolgeranno presso la Regione Calabria il 15,16 e 29 novembre e successivamente il 6 e 7 dicembre ai quali parteciperanno tecnici del Formez e tecnici dei comuni interessati insieme al RUP (Responsabile Unico del Procedimento).

L’opera riguarda un fabbricato che occupa una superficie in pianta di mq. 356 circa ed è costituito da un piano cantinato, un piano terra, un primo piano e un secondo piano di minore superficie di mq. 135.

E’ prevista la ristrutturazione dei locali e l’adeguamento alla destinazione d’uso del progetto. Il presidio diurno per anziani prevede attività di tempo libero, culturali, sociali e di animazione, attività espressive ed artigianali, attività finalizzate allo scambio tra generazioni e all’integrazione generazionale. Servizio mensa, assistenza all’espletamento  delle normali attività e funzioni quotidiane.

Bagni assistiti, lavaggio capelli, lavanderia, stireria, preparazione pasti caldi per gli utenti dell’assistenza domiciliare. Servizio di segretariato sociale, consulenza sulle diverse problematiche di tipo sanitario e sociale. Il Presidio svolge un servizio territoriale per l’intera comunità.

Il progetto esecutivo dovrà essere consegnato entro 90 giorni dalla stipula della convenzione, quindi sarà espletata la gara presso la Stazione Unica Appaltante. I lavori saranno eseguiti entro un termine di 18 mesi.

Per l’affidamento della gestione si prevede un bando pubblico, privilegiando, possibilmente, la costituzione di reti di collaborazione tra Associazioni ed Istituzioni. Il progetto è stato redatto dall’ufficio tecnico e vi hanno lavorato il geometra Giovanni Della Rovere, il geometra Angelo Manna, coordinati dal dirigente ingegnere Ottavio Rizzuto, che è il RUP, ai quali va il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale insieme a tutto l’ufficio tecnico.
   
Cutro, 4 Novembre 2011.
                                              Il Sindaco
                                        Salvatore Migale

Crotone, la prima Provincia italiana a rischio di scioglimento per mafia. Ne parla il Fatto Quotidiano

      

Crotone, la prima Provincia italiana
a rischio di scioglimento per mafia

Il Prefetto dà il via alla procedura senza precedenti. All'origine, un'inchiesta contro la 'ndrangheta che coinvolge Gianluca Marino, attuale assessore del Pdl. Diversi suoi colleghi di partito parteciparono, nel 2008, a una cena con i boss in onore del senatore Di Girolamo, condannato per riciclaggio

In vent’anni di applicazione dello scioglimento per infiltrazione mafiosa degli enti locali, mai il provvedimento ha toccato una Provincia. A rischiare ora è quella di Crotone, amministrata da una giunta di centrodestra, presidente Stano Zurlo del Pdl. In questi giorni, il prefetto di Crotone Vincenzo Panico ha inviato presso la Provincia una commissione di accesso per verificare la presenza dei clan nell’azione amministrativa.

Una decisione che nasce, quindi, con l’obiettivo di accertare eventuali ingerenze del crimine organizzato nella gestione politica dell’ente, visto che da un’inchiesta della magistratura sono emerse ombre sulla campagna elettorale e sulla vittoria del centrodestra. In particolare l’operazione, ribattezzata Hydra, coordinata dalla Procura di Catanzaro, pm Pierpaolo Bruni, che nel gennaio scorso portò in carcere 12 presunti affiliati alla cosca Vrenna-Ciampà-Bonaventura, la più potente di Crotone, ha ricostruito accordi pre-elettorali tra politica e cosche.

Tra gli indagati anche Gianluca Marino, per il reato di voto di scambio. Avrebbe ricevuto l’appoggio elettorale dagli uomini delle ‘ndrine durante le provinciali del 2009 in cambio di soldi. Marino, Pdl, non eletto, viene comunque chiamato a ricoprire il ruolo di assessore allo sport nella giunta Zurlo. Dopo l’indagine, si è dimesso dall’incarico. Il presidente Zurlo rivendica la correttezza del suo operato: “Sono certo che alla fine di questo periodo di accesso agli atti, l’immagine di questa amministrazione ne uscirà ancora più forte”.

Dall’inchiesta è anche emerso che la cosca Vrenna avrebbe messo in atto brogli elettorali per far votare due volte alcuni candidati, denunciando falsamente lo smarrimento di tessere elettorali. La commissione di accesso, partendo dalla documentazione acquisita dall’autorità giudiziaria, dovrà accertare eventuali pressioni delle ‘ndrine per la nomina di Marino ad assessore, sull’attività di giunta e se il presunto accordo pre-elettorale con le cosche abbia inciso su appalti e assunzioni.

Il Partito democratico aveva chiesto l’invio di una commissione di accesso già nel marzo 2010. Nell’interrogazione si menzionava una famosa cena in un ristorante di Crotone, svoltasi nell’aprile 2008, per festeggiare l’elezione del senatore Pdl Nicola Di Girolamo, poi inquisito per riciclaggio, con conseguenti dimissioni da Palazzo Madama (di recente ha patteggiato 5 anni di reclusione). Oltre a Di Girolamo, partecipano il presunto boss Franco Pugliese, Fabrizio Arena, figlio del boss Carmine (ucciso con un bazooka nel 2004), Gennaro Mokbel. Una cena “alla quale prendeva parte anche Gianluca Bruno (Pdl), attuale vicepresidente della provincia di Crotone, Maria Antonia Santa Maio, eletta nella lista Pdl, consigliera della provincia di Crotone (oggi Fli, ndr), Raffaele Martino (Pdl), attualmente vicepresidente del consiglio provinciale di Crotone”.

Fabrizio Arena è stato arrestato nel maggio 2010 dopo un anno di latitanza. La commissione di accesso avrà tre mesi per completare il lavoro di indagine, con la possibilità di una proroga per un massimo di sei mesi, prima di consegnare il dossier al prefetto che lo invierà al ministro dell’interno. Nel febbraio scorso, in un’altra operazione contro le stesse famiglie di ‘ndrangheta, emergeva il progetto degli uomini della cosca di ammazzare il pubblico ministero Bruni, della distrettuale antimafia di Catanzaro, un magistrato che, come altri, in terra di Calabria continua a rappresentare il volto migliore dello stato.
 

Condividi:

 

Commenta

 

L'invio dei commenti è temporaneamente abilitato solo per gli utenti registrati.

Ho smarrito la password

se non sei registrato

Il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato

 

    caratteri disponibili su 2000

Inviando questo form dichiari di aver preso visione e di accettare i termini e condizioni di utilizzo di questo sito.

Per mantenere un livello civile della conversazione, verranno eliminati tutti i commenti che contengono: turpiloquio, offese, violazioni della privacy, off topic, istigazioni alla violenza o al razzismo, minacce ecc. Gli utenti che violeranno ripetutamente la nostra policy verranno bloccati/bannati. I post non sono moderati dagli autori ma da una redazione dedicata.

 

  1. MIKEL

    Non si può mortificare così la richiesta di giustizia dei crotonesi onesti.
    E’vergognoso!!!! CROTONESI Non VOTATE più fino a quando lo Stato Italiano non ripristina la legalità e la giustizia sociale.
    Ridateci il REGNO DELLE DUE SICILIE lestofanti politici.

  2. tinaus

    questo articolo non mi sembra il massimo della comunicazione e vado a spiegare:
    l’indagine è stata tolta( se non vado errato,ma il signor giornalista mi correggerà di sicuro) al Giudice che la stava conducendo, poco prima delle elezioni dal Procuratore Generale Dolcino Favi lo stesso che sottrasse l’inchiesta Why Not a De Magistris…che strane coincidenze……che dire o si dice tutto o se ne può tranquillamente fare a meno .

  3. claude 47

    Un’altro pezzo importante della PDL indagato a Crotone sono marci fino al midollo ,per questo che siamo alla frutta ,Fate una retata della PDL e metteteli al fresco ma tutti …………

  4. Paolo

    Finchè avremo a capo del Governo Italiano un uomo (definito così solamente perchè è della specie Homo Sapiens, non per il significato letterale del termine) che non spiega da dove sono venuti i soldi che gli hanno fatto costruire Milano 2 e 3, mettere su un impero finanziario off e in shore con risultati imprenditoriali sotto gli occhi di tutti, cosa possiamo aspettarci dai suoi accoliti?
    Ma perchè nessuno si è mai chiesto come avesse fatto questo fantoccio della mala italia ad arrivare dove è ora realmente?
    Tutti accecati da tette e ****!

    • Ruppimattuni

      La ‘ndrangheta non guarda il colore politico delle persone che utilizza nelle amministrazioni pubbliche,ma punta sempre su quello che sarà il cavallo vincente.

      A differenza dei partiti la ‘ndrangheta raramente perde le elezioni.

  5. SANTEX

    Onore a questi magistrati che con pochi mezzi, tanta dedizione e soprattutto coraggio rischiano ogni giorno loro malgrado di diventare degli eroi
    (Grazie a Piero Drammis per avermi segnalato su Facebook l'articolo).

       

Isola Capo Rizzuto continua a dire NO alla 'ndragheta: presentato il dossier del giornalista Pino Nano

Turbinio di emozioni sabato 26 febbraio presso il Centro Culturale “Antonio Rosmini” di Isola Capo Rizzuto.

Come 30 anni prima, sul palco i giovani che avevano iniziato la risalita di Isola Capo Rizzuto. Foto Rosario Rizzuto


In scena il Dossier sulla legalità e la lotta alla ‘ndranghetà della parrocchia e della Misericordia di Isola Capo Rizzuto curato dal giornalista calabrese Pino Nano con prefeazione di Piero Luigi Vigna.

A parte il ritardo di inizio manifestazione prevista per le 09,30 (vista anche la presenza di numerosi interventi) ma iniziata alle 11,00 per il ritardo dello stesso protagonista Pino Nano, tutto è stato bello ed emozionante nonostante le numerose defezioni tra le persone (politici [Dorina Bianchi piuttosto che Antonella Stasi o Nicodemo Oliverio, solo per restare ai locali] o giornalisti [Giusy Regalino ed Antonio Anastasi]) iscritti a parlare e di cui la mancanza non si è sentita per nulla.
A moderare la manifestazione, introdotta dall’avvocato della Misericordia Francesco Verri, è stato il giornalista Rai Angelo Belmonte.

Sul palco si sono succceduti i saluti, gli inteventi, le testimonianze di persone che sono state vicine o hanno vissuto gli ultimi anni di lotta contro il “male oscuro” (come lo ha definito qualcuno dal palco) di molti paesi calabresi e di cui Isola Capo Rizzuto farebbe volentieri a meno.
Protagonisti assoluti del dossier il parroco Edorado Scordio e il presidente della Misericordia locale, Leonardo Sacco.

Da sx il procuratore antimafia Piero Luigi Vigna, l'avvocato Franco Verri e il giornalista Pino Nano. Foto Rosario Rizzuto


Davvero sentito e coraggioso l’ultimo intervento in scaletta, quello della giornalista di Video Calabria Francesca Caiazzo, che è di Isola Capo Rizzuto che con le sue parole ha fatto battere ed emozionare più di un cuore ricevendo applausi a iosa nonostante fossero passate oltre tre ore  (ma chi se n’è accorto?!) dall’inizio della manifestazione dopo altre due di attesa!
Francesca Caiazzo riceve i complimenti, dopo il suo intervento, dal direttore de Il Crotonese, Domenico Napolitano. Foto Rosario Rizzuto
Tra le testimonianze anche quella della scrittrice Gina Basso autrice del libro  “Il coraggio di parlare” dal quale anni fa è stato tratto un film girato anche ad Isola Capo Rizzuto e trasmesso da Raiuno. A trarre le conclusioni è stato l’ex Procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna dalle cui parole è scaturito alla grande l’amore per Isola Capo Rizzuto e la Calabria.

Credo però che, a volte, più delle parole (avrei tanto da scrivere) possano parlare le immagini, i miei oltre 300 scatti (non tutti perfetti) della mattinata, che trovate cliccando qui e che riassumono gli interventi e il contorno di un’iniziativa che rimarrà nella storia, di una potente martellata contro quel male che, sono certo, prima o poi verrà debellato!

[Rosario Rizzuto]

Dossier sulla legalità e la lotta alla 'ndrangheta oggi ad Isola Capo Rizzuto

La manifestazione che si terrà stamane ad Isola Capo Rizzuto
 

Sarà presentato sabato 26 febbraio dalle 9:30 nella sala convegni presso il centro culturale "Antonio Rosmini" il Dossier sulla legalità e la lotta alla 'ndrangheta della Parrocchia e della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, a cura del giornalista RAI Pino Nano e con la prefazione di Piero Luigi Vigna, il supermagistrato che fino al 2005 è stato Procuratore Nazionale Antimafia.

24/02/2011

La presentazione del dossier sarà moderata dal vicedirettore del Tg3 Angelo Belmonte e introdotta dall'avvocato penalista Francesco Verri.


Interverranno tutte le autorità del territorio, dall'arcivescovo di Crotone e Santa Severina Domenico Graziani al Prefetto Vincenzo Panico, dal procuratore della Repubblica Raffaele Mazzotta ai parlamentari Dorina Bianchi e Nicodemo Oliverio, dal vicepresidente della Regione Calabria Antonella Stasi al presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, dal presidente della Provincia Stanislao Zurlo ai sindaci di Isola Capo Rizzuto e Crotone Carolina Girasole e Peppino Vallone, tutti i componenti calabresi della commissione parlamentare antimafia: Luigi De Sena, che ne è vicepresidente, Luigi Li Gotti, Angela Napoli, Mario Tassone. Ancora interverranno Gaetano Pecorella, presidente della commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti, Roberto Tortoli, deputato e vicepresidente della commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, Salvatore Magarò, presidente della commissione regionale contro il fenomeno della mafia in Calabria, e Renato Cortese, capo della squadra mobile di Reggio Calabria.
Testimonierà, invece, chi ha vissuto "in diretta" una storia che oggi si può finalmente leggere tutta d'un fiato: la scrittrice Gina Basso, autrice del libro "Il coraggio di parlare", don Claudio Papa, superiore provinciale dei padri rosminiani, don Serafino Parisi, vicario episcopale dell'arcidiocesi di Crotone e Santa Severina, Alfredo De Grazia, presidente della Federazione gruppi di volontariato "Don Mottola", i giornalisti Domenico Napolitano, Virgilio Squillace, Antonio Anastasi, Giusy Regalino e Francesca Caiazzo.


Prenderanno la parola, insieme ai loro compagni di viaggio (i giovani che hanno scelto di stare dalla parte di Dio e dello Stato anziché dalla parte della 'ndrangheta), Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio, protagonisti assoluti del dossier. Le conclusioni sono affidate, ovviamente, a Piero Luigi Vigna, la cui prefazione contiene parole particolarmente calorose: "mi auguro, con viva speranza, che l'esempio di Isola Capo Rizzuto possa essere motore di analoghe iniziative per giungere a realizzare ciò che ho sempre sperato: la legalità organizzata, facendo di un'Isola un continente o, quanto meno, un arcipelago".


La presentazione del dossier sarà, inoltre, accompagnata da una mostra di fotografie, documenti e articoli di giornali a testimonianza di quasi quarant'anni di impegno sociale e civile del parroco, dei suoi ragazzi e della Misericordia di Isola Capo Rizzuto nella propria amata terra. (Fonte: http://www.misericordiaicr.it/2009/segue-news/segue-news.asp?id=800)

La Polizia fa piazza pulita: operazione contro la 'ndrangheta crotonese, 28 arresti!

 

L'elicottero della Polizia continua a girare in modo concentrico sopra la città di Pitagora, l'operazione deve essere importante e sta impegnando la Polizia ed altre forze dell'ordine alla ricerca dei criminali che, per anni, hanno scorazzato a Crotone e provincia.

 

Tra le case e la parabola si intravede l'elicottero della Polizia a lavoro durante la maxioperazione dell'11 Febbario 2011 a Crotone contro le cosche Bonaventura-Ciampà-Vrenna.

Sotto scacco le famiglie Vrenna, Ciampà e Bonaventura, con la speranza che, finalmente, si faccia piazza pulita!

La maxioperazione (denominata Hydra) condotta dagli uomini del Servizio Centrale Operativo (SCO), delle Squadre Mobili di Crotone, Cosenza e Cuneo con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Calabria e del Reparto Volo di Reggio Calabria, ha prodotto 24 ordini di custodia cautelare, due arresti domiciliari e due obblighi di firma ed è stato contestato anche il 416bis finalizzato al traffico di stupefacenti e armi, estorsione e taglieggiamento ai danni di familiari di 3 collaboratori di giustizia.

Pare inoltre  che gli arrestati di stanotte stessero progettando un attentato ai danni del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni che, fra l'altro, fa parte del pool che ha indagato sulla vicenda.

Dalle indagini e' emerso, inoltre, che le famiglie storiche di Crotone dei Vrenna, Ciampà e Bonaventura, dopo i numerosi arresti subiti con le operazioni "Eracles" e "Perseus", hanno deciso di costituire un nuovo cartello criminale, formato dagli uomini piu' fidati e fedeli, investendo Antonio Gaetano Vrenna della direzione della nuova associazione malavitosa.

E'stato anche dimostrato come l'associazione malivitosa abbia basato il fulcro dei propri guadagni illeciti principalmente sul traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, come cocaina, reperiti attraverso canali preferenziali nella provincia di Reggio Calabria

[Rosario Rizzuto]

Indagato per voto di scambio l'assessore provinciale Gianluca Marino di Crotone

A me, onestamente, con quel suo sigaro in bocca, sempre spento, e quell'aria da "So tutto io!!!" non mi è mai piaciuto, per giunta siamo quasi coetanei e anche lui era al Liceo Scienfico Filolao e non mi piaceva nemmeno allora; ora esce fuori che è indagato per voto di scambio con la 'ndrangheta.
Sto parlando dell'assesore alla Provincia di Crotone (
con delega alla Pubblica Istruzione ed Università, sport spettacolo e tempo libero, promozione e valorizzazione prodotti tipici, rapporti con i cittadini della provincia nel mondo) Gianluca Marino che di solito gira per le scuole a parlare di diritti e doveri e contro le cose che non vanno!!!

Certo tutti siamo innocenti fino a prova contraria ma come dice mio nonno:  "Si na cosa si dicia!!!".

Ecco l'articolo di ieri di Area Locale, dove nella parte finale si racconta di Gianluca Marino: "

Crotone Hydra arrestati capi e gregari dei Vrenna-Ciampà-Bonaventura

Antonio Gaetano Vrenna

"La Polizia di Stato di Crotone, con l'ausilio delle Squadre Mobili di Cuneo e Verona, dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria e del Reparto Volo di Reggio Calabria, nell'ambito di una vasta operazione antimafia denominata 'Hydra', ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di dodici soggetti, tutti pregiudicati, appartenenti alla consorteria mafiosa dei Vrenna-Ciampà-Bonaventura, egemone sul territorio del capoluogo", dice una nota diramata dalla Polizia di Stato.

Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, armi, estorsione, atti intimidatori e danneggiamenti nei confronti di imprenditori crotonesi e nei confronti di familiari di collaboratori di giustizia, nonché traffico di stupefacenti.

Grazie all'operazione sarebbe ora stato disarticolato il cartello Vrenna-Ciampà-Bonaventura, con l'arresto delle nuove leve che gestivano tutte le attività illecite in città, dal momento che i capi delle cosche sono in carcere.

L'inchiesta ha cercato di fare luce  su sette attentati incendiari e danneggiamenti commessi tra il dicembre 2008 e il novembre 2009, ai danni di negozi per convincere i titolari a pagare il pizzo e pure nei confronti di congiunti dei collaboratori di giustizia Luigi Bonaventura, Domenico Bumbaca, Vincenzo Marino.

"Dalle indagini – spiega infatti la nota – è emerso che le famiglie storiche di Crotone dei Vrenna-Ciampà-Bonaventura, dopo i numerosi arresti subiti con le operazioni 'Eracles' e 'Perseus', hanno deciso di costituire un nuovo gruppo criminale, costituito dagli uomini più fidati e fedeli" affidando, secondo gli inquirenti, la reggenza del clan ad Antonio Gaetano Vrenna (31 anni, nella FOTO) figlio dell'ex boss Pino Vrenna, da alcuni mesi collaboratore di giustizia.

Antonio Gaetano Vrenna  è infatti accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso insieme a Salvatore Ciampà (31 anni), Franco Ciampà (60 anni), Carmelo Iembo (33 anni), Claudio Covelli ((inteso "Ivanuzzu", 29 anni), Antonio Manetta (26 anni), Mario Stirparo (32 anni), Giuseppe Tricoli (30 anni).

Escluso Franco Ciampà, gli altri sette sono anche accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Un reato che viene contestato anche ad Agostino Frisenda (49 anni); Giuliano Napoli (22 anni, originario di Cinquefrondi ma residente nel Vicentino), Luigi Spagnolo (27 anni), Youness Zari (26 anni, marocchino ma residente a Moncalieri).

Dalle intercettazioni è emerso pure che si stava nuovamente tentando di mettere a segno un attentato contro il procuratore antimafia Pierpaolo Bruni, non si conoscono molti particolari in proposito: solo che  gli uomini della scorta hanno, tempo addietro, fermato ed identificato un uomo della cosca davanti alla casa del pm vestito in abiti da lavoro, apparentemente intento a pulire un'aiuola.

Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati diversi chili di cocaina e sono state individuate le rotte del traffico di sostanze stupefacenti tra Crotone, Bologna e Reggio Calabria.
L'assessore Gianluca Marino, indagato per voto di scambio con la 'ndrangheta, in una foto tratta dal suo blog.

"Massima ed incondizionata fiducia nell’operato di inquirenti e Magistratura" ha  poi dichiarato stamane il Presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo in relazione all’iscrizione nel registro degli indagati dell’avv. Gianluca Marino, assessore della sua Giunta, al quale gli viene contestato un presunto voto di scambio nell’ambito dell’operazione antimafia “Hydra”.  "Sono certo  – ha aggiunto – che l’assessore Marino dimostrerà, nelle sedi opportune, la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati". 

[AlVal]

[21.01.2011]

Omicidio a Cirò Superiore, ucciso Salvatore Lettieri

Si torna a sparare e ad uccidere nel crotonese.

C'è stato, infatti, un'omicidio nelle prime ore del pomeriggio a Cirò Superiore in Località Malo Cretazza.

La vittima, per quanto si è appreso, è il 37enne Salvatore Lettieri (il cui padre e fratello erano stati già uccisi una ventina d'anni fa), e sembra fosse affiliato al clan della 'ndrangheta Farao – Marincola.

Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine per i rilievi del caso.

L’uomo è stato assassinato con due colpi di fucile calibro 12 caricato a pallettoni.

La morte dell’uomo è stata istantanea. L'assassinio potrebbe essere collegato ad una vendetta maturata negli ambienti della criminalità.

Intervista al boss pentito di Mesoraca Felice Marrazzo

Felice Ferrazzo si racconta alla Tv svizzera “Io ero il capo di un gruppo di dieci persone. Magari dicevo, non so, dobbiamo andare lì a fare una rapina e loro dicevano, va bene, andiamo.
Prendevamo la decisione che quello doveva morire ed era morto”.

Chi parla è Felice Ferrazzo, 55 anni, ex capo della cosca di Mesoraca, intervistato dal settimanale di approfondimento della Radiotelevisione della Svizzera Italiana “Falò” che in un documentario dal titolo ‘L’onore del sangue’, curato da Gianni Gaggini e Marco Tagliabue, ricostruisce la storia di Felice Ferrazzo, attraverso il suo racconto.

“E’ la prima volta – si legge in una nota della televisione svizzera – che un boss della ’ndrangheta del livello gerarchico di Ferrazzo accetta di parlare di sè in una lunga intervista. Per quasi dieci anni dal 1990 al 2000, Felice Ferrazzo fu il padrone assoluto in una zona dove si è combattuta una delle guerre di mafia più sanguinose. Sotto il suo comando la famiglia Ferrazzo entrò nei traffici della cocaina, delle armi e del riciclaggio grazie ai rapporti che il boss seppe imbastire con il nord Italia e la Svizzera.

Oggi Felice Ferrazzo è collaboratore di giustizia e grazie alle sue testimonianze i magistrati italiani e svizzeri hanno potuto iniziare a capire i meccanismi più segreti della ’ndrangheta, la sua organizzazione e le sue ramificazioni internazionali”.

L’ex boss di Mesoraca racconta a tutto campo, dalla sua infanzia, alla famiglia, dall’emigrazione in Svizzera, nel Canton Ticino, al ritorno in paese con l’affiliazione, l’ascesa fino alla sua nomina alla testa della cosca.
“Nel racconto, semplice e crudo, emerge una realtà culturale e sociale in cui la violenza e il potere mafioso diventa la banalità del male e della violenza, ai quali nessuno sfugge né in Italia né in Svizzera”.

Il documentario parallelamente racconta anche il lato opposto della quotidianità mafiosa, quello vissuto dagli amministratori calabresi che si oppongono al potere della ’ndrangheta, riconquistando alla legalità beni di proprietà delle cosche.

Oppure chi si oppone alla stessa “cultura della violenza” come l’Associazione antimafia Libera e le cooperative agricole di Libera Terra che tentano di strappare le nuove generazioni ad un destino criminale
per costruire un solido futuro di speranza.

Il documentario andrà in onda giovedì 16 dicembre alle 21 su Rsi LA 1.
Dal 17 dicembre sul sito www.rsi.ch/falo sarà visibile on line, oppure si può guardare la diretta del programma stasera cliccando qui.
(Fonte: Il Crotonese).

Volesse Iddio che fosse la fine! Scacco alle cosche della 'ndrangheta degli Arena e dei Nicoscia

Una pattuglia della Polizia. Foto dalla reteSono queste le notizie che rendono fantastica una giornata già iniziata alla grande.

Operazione "Pandora". Le cosche della ‘ndrangheta degli Arena e Nicoscia di Isola Capo Rizzuto sono sotto scacco.

Infatti il Servizio Centrale Operativo della Polizia sta coordinando una vasta operazione contro le cosche della ‘ndrangheta crotonese.

Oltre 400 agenti, sia uomini che donne, sono impegnati tra Crotone, Pavia, Reggio Emilia ed altre cittadine del nord d’Italia per eseguire 37 ordini d’arresto e per sequestrare vari beni mobili ed immobili tra cui case, ville e ben 6 auto blindate peer un valore di alcuen decine di milioni di euro.

Fra i destinatari figurano i presunti autori dell’omicidio di Carmine Arena, il boss di Isola Capo Rizzuto assassinato a colpi di bazooka il 2 ottobre 2004: si tratta di Vincenzo Corda, di 53 anni, e Paolo Corda, di 50 anni, di Pasquale Manfredi, 32 anni, e Salvatore Nicoscia, 37 anni, già detenuto per altra causa, che sono accusati anche di un altro omicidio, quello di Pasquale Tipaldi, ucciso a Isola Capo Rizzuto il 24 dicembre 2005.

Ordine di cattura anche per il boss di Cutro Nicolino Grande Aracri, già detenuto, accusato di reati in materia di armi, per Luigi Morelli, 36 anni, e Nicola Lentini, 22 anni, entrambi di Isola Capo Rizzuto, accusati del tentato omicidio di Vincenzo Riillo, avvenuto l’11 aprile 2006.

Con l’operazione "Pandora" sarebbero stati individuati, inoltre, gli autori delle estorsioni ai danni di noti complessi turistici cone l’Hotel Club Le Castella, la Baia degli Dei, il Villaggio Valtur e l’Hotel San Francesco dai quali avrebbero preteso somme di denaro ma anche assunzioni e forniture di alimenti e merci varie. Nel corso dell’indagine sono state sequestrati alcuni arsenali di armi.

Lo Sco, la Squadra Mobile di Crotone, e la Sezione criminalità organizzata di Catanzaro, si legge in una nota del Ministero degli Interni, hanno inferto un duro colpo alle organizzazioni mafiose attive nel territorio.

L’impegno degli organismi investigativi, da tempo sostenuto nel capoluogo calabrese, ha portato alla cattura di numerosi esponenti di spicco delle cosche della ‘ndrangheta, determinando lo smantellamento delle loro strutture verticistiche.

Le indagini sono state svolte con la diretta partecipazione anche delle Squadre Mobili di Milano, Bologna, Pavia e Reggio Emilia.

[Re.AL]
(Fonte:
www.arealocale.com).