SCANDALE – A distanza di 17 giorni dal precedente Consiglio Comunale, il sindaco Fabio Brescia convoca una nuova assemblea cittadina che si tiene in prima convocazione martedì 5 dicembre alle 18,00. Benché gli argomenti non siano di chissà quale interesse, a differenza di altri consigli, c’è in sala qualche cittadino. Forse è la curiosità della presa d’atto del nuovo gruppo consigliare (quinto punto all’ordine del giorno), “Scandale, il mio paese” o chissà cosa.
Comunque con 10 minuti di ritardo si inizia con l’appello della segretaria comunale Stefania Tutino che rileva 16 presenti su 17 (assente il solo Giuseppe Riolo della minoranza) e quindi seduta valida. Approvato all’unanimità il primo punto all’ordine del giorno e cioè l’approvazione del verbale della seduta precedente si passa ad esaminare l’istanza di realizzazione dei tributi della Fondazione Casa della Carità. Il sindaco mette in evidenza come l’Ente d solidarietà scandalese stia attraversando un periodo di difficoltà, dovuto, non ultimo, alla scomparsa, questa estate di Monsignor Renato Cosentini; fa quindi presente che, forse nel passato non essendo stato comunicato lo statuto di società Onlus la Fondazione (società che secondo Fabio Brescia non dovrebbero pagare i tributi), si trova con un debito per gli anni che vanno dal 1995 al 2005 di oltre 17.000 Euro per la Tarsu (la tassa sui rifiuti) e di oltre 7.000 Euro sull’acqua, più interessi e mora. Essendo questi 25.000 Euro andati a ruolo e quindi da pagarsi la Casa della Carità ha presentato una richiesta di rateazione in 48 mesi e lo sgravio delle spese per gli interessi e la mora. Ma il cuore dei consiglieri comunale e del Sindaco è ancora più grande e insomma praticamente tutti vorrebbero quasi che la Fondazione Scandalese non pagasse nulla e quindi si individuasse il modo su come procedere magari con un contributo straordinario dato dal Comune. In particolare il consigliere Chiaravalloti chiede l’azzeramento di tutto il debito mentre il consigliere Scaramuzzino si chiede se tali cifre riferendosi in parte a periodi superiori ai cinque anni fa non siano già prescritti. Il sindaco Brescia spiega che non è così. E la volta del consigliere Barberio che chiede l’impegno della giunta affinché si dia alla Fondazione un contributo del 50% che coprirebbe la parte restante del debito dopo aver praticato, se sarà possibile, già lo sconto del 50% sul capitale. Il punto, così come proposto e per giunta già concordato con l’Ente interessato e cioè la rateizzazione del debito e lo sgravio degli interessi e della mora passa all’unanimità così come l’immediata esecutività, ma si è preso l’impegno di verificare in Giunta la possibilità di azzerare il debito o in alternativa di concedere un contributo che lo dimezzi e renda meno pesanti le rate da pagare. Tutti d’accordo e si va vanti.
Anche il terzo punto (approvazione accordo di programma con la Provincia di Crotone per la realizzazione, gestione e miglioramento strutture sportive) passa all’unanimità; la Provincia di Crotone, rappresentata in un certo senso in aula dal consigliere Barberio, al cui va anche il merito di questo intervento economico che dovrebbe sistemare le strutture sportive esistenti, investirà in tal senso 250.000 Euro mentre nel comitato di gestione ci saranno due rappresentanti del Comune e uno della Provincia, si capisce bene che la gestione rimane nelle mani dell’Amministrazione Comunale. Fugati alcuni dubbi del Consigliere Chiarvalloti si passa la quarto punto: approvazione schema di convenzione per l’avvio della stazione unica appaltante per lavori, servizi e forniture. Il Sindaco Brescia spiega come se sarà realizzata questa struttura gli appalti superiori ai 100 Euro saranno gestiti dalla Prefettura e che per ogni appalto ci sarà un costo per l’amministrazione di 500 Euro. Il punto è più sofferto degli altri, Barberio fa presente che è un qualcosa che si sta realizzando solo a Crotone e Palermo, che già anni fa si era provato a fare la stessa cosa e non ci si era riusciti, e che nella Provincia di Crotone non esiste struttura preparata a far ciò; fa anche presente che sullo stesso punto alcuni giorni fa si è astenuto in Consiglio Provinciale contro la sua stessa maggioranza e che quindi il gruppo dei Ds farà la stessa cosa ora, anche il consigliere Scaramuzzino si dice non d’accordo. Il punto quindi passa a maggioranza con l’astensione di Barberio e Vasovino e il voto contrario di Scaramuzzino. Si passa al quinto punto ossia alla presa d’atto (quindi nessun voto e nessuna approvazione) della comunicazione del gruppo consiliare di nuova costituzione. Il sindaco spiega come alla domanda dei primi sei consiglieri di maggioranza (Iginio Pingitore, Mimmo Lucanto, Giuseppe Bennici, Francesco Grande, Gianni Garofalo e Rosario Rizzuto) si siano aggiunti poi gli altri cinque, tutti assessori, (Tonino Coriale, Antonio Grisi, Filippo Lettieri, Ermanno Pascuzzo e Giuseppe Lettieri) e che quindi il gruppo risultato costituito da tutti i consiglieri di maggioranza. Qualcuno giustamente si chiede che senso ha, ma il capogruppo di “Scandale, il mio paese”, Gino Pingitore spiega le tappe che hanno portato alla formazione di tale istituzione. Il Pingitore fa presente che: “Ognuno può restare con la tessera del proprio partito ma bisogna operare per il bene del paese, perché a volte può capitare che, presi dai problemi amministrativi, si possano trascurare i problemi della gente e quindi noi vogliamo essere vicini ai cittadini ed avvicinarli all’amministrazione”. Qualcuno nella minoranza fa una provocazione, è il consigliere di minoranza Chiaravolloti che chiede ironicamente se anche loro possono entrare nel gruppo, Pingitore rafforza i suoi principi e quelli del gruppo mentre la seduta viene dichiarata chiusa dal sindaco Brescia.
Ma, a margine, della seduta del Consiglio, per evitare fraintendimenti e strumentalizzazioni il capogruppo Pingitore ha rilasciato alcune dichiarazione portandoci a conoscenza di ulteriori sviluppi: “Secondo il mio pensiero – ci dice l’Assessore scandalese – condiviso anche dagli altri cinque fondatori, il gruppo “Scandale, il mio paese” nasce per dare voce alla gente comune, infatti accanto a noi si costituirebbe una vera e propria associazione politico-culturale denominata appunto “Associazione politico-culturale Scandale, il mio paese”, estesa a tutta la popolazione che vorrà farne parte. Avrà un direttivo, aperto al capogruppo consiliare che farebbe da portavoce presso l’amministrazione comunale ed in particolare presso il sindaco: insomma un vero e proprio movimento politico locale, indipendente dai partiti nazionali, in grado quindi di acquisire le problematiche della gente.
Pertanto chi vorrebbe sminuire l’organizzazione nascente a Scandale sarà veramente deluso! Infatti qualcuno vuol far credere che nel gruppo consiliare, a causa dell’allargamento con gli altri cinque componenti del consiglio comunale, verrebbe sminuito lo stesso ruolo politico da noi prefissato, invece è il contrario, in quanto ognuno è consapevole che l’associazione nascente indicherebbe la vera linea politica del paese da seguire; soprattutto considerando che Scandale in questi ultimi tempi gode degli introiti finanziari provenienti dalla realizzazione della Centrale turbo Gas e dove, quindi, appare logico che nasca: un centro, un pensatoio, una piazza virtuale di cui tanto se ne è parlato nella nostra coalizione in campagna elettorale, in modo che si possa spendere bene il danaro pubblico per creare e progettare nuovi presupposti di sviluppo della nostra comunità .
Io, come capogruppo, vorrò essere garante per far rispettare la linea politica tracciata dal partito locale nascente e rivolgo un appello a tutti i consiglieri aderenti, in particolare a coloro i quali, in un secondo tempo hanno chiesto ed ottenuto l’adesione al gruppo consiliare, affinchè ognuno si abitui ed accetti le direttive popolari dettate dalla gente di Scandale mediante l’associazione politico-culturale, in quanto loro sono i nostri elettori, coloro che ci hanno dato la fiducia per amministrare. Pertanto dichiaro scrupolosamente ed apertamente che a nessuno sarà consentito avventurarsi ed agire per battaglie che non sono condivise dal movimento stesso”.
Più preciso di così…!
ROSARIO RIZZUTO